Abyss
Le catene strisciavano incessantemente sul pavimento, sfregando contro esso e creando uno stridio sgradevole che gli perforava fastidiosamente i timpani.
Intorno era tutto buio, pareva essere stato inghiottito dall'oscurità.
"Non esisti. Non esisti." una nenia lieve, appena sussurrata, che veniva sovrastata dal rumore disturbante del metallo che strisciava contro quel pavimento invisibile, nero, limite del baratro, "Non posso permettere che qualcosa come te esista".
Le mani a premersi stancamente sopra le orecchie, a stringere qualche ciocca della chioma corvina - talmente scura da riuscire a confondersi con tutto il resto -, gli occhi cristallini socchiusi, coperti dalle palpebre e dalle lunghe ciglia color pece.
L'Entità lo sovrastava; non capiva cosa fosse, non poteva guardarla, non voleva. Se avesse aperto gli occhi avrebbe accettato la sua esistenza.
"Non ci sei. Sono solo... solo, solo... ci sono solo io qui".
Era tutto un incubo, un brutto sogno come quelli che faceva da bambino, quelli in cui immaginava di essere inghiottito dall'Abisso.
Ma il freddo che gli pungeva la pelle era tremendamente reale, le pupille vuote di quei corpi intorno a lui erano troppo reali.
"Sei solo un brutto mostro... come quello dentro l'armadio di cui avevo paura da piccolo".
Ciondolava avanti e indietro, come per consolarsi di qualcosa che avveniva soltanto nella sua testa.
"Nego totalmente la tua esistenza".
Vi furono poi solo schizzi vermigli; strabuzzò gli occhi, non aveva fiato. Troppo reale.
Esiste una dimensione parallela alla
nostra
nella quale vengono gettati coloro che si sono macchiati di peccato.
Quella
dimensione prende il nome di Abisso.
Il tempo lì non scorre, non esiste. Un’ora in quel
posto può essere eguale a un
minuto o a vent’anni. Le quattro casate ducali sono le uniche
a poter accedere ad
essa, tramite gli alti portoni dorati che si ergono nei sotterranei
delle
grandi magioni. Delle creature, raramente dalla forma umana ma dai
medesimi
sentimenti, abitano quel luogo desolato e buio, che cambia il proprio
aspetto
in base allo spettatore. Può essere una prigione, come
può apparire nelle
sembianze di una distesa di giocattoli rotti e difettosi.
Le creature sono
denominate “chain”.
Sono mostri o
persone qualunque, cui unico desiderio è di non scomparire e
unica possibilità
per impedirlo è di salire nel mondo degli umani. Stringono
contratti con gli
uomini che si macchiano di peccato e che vengono lasciati ad appassire
lì, nel
niente dell’Abisso. I contratti implicano la totale
fedeltà tra le due parti;
l’umano deve cedere il proprio corpo, la propria mente alla
creatura.
Essi,
però, sono illegali. I chain e gli umani non possono
convivere nel medesimo corpo,
è un tabù. Appare così un tatuaggio,
un marchio sul contraente, un
orologio cui lancette continueranno a produrre il ritmico ticchettio
fin quando
non faranno un giro completo e il contratto si spezzerà,
gettando entrambi nuovamente nell'Abisso e perciò
conducendoli alla morte.
Solo un’antica casata, ormai quasi del tutto scomparsa, ha il
potere di immedesimarsi nei chain, stringendo con loro patti legali e
usufruendo del loro potere, il quale li rende capaci di vivere oltre un
secolo.
E poi ci sono coloro che tentano di impedire ciò, che
tentano di impedire che
vengano stipulati contratti illegali, che tentano di impedire che la
vita di un
uomo venga stroncata da quella di un chain; prendono il nome di Pandora. C’è spesso
una guerra, un
conflitto, tra le casate o tra i chain, tra i contraenti e Pandora; il
risultato di ciò è solamente la morte. Il
Bianconiglio spesso appare lì,
nell’Abisso, scorrazzando e lasciando ciondolare
l’orologio che segna il
tremendo ritardo. Lo Stregatto sorride sornione; Alice, nel mentre,
prende il thè
col Cappellaio.
Angolo mio:
Ho
già due storie ad OC in corso, ma chissenefrega! Comunque,
come prologo è penoso e non so nemmeno se è
chiaro, ma dettagli.
Quindi penso di dover introdurre la trama, perché
là ho solo parlato della situazione generale.
Sostanzialmente otto (e stavolta solo otto)
ragazzi/e entrano a far parte di questa organizzazione di nome Pandora
e... e quindi niente. Vengono "reclutati" e "scelti" appositamente per
le loro abilità e quindi devono... praticamente combattere
"il male", sì. Ecco tutto - che trama di mer-
Comunque gli OC saranno solo 'soldati' di Pandora
perché ho deciso che sarà un crossover e pertanto
vi saranno anche i personaggi del manga originale, quindi ad esempio di
nobili nelle casate ce ne sono già un casino-
Spero che qualcuno abbia la buona volontà di partecipare,
perché ho scritto il prologo a mezzanotte e mi sono
impegnata per far venire fuori qualcosa di decente - e non credo di
esserci riuscita. Ed ecco qui la scheda, allora (inoltre vi chiedo di
inviarle prima della scadenza delle iscrizioni):
Nome: (non
si svolge direttamente in Giappone ma in un universo alternativo,
pertanto i nomi possono essere inerenti a qualunque
nazionalità)
Cognome:
Sesso:
Età: (dai 15 ai 23 anni)
Carattere: (non si accettano Mary Sue e Gary Stue, eh. Siate originali)
Aspetto fisico:
Segni particolari:
Fobie/passioni:
Ruolo generale: (es: discendente di una famiglia ducale meno conosciuta
- perché evito, come detto, di inserire le quattro
principali nella possibilità di scelta -, servo, ecc)
Ruolo in Pandora : (es: fa la guardia, si occupa di documenti e simili,
va a combattere contro i contraenti illegali, ecc)
Motivo per cui si unisce ad essa: (può essere direttamente
collegato alla storia dell'OC come può esser per tutt'un
altro motivo)
Arma: (la storia è ambientata più o meno
nell'Ottocento, quindi non vi sono armi molto sofisticate. A limite
spade e pistole)
Breve storia: (non scrivete due righe, per favore)
Relazione: (si accetta qualunque tipo di coppia)
Richieste particolari:
E qui la
scheda un po' più pulita:
Nome:
Cognome:
Sesso:
Età:
Carattere:
Aspetto fisico:
Segni particolari:
Fobie/passioni:
Ruolo
generale:
Ruolo in Pandora :
Motivo
per cui si unisce ad essa:
Arma:
Breve storia:
Relazione:
Richieste particolari:
E quindi niente. Aspetto qualche commento - sì, certo - ! :)
- Naru