Storie originali > Horror
Segui la storia  |      
Autore: Saya chan    27/03/2005    8 recensioni
Un ragazzo normalissimo di quindici anni,adorato da tutta la scuola un giorno viene maledetto da un fantasma che lo ucciderà entro cinque giorni.....una ragazza cui è stato rifiutato il diritto di amare.......
Genere: Generale, Thriller, Sovrannaturale, Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando cadesti tu tra le mie braccia

Quando cadesti tu tra le mie braccia

By Saya chan

Fin da piccolo ho sempre cercato di riuscire nelle imprese con il minor sforzo possibile e trovando tutte le scappatoie esistenti.Ho sviluppato una teoria molto efficace,denominata da me “la teoria del sgattaiolare e non perdere tempo”.Lo so che può sembrare banale,ma è stata l’unica che mi ha permesso di diventare così come sono adesso,ovvero un ragazzo di sedici anni,alto,bello,diligente,adorato da tutti,sia ragazzi che ragazze,il più gettonato tra i professori.Insomma,devo ammettere che sono un ragazzo perfetto,e questo risultato così soddisfacente l’ho raggiunto con anni e anni di fatica e di allenamento.Ho costruito in me una barriera che mi ha reso immune da qualsiasi debolezza e da qualsiasi leziosità,insomma sono divenuto il re dei ghiacci,determinato e con una elevata capacità volitiva,e ne sono molto orgoglioso perché questo mi ha concesso di essere accettato da tutti e non solo,ma mi ha anche concesso di essere il ragazzo più popolare del mio college.Se un giorno visiterete questa scuola,sulle locandine nei corridoi non potrete certo non imbattervi in almeno una delle mie foto appese ai muri.Non per essere vanitoso,ma sono diventato praticamente un idolo per la scuola.Sono sempre gentile con tutti,li aiuto se posso,ma cerco di non legarmi sentimentalmente con nessuno,forse perché ho paura di non essere contraccambiato.Quello che ho con i miei compagni di classe lo potrei definire “rapporto professionale”,in quanto ci aiutiamo a vicenda con le mansioni scolastiche e con tutto quello che riguarda la scuola.Non sono mai uscito fuori con loro,nemmeno per una passeggiata o per andare al cinema.Sinceramente penso che andare con loro da qualche parte non sia molto divertente,forse perché ho paura di svelare la mia vera identità.Preferisco di gran lunga rintanarmi in camera mia e studiare scienze,geografia o storia,piuttosto che ascoltare le loro battute pessime e senza senso.E poi con le ragazze non ne parliamo:tutti mi affermano il “playboy più sexy” che sia mai esistito qui al Trafalgar Institute.Mi imbarazza un po’ questo nominativo,ma non posso evitare che quando passo,una fila di ragazze del primo e secondo anno,e anche qualcuna del quarto e del quinto,mi segue e fantastica su di me.Ma anche in questo campo non ho avuto molta esperienza.Non mi sono mai innamorato veramente di qualcuno per paura di essere rifiutato.Sono cresciuto con i miei ideali,le mie speranze,i miei sogni senza l’aiuto di nessuno.I miei genitori non mi sono stati molto vicini,ma sono riuscito lo stesso a cavarmela da solo.Molti mi invidiano per la mia grande audacia e la mia mitezza,hanno perfino fondato un fan club nel mio nome.Comunque ora non voglio annoiarvi troppo con la mia storia e voglio raccontarvi di quello che mi successe una normalissima mattina di maggio.Quel nove maggio avrebbe cambiato radicalmente la mia vita…..

-Ehi Maynard!-mi svegliò dalla trance James.

-Dimmi tutto-risposi io con il sorriso sulle labbra.

-Sei ancora qui in classe?-

-Sì,devo finire di piegare queste fotocopie,mi aiuti?-

-Mi dispiace ma io ora ho il corso di scrittura non posso proprio mancare,magari chiamo qualcun altro che abbia del tempo libero…….ti mando George,ok?-proprose lui.

-Va bene-.

James corse veloce fuori dalla classe lasciandomi solo come un cane.Aspettai silenziosamente circa cinque minuti,un po’ affaticato da quella giornata e un po’ accaldato dai raggi del sole che illuminavano il mio volto e i miei vestiti.Ero immerso nei miei pensieri,stavo riflettendo sulla lezione di chimica che si era svolta alla quarta ora,quando il professor Mc Collins mi aveva mandato alla lavagna.Certo,avevo preso il mio bellissimo A,però ero sicuro di non essere stato abbastanza esauriente.

-Mi sa che dovrò mettermi a studiare di più……ne va della mia immagine-pensai ad alta voce.

Ad un certo punto fui riportato al mondo normale dal rumore improvviso della porta scorrevole della classe che si apriva.

“Sarà il mio aiutante George”pensai.

Ma mi sbagliai di grosso.Dal corridoio entrò un venticello improvviso che mi fece il solletico,poi una persona in penombra si avvicinò a me.Non la guardai nemmeno,sicuro che fosse il mio amico George.Accennai un:

-Sei arrivato finalmente……….-

Essa senza neanche rispondere si mi raggiunse e si fermò davanti a me.Allora io la squadrai un attimo.Quella che mi si presentava davanti era una ragazza alta più o meno come me,con i capelli lunghi e corvini,un po’ scalati davanti,gli occhi penetranti in tinta con i capelli,con uno strano neo sul mento,vestita con la divisa del college,cioè una camicia bianchissima di cotone e una gonna con fondo verde scuro e con le righe della scacchiera rosse e gialle.Sinceramente non l’avevo mai notata prima.Della mia classe non lo era di certo e nemmeno di quelle altre dei miei coetanei.Forse era una di seconda……..Non lo sapevo quindi provai a chiederglielo.

-Ehm,tu per ca………….-

Non mi lasciò il tempo di formulare la domanda,che mi freddò sul nascere dicendo:

-Sono venuta qui per aiutarti,muoviamoci…………-

Mi aveva agghiacciato con le sue parole.Se io ero il re dei ghiacci allora lei cos’era?Decisi di non pormi ulteriori domande e la seguii con il lavoro.Stettimo in silenzio a piegare le nostre fotocopie ognuno per i fatti suoi.Era la prima volta nella mia vita che mi trovavo così in imbarazzo.Tutte le altre volte ero sempre sicuro di me stesso,con la grinta che si rifletteva nei miei occhi,mentre in quel momento mi sentivo terribilmente a disagio.Quella ragazza sconosciuta mi aveva completamente disarmato con la sua sfacciataggine e la sua arroganza,ma il punto è che non riuscivo a farmela stare antipatica.La osservai mentre svolgeva il suo lavoro:era rapida e molto precisa e non potei fare a meno di ammirarla.Ma purtroppo quel magico istante fu interrotto dalla sua voce stridula.

-Che hai da guardare?-sibilò.

-No,niente niente……..-balbettai io.

Che stupido!Perchè mi sentivo così fuori posto?!Io,Maynard James Keenan,lo studente modello del liceo Trafalgar,ammirato e lodato da tutti,si ritrova a non saper rispondere ad una ragazza che nemmeno conosce?E’ una cosa inaudita,ma purtroppo reale……….Continuai iperterrito il mio lavoro,ma ovviamente distratto dai miei pensieri,non riuscii ad ultimarlo come volevo.Un silenzio di tomba avvolgeva la stanza,spezzato solo dal rumore che producevano i fogli piegati.Decisi di rompere quella quiete così sgradevole,indagando di più sull’ identità di quella ragazza.Cominciai con delle domande semplici.

-Ehm,come ti chiami?-chiesi timoroso.

-Judith Ghallagher-rispose brusca.

Dopo questo primo approccio un po’ burrascoso continuai la mia investigazione.

-Quanti anni hai?-

-Quindici-

-In che classe sei?-

-Seconda B.Scusa ma ora vorrei terminare questo lavoro-concluse nervosa.

A quel punto stetti zitto.Forse avevo infierito troppo nel cercare delle risposte su di lei.Quindi decisi di continuare attento e pignolo come solevo fare.Dopo un quarto d’ora di assoluta concentrazione,Judith sbattè i fogli sul banco e li raggruppò tutti insieme.

-Ecco,io ho finito.Posso andare?-chiese frettolosa.

-Certo,grazie per l’aiuto-

-Di niente,ci vediamo-

Poi si avviò verso l’uscita e chiuse delicatamente la porta della classe dietro di sé.La seguii con lo sguardo un attimo:dovevo ammettere che era davvero bella,il suo corpo era fantastico……..Decisi di andarle dietro perché volevo sapere qualcosa in più di lei.Di sicuro non era una mia corteggiatrice,altrimenti l’avrei riconosciuta subito.Quindi con passo veloce,anch’io uscii dalla classe.Diedi un’occhiata attenta in corridoio.Judith era sparita.Possibile?Quei quindici secondi che erano passati,l’avevano divorata.Era come se non fosse mai esistita.Ritornai in classe un po’ confuso per quello che era appena successo,e quindi decisi che per svagare la mente avrei ordinato i fogli che avevo piegato.Li stavo inserendo accuratamente nelle buste,quando toccai quelli messi a posto da Judith.Un attimo.Un dolore lancinante alla testa.Sentii le forze mancarmi e tutto quello che mi ricordai dopo il mio risveglio era il tonfo che provocai quando caddi.

-Ehi,Maynard,tutto bene?-

Una voce familiare mi fece aprire gli occhi.Era il mio amico George che mi aveva disteso sul letto dell’infermeria e mi aveva tamponato la fronte con della stoffa bagnata.Mi alzai a fatica sul lettuccio,sorretto dal mio compagno di classe.Ad un tratto nella mia mente si impresse l’immagine così tetra di Judith.

-Judith!-urlai spaventato.

-Judith?E chi è?-mi chiese lui incuriosito.

-Judith Ghallagher………….la ragazza di seconda B che mi ha aiutato al posto tuo nel piegare i fogli…………-balbettai.

George mi fissò serio.

-Scusa,ma come fa ad averti aiutato?-

-In che senso?Perchè me lo chiedi?-

Il mio amico mi tastò la fronte e mi guardò preoccupato.

-Tu devi riposare………….il lavoro di teatro di questo mese deve averti impegnato molto………-

Mi staccai brusco da lui,infuriato come non mai.Mi stava prendendo in giro per caso?Volevo assolutamente sapere la verità.

-Perché mi dici questo?Perchè Judith Ghallagher non dovrebbe avermi aiutato?-

George aggrottò le sopracciglia e divenne lugubro in volto.Poi cominciò la sua spiegazione.

-Non hai sentito la storia di Judith Ghallagher?Era una ragazza spensierata e gentile,amica di tutti,che si era perdutamente innamorata del professor Mc Collins di chimica,ma ovviamente lui non contraccambiava.Un giorno gli dichiarò i propri sentimenti,ma lui rifiutò schietto.Il suo cuore si spezzò e cadde in una depressione profonda,che durò fino alla sua morte,quando esattamente il 14 maggio 1995 si impiccò nell’aula professori.Si dice che ogni notte qui al liceo si sentano delle voci provenienti da questa stanza,e si pensa agli urli di dolore di Judith,a causa del suo amore non contraccambiato.Capisci ora perché non potrebbe averti mai aiutato?Lei è morta dieci anni fa,è impossibile una cosa del genere…………..-

Rimasi paralizzato dopo quella rivelazione.La ragazza antipatica e asociale che mi aveva dato una mano era………….morta?Non poteva essere possibile,ci doveva essere una spiegazione logica…….

-Forse hai capito male il suo nome…………..-interruppe George durante i miei pensieri.

-Sai,qui nella nostra scuola ci sono tanti studenti che hanno il nome simile,ma non uguale……….guarda per esempio Tracy Montgomery della quarta C,è quasi omonima di Tracy Montgomer della seconda D…………..eppure nemmeno si conoscono,ed è facilissimo confonderle………….magari quella ragazza si chiamava Judith con un cognome molto simile alla Judith morta dieci anni fa………….non è detto…………..-

-NON SONO UNO SPROVVEDUTO!HO CAPITO BENISSIMO IL SUO NOME!-urlai infuriato.

George mi aveva proprio messo di cattivo umore,e notando il mio sguardo quasi omicida,indietreggiò di un passo e abbassò lo sguardo.

-Scusa,non intendevo proprio………….-sussurrò pavido.

Mi calmai un attimo e ripresi il controllo di me stesso.Erano rare le volte in cui mi arrabbiavo,ma in quel momento avevo proprio bisogno di sfogarmi.

-La tua morte sarà la mia vittoria………….-

Percepii questa frase immediatamente e mi girai come un cane bastonato verso George.Lui era assorto nei suoi pensieri e non mi guardava nemmeno.Allora gli chiesi:

-Hai detto qualcosa?-

Lui si girò verso me e mi guardò stranito.

-No,perché?-

Che avessi avuto le allucinazioni auditive?Eppure avevo sentito benissimo quella voce quasi deomoniaca che aveva trapassato la mia mente come un vento gelido.

-Sarà meglio che vada a casa a riposarmi………….-dissi tra me e me.

Mi alzai lentamente dal lettuccio e presi con me la mia roba.Poi annunciai frettoloso a George:

-Vado a casa,ci vediamo domani……………..-

-Sì,mi raccomando però,riguardati……….-mi rispose.

-Altrimenti come potrò compiere la mia vendetta?-

Ancora quella maledetta voce.Feci lo stesso gesto di prima e fissai George impaurito.Lui mi osservava con la stessa espressione sperduta precedente.

-Tutto bene?-mi chiese preoccupato.

-S-sì,credo………….vabbè,io vado,ciao…………-

Poi entrai in corridoio e percorsi angosciato tutto il tragitto che mi conduceva fuori dalla scuola.Continuavo a pensare a quelle due frasi vendicative.Forse aveva ragione George,ero davvero stanco dopo tutto quel lavoro di teatro che avevo svolto durante quelle dure settimane preparatorie.Però quel tono così malvagio,quelle lettere così scandite………….non potevano essere solo frutto della mia immaginazione.Mentre pensavo a questo,passai davanti alla sala insegnanti.Ci diedi un’occhiata e notai che era vuota.Un grande impulso di curiosità mi colpì come un fulmine,e così decisi di entrare senza permesso.E così feci.Penetrai all’interno con la massima cautela,non si sa mai che magari un professore si trovasse lì.Ma quando ebbi la certezza matematica che non c’era anima viva,andai avanti tranquillo.Volevo assolutamente saperne di più su quella storia,così mi diressi verso lo scompartimento del professor Mc Colllins in cerca di precise informazioni.Fatalmente il cassetto era stato sbadatamente lasciato aperto,così io potei controllare indisturbato tutto quello che vi si trovava.Sfogliai di malavoglia delle cartelline con il nome degli alunni delle varie classi e dei fogli contenenti tutte le verifiche che aveva fatto.Non trovai assolutamente niente,quello che cercavo non c’era.Forse allora la mia immaginazione aveva lavorato troppo,si doveva essere così.Uscii sconsolato dall’aula,ma all’ultimo momento la lampadina del mio cervello si illuminò.

“Ma certo,la scrivania del professore!Non c’avevo pensato!”

Così mi precipitai alla sua scrivania e imbucandomi nell’incavo del tavolo,aprii frettoloso ed emozionato i tre cassetti laterali.Niente da fare,non c’era nulla che riguardasse quello che cercavo.Mi alzai di scatto e negligentemente andai a sbattere contro la parte inferiore del tavolo.Emisi un piccolo urlo,ma mi riordinai subito.Per sbaglio,dal grande colpo che avevo infierito,dalla scrivania caddero tutti i fogli sul pavimento.Che distastro che avevo combinato!Comunque non mi persi d’animo e sgusciai via da sotto lo scrittoio,cercando di raccogliere tutti quei fogli e di metterli a posto.Ero immerso in un mare di carta.Dovetti ammettere che il professor Mc Colins lavorava davvero sodo,date tutte le verifiche che faceva nelle varie classi e che si trovavano sotto i miei occhi.Misi il tutto a posto nel miglior modo,raggruppando in ordine i vari compiti di classe,poi mi alzai e li appoggiai sul tavolo.Mentre lo facevo,mi accorsi di sfuggita di aver fatto cadere qualcosa.Allora sistemai i fogli che avevo in mano sulla scrivania e raccolsi quello che mi era caduto.Era una foto del professor Mc Collins con………….Judith?Sì,certo,la ragazza rispettava perfettamente la descrizione di quella che mi aveva aiutato.Capelli lunghi e neri,in tinta con gli occhi e poi quello strano neo sul mento………era proprio Judith Ghallagher della seconda B!Rimasi bloccato ad osservare la foto per un paio di minuti,poi meccanicamente la posai sul tavolo.Mi diressi ancora scioccato verso l’uscita,ma mi fermai di scatto,poichè vidi un’ombra dietro di me che penzolava sul muro.Mi girai lentamente e intravidi una scena che mi sconvolse definitivamente.Quella che mi si presentava davanti era una scena che non avrei mai dimenticato.Judith Ghallagher stava lì,sospesa alla parete,con gli occhi spalancati,incavati e neri più della notte,spenti e pregni d’odio,intorpiditi da lacrime,il sangue rappreso che cadeva pesante dalle sue mani e dalla sua bocca,i denti colorati di vermiglio che presentavano solo lievemente sfaccettature di bianco,la pelle e le gote bianchissime come la neve e una corda stretta al collo che le impediva di respirare.Era impiccata e grazie alla brezza leggera che entrava dagli spifferi della finestra,le procurava un movimento che ricordava quello di un orologio a pendolo.Mollai un urlo di terrore e andai ad accostarmi al muro.Non potevo crederci,tutto quello doveva essere solo un incubo,un incubo,sì…………Sentii disattento un rumore di passi che si avvicinava a me,e la figura del professor Mc Collins che mi veniva in aiuto.Ero semicosciente e non mi accorsi di quello che stava succedendo.Sentivo solo una voce dentro di me che ronzava,una voce ossessionante che mi stava distruggendo psicologicamente…………

-La tua ora sta arrivando,morirai presto,morirari presto…………..-

-AAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!-urlai impaurito.

-Keenan,tutto a posto?-mi domandò impensierito il professore.

Ero seduto sul pavimento della sala professori con Mc Collins inginocchiato verso di me.

-Sì,credo……….-farfugliai tastandomi la testa.”Non ho la febbre”pensai.

-Cosa ti è successo?Perchè ti sei messo ad urlare?-

-Io,non lo so…………-

Mi alzai a fatica,sorretto dalle mie braccia deboli.Feci per uscire quando il profesore mi bloccò chiedendomi serio:

-La vedi anche tu?-

-Cosa?-

Collins abbassò la testa ed aggrottò le sopracciglia,poi lugubro in volto e con la voce,esclamò:

-Lei…………..Judith…………..-

-Che?-

-Anche lei ti ossessiona con la sua voce,vero?-ripetè lui.

-Io……………no,perché?-

-Non fare il finto tonto Keenan…………..ormai anche tu ci sei dentro nella sua maledizione…………non ti renderà vita facile quella ragazza…………….-

-Ma di che cosa sta parlando professore?-chiesi affrettato con la voce che tremava.

-Niente,non importa……………-conluse,girandosi dall’altra parte.

Rimasi fermo sullo stipite della porta per circa trenta secondi.Un irreale silenzio avvolgeva la stanza e io sentivo sempre di più la paura che si impossessava di me.Con enorme sforzo scacciai via quei pensieri e decisi di avviarmi verso l’uscita.Accennai al professore il mio congedo.

-Allora,ci vediamo domani professor Mc Collins,arrivederci………………-

-Il tatuaggio Maynard………….-alluse il professore,mentre si alzava in piedi.

-Il tatuaggio?-ripetei sconcertato.

Mc Collins si avvicinò lentamente a me.Provavo una certa paura,cosa avrebbe potuto farmi ora?Eccolo,sentivo il suo fiato sfiorarmi la pelle…………Chiusi gli occhi,perché avevo una fifa tremenda.Sentii la sua mano fredda toccare la stoffa della mia camicia e spostarmi il colletto.Ero completamente paralizzato,non riuscivo a muovere un arto.

-Come immaginavo……….-sospirò il professore.

-Eh?-dissi io.

Anche lui fece lo stesso gesto che aveva fatto con me.Mi mostrò il suo collo nudo,per farmi notare quello che vi era disegnato.Un tatuaggio color caffè sbiadito,che rappresentava il disegno di una falce.Poi senza nemmeno darmi il tempo di emettere suoni,prese dalla tasca della sua giacca uno specchietto e me lo consegnò.

-Guardati il collo…………..-mormorò distante

Io eseguii tremante il suo ordine.Collocai lo specchietto all’altezza del collo,e potei anch’io constatare con orrore quello che mi era successo.Che diamine era quella cosa spuntatami fuori all’improvviso?Un tatuaggio,identico a quello di Mc Collins,con la sola variante che invece di essere marrone era bordò.Lo sfiorai col dito indice e avvertii un fastidioso dolore.Feci una smorfia e il professore la notò subito.

-Brucia vero?-

-S-sì,ma non capisco il perché……….insomma perché è spuntato all’improvviso?-

Mc Collins emise un sospiro e stette in silenzio per dieci secondi,poi continuò con voce rauca:

-Ora sei tu la prossima vittima di Judith Ghallagher…….-

-Cosa sta dicendo?-lo fermai io.

-Questo tatuaggio…………-e qui mi scoprì il collo-……………è il simbolo della sua vendetta……….molto presto ti ucciderà e tu non potrai farci niente…………..-

-M-ma……………-

Lui proseguì aspro.

-Da quando Judith è morta,sento ogni notte la sua voce stridermi in testa………….continua a supplicarmi,mi chiede instancabile perché l’ho abbandonata,mi minaccia di uccidermi………….finchè il suo spirito non sarà liberato da questa depressione che io ho cercato in tutti i modi di scacciare,lei,ogni due anni,prenderà con sé una vittima e la sacrificherà……………..prima comincerà ad ossessionarla con la sua voce,poi la distruggerà psicologicamente e come colpo di grazia la inducerà a suicidarsi………….tu sei il prossimo Keenan……….fra cinque giorni morirai………….-

Rimasi immobile di fronte quell’amara spiegazione.Io sarei morto entro cinque giorni a causa della sua maledizione?No,doveva essere tutto uno scherzo,chi c’avrebbe mai creduto a quella storia?Io no di certo…………Feci una smorfia di piacere nervoso,sorridevo a quell’idea.Mc Collins mi guardò stranito.

-Keenan,perché stai ridendo?-

-Eh,eh…………mi perdoni professore ma non riesco a non ridere……….ma dai,è una storia assurda questa……….secondo lei io dovrei credere che Judith Ghallagher sarebbe uno spirito che ogni due anni prende con sé una vittima e la ammazza?E poi perché dovrei essere io il prossimo?-spiegai in tono scherzoso.

Mc Collins abbassò la testa e rimase in silenzio.Lo osservai un attimo,perché adesso stava zitto?Forse lo avevo preso in giro………..Caspita,dovevo imparare a stare più zitto………Mi morsi la lingua e una piccola ferita ne nacque,ma non ci feci molto caso,anche perché dopo ebbi molta attenzione per quello che stava per fare il professore.Ad un certo punto egli sbattè la mano sul muro,in maniera così forte,da far rimbombare il rumore nella stanza.Lo sentii ringhiare e lo vidi alzare lentamente la testa.Man mano che scopriva il volto potevo notare la sua bocca produrre una smorfia di cattiveria e gli occhi accendersi di un fuoco impavido e minacciante.Era la prima volta che lo vedevo così arrabbiato.

-TACI!TU NON SAI NULLA DI QUESTA STORIA!Se solo tu sapessi la verità…………se solo tu potessi comprendere realmente cosa ha fatto Judith per dieci anni………….ha ucciso quattro ragazzi e tu sarai il prossimo…………..ha ammazzato i migliori allievi che abbia mai avuto e tu farai la loro stessa fine…………..ti eliminerà senza pietà perché sa che tu sei il mio alunno preferito…………-

-M-ma…………….perchè dovrebbe farlo?-

Mc Collins mi guardò con aria ovvia.

-Perché è gelosa di te e di me……………lei mi vuole tutto per sé anche se sa che questo non potrà mai succedere…………-

-E allora perché prima è venuta ad aiutarmi?Perchè si è resa disponibile se mi odia?-domandai assetato di risposte.

-Perché…………..ha voluto presentarsi a te………….ha voluto mostrarsi veramente,lei non è vigliacca………….ha tatuato per mezzo di quel segno la tua morte certa,e non ti darà pace finchè non avrà portato a termine la sua missione……………..-

Mc Collins stava sudando freddo,proprio come me.Allora in segno di gentilezza gli offrii un fazzoletto di stoffa su cui potersi asciugare.Lui lo prese bruscamente e dopo essersi dato una rasentata veloce,me lo diede allo stesso modo.Poi con fare trascinato si avvicinò a me e pesantemente mi prese le spalle.Mi si accostò all’orecchio e mi bisbigliò:

-Keenan………….stai attento…………non devi farti influenzare da lei,so che tu sei un ragazzo forte e so che puoi batterla…………..non farti incantare dalle parole di quella puttana,non farti incantare dalle sue parole……………-

Non lo riconobbi più.La sua voce sembrava quasi demoniaca come quella di Judith,esattamente come la sua.Una voce maligna,troppo per la portata di Mc Collins…………Non sembrava nemmeno lui…………..

-Quella puttana uccidila…………-

Questa frase aveva preso posto ed aveva sterminato tutti i miei altri pensieri nella mia testa.Mc Collins si tolse dal mio orecchio e si avvicinò alla mia bocca,quasi volesse baciarmi.Il suo fiato stava aerando le mie labbra e veniva respirato dalle mie narici,come un soffio d’aria gelida.Le sue labbra,le sue labbra erano sempre più vicine alle mie…………Sempre di più,ogni momento che trascorreva………….Sentivo il suo respiro penetrare sempre di più dentro di me,dentro al mio cervello,quasi volesse ispirarmi messaggi satanici,sconnessi,che si mescolavano tra loro come ingredienti di un veleno…………

-Uccidimi adesso,sono la tua puttana………….perchè l’hai fatto?Perchè mi hai abbandonata?Non ti darò più pace………….-

Non riuscivo più a distinguere nulla,solo questa droga che continuava impassibile a distruggermi la mente,a alleggerirmi con il suo aroma,salato,dolce,amaro,aspro………….Un veleno che proseguiva nel mio annientamento…..……….Sembrava di stare sospesi tra le nuvole,con la nebbia che ti offuscava la vista e che non ti permetteva di vedere ciò che realmente esisteva…………..E poi all’improvviso due occhi neri come la notte,due occhi colmi di malvagità…………..Due occhi che mi disarmavano completamente……………Gli occhi di Judith………….Sì,solo i suoi occhi potevano essere così impossibili da tradurre…………Erano così enigmatici,così letali………….

-NOOOOOOOOOOO!-urlai ad un certo punto.

Mi strappai dalle grinfie di Mc Collins,che mi teneva stretto quasi non volesse pedermi.Lo scaraventai lontanto,con tutta la forza che avevo in corpo e cominciai a respiarare affannosamente.Era davvero lui che mi aveva fatto tutto questo?Era stato lui ad uccidermi quasi?Non poteva essere lui,qui aveva agito Judith al posto suo……….Certo,non c’era altra spiegazione…………Lo aveva manipolato senza problemi e aveva cercato di assuefarmi con le sue parole………….Il professore rimase immobile a terra,quasi fosse svenuto,e forse era proprio così.Una grande ansia mi prese,non potevo più stare in quella stanza,un secondo di più e sarei morto.Quindi decisi senza preavviso di andarmene,correndo via come un fulmine e sgattaiolando via.Avevo bisogno di riposo,di rintanarmi in camera mia,di essere libero da quei pensieri orribili………….Dovevo assolutamente arrivare a casa il prima possibile…………

-Anche se scappi non mi sfuggirai…………..adesso sei solo mio…………sappi che senza nemmeno accorgertene sarai già morto…………-

Allora cosa ve ne pare come inizio?Mi è riuscito bene?Spero di sì…………Ebbene sì,il nome del protagonista l’ho preso dal nome di un cantante di un gruppo musicale………mi raccomando continuate a leggere perché il capitolo 2 arriverà presto,BYE BYE!!!!!!

Saya chan.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Saya chan