Quando cadesti tu tra le mie braccia
By Saya chan
Fin
da piccolo ho sempre cercato di riuscire nelle imprese con il minor sforzo
possibile e trovando tutte le scappatoie esistenti.Ho sviluppato una teoria
molto efficace,denominata da me “la teoria del sgattaiolare
e non perdere tempo”.Lo so che può sembrare banale,ma
è stata l’unica che mi ha permesso di diventare così come sono adesso,ovvero un
ragazzo di sedici anni,alto,bello,diligente,adorato da tutti,sia ragazzi che
ragazze,il più gettonato tra i professori.Insomma,devo ammettere che sono un
ragazzo perfetto,e questo risultato così soddisfacente l’ho raggiunto con anni
e anni di fatica e di allenamento.Ho costruito in me una barriera che mi ha
reso immune da qualsiasi debolezza e da qualsiasi leziosità,insomma
sono divenuto il re dei ghiacci,determinato e con una elevata capacità
volitiva,e ne sono molto orgoglioso perché questo mi ha concesso di essere
accettato da tutti e non solo,ma mi ha anche concesso di essere il ragazzo più
popolare del mio college.Se un giorno visiterete questa scuola,sulle locandine nei corridoi non potrete certo non
imbattervi in almeno una delle mie foto appese ai muri.Non per essere vanitoso,ma sono diventato praticamente un idolo per la scuola.Sono
sempre gentile con tutti,li aiuto se posso,ma cerco di
non legarmi sentimentalmente con nessuno,forse perché ho paura di non essere
contraccambiato.Quello che ho con i miei compagni di classe
lo potrei definire “rapporto professionale”,in quanto ci aiutiamo a vicenda con
le mansioni scolastiche e con tutto quello che riguarda la scuola.Non sono mai
uscito fuori con loro,nemmeno per una passeggiata o
per andare al cinema.Sinceramente penso che andare con loro da qualche parte
non sia molto divertente,forse perché ho paura di
svelare la mia vera identità.Preferisco di gran lunga
rintanarmi in camera mia e studiare scienze,geografia o storia,piuttosto che
ascoltare le loro battute pessime e senza senso.E poi con le ragazze non ne
parliamo:tutti mi affermano il “playboy più sexy” che sia mai esistito qui al
Trafalgar Institute.Mi imbarazza un po’ questo
nominativo,ma non posso evitare che quando passo,una fila di ragazze del primo
e secondo anno,e anche qualcuna del quarto e del quinto,mi segue e fantastica
su di me.Ma anche in questo campo non ho avuto molta
esperienza.Non mi sono mai innamorato veramente di qualcuno per paura di essere
rifiutato.Sono cresciuto con i miei ideali,le mie
speranze,i miei sogni senza l’aiuto di nessuno.I miei genitori non mi sono
stati molto vicini,ma sono riuscito lo stesso a cavarmela da solo.Molti mi invidiano per la mia grande audacia e la mia
mitezza,hanno perfino fondato un fan club nel mio nome.Comunque
ora non voglio annoiarvi troppo con la mia storia e voglio raccontarvi di
quello che mi successe una normalissima mattina di maggio.Quel nove maggio
avrebbe cambiato radicalmente la mia vita…..
-Ehi
Maynard!-mi svegliò dalla trance James.
-Dimmi
tutto-risposi io con il sorriso sulle labbra.
-Sei
ancora qui in classe?-
-Sì,devo finire di piegare queste fotocopie,mi aiuti?-
-Mi
dispiace ma io ora ho il corso di scrittura non posso proprio mancare,magari chiamo qualcun altro che abbia del tempo libero…….ti mando George,ok?-proprose lui.
-Va
bene-.
James corse veloce fuori dalla classe lasciandomi solo come
un cane.Aspettai silenziosamente circa cinque minuti,un
po’ affaticato da quella giornata e un po’ accaldato dai raggi del sole che
illuminavano il mio volto e i miei vestiti.Ero immerso nei miei pensieri,stavo riflettendo sulla lezione di chimica che si era
svolta alla quarta ora,quando il professor Mc Collins mi aveva mandato alla
lavagna.Certo,avevo preso il mio bellissimo A,però ero sicuro di non essere
stato abbastanza esauriente.
-Mi
sa che dovrò mettermi a studiare di più……ne va della mia immagine-pensai ad
alta voce.
Ad
un certo punto fui riportato al mondo normale dal rumore improvviso della porta
scorrevole della classe che si apriva.
“Sarà
il mio aiutante George”pensai.
Ma mi sbagliai di grosso.Dal corridoio entrò un venticello
improvviso che mi fece il solletico,poi una persona in
penombra si avvicinò a me.Non la guardai nemmeno,sicuro
che fosse il mio amico George.Accennai un:
-Sei
arrivato finalmente……….-
Essa
senza neanche rispondere si mi raggiunse e si fermò
davanti a me.Allora io la squadrai un attimo.Quella che mi si presentava
davanti era una ragazza alta più o meno come me,con i
capelli lunghi e corvini,un po’ scalati davanti,gli occhi penetranti in tinta
con i capelli,con uno strano neo sul mento,vestita con la divisa del college,cioè
una camicia bianchissima di cotone e una gonna con fondo verde scuro e con le
righe della scacchiera rosse e gialle.Sinceramente non l’avevo mai notata
prima.Della mia classe non lo era di certo e nemmeno di quelle altre dei miei
coetanei.Forse era una di seconda……..Non lo sapevo
quindi provai a chiederglielo.
-Ehm,tu per ca………….-
Non
mi lasciò il tempo di formulare la domanda,che mi
freddò sul nascere dicendo:
-Sono
venuta qui per aiutarti,muoviamoci…………-
Mi
aveva agghiacciato con le sue parole.Se io ero il re dei ghiacci allora lei cos’era?Decisi di non pormi ulteriori domande e
la seguii con il lavoro.Stettimo in silenzio a piegare le nostre fotocopie
ognuno per i fatti suoi.Era la prima volta nella mia vita che mi trovavo così
in imbarazzo.Tutte le altre volte ero sempre sicuro di me stesso,con la grinta che si rifletteva nei miei occhi,mentre in
quel momento mi sentivo terribilmente a disagio.Quella ragazza sconosciuta mi
aveva completamente disarmato con la sua sfacciataggine e la sua arroganza,ma il punto è che non riuscivo a farmela stare
antipatica.La osservai mentre svolgeva il suo lavoro:era
rapida e molto precisa e non potei fare a meno di ammirarla.Ma
purtroppo quel magico istante fu interrotto dalla sua voce stridula.
-Che
hai da guardare?-sibilò.
-No,niente niente……..-balbettai io.
Che
stupido!Perchè mi sentivo così fuori posto?!Io,Maynard
James Keenan,lo studente modello del liceo Trafalgar,ammirato e lodato da
tutti,si ritrova a non saper rispondere ad una ragazza che nemmeno conosce?E’
una cosa inaudita,ma purtroppo reale……….Continuai iperterrito il mio lavoro,ma ovviamente distratto dai miei pensieri,non riuscii ad
ultimarlo come volevo.Un silenzio di tomba avvolgeva la stanza,spezzato solo dal rumore che producevano i fogli piegati.Decisi
di rompere quella quiete così sgradevole,indagando di
più sull’ identità di quella ragazza.Cominciai con delle domande semplici.
-Ehm,come ti chiami?-chiesi timoroso.
-Judith
Ghallagher-rispose brusca.
Dopo
questo primo approccio un po’ burrascoso continuai la mia investigazione.
-Quanti
anni hai?-
-Quindici-
-In
che classe sei?-
-Seconda
B.Scusa ma ora vorrei terminare questo lavoro-concluse
nervosa.
A
quel punto stetti zitto.Forse avevo infierito troppo nel cercare delle risposte
su di lei.Quindi decisi di continuare attento e
pignolo come solevo fare.Dopo un quarto d’ora di assoluta
concentrazione,Judith sbattè i fogli sul banco e li raggruppò tutti insieme.
-Ecco,io ho finito.Posso andare?-chiese
frettolosa.
-Certo,grazie per l’aiuto-
-Di
niente,ci vediamo-
Poi
si avviò verso l’uscita e chiuse delicatamente la porta della classe dietro di
sé.La seguii con lo sguardo un attimo:dovevo ammettere
che era davvero bella,il suo corpo era fantastico……..Decisi di andarle dietro
perché volevo sapere qualcosa in più di lei.Di sicuro non era una mia
corteggiatrice,altrimenti l’avrei riconosciuta
subito.Quindi con passo veloce,anch’io uscii dalla
classe.Diedi un’occhiata attenta in corridoio.Judith
era sparita.Possibile?Quei quindici secondi che erano passati,l’avevano
divorata.Era come se non fosse mai esistita.Ritornai in classe un po’ confuso
per quello che era appena successo,e quindi decisi che
per svagare la mente avrei ordinato i fogli che avevo piegato.Li stavo
inserendo accuratamente nelle buste,quando toccai
quelli messi a posto da Judith.Un attimo.Un dolore lancinante alla testa.Sentii
le forze mancarmi e tutto quello che mi ricordai dopo
il mio risveglio era il tonfo che provocai quando caddi.
-Ehi,Maynard,tutto bene?-
Una
voce familiare mi fece aprire gli occhi.Era il mio amico George che mi aveva
disteso sul letto dell’infermeria e mi aveva tamponato la fronte con della
stoffa bagnata.Mi alzai a fatica sul lettuccio,sorretto
dal mio compagno di classe.Ad un tratto nella mia mente si impresse
l’immagine così tetra di Judith.
-Judith!-urlai
spaventato.
-Judith?E
chi è?-mi chiese lui incuriosito.
-Judith
Ghallagher………….la ragazza di seconda B che mi ha
aiutato al posto tuo nel piegare i fogli…………-balbettai.
George
mi fissò serio.
-Scusa,ma come fa ad averti aiutato?-
-In che senso?Perchè me lo chiedi?-
Il
mio amico mi tastò la fronte e mi guardò preoccupato.
-Tu
devi riposare………….il lavoro di teatro di questo mese
deve averti impegnato molto………-
Mi
staccai brusco da lui,infuriato come non mai.Mi stava prendendo in giro per caso?Volevo assolutamente sapere
la verità.
-Perché
mi dici questo?Perchè Judith Ghallagher non dovrebbe
avermi aiutato?-
George
aggrottò le sopracciglia e divenne lugubro in volto.Poi cominciò la sua
spiegazione.
-Non
hai sentito la storia di Judith Ghallagher?Era una ragazza spensierata e
gentile,amica di tutti,che si era perdutamente
innamorata del professor Mc Collins di chimica,ma ovviamente lui non
contraccambiava.Un giorno gli dichiarò i propri sentimenti,ma
lui rifiutò schietto.Il suo cuore si spezzò e cadde in una depressione profonda,che durò fino alla sua morte,quando esattamente il 14
maggio 1995 si impiccò nell’aula professori.Si dice che ogni notte qui al liceo
si sentano delle voci provenienti da questa stanza,e
si pensa agli urli di dolore di Judith,a causa del suo amore non
contraccambiato.Capisci ora perché non potrebbe averti mai aiutato?Lei è morta
dieci anni fa,è impossibile una cosa del genere…………..-
Rimasi
paralizzato dopo quella rivelazione.La ragazza antipatica e asociale che mi
aveva dato una mano era………….morta?Non poteva essere possibile,ci
doveva essere una spiegazione logica…….
-Forse
hai capito male il suo nome…………..-interruppe George
durante i miei pensieri.
-Sai,qui nella nostra scuola ci sono tanti studenti che hanno il
nome simile,ma non uguale……….guarda per esempio Tracy
Montgomery della quarta C,è quasi omonima di Tracy Montgomer della seconda
D…………..eppure nemmeno si conoscono,ed è facilissimo confonderle………….magari quella ragazza si chiamava Judith con un cognome
molto simile alla Judith morta dieci anni fa………….non è
detto…………..-
-NON
SONO UNO SPROVVEDUTO!HO CAPITO BENISSIMO IL SUO
NOME!-urlai infuriato.
George
mi aveva proprio messo di cattivo umore,e notando il
mio sguardo quasi omicida,indietreggiò di un passo e abbassò lo sguardo.
-Scusa,non intendevo proprio………….-sussurrò pavido.
Mi
calmai un attimo e ripresi il controllo di me stesso.Erano rare le volte in cui
mi arrabbiavo,ma in quel momento avevo proprio bisogno
di sfogarmi.
-La
tua morte sarà la mia vittoria………….-
Percepii
questa frase immediatamente e mi girai come un cane
bastonato verso George.Lui era assorto nei suoi pensieri e non mi guardava
nemmeno.Allora gli chiesi:
-Hai
detto qualcosa?-
Lui
si girò verso me e mi guardò stranito.
-No,perché?-
Che avessi avuto le allucinazioni auditive?Eppure avevo sentito
benissimo quella voce quasi deomoniaca che aveva trapassato la mia mente come
un vento gelido.
-Sarà
meglio che vada a casa a riposarmi………….-dissi tra me e
me.
Mi
alzai lentamente dal lettuccio e presi con me la mia roba.Poi annunciai
frettoloso a George:
-Vado
a casa,ci vediamo domani……………..-
-Sì,mi raccomando però,riguardati……….-mi rispose.
-Altrimenti
come potrò compiere la mia vendetta?-
Ancora
quella maledetta voce.Feci lo stesso gesto di prima e fissai George
impaurito.Lui mi osservava con la stessa espressione sperduta precedente.
-Tutto
bene?-mi chiese preoccupato.
-S-sì,credo………….vabbè,io vado,ciao…………-
Poi
entrai in corridoio e percorsi angosciato tutto il tragitto che mi conduceva fuori dalla scuola.Continuavo a pensare a quelle due frasi
vendicative.Forse aveva ragione George,ero davvero
stanco dopo tutto quel lavoro di teatro che avevo svolto durante quelle dure
settimane preparatorie.Però quel tono così malvagio,quelle
lettere così scandite………….non potevano essere solo
frutto della mia immaginazione.Mentre pensavo a questo,passai
davanti alla sala insegnanti.Ci diedi un’occhiata e
notai che era vuota.Un grande impulso di curiosità mi colpì come un fulmine,e così decisi di entrare senza permesso.E così
feci.Penetrai all’interno con la massima cautela,non
si sa mai che magari un professore si trovasse lì.Ma quando ebbi la certezza
matematica che non c’era anima viva,andai avanti
tranquillo.Volevo assolutamente saperne di più su quella storia,così mi diressi verso lo scompartimento del professor Mc Colllins
in cerca di precise informazioni.Fatalmente il cassetto era stato sbadatamente
lasciato aperto,così io potei controllare indisturbato
tutto quello che vi si trovava.Sfogliai di malavoglia delle cartelline con il
nome degli alunni delle varie classi e dei fogli
contenenti tutte le verifiche che aveva fatto.Non trovai assolutamente niente,quello che cercavo non c’era.Forse allora la mia
immaginazione aveva lavorato troppo,si doveva essere
così.Uscii sconsolato dall’aula,ma all’ultimo momento
la lampadina del mio cervello si illuminò.
“Ma
certo,la scrivania del professore!Non c’avevo
pensato!”
Così
mi precipitai alla sua scrivania e imbucandomi nell’incavo del tavolo,aprii frettoloso ed emozionato i tre cassetti
laterali.Niente da fare,non c’era nulla che
riguardasse quello che cercavo.Mi alzai di scatto e negligentemente andai a
sbattere contro la parte inferiore del tavolo.Emisi un piccolo urlo,ma mi riordinai subito.Per sbaglio,dal
grande colpo che avevo infierito,dalla scrivania caddero tutti i fogli sul
pavimento.Che distastro che avevo combinato!Comunque
non mi persi d’animo e sgusciai via da sotto lo scrittoio,cercando di
raccogliere tutti quei fogli e di metterli a posto.Ero immerso in un mare di
carta.Dovetti ammettere che il professor Mc Colins lavorava
davvero sodo,date tutte le verifiche che faceva nelle varie classi e che si
trovavano sotto i miei occhi.Misi il tutto a posto nel miglior modo,raggruppando in ordine i vari compiti di classe,poi mi
alzai e li appoggiai sul tavolo.Mentre lo facevo,mi accorsi
di sfuggita di aver fatto cadere qualcosa.Allora sistemai i fogli che avevo in mano sulla scrivania e raccolsi quello che mi era
caduto.Era una foto del professor Mc Collins con………….Judith?Sì,certo,la ragazza rispettava perfettamente la descrizione di
quella che mi aveva aiutato.Capelli lunghi e neri,in
tinta con gli occhi e poi quello strano neo sul mento………era proprio Judith
Ghallagher della seconda B!Rimasi bloccato ad osservare la foto per un paio di
minuti,poi meccanicamente la posai sul tavolo.Mi diressi ancora scioccato verso l’uscita,ma mi fermai di scatto,poichè vidi
un’ombra dietro di me che penzolava sul muro.Mi girai
lentamente e intravidi una scena che mi sconvolse definitivamente.Quella
che mi si presentava davanti era una scena che non avrei
mai dimenticato.Judith Ghallagher stava lì,sospesa alla parete,con gli occhi
spalancati,incavati e neri più della notte,spenti e pregni d’odio,intorpiditi
da lacrime,il sangue rappreso che cadeva pesante dalle sue mani e dalla sua
bocca,i denti colorati di vermiglio che presentavano solo lievemente
sfaccettature di bianco,la pelle e le gote bianchissime come la neve e una
corda stretta al collo che le impediva di respirare.Era impiccata e grazie alla
brezza leggera che entrava dagli spifferi della finestra,le
procurava un movimento che ricordava quello di un orologio a pendolo.Mollai un
urlo di terrore e andai ad accostarmi al muro.Non potevo crederci,tutto quello doveva essere solo un incubo,un incubo,sì…………Sentii
disattento un rumore di passi che si avvicinava a me,e la figura del professor
Mc Collins che mi veniva in aiuto.Ero semicosciente e non mi accorsi di quello
che stava succedendo.Sentivo solo una voce dentro di me che ronzava,una
voce ossessionante che mi stava distruggendo psicologicamente…………
-La
tua ora sta arrivando,morirai presto,morirari
presto…………..-
-AAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!-urlai impaurito.
-Keenan,tutto a posto?-mi domandò impensierito il professore.
Ero
seduto sul pavimento della sala professori con Mc Collins inginocchiato verso
di me.
-Sì,credo……….-farfugliai tastandomi la testa.”Non ho la
febbre”pensai.
-Cosa
ti è successo?Perchè ti sei messo ad urlare?-
-Io,non lo so…………-
Mi
alzai a fatica,sorretto dalle mie braccia deboli.Feci
per uscire quando il profesore mi bloccò chiedendomi serio:
-La
vedi anche tu?-
-Cosa?-
Collins
abbassò la testa ed aggrottò le sopracciglia,poi
lugubro in volto e con la voce,esclamò:
-Lei…………..Judith…………..-
-Che?-
-Anche
lei ti ossessiona con la sua voce,vero?-ripetè lui.
-Io……………no,perché?-
-Non
fare il finto tonto Keenan…………..ormai anche tu ci sei
dentro nella sua maledizione…………non ti renderà vita facile quella
ragazza…………….-
-Ma
di che cosa sta parlando professore?-chiesi affrettato
con la voce che tremava.
-Niente,non importa……………-conluse,girandosi dall’altra parte.
Rimasi
fermo sullo stipite della porta per circa trenta secondi.Un irreale silenzio
avvolgeva la stanza e io sentivo sempre di più la paura che si
impossessava di me.Con enorme sforzo scacciai via quei pensieri e decisi
di avviarmi verso l’uscita.Accennai al professore il mio congedo.
-Allora,ci vediamo domani professor Mc Collins,arrivederci………………-
-Il
tatuaggio Maynard………….-alluse il professore,mentre si
alzava in piedi.
-Il
tatuaggio?-ripetei sconcertato.
Mc
Collins si avvicinò lentamente a me.Provavo una certa paura,cosa
avrebbe potuto farmi ora?Eccolo,sentivo il suo fiato sfiorarmi la
pelle…………Chiusi gli occhi,perché avevo una fifa tremenda.Sentii la sua mano
fredda toccare la stoffa della mia camicia e spostarmi il colletto.Ero
completamente paralizzato,non riuscivo a muovere un
arto.
-Come
immaginavo……….-sospirò il professore.
-Eh?-dissi
io.
Anche lui fece lo stesso gesto che aveva fatto con me.Mi
mostrò il suo collo nudo,per farmi notare quello che
vi era disegnato.Un tatuaggio color caffè sbiadito,che
rappresentava il disegno di una falce.Poi senza nemmeno darmi il tempo di
emettere suoni,prese dalla tasca della sua giacca uno
specchietto e me lo consegnò.
-Guardati
il collo…………..-mormorò distante
Io eseguii tremante il suo ordine.Collocai lo specchietto all’altezza del collo,e potei anch’io constatare con orrore quello che mi era successo.Che diamine era quella cosa spuntatami fuori all’improvviso?Un tatuaggio,identico a quello di Mc Collins,con la sola variante che invece di essere marrone era bordò.Lo sfiorai col dito indice e avvertii un fastidioso dolore.Feci una smorfia e il professore la notò subito.
-Brucia vero?-
-S-sì,ma non capisco il perché……….insomma perché è spuntato all’improvviso?-
Mc Collins emise un sospiro e stette in silenzio per dieci secondi,poi continuò con voce rauca:
-Ora sei tu la prossima vittima di Judith Ghallagher…….-
-Cosa sta dicendo?-lo fermai io.
-Questo
tatuaggio…………-e qui mi scoprì il collo-……………è il
simbolo della sua vendetta……….molto presto ti ucciderà
e tu non potrai farci niente…………..-
-M-ma……………-
Lui proseguì aspro.
-Da quando Judith è morta,sento ogni notte la sua voce stridermi in testa………….continua a supplicarmi,mi chiede instancabile perché l’ho abbandonata,mi minaccia di uccidermi………….finchè il suo spirito non sarà liberato da questa depressione che io ho cercato in tutti i modi di scacciare,lei,ogni due anni,prenderà con sé una vittima e la sacrificherà……………..prima comincerà ad ossessionarla con la sua voce,poi la distruggerà psicologicamente e come colpo di grazia la inducerà a suicidarsi………….tu sei il prossimo Keenan……….fra cinque giorni morirai………….-
Rimasi immobile di fronte quell’amara spiegazione.Io sarei morto entro cinque giorni a causa della sua maledizione?No,doveva essere tutto uno scherzo,chi c’avrebbe mai creduto a quella storia?Io no di certo…………Feci una smorfia di piacere nervoso,sorridevo a quell’idea.Mc Collins mi guardò stranito.
-Keenan,perché stai ridendo?-
-Eh,eh…………mi perdoni professore ma non riesco a non ridere……….ma dai,è una storia assurda questa……….secondo lei io dovrei credere che Judith Ghallagher sarebbe uno spirito che ogni due anni prende con sé una vittima e la ammazza?E poi perché dovrei essere io il prossimo?-spiegai in tono scherzoso.
Mc Collins abbassò la testa e rimase in silenzio.Lo osservai un attimo,perché adesso stava zitto?Forse lo avevo preso in giro………..Caspita,dovevo imparare a stare più zitto………Mi morsi la lingua e una piccola ferita ne nacque,ma non ci feci molto caso,anche perché dopo ebbi molta attenzione per quello che stava per fare il professore.Ad un certo punto egli sbattè la mano sul muro,in maniera così forte,da far rimbombare il rumore nella stanza.Lo sentii ringhiare e lo vidi alzare lentamente la testa.Man mano che scopriva il volto potevo notare la sua bocca produrre una smorfia di cattiveria e gli occhi accendersi di un fuoco impavido e minacciante.Era la prima volta che lo vedevo così arrabbiato.
-TACI!TU NON SAI NULLA DI QUESTA STORIA!Se solo tu sapessi la verità…………se solo tu potessi comprendere realmente cosa ha fatto Judith per dieci anni………….ha ucciso quattro ragazzi e tu sarai il prossimo…………..ha ammazzato i migliori allievi che abbia mai avuto e tu farai la loro stessa fine…………..ti eliminerà senza pietà perché sa che tu sei il mio alunno preferito…………-
-M-ma…………….perchè dovrebbe farlo?-
Mc Collins mi guardò con aria ovvia.
-Perché è gelosa di te e di me……………lei mi vuole tutto per sé anche se sa che questo non potrà mai succedere…………-
-E allora perché prima è venuta ad aiutarmi?Perchè si è resa disponibile se mi odia?-domandai assetato di risposte.
-Perché…………..ha voluto presentarsi a te………….ha voluto mostrarsi veramente,lei non è vigliacca………….ha tatuato per mezzo di quel segno la tua morte certa,e non ti darà pace finchè non avrà portato a termine la sua missione……………..-
Mc Collins stava sudando freddo,proprio come me.Allora in segno di gentilezza gli offrii un fazzoletto di stoffa su cui potersi asciugare.Lui lo prese bruscamente e dopo essersi dato una rasentata veloce,me lo diede allo stesso modo.Poi con fare trascinato si avvicinò a me e pesantemente mi prese le spalle.Mi si accostò all’orecchio e mi bisbigliò:
-Keenan………….stai attento…………non devi farti influenzare da lei,so che tu sei un ragazzo forte e so che puoi batterla…………..non farti incantare dalle parole di quella puttana,non farti incantare dalle sue parole……………-
Non lo riconobbi più.La sua voce sembrava quasi demoniaca come quella di Judith,esattamente come la sua.Una voce maligna,troppo per la portata di Mc Collins…………Non sembrava nemmeno lui…………..
-Quella puttana uccidila…………-
Questa frase aveva preso posto ed aveva sterminato tutti i miei altri pensieri nella mia testa.Mc Collins si tolse dal mio orecchio e si avvicinò alla mia bocca,quasi volesse baciarmi.Il suo fiato stava aerando le mie labbra e veniva respirato dalle mie narici,come un soffio d’aria gelida.Le sue labbra,le sue labbra erano sempre più vicine alle mie…………Sempre di più,ogni momento che trascorreva………….Sentivo il suo respiro penetrare sempre di più dentro di me,dentro al mio cervello,quasi volesse ispirarmi messaggi satanici,sconnessi,che si mescolavano tra loro come ingredienti di un veleno…………
-Uccidimi adesso,sono la tua puttana………….perchè l’hai fatto?Perchè mi hai abbandonata?Non ti darò più pace………….-
Non riuscivo più a distinguere nulla,solo questa droga che continuava impassibile a distruggermi la mente,a alleggerirmi con il suo aroma,salato,dolce,amaro,aspro………….Un veleno che proseguiva nel mio annientamento…..……….Sembrava di stare sospesi tra le nuvole,con la nebbia che ti offuscava la vista e che non ti permetteva di vedere ciò che realmente esisteva…………..E poi all’improvviso due occhi neri come la notte,due occhi colmi di malvagità…………..Due occhi che mi disarmavano completamente……………Gli occhi di Judith………….Sì,solo i suoi occhi potevano essere così impossibili da tradurre…………Erano così enigmatici,così letali………….
-NOOOOOOOOOOO!-urlai ad un certo punto.
Mi strappai dalle grinfie di Mc Collins,che mi teneva stretto quasi non volesse pedermi.Lo scaraventai lontanto,con tutta la forza che avevo in corpo e cominciai a respiarare affannosamente.Era davvero lui che mi aveva fatto tutto questo?Era stato lui ad uccidermi quasi?Non poteva essere lui,qui aveva agito Judith al posto suo……….Certo,non c’era altra spiegazione…………Lo aveva manipolato senza problemi e aveva cercato di assuefarmi con le sue parole………….Il professore rimase immobile a terra,quasi fosse svenuto,e forse era proprio così.Una grande ansia mi prese,non potevo più stare in quella stanza,un secondo di più e sarei morto.Quindi decisi senza preavviso di andarmene,correndo via come un fulmine e sgattaiolando via.Avevo bisogno di riposo,di rintanarmi in camera mia,di essere libero da quei pensieri orribili………….Dovevo assolutamente arrivare a casa il prima possibile…………
-Anche se scappi non mi sfuggirai…………..adesso sei solo mio…………sappi che senza nemmeno accorgertene sarai già morto…………-
Allora cosa ve ne pare come inizio?Mi è
riuscito bene?Spero di sì…………Ebbene sì,il nome del
protagonista l’ho preso dal nome di un cantante di un gruppo musicale………mi
raccomando continuate a leggere perché il capitolo 2 arriverà presto,BYE
BYE!!!!!!
Saya chan.