MA CON QUALI CRITERI
VENGONO SCELTI I COMMESSI DELLA FOOT LOCKER???
Cioè, li scelgono rompicoglioni o li
istruiscono a diventare tali?
È questo quello che si
domanda l’italiano medio, e ora tenterò di dare una risposta a questo astioso
quesito mediante l’analisi accurata di un’esperienza diretta.
Due innocenti persone si appropinquano al negozio (badate
bene, non è una peculiarità di un solo
negozio, capita in tutti gli shops di questa catena!!!).
Si avvicinano alla vetrina e danno
un’occhiata.
«Sai, stavo pensando di comprarmi
un paio di ******, però vorrei prima vedere quanto
costano…»
«Entra, tanto
guardare è gratis…»
(Per comodità chiameremo i due
intrepidi giovani R lui e V lei: questa è un’esperienza che potrebbe capitare
anche a voi, per cui vi conviene fare attenzione…)
Mentre parlano i due si accorgono che già attraverso la
vetrina c’è qualcuno che li osserva. Ne percepiscono l’aura… i nostri intrepidi
eroi sanno che quello è un negozio Foot Locker, per cui
si preparano psicologicamente ad affrontare le mostruose creature a righe
bianche e nere stazionate al suo interno (e non si tratta di un gruppo di
juventini incalliti).
Con un gran respiro
varcano la soglia. Sembra tutto tranquillo, il commesso è
impegnato con dei clienti. R si dirige verso le scarpe che desiderava e sviene
leggendo il prezzo. Allarmata V (temendo che questo
possa attirare l’attenzione del commesso), costringe R a riprendersi a suon di
schiaffi. Rimesso in piedi il ragazzo, i due cercano di sgattaiolare fuori dal negozio, ma una commessa sbucata dal nulla è
appostata proprio di fronte all’uscita.
Breve
annotazione sull’aspetto dei commessi della Foot Locker: sorvoliamo sul fatto
che indossano quelle ridicole magliette a righe (molto probabilmente per
avvisare la clientela, così basta un’occhiata per capire che il commesso si
avvicina), le quali sono diventate un simbolo di
rompigoglionisità. Se vedi una persona che indossa quella
maglia, puoi star certo che non ti lascerà in pace finché ne sarà in grado.
Inoltre, non so se ve ne siete mai accorti, ma non c’è differenza
tra commessi e commesse e non solo per il modo di vestire. Sono proprio
identici! Il commesso-tipo della Foot Locker ha i seguenti tratti somatici:
capelli neri, occhiali fondo di bottiglia cerchiati di plastica nera
spessissima. Le uniche caratteristiche che permettono una distinzione
maschio-femmina sono la coda, per le donne, e una leggera peluria barbesca per
gli uomini. Non c’è distinzione neppure sul carattere, vi
romperanno i coglioni nella medesima misura.
Ma torniamo ai nostri eroi.
Con un rapido dietrofront i due si
ritrovano al centro del negozio, e il panico inizia a crescere. Allora R
propone un’altra marca di scarpe e i due si avviano in quella direzione, sempre
tenendo sott’occhio la commessa, in attesa che liberi
l’uscita.
Non fanno
in tempo ad avvicinarsi che, con un pop, si
materializza il commesso accanto a loro.
«Avete
bisogno di qualcosa???»
«Vogliamo…
solo dare un’occhiata…» mormora V con una vocina
piccola piccola.
Il commesso annuisce con aria comprensiva e si apposta
alle loro spalle.
“Siamo fottuti…”
Cercando di far finta di nulla R indica a V un paio di scarpe dorate. «V
cosa ne pensi di…»
«Quelle costano 279.45 €. Ma dato
che mi state simpatici (!!!) potrei darvele solo per
la modica cifra di 279.40 €.» sentenzia il commesso.
«Ah, scusi… non mi ero accorto che
fossero placcate in oro vero…» fa R a mo’ di scusa.
«Non lo sono
infatti.» il commesso fa un sorriso da boia «Lei è molto spiritoso. Ah, ah, ahhhh…»
conclude con una risata satanica priva di emozione.
«Non mi piacciono le scarpe
dorate, R. Sono da tamarro.» cerca
di salvarlo l’amica.
«Signorina…» un brivido le percorre la schiena «…i cosiddetti tamarri sono DI
MODA!»
«Ah… oh… ok…» mormora
mentre, dietro gli occhiali, gli occhi del commesso si fanno di fuoco.
Segue un momento di
silenzio atterrito, poi –credendo che il commesso li lasci guardare in pace- R
osserva una scarpa situata un ripiano più in alto di quella dorata (N.B. Non si
è spostato di un centimetro nel compiere questa azione).
«Avete visto qualcosa di interessante???»
“Sì, l’uscita…”
«Ehm… ho deciso per queste!»
esclama R prendendo in mano la scarpa per mostrarla al commesso. Questo l’afferra
e legge il cartellino col prezzo.
«79 €… È una scarpa da barboni!» e la lancia via con gli occhi
iniettati di sangue.
Distratto
così il commesso i ragazzi tagliano la corda
attraverso la sezione All Stars.
«Guarda, adesso che sono di moda
le All Stars costano 90
euro… una volta te le tiravano dietro, mi ricordo che
le compravo a pochissimo per giocare a tennis…» fa V.
«ARGH! Scarpe da punkettone! Non ti avvicinare, V!» grida R allontanando
l’amica e spruzzando gli scaffali con l’acqua santa. (Questo
tipo è fatto così, che volete farci… Questa è una storia vera…)
«Guarda
R! L’uscita è libera!» i due corrono verso l’uscita che per uno stranissimo
fenomeno sembra farsi sempre più piccola e lontana. Poi si accorgono che la
commessa li sta tirando per i vestiti.
«Ma come? Ve ne andate già?» sussurra
minacciosa.
«Noi…
beh, veramente…»
«Oh,
eccovi qui!» I due fanciulli si voltano all’unisono:
il commesso è alla cassa e tiene fra le mani una scatola da scarpe. Mesti, R e
V si avvicinano alla cassa, sotto lo sguardo di trionfo della commessa.
«Ho
trovato il modello che cercavi!» fa il commesso a R.
«Cercavo
un modello?» cerca di prendere tempo R.
«Ho
trovato esattamente quello che
cercavi!» ed estrae dalla scatola quelle che poco tempo prima
aveva definito ‘scarpe da barbone’.
«Oh… le
scarpe di prima…» constata R sperando di cavarsela con poco.
«Sì,
queste sono il modello successivo!» afferma orgoglioso
il tizio.
«A me
sembrano le stesse…» fa V poco convinta.
Il commesso la
fulmina con lo sguardo «E invece… Questo è il modello successivo, come si può
notare dalla suola.» solleva
una scarpa.
«A me
sembra identica.» prosegue V temeraria e imperterrita.
«Signorina!» esclama come se avesse
sentito una bestemmia irripetibile «…come può non capire!? La suola prima era a fantasia di rombi, nel modello nuovo
è a LOSANGHE!!»
«Insomma,
V… come puoi non accorgerti di questi particolari… così… evidenti…» fa R tentando di strappare un sorriso all’uomo che ha
davanti che si limita a stringere le palpebre, fisicamente infastidito da tanta
mancanza di attenzione per le cose veramente importanti.
«Lei sì
che se ne intende, signore… ecco qua,
fanno 179.99 €. Bancomat o Carta di Credito?»
«Ma…
prima non aveva detto che costavano 79 €???»
«Il
modello precedente. Così di cattivo gusto! Questo è molto meglio!»
«Ma sono 100 euro in più solo per avere le losanghe al posto
dei rombi!» protesta R.
«Cosa vuole che siano 100 miseri euro per uno come Lei. Quando è entrato ho subito sentito che Lei era una persona
importante, un animo nobile, una di quelle persone che non badano al prezzo pur
di avere una creazione di sì tale bellezza…» captatio clientis benevolentia.
«Ehm,
beh… effettivamente…» farfuglia R confuso.
«Perfetto!
Allora gliele impacchetto subito!»
«Un
momento!!! Voglio prima pensarci su un attimo!»
borbotta R velocemente.
«Oh… che
PECCATO! L’ho già battuto…» il commesso fa una faccia sorridente a metà fra
Padre Pio e Braccobaldo Bau.
«Ma come…
così!? Senza neanche provarle?»
«Sono un
42! Sa, quando è entrato ho subito avuto l’impressione che Lei fosse un 42… un passo così elegante, una statura così
nobile! Lei non può che essere un 42!»
«Veramente
no. Le scarpe sono troppo strette…»
«Nessun
problema, tanto si smollano quando le lava! Le do
anche questo barattolino di detersivo, apposito per
scarpe troppo strette!» e il tipo infila una confezione bianca nella borsa, già
contenente le scarpe.
«Sì, ma
prima che le lavi… come diavolo faccio a mettermele!?»
«Mio caro
amico (brivido di R), chi ha un paio di scarpe del genere
non è obbligato ad indossarle! Anzi, sarebbe cosa buona e giusta metterle in
una teca di vetro e farle ammirare dagli ospiti!»
VISIONE (molto poco mistica) DI R
*
L’amico G
viene a trovarlo a casa e vede la teca di vetro «Nooo!!! R ti sei fatto il pitone!!!»
«No, mi
sono fatto fregare…»
*
R scrolla la testa
«Non per fare il tradizionale, ma se compro un paio di scarpe
vorrei essere in grado di indossarle.»
Il commesso sbuffa
«Oh, e va bene! Ti aggiungo queste merendine ipocaloriche che ti faranno subito
dimagrire i piedi! Così non sgionfi!»
«Ehi!!! Io non voglio nessuna merendina!»
«Troppo tardi.» rumore di un registratore di cassa «Già battute.»
«!!!
Mi fanno schifo le merendine!»
«Ma sono made in Footlocker shop! Che gusto preferisci?
Suola di Adidas o stringa Reebok?
Tacchetti Nike?»
«Cosa??? Ma sono commestibili almeno?»
«Ho capito: lei è
un indeciso. Facciamo che glieli batto tutti.» dling!
«Non ho capito se sono o meno da
mangiare…» mormora R desolato.
«Con un piccolo sovrapprezzo gliele ho rese
biodegradabili!» sorride il commesso ticchettando sulla cassa.
«Ma
non è la stessa cosa!» protesta V.
«Va bene così! Va
bene così!!!» grida R afferrando V per mano «Usciamo!»
«Aspettate! Non vi
ho fatto vedere gli optional!»
«Non ci interessano!!!» supplica R.
«Guardate queste
stringhe! No, voglio dire… Guardate queste
STRINGHE!» il commesso sventola sotto il loro naso
un paio di stringhe bianche arrotolate.
«Le sto guardando!» protesta V.
«Ma perché le
stringhe sono considerate optional??? Vuol dire che ho comprato delle scarpe senza stringhe!?»
«Certo che no!»
ribatte il commesso infilando le stringhe nella borsa e aggiungendole al conto
«Le stringhe ci sono, ma queste sono marca Foot Locker!
Che ne dite di queste?» ed estrae da sotto il bancone un
paio di stringhe nere.
«Sono identiche a
quelle delle scarpe…»
«Beh, meglio averne
un paio di riserva, no?» dling! «Ed ecco altri colori…»
«Rosa shocking??? Ma non c’entra una mazza con le scarpe!» dling!
«Guarda queste! Sono color dei
tuoi occhi!» esclama il commesso rivolto a V.
«Ma
le scarpe sono per lui!» dling!
«Beh, queste sono il colore dei suoi…»
«Ma
sono giallo fotonico!» dling!
«Visto che siete
così insicuri vi batto il set completo!» dling!
«Ma ce la farò a
pagare???» chiese tra sé e sé R guadagnandosi
un’occhiata omicida dalla commessa che era impegnata a stendere una vecchina
per riempirle la borsa di Silver.
«Devi. Io non ho un
eurocent.» replicò V e venne
timbrata in fronte con la scritta WORTHLESS.
«Tra gli optional
per le scarpe, ovviamente ci sono anche le suole…»
«Quelle delle
scarpe bastano, grazie!»
«Allora, la spendiamo
o no questa paghetta!?» esplose il commesso estraendo
la confezione delle suole.
«Quale paghetta? Io
lavoro! E comunque mi sembra che per comprare tutta
questa roba ci vogliano almeno due mesi di piersilvio-paghetta!!!»
«…dunque, qui ci sono le suole
per far diventare le scarpe larghe, quelle per farle diventare strette…» dling-dling!
«Cosa
me ne faccio? Mi sono già strette!»
«…quelle per
sembrare più alti, quelle per sembrare più bassi,
quelle per sembrare più magri, quelle per sembrare più grassi…» dling-dling-dling dling!
«Tutto ciò ha un
che di fantascientifico…» mormorò V ormai sull’orlo della rassegnazione.
«… quelle per
sembrare più intelligenti, quelle per sembrare più scemi, quelle per sembrare
più simpatici, quelle per chiavare di più, quelle per
rompere i coglioni, quelle alla Chuck Norris, quelle per pestare i piedi
altrui, quelle per salire sul pullman, quelle per camminare in una Valle Verde,
quelle per scendere dal pullman, quelle per ascoltare musica sbarbina… NO!!!!» esclamò all’improvviso il commesso portandosi le mani
alla bocca. Il suo viso era una maschera greca di tragedia.
«Che
succede? La cassa ha dato forfait? Ha
esaurito i “dling!”!?» chiesero
speranzosi i due.
Il commesso zebrato
si voltò a guardarli come se avesse appena commesso un omicidio in stato di
shock «Ho finito il modello per uscire da
una fabbrica di
cerotti!!! Mi è rimasto solo quello per entrarci, lavorarci e ubriacarcisi
dentro!»
«No, quello non lo voglio! Chissà mai che una volta entrato
in una fabbrica di cerotti non possa più uscirne…»
«Non ne avete un paio per uscire dal negozio Foot Locker?» V si
beccò una gomitata nelle costole.
«Certo! È la prima
cosa che ho inserito nei Suoi acquisti, signore.»
«Ecco, mi
sembrava…» esalò R.
Il commesso
riacquistò il sorriso così repentinamente da assumere un’aria a dir poco inquietante
«Però ci sono le spille!»
«Per tenere insieme
le scarpe!?» balbettò R inorridito.
«Ma
no! Sono tra gli optionals!
Ecco ne provi un paio.» con
scatto felino ed abile mossa, il commesso pinzò completamente i due di spillette
tonde piene di scritte inutili (la maggior parte erano propaganda della Foot Locker).
«Io non volevo
nessuna spilletta!» gridò il ragazzo esasperato.
«Io non volevo
entrare qui!» piagnucolò lei «…e poi sto sanguinando…
le spille mi hanno punta!»
«No problem!» sentenziò
«Se fosse “il Kit
di Sopravvivenza testato in negozi Foot Locker” avrebbe senza dubbio più acquirenti…»
commentò V grondante di sangue.
«E se vi interessano i Kit…» iniziò il commesso.
«No, non ci interessano!» negò con fare convinto R che venne
palesemente ignorato.
«…ho qui pronto per
voi… –sussurrando- il KIT FOOT LOCKER PER IL SESSO SICURO!!!»
mezzo negozio si girò verso il bancone, qualche cliente ne approfittò per
tentare una fuga dal negozio.
«MA COME!!! COS’E’ ‘STA ROBA!!!?!??» strillò R (che è un mostro di
integrità morale) imbarazzato&disgustato dal
contenuto rigorosamente juventino del kit.
«Che
tuningata, c’è anche il frustino!» V improvvisamente
interessata si mise a ravanare nella confezione.
«OK, so riconoscere
una sconfitta. Ecco a lei 50 € per non offrirmi più niente e occultare per
sempre quella roba.»
terminò con gli occhi ridotti a fessure in una crisi
di mostruosità integrale di moralità o whatever, mentre V soppesava un paio di
manette pelose a righe bianche e nere.
«E
ci sono anche i profilattici abbinati! Da non crederci!!!»
“La situazione sta degenerando…” R girò
l’amica verso l’uscita «Guarda V!!!
Vodka gratis!!!»
«DOOOVEEEEE!!!!?????» la ragazza si fiondò fuori dal negozio,
dimentica del kit e dei commessi, che travolse nella sua carica.
“Se l’avessi saputo, l’avrei
detto subito…” rimuginò R sulla follia di V.
«Ehi… Lei! Deve pagare ancora questa roba!!! Ecco il conto!» il commesso straziato gli porse un
rotolo lungo più o meno come il Po.
«COSA!? Dove li trovo tutti questi soldi!?»
…
…
…
…
…
…
…
…
…
È grazie a catene
come
*GRAZIE FOOT LOCKER*