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Autore: Eris Archon    02/07/2016    2 recensioni
Sembrava quello, in fondo, il destino della sua esistenza. Nel momento in cui si cibava di un attimo di felicità, le restavano solo le briciole. E quelle non bastavano a sfamarla.
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Quando tutto sembra perduto, c'è sempre un modo per incontrare l'Amore.
Hope ha una missione da portare al termine, ma quando il destino porta il nome Jorgen tutto può accadere.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Affacciata su un ponte di Worthing, in Inghilterra, una ragazza dai capelli d'oro lancia sassi nell'acqua, divertendosi a vederli sparire in cerchi concentrici.  Hope Shadow - era questo il nome della fanciulla ventenne- era per metà inglese e metà italiana e vagava nel mondo senza nessuna meta e senza potersi permettere di affezionarsi a nessun luogo e , ormai, a nessuna persona.                                                 

Qualcuno aveva ucciso Paul, il ragazzo di cui si era innamorata, e lei doveva scoprire chi fosse stato. 

Quel nefasto giorno di un esatto anno prima, camminava serenamente su un molo verso la mezzanotte, con le mani intrecciate a quelle del suo fidanzato. Ridevano e scherzavano ad alta voce e riempivano il silenzio con le loro voci. Di tanto in tanto si voltavano verso l'acqua, sperando di vedere il loro riflesso, ma se avessero guardato attentamente, si sarebbero accorti di altri due riflessi dietro di loro.  E' triste il fatto che il tempo non sia mai puntuale.                                                                                                 

Quello che accadde fu in una frazione di secondo: lei si sentì prendere dalle spalle, bendare e chiudere la bocca con una mano che sapeva di talco. Da quel momento avrebbe odiato il talco e chiunque ne facesse uso. Provò a scalciare, a mordere la mano che le teneva serrate le labbra, ma il rumore di un colpo di pistola fu così repentino, da bloccarle il fiato. Sentì il suo nome, poi un corpo cadere nell'acqua e precipitare in un tonfo. Lei rimase lì, immobile per qualche minuto, e quando si decise a togliersi la benda , i passi di quegli uomini erano già lontani.                                           L'unica cosa che le rimase impressa fu il tatuaggio sul polso sinistro di uno degli assassini, quello che l'aveva trattenuta, a forma di aracnide.                                                                                                                                   

Ma lei, ora, verso quale molo avrebbe più attraccato? Si buttò in ginocchio, disperata, mentre il corpo inerme e pallido di Paul galleggiava in direzione della luna piena.

Oggi, però, era il 29 settembre dell'anno successivo, ma nulla dentro di sè era mutato, se non l'accrescere di una sete inesauribile di vendetta. Aveva fatto delle ricerche su chi potessero essere i nemici di Paul, ma dato il suo mestiere di avvocato, sarebbe potuto essere chiunque o addirittura nessuno. Affacciata sull'acqua, sobbalzava ad ogni tonfo di un ciottolo, come se stesse rivivendo la scena di quella mezzanotte tremenda, anche se erano appena le undici e mezza  .                                     

Non aveva più lacrime o, forse, non poteva permettersele, perchè quei piagnistei non le avrebbero portato indietro il suo Paul.                                   Chiuse gli occhi, poi aprì il taccuino grigio su cui appuntava l'incedere di quelle ricerche. Nella prima pagina, i nomi di Berry Black,  Angelina Forster e Eric Cage scintillavano in rosso e , accanto ad essi, numerose cancellature di matita la rendevano un po' disordinata.  Guardò quelle lettere, poi chinò il capo, pensierosa.

Berry Black faceva parte di una banda di teppisti che, casualmente, aveva ammazzato un uomo in un incidente, sbandando per il troppo alcool. Paul, testimone oculare della scena, non lo aveva coperto ed ora Black era indagato per omicidio colposo.                                                                                                         

 Angelina Forster, invece, era stata la sua segretaria per un periodo di tempo ma, ossessionata da lui, aveva finito per buttarglisi al collo. Quando venne respinta, cercò di incastrarlo in tutti i modi e provò perfino a far credere invano ad Hope, aspirante scrittrice, di aver avuto un rapporto sessuale con il suo fidanzato. Il movente sentimentale, per la bionda, era da non sottovalutare, ma quell'Angelina le sembrava troppo stupida ed impacciata per aver messo in piedi una simile scena del crimine.           

Infine, Eric, era un avvocato figlio di papà, dapprima amico di Paul al college e poco dopo grande antagonista, perchè intriso di invidia fino al collo, a causa della causa che Paul aveva vinto contro di lui, diventando uno dei migliori avvocati di tutta l'Inghilterra.

Chiuse il taccuino di scatto, come disgustata dalla vaghezza di quelle indagini, poi si sedette per ascoltare un poco di musica con il suo fedele mp3.  La musica la rilassava da sempre ma, a volte, la faceva tornare indietro nel tempo, la faceva piombare in momenti di felicità e spensieratezza che ormai non viveva più e che pensava non avrebbe più vissuto. Non cercava nulla, non cercava più nessuna emozione, ma solo giustizia. Con i capelli scesi lungo le spalle e il viso illuminato dal fioco bagliore della luna, si lasciava cullare dalla malinconia delle note. Rimase lì per un poco, con in mano una foto sua e di Paul mentre si recavano ad una cena di matrimonio di suo cognato. Lei indossava un vestitino a pois fino al ginocchio e sorrideva smagliante, stretta al braccio del suo accompagnatore in smocking. 

Si alzò di scatto, con le cuffie ancora nelle orecchie e una canzone che suonava, insistente, scuotendole la parte più profonda dell'animo.

  Strangers in the night
Two lonely people, we were strangers in the night
Up to the moment when we said our first hello little did we know
Love was just a glance away, a warm embracing dance away 

E all'improvviso, mentre muoveva un passo e la musica urtava contro la sua memoria, fu lei ad urtare qualcosa. Anzi, qualcuno.

   
 
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