Il filo rosso del destino
“Pelle contro pelle. Le sue mani affondano nei miei fianchi. Baci roventi per la schiena e morsi sul collo. I sospiri che fanno da colonna sonora (sottofondo). –Sei mia- le dico, lentamente mi avvicino al suo viso ,sempre più vicina alle sue labbra e…”. Mi sveglio di soprassalto e con il fiato corto , era solo un sogno mi ripeto mentalmente come un mantra. Controllo il cellulare e vedo che mancano pochi minuti al suono della sveglia; mi alzo lentamente a mò di bradipo e vado a lavarmi. Entrata in bagno mi guardo allo specchio e fisso il mio riflesso con espressione inorridita. Le mie occhiaie sono talmente evidenti e scure che il WWF potrebbe catturarmi, avendomi scambiata per un panda; al posto delle labbra ho due canotti, “ mannaggia a me che dormo con la faccia sul cuscino” penso, e il mio colorito è cadaverico. In pratica sono un incrocio tra un panda, una pornostar e un vampiro, beh bel modo di iniziare la giornata eh. Dopo la seduta di bellezza , lifting e restaurazione ho riacquistato un aspetto umano e mi vesto. Nel frattempo mia mamma mi ha già urlato dieci volte di sbrigarmi, la scuola e bla bla bla. Prendo lo zaino e corro manco avessi il pepe nel …. ( pardon ma io sono un a ragazza pudica, se credeteci ahahah) e volo in macchina. Mia mamma mentre guida non fa altro che parlare e parlare, le rispondo a monosillabi e le presto solo una minima attenzione ,dato che sto cercando di truccarmi senza diventare una mini-Marilyn Manson; dopo una serie di smadonnate e ascesa dei santi dal paradiso et voilà il nuovo quadro di Picasso è pronto. Arrivata a scuola saluto mia madre e mi avvio all’entrata. Non c’è tanta confusione ,del resto sono le 8:40 e si sentono solo le urla nasali di rimprovero del vicepreside sopracciglione , anche se arrabbiato per il ritardo ci lascia passare . Davanti la mia classe oltre ad esserci alcune mie compagne ci sono Aurora ancora infagottata nel suo giubbotto e con lo zaino in spalla e la mia compagna di banco. Le saluto ed entro per posare lo zaino e penso che quando ho visto Aurora, la scimmia che abita la mia testa ha iniziato ad intonare una macarena con i piatti. Solo Aurora riesce a mandarmi in pappa il cervello. Con un sonoro sbuffo esco fuori e saluto le due ragazze soffermandomi su Aurora. Iniziamo a parlare del più e del meno e proprio quando inizio a stuzzicarla e a prenderla in giro, scappa nella sua classe, perché il suo prof sta per fare l’appello. Io e Carlotta, la mia compagna di banco, parliamo ancora finché non vediamo arrivare il becchino alias il prof di matematica detto anche Hulk , ed entriamo in classe di corsa. Che felicità avere matematica le prime due ore del lunedì, sono felice come se avessi un manico di scopa nel ….. Hulk con la sua camminata Angolo “autrice”:
Ciao. Questa è la prima storia che scrivo. Il primo capitolo è una sorta di introduzione . Riconosco che sia poco dialogato e che le transizioni delle scene siano troppo veloci. Spero che per voi risulti interessante . Se vi va lasciate un pensiero/recensione con critiche e consigli.