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Autore: LadyElizabeth    19/04/2009    2 recensioni
Lui ama il tennis ma l momento pare non ricordarselo. Lei è testarda e forse ha trovato il modo per convincerlo. Cosa succede quando l'amore per una persona è tale da far riuscire una cosa impossibile ma fondamentale per lui? Scopritelo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nulla da desiderare

“Ma dove siamo?”

“Shhh. Manca poco e lo saprai”.

Lui mise il broncio.

“Dai, lo sai che sono curioso no? Voglio sapere perché mi hai bendato e dove siamo…”

Lei scoppiò a ridere.

“Sei proprio un bambinone! Pazienta qualche minuto e lo scoprirai”.

Lui sentì i rumori delle auto sparire e tutto quello che lo circondava sprofondò nel silenzio.

Sotto i piedi non aveva più l’asfalto ma qualcos’altro.

Si ma cos’era?

“Francy…dai, ti prego, ti prego, ti prego dimmi dove siamo!”

La ragazza sbuffò.

Lo fece fermare, lo prese per le spalle e poi gli fece fare un paio di giri su se stesso.

“Pronto?”

Lui emise un verso di stizza.

“Ok, ok. Ora ti sbendo” disse lei ridendo.

Portò le mani dietro la nuca di lui e, molto lentamente, iniziò a sciogliere i nodi della fascia che copriva gli occhi del ragazzo.

Tenne le estremità tra le dita poi, leggermente nervosa, fece un respiro profondo e la sollevò di scatto.

Trattenne il fiato.

Lui aprì gli occhi e subito dovette richiuderli per via del sole che si stagliava sopra di loro.

Fece passare qualche secondo poi li riaprì.

Lei ancora tratteneva il respiro.

“Ma…”

Si guardò attorno.

“Ma…Francy! Per la miseria: è il campo centrale di Wimbledon!”

Lei sorrise.

Allora aveva capito.

“Ma non si potrebbe entrare! Come diamine hai fatto?!” esclamò voltandosi a guardarla negli occhi.

“Ecco…diciamo che ho dovuto pregare e supplicare il direttore, e anche in inglese!, ma alla fine ce l’ho fatta! Per due ore il campo centrale è…nostro!”.

“Nostro?” disse lui incredulo.

Francesca annuì.

“Ma…perché l’hai fatto?”

“Hai presente l’altro giorno quando hai detto che stavi pensando al ritiro? Hai presente la lettera che ti ho scritto l’estate scorsa dicendo che vedevo una luce nei tuoi occhi?”

“Si”

“Ecco…quando me l’hai detto ho pensato che non poteva essere vero, che forse ti serviva solo una motivazione per continuare. E mi è venuto in mente questo: portarti nel tempio del tennis. Forse essere sul campo dove il tuo Nadal ha trionfato ti avrebbe fatto riflettere. Così mi sono organizzata e ora siamo qui. Perché il tuo tennis forse non sarà come quello che si gioca qui, ma è importante per te così come è importante per Nadal, Federer e tutti gli altri”.

Lui rimase in silenzio.

“Lo so che ami il tennis, lo vedo. Solo forse nessuno te lo ha ricordato, forse la paura di farti male ti impediva di vedere quanto fosse grande la tua passione, forse…non lo so. Però ora possiamo giocare qui, insomma siamo a Wimbledon!, per due ore…” concluse abbassando lo sguardo.

Lui alzò una mano per sollevarle il mento.

“Francy, guardami. Grazie. Nessuno aveva mai fatto qualcosa di questo genere per me, e io ancora credo di non meritarlo. Però avevi ragione tu, come sempre!”.

Lei gli sorrise con le labbra, con gli occhi, col cuore.

Poi gli posò un bacio leggero sulle labbra.

Lui, anche se spiazzato, ricambiò il sorriso e subito dopo si girò per prendere le racchette.

Gliene porse una e chiese: “Andiamo?”

Così si diressero ognuno nella propria metà campo, pronti per giocare in quel paradiso tennistico.

Perché era iniziata così: loro e due racchette.

E sarebbe finita così: loro e due racchette.

Non c’era nient’altro che potessero desiderare.

Per te.

So che tanto non la leggerai, ma non importa.

Lo sai di amare il tennis, forse hai bisogno solo di qualcuno che te lo ricordi una volta in più.

Ma domani, comunque vada, non ti abbattere.

Non ti arrendere.

Ce la farai un'altra volta, la prossima.

Lo so.

Sarà come se fossi lì a guardarti.

In bocca al lupo.

Ti voglio bene.

Ok, le dediche normalmente si fanno all'inizio e non alla fine.

Ma io sono una persona strana.

E qundi vi tocca prendermi così come sono.

Questa è solo una storiella che sentivo il bisogno di scrivere.

Se siete arrivate fin qui beh...complimenti!

E mi raccomando: non mollate mai!

Baci,

Liz.

  
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