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Autore: gangamoon    04/07/2016    2 recensioni
"Il dolore era lancinante, ma Severus cercava di resistere. Vi fu un lampo di luce e qualcosa cadde vicino alla sua mano destra. Forse fu la consapevolezza di essere vicino alla morte che risvegliò i suoi riflessi. Fu questione di un attimo. Pochi secondi prima che Voldemort si smaterializzasse con un urlo di rabbia."
Se Severus, invece di morire miseramente per la disperazione di noi fan, avesse avuto un ruolo ancora maggiore nella sconfitta di Lord Voldemort? Piccolo stravolgimento dei fatti con confronto fra Severus e Harry ;)
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
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ciao a tutti :) a quanto pare circa un anno fa mi sono voluta incasinare con questa one shot. Perché, dopo che l’ispirazione mi è venuta con il salvataggio di Severus (inevitabile, finora non ho mai scritto una fan fiction dove sia morto), il problema è stato: “e ora??” Quindi ho costruito tutto il seguito arrampicandomi un po’ sugli specchi e oggi ho rivisto la trama apportando alcune modifiche… Perciò spero che il discorso fili XD



 
 
Una Nuova Era



 
Le parole di Silente si rincorrevano nella sua mente: “Se arriva un momento in cui Voldemort teme per il suo serpente…” “… in quell’istante una parte dell’anima di Voldemort si agganciò alla sola cosa vivente… ad Harry stesso”. Silente, in verità, lo aveva messo al corrente di ben poca parte del suo piano, ma se Harry doveva portare a termine una missione e infine morire, essendo un horcrux egli stesso… Nel momento esatto in cui Nagini si avventò contro di lui, arrivò la comprensione: il serpente era un horcrux. Se Silente glielo avesse detto prima avrebbe potuto eliminarlo. Adesso invece era troppo tardi e senza le sue informazioni il ragazzo non avrebbe mai potuto vincere la guerra. Aveva fallito.
Il dolore era lancinante, ma Severus cercava di resistere. Vi fu un lampo di luce e qualcosa cadde vicino alla sua mano destra. Forse fu la consapevolezza di essere vicino alla morte che risvegliò i suoi riflessi. Fu questione di un attimo. Pochi secondi prima che Voldemort si smaterializzasse con un urlo di rabbia. Estrasse dal cappello sgualcito la spada di Grifondoro e raccogliendo le ultime energie mozzò la testa al serpente appena ritrattosi dal suo attacco. Quindi si riaccasciò stremato e dolorante. Sentì la presenza di qualcuno al suo fianco. Qualcuno che cercava di tamponargli le ferite. Provò ad aprire gli occhi e incrociò quelli verdi del figlio di Lily. Forse non era ancora troppo tardi. Un canto soave echeggiò intorno a loro, mentre Fanny planava verso di lui. Poche lacrime della fenice e la ferita era rimarginata. Potter si tirò indietro. Ora che il professore non era più in fin di vita, la pietà nei suoi occhi sembrava scomparsa, sostituita da un misto di incredulità e disprezzo.
– Com’è possibile che Fanny sia venuta in suo soccorso? – Chiese con tono bellicoso.
– Ha riconosciuto la mia lealtà in Silente. – Rispose Severus, neutrale.
– La sua lealtà?!?!
– Proprio così Potter. Se fossi stato un po’ più intelligente ci saresti arrivato da solo.
– Sta mentendo!
– Ci sono delle cose che devi sapere, Potter. Non mi importa niente del tuo odio e del tuo disprezzo, perché sono reciproci. Ma se ti fidavi di Silente devi credere a quello che ti sto per dire.
– Sentiamo. Cos’è che dovrei sapere? Cos’è che Silente avrebbe detto a lei prima di essere ucciso?!
– La morte di Silente è stata programmata fin da quando tentò di distruggere l’anello dei Gaunt procurandosi una maledizione letale. Anche in quella circostanza, che tu ci creda o no, io ho ubbidito a un suo ordine. Ora – fece una pausa guardandolo intensamente, nella speranza che recepisse meglio il contenuto di quanto stava per dire – Silente ti ha affidato una missione e posso con certezza asserire che consista nel distruggere gli Horcrux di Voldemort.
Alle sue parole il ragazzo aveva mostrato stupore e Piton non potè trattenere un ghigno soddisfatto. Subito però dovette tornare serio. Troppo delicata era la questione perché potesse parlarne come se si trattasse di una lezione a cui gli studenti non prestavano la dovuta attenzione. Perché proprio a lui Silente aveva affidato quell’ingrato compito? Come avrebbe mai potuto credere in lui il ragazzo?
– Forse è il caso di mettere da parte i nostri dissapori. – Prese un respiro profondo prima di continuare, incrociando lo sguardo dubbioso del giovane  – È  importante che tu mi creda, Potter. – Ma lui per primo non sapeva come fare ad essere credibile.
– Mi dia una prova.
Fu quel tono di sfida che lo convinse ad essere del tutto sincero. A mostrare quella parte di sé che tanto a lungo aveva celato sotto una maschera di ghiaccio.
Expecto patronum!
La sua cerva argentata trotterellò per la stanza, fino a fermarsi a metà fra i due.
Lei mi ha fatto trovare la spada? – Harry Potter era visibilmente incredulo. Questa era una dimostrazione tangibile del vero ruolo svolto dal Mangiamorte in quell’anno. Ed evidentemente anche in quelli passati… ma non bastava. – Visto che siamo in argomento, com’è possibile che la spada sia giunta a lei poco fa? Dovrebbe rispondere solo al coraggio di Grifondoro…
Severus fece una smorfia a quell’osservazione. Sensata, d’altronde.
– Silente aveva certe sue teorie sull’attendibilità dello smistamento…Ma questo ora non ha importanza. Non ti sei chiesto come mai il mio patronus è una cerva?
Solo in quel momento il ragazzo sembrò farci caso e con un sussulto spostò lo sguardo dall’uomo di fronte a sé all’animale di luce, che lo guardava con occhi pieni di sentimento.
– Il patronus di mia madre era una cerva…
– Esatto. Io la conoscevo. È stata la mia migliore amica per molto tempo…
– Ma lei l’ha tradita! Ha rivelato la profezia!
– Io non sapevo quello che facevo! Quando compresi che il Signore Oscuro le avrebbe dato la caccia lo supplicai di risparmiarla…
– E credeva davvero che lo avrebbe fatto?! – Lo interruppe di nuovo il ragazzo, furioso.
– No che non lo credevo. Infatti quella stessa notte andai da Silente e da allora diventai una sua spia.
– Ma intanto i miei genitori sono morti! Ed è solo colpa sua!
– Non puoi dire questo! – Affermò deciso,ricordando le parole pronunciate allora da Silente. Quando si era sentito talmente in colpa da desiderare la morte.. .– Loro hanno riposto la loro fiducia in Codaliscia, è stato lui a tradirli! Io non avrei mai voluto che finisse così… Lily… – pronunciare quel nome gli procurava un nodo alla gola, ma, con un tremito nella voce, proseguì – Lily è stata la persona più importante della mia vita… – teneva lo sguardo fisso sulla sua cerva, evitando accuratamente quello limpido del ragazzo-che-era-sopravvissuto, e che adesso avrebbe dovuto morire… – Quella notte di Halloween… io giurai che non avrei reso il suo sacrificio vano… che ti avrei protetto. Per lei.
Seguì un lungo silenzio, nel quale solo il frusciare di ali di Fanny scandiva il tempo. A Harry, infatti, sembrava che tutto si fosse fermato intorno a lui. Il patronus di Piton era una cerva, perché per tutto quel tempo lui l’aveva protetto…
– Qual è l’informazione che deve darmi, signore? – Il suo tono nel rivolgersi all’uomo era insolitamente rispettoso.
E Severus non trovava ancora le parole adatte. Tutti i suoi sacrifici sarebbero dunque stati vani?
– Entra nella mia mente, Potter.
***
La reazione del ragazzo a quanto lo aspettava non fu quella che si era aspettato Severus. Sul suo volto, molto più maturo di come l’uomo lo ricordasse, si leggeva una calma rassegnazione.
– In fondo me lo aspettavo. – Harry Potter distolse lo sguardo dall’insegnante. – Credo di averlo saputo fin dall’inizio.
Nonostante egli cercasse di mantenere  il suo tono di voce fermo, Severus riusciva a leggere la naturale paura sotto la superficie. Avrebbe dato qualunque  cosa per potersi sacrificare al suo posto. La sua miserabile vita era stata risparmiata quando invece quella di un ragazzo di soli diciassette anni stava per essere data via? Perché Harry non si sarebbe tirato indietro. Questo lo sapeva. Era troppo determinato. E dall’animo puro, proprio come la sua Lily.
– Non sei tenuto a farlo. – Disse ugualmente.
– Certo che sono tenuto a farlo. Ma non per Silente o per la profezia o per qualunque altra cosa. Devo farlo per me stesso. Non posso sopportare di vedere altra gente morire per causa mia. E questa è una faccenda che riguarda me e Tom. Solo noi due e nessun altro.
Quella conversazione era durata più del previsto. Mancavano pochi minuti al termine del tempo concessogli da Voldemort. Mesto, ma deciso, Harry si avviò verso la Foresta Proibita. Severus lo seguiva, disilluso, a distanza di sicurezza. A metà strada, ad un tratto, accadde qualcosa: delle figure erano comparse attorno ad Harry. Non erano fantasmi, eppure non erano neanche esseri corporei. Il ragazzo stava parlando loro. Severus si avvicinò per vedere meglio e quello che vide lo colpì dritto al cuore. Possibile che fosse frutto della sua immaginazione? Lily era lì. A pochi passi da lui. Quando si accorse della sua presenza, seppure egli fosse invisibile, si voltò a guardarlo. Continuava a sorridere anche a lui. Quanto aveva bramato di rivedere quel sorriso!
– Severus, grazie.
– Non devi ringraziarmi… – Riuscì a dire, con un nodo alla gola.
– Sì, invece. Sei stato così coraggioso, Severus! Mi dispiace di non aver compreso prima il tuo valore.
– Sono io che devo scusarmi. Potrai mai perdonarmi per aver rovinato tutto?
– Io ti ho già perdonato, Sev!
Le sue parole sembrarono resuscitare la sua anima perduta. Severus, dopo tanto tempo, si sentì di nuovo vivo e pronto a ricominciare una nuova vita.
Harry approfittò del silenzio tra loro per parlare.
– Perché mi ha seguito fin qui? Non ho bisogno di lei.
Severus sbuffò spazientito. Quella testa di legno continuava a non usare il cervello, o questo era troppo pieno di segatura.
– Potter, hai pensato a quello che accadrà dopo ciò che stai per fare?
– Intende dire dopo che Voldemort sarà sconfitto?
– Esattamente. Non credo che tu potrai raccontare la storia…
– Oh… E c’era bisogno che si disilludesse per seguirmi?
– Certo. Fino a prova contraria io dovrei essere morto.
– Voldemort non impara mai dai suoi errori. È la seconda volta che si dimentica di Fanny!
Quello scambio di battute lo aveva rinvigorito, dopotutto.
– La ringrazio, professore.
Quindi si rivolse di nuovo ai suoi parenti e amici.
– Resterete con me?
– Sempre. – Rispose Lily.
Harry, allora, lasciò cadere la Pietra della Risurrezione e si addentrò ancora di più fra gli alberi.

***
Dopo diversi minuti di silenzio assoluto, nella foresta scoppiò il caos. Bellatrix sembrava fuori di sé. Più del solito. Tutti si guardavano intorno come smarriti, indecisi sul da farsi. Attoniti. Il bagliore che, fulmineo, aveva illuminato la radura aveva lasciato a terra entrambi i duellanti. Nessuno dei due si era rialzato. Il Signore Oscuro aveva scagliato l’anatema-che-uccide contro il ragazzo disarmato. Ma proprio nel momento in cui l’effetto della maledizione gli era rimbalzato, imprevisto, addosso, nessuno si era accorto di un altro fascio di luce che dal fitto del bosco aveva inferto il colpo di grazia a Colui-che-non-doveva-essere-nominato. Severus si fece avanti rivelandosi ai presenti. Si avvicinò al ragazzo. Respirava. Non diede a vedere il suo stupore, invece, approfittando della confusione creatasi e dell’accalcarsi dei più intorno al corpo senza anima né vita di Voldemort, lo ricoprì con il mantello dell’invisibilità.
 – Severus, – lo apostrofò Lucius Malfoy – adesso cosa …?
Non riuscì a compleatare la frase che si accasciò su se stesso seguito da altri Mangiamorte accanto a lui.
– Il ragazzo! – Urlò Bellatrix – Dov’è?
– Non ne ho idea… – Rispose Severus con tono strascicato.
Estrasse velocemente la bacchetta nel momento esatto in cui Harry Potter, al suo fianco, si sfilava il mantello. Nella mano sinistra impugnava più di una bacchetta. I Mangiamorte, ritrovatisi disarmati e in trappola, impediti alla fuga dalle barriere che Severus aveva innalzato, non visto, attorno a loro, uno dopo l’altro furono schiantati e immobilizzati. Lo scontro più acceso fu quello contro Bellatrix. Inarrestabile nella  folle smania di vendicare il suo signore, scagliava maledizioni a raffica e resisteva agli attacchi dei due avversari. Il riflesso della sua pazzia interiore rimase per ultimo impresso sul suo volto, quando cadde all’indietro esanime. Gli altri Mangiamorte rimasti a terra vennero legati e lasciati in balia dei centauri, sopraggiunti in difesa del proprio territorio.
– Dimmi un po’… – chiese a un tratto Piton, mentre ritornava con Potter verso il castello. – com’è che sei vivo?
– Sembra che dopotutto Silente non sia stato completamente sincero con lei. – Gli rispose con un sorriso sfacciato.
All’ingresso dei due nella Sala Grande, tutti gli occhi si puntarono verso di loro. E anche tutte le bacchette.
– Credo che vogliano ucciderla, professore.
– Non sono da biasimare… – Lentamente Severus si chinò e poggiò la bacchetta ai suoi piedi.
La Mc Granitt andò loro incontro, sempre puntando la sua arma dritta nel petto dell’ex collega.
– Professoressa, è finita. Voldemort è morto.
La voce fu sparsa immediatamente da coloro che, più vicino all’ingresso, avevano sentito e presto la Sala Grande riecheggiò di grida di giubilo.
– Gli altri Mangiamorte sono stati catturati e sono sorvegliati dai centauri. Il professor Piton mi ha aiutato.
La professoressa abbassò la bacchetta incredula. Si udì uno scoppio e in un lampo di luce Fanny planò sulla spalla dell’uomo di fronte a lei.
– È sempre stato dalla nostra parte. Potrà chiedere al ritratto di Silente la conferma.
– Severus… –  la donna non trovava parole per esprimersi.
In pochi minuti Harry le raccontò tutto quello che era successo, mentre tutti gli amici si erano stretti attorno a lui. Nessuno avrebbe mai dimenticato quel grande giorno. La giustizia aveva trionfato e, anche nel suo piccolo, Severus gioiva. Aveva di nuovo un futuro in cui sperare. Un futuro in cui  non avrebbe più dovuto nascondersi. Non avrebbe più potuto anche se avesse voluto: nel momento in cui Harry Potter gli strinse la mano, capì che il mondo era davvero cambiato.   



 

 
Spero di non aver semplificato un po’ troppo le cose (mi sono tolta di mezzo Ron, Hermione e pure Neville… e pure tutti…lol) e che questa versione vi sia piaciuta :)
Lasciatemi un parere please, soprattutto se dovesse esserci qualche passaggio poco chiaro!
E mille grazie a chi è arrivato a leggere fino a qua ^_^
   
 
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