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Autore: Ire_2002    04/07/2016    2 recensioni
Ogni Proxy si deve lasciare indietro tutto. Gli amici, i familiari, la propria umanità.
Eppure Toby non ci è riuscit completamente. Qualcuno è riuscito ad entrare nel suo cuore malato.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Clockwork, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia presente sul mio account Wattpad: Tetra_

- Ma non lo vedi come mi sento? Ascoltami, una volta tanto!
Gridavo, gridavo come non mai sotto quella pioggia scrosciante che copriva solo in parte il suono della mia voce. 
Lui si era voltato verso di me, sentendomi gridare, fissandomi con i grandi occhi castani coperti dalle lenti gialle. Aveva qualcosa di triste nello sguardo, ma non la sua solita malinconia. Era diverso.
- Perché, tu cosa credi, che a me piaccia? Ho sempre voluto uscire da quel maledetto inferno, ma anche se adesso ci provassi dovrei tornare indietro! Ora piantala di fare la paladina dei deboli e fuggi!
Dopo quelle parole mi zittii. Toby sembrava frustrato come non mai. Non l'avevo mai visto così. Era sempre stato scherzoso e gentile, e credevo che dopotutto a vivere con Slender non se la passasse tanto male. 
- Clock, Slender non accetta estranei nella sua foresta, diventano tutti vittime. Quindi, per favore, vattene.
Lo stava dicendo con il tono più addolorato che avessi mai sentito. 
Non potevo andarmene e fare finta che non fosse mai esistito. Per un assassina come me non ci sono amici, e le gioie nella vita sono poche. Lui era stato il mio primo amico, il mio unico raggio di sole in quella vita buia e folle. L'unico che era stato sempre al mio fianco. E stava per finire tutto.
Eravamo al confine del territorio del suo capo, dove sarei stata al sicuro, con la pioggia che ci bagnava i vestiti e ci attaccava i capelli alla fronte.
Nessuno dei due voleva abbandonare l'altro, ma se volevo sopravvivere non avevo altra soluzione.
- Mi spiace... Toby, questo è un addio?
Lui annuì piano, fissando il terreno. Feci un passo verso di lui, posandogli le mani sulle spalle e costringendolo a sollevare lo sguardo su di me.
- Clock, non abbiamo altra soluzione.
Eppure volevo trovare il modo di dirlo.
Di dire quanto ogni sua risata mi facesse battere più forte il cuore, quanto amassi scherzare con lui, passare dei momenti in cui tutto sembrava così incredibilmente normale. Di come potevo dimenticarmi del passato e non pensare al futuro, godendomi ogni singolo momento del presente.
Non potevo abbandonare Toby senza confessargli ciò che provavo, o me ne sarei pentita, anche se sapevo che così per me sarebbe stato più difficile andarmene.
Avvicinai rapidamente il mio viso a quello di Toby, abbassandogli la maschera da cannibale che portava sulla bocca, e gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
- Io ti amo, Toby.
Sentii l'unico occhio gonfiarsi di lacrime, e queste iniziarono a scendere ininterrotte.
Lui mi guardò per un attimo, sorpreso, per poi stringermi forte a sé.
Restammo così per minuti interi, con i nostri corpi fradici attaccati, donandoci a vicenda quel poco calore umano che per noi era raro provare.
- È tardi per noi - disse lui, dandomi un bacio sulla fronte.
E aveva ragione. 
Non ci saremmo mai più rivisti, ma era inevitabile. Un Proxy non può essere amico di chi non lo è.
Così corsi via, lasciandomi dietro una parte della mia anima.
  
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