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Autore: DAlessiana    04/07/2016    4 recensioni
Edward fissava la foto, che conservava nel portafoglio, con sguardo perso e la mente affollata di ricordi.
"Parlami di lei..." la voce di Bella fu una dolce melodia che interruppe il filo di pensieri del ragazzo, che per qualche minuto si era dimenticato della presenza della sua fidanzata.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ehi, tesoro che fai? Fissi la tv sperando che si accenda da sola?” chiese Esme al figlio minore, che stava seduto sul divano a braccia conserte.
“Mi prendi in giro, mamma? Lo sai che papà mi ha messo in punizione!” esclamò il bimbo, sbuffando. La donna sorrise, sedendosi accanto a lui.
“Lo so bene, piccolo e so anche il perché...” disse la madre e Jasper pregò che non si mettesse a rimproverarlo anche lei, già aveva sopportato quello del padre, non ne avrebbe retto un altro.
“E se ti dico che posso convincere papà a diminuire la punizione?” a quelle parole, gli occhi del suo piccolo si illuminarono. Esme non fece a meno di sorridere, conosceva Carlisle e sapeva bene che non gli avrebbe mai tolto completamente la punizione, ma avrebbe potuto convincerlo a diminuirla o, in casi estremi, a modificarla in qualche modo.
“Lo faresti davvero?” esclamò Jasper, buttando le braccia al collo alla madre. Già er
a pronto ad uscire di nuovo, per andare al parco a giocare insieme ad Edward e ai suoi amici.
“Devi promettermi però che ti comporterai bene, almeno per il prossimo mese!” disse Esme, sapendo che già un mese senza cacciarsi nei guai, per i suoi figli, era molto.
“Lo prometto, mamma! Grazie!” urlò, entusiasta, il piccolo Jasper, rimanendo attaccato alla madre, quasi soffocandola.


Jasper, ricordando quella scena di anni fa, si alzò rapidamente come se una tarantolata lo avesse appena morso. Sospirò, andando verso la cucina, vide l'ora, e decise di iniziare a preparare qualcosa per cena, nonostante le sue precarie doti culinarie.
Sorrise, mentre la sua mente venne invasa, ancora una volta, da scene quasi insignificanti e si arrese all'idea che, questa volta, non c'era la madre a convincere il padre a diminuire o mutare la punizione. Sapeva, di certo, che suo padre, prima che arrivasse a tanto, dovevi combinare un guaio che lo facesse andare su tutte le furie e la festa, insieme alla non brillante situazione scolastica, erano state un perfetto mix.
Lui ed Edward non avevano ricevuto molte punizioni, tutta al più rimproveri, quelli a bizzeffe e sorrise ricordando quanto l'infanzia fosse bella.
“Perché abbiamo tutta questa fretta di crescere?” si chiese tra sé e sé, mettendo un po' di olio nella padella, dove avrebbe cotto la carne.
“Perciò si dice: figli piccoli, problemi piccoli. Figli grandi, problemi grandi” disse Carlisle, entrando in cucina, compiaciuto nel vedere Jasper alle prese con la preparazione per la cena.
“Ehi, papà! Mi hai fatto prendere un colpo!” esclamò e vedendo il padre sorridere, dedusse che la conversazione con Edward avesse colto i frutti sperati.
“Lascia, faccio io. L'ultima cosa che ci manca è una cucina in fiamme” disse il dottore, prendendo il posto del figlio davanti ai fornelli.
“Grazie per la fiducia!” ribatté Jasper, facendo il finto offeso. Non ricevendo risposta, decise di impiegare il tempo nel mettere la tavola.
“Fratello, che pretendi? Sappiamo tutti quanto tu sia negato in cucina!” esclamò Edward, facendo anche lui il suo ingresso in cucina e avvicinandosi alla credenza, per passare i bicchieri a Jasper. Quest'ultimo sorrise, godendosi la quiete dopo la tempesta.

Se in casa Cullen era ritornata la calma, in casa Swan non era esattamente così.
“Papà, ti ho già detto che non sporgerò denuncia contro Jacob, smettila!” esclamò Bella, quasi urlando contro il padre. Possibile che nessuno capiva la sua necessità di buttarsi tutto alle spalle?
“Farla adesso sarebbe inutile. Avresti dovuto sporgerla già molto tempo fa!” replicò il padre, rabbuiato. L'idea che qualcuno avesse fatto del male ad una delle sue bambine lo mandava fuori di testa, nonostante fosse passato del tempo.
“Ti ho detto di no allora e non ho cambiato idea!” ribatté la giovane Swan, iniziando a portare i piatti in cucina. Quella sera, a cena, erano rimasti solo loro due.
“Secondo me sbagli di grosso, tu non capisci che...” l'ispettore Swan si bloccò, perché sua figlia aveva lanciato un piatto a terra, rompendolo per la rabbia.
“Sei tu quello che non capisci, papà! Io voglio dimenticare tutto e facendo così non fai altro che rinnovare continuamente il dolore!” urlò, in preda ad una crisi di nervi. Rimasero a fissarsi a lungo, padre e figlia, senza dire una parola. Ad un certo punto, Bella, schivando i pezzi di ceramica riversi a terra, andò ad abbracciare il padre, poggiando la testa sul suo petto.
“Stringimi più forte che puoi e basta, ti prego” a quella supplica, quasi come se fosse automatico, Charlie strinse a sé la figlia più forte che poté, come a proteggerla da tutto il male che c'era nel mondo.
La sua famiglia, stava attraversando una tempesta per l'ennesima volta e, come allora, bisognava riportare la calma.



-Lo so, questo capitolo è più corto rispetto agli altri, ma allungarlo mi sembrava brutto, perché racchiude perfettamente il senso del titolo. Senza bisogno di aggiungere altro.
Iniziamo a capire qualcosa in più rispetto al segreto di Bella e, dalla sua reazione, si nota quanto quella storia l'abbia distrutta.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e spero che questo capitolo, seppur corto, sia stato di vostro gradimento!
Un bacio :*

  
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