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Autore: Laura Jones    05/07/2016    1 recensioni
Sentivo addosso una grande stanchezza, una probabile emicrania si stava facendo avanti nella mia testa e non avevo la benché minima idea di dove mi trovassi né tantomeno del perché..
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. Risveglio
 
La prima cosa che udii, quando ripresi conoscenza dal torpore che mi aveva intrappolata probabilmente per ore, fu il verso di un animale. Non saprei spiegare quale animale fosse, sicuramente un volatile, con ogni probabilità non troppo lontano da me, forse uno stormo di volatili, dato che più rumori si fondevano tra loro a formarne solo uno.
Sentivo addosso una grande stanchezza, una probabile emicrania si stava facendo avanti nella mia testa e non avevo la benché  minima idea di dove mi trovassi né tantomeno del perché.
Questi versi sempre più forti stavano iniziando a darmi troppo fastidio perché potessi continuare a rimanere accucciata alla parete di roccia in cui mi trovavo. Decisi perciò di schiudere le mie palpebre e, dopo essermi strofinata come potevo gli occhi ancora assonnati, osservai il luogo che mi circondava con puro stupore. Non vidi molto, il luogo era buio, l'unica luce proveniva dall'entrata, sembrava una grotta. Non ricordavo nulla di ciò che mi fosse capitato e pensai che forse avrei potuto trovare risposta alla mia assenza di ricordi, se fossi andata verso la luce, l'unico spiraglio verso l'esterno. Feci appello a tutte le mie forze per alzarmi in piedi, avevo la gola secca e il mal di testa che incalzava, ma la curiosità e il senso di sopravvivenza erano più forti, almeno per il momento.
Ringraziai il cielo di avere ai piedi le mie snickers nere perché questa grotta era formata di roccia e per terra c'erano ciottoli e pietre aguzze ovunque. Solo allora, mentre mi spostavo con passo più lento di quanto la mia curiosità avrebbe imposto, mi resi conto che le mie braccia erano piene di graffi. Non sentivo particolarmente male mentre passavo i polpastrelli sulle ferite, così decisi di andare avanti. Me ne sarei occupata in un secondo momento, nulla di urgente, pensai. Una cosa la percepivo però, le mani con cui mi aiutavo a reggermi alla parete sconnessa erano fortemente intorpidite ed erano bagnate a causa dell'umidità proveniente dai muschi che albergavano tra le rocce.
Finalmente, dopo qualche minuto, raggiunsi la luce. Dovetti chiudere gli occhi e strofinarli ancora un po', perché la luce era troppo forte e non ero minimamente pronta ad accoglierla.
Nel momento stesso in cui li aprii rimasi a bocca aperta, davanti a me si estendeva un mare d'acqua, forse addirittura un oceano, dato che la fine non si sarebbe vista nemmeno con un binocolo, non che avessi la possibilità di verificarlo, certo.
Il mio primo pensiero fu "che diavolo ci faccio qua?" 
Quello che seguii a ruota il precedente fu "ottimo. come faccio ad andarmene?" 
Non mi sarei mai aspettata che il secondo quesito fosse di ben più difficile risposta rispetto al primo. 
PS:Questo è il mio primo lavoro in assoluto, sarei grata se voleste farmi sapere cosa ne pensate, critiche e recensioni sono le benvenute! 
 
   
 
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