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Autore: Rain e Ren    19/04/2009    1 recensioni
Questa è una storia che stavo progettando gia da tanto, tanto tempo. E che spero vi possa piacere. Prima parte di una trilogia.
Una storia in cui i miti e le leggende non sono affatto quelli che conosciamo; un mondo che per la prima volta dopo millenni si mostra agli occhi del mondo; segreti da svelare. E per Isabel e gli altri inizia così un periodo particolare, costellato da verità antiche e segreti che porteranno con se consapevolezze inaspettate.
Un’antica battaglia sta per ricominciare, e forse la storia che tutti hanno sempre raccontato nei secoli non era che una mera finzione.
Cosa porterà tutto questo?
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Saori Kido, Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciau…ecco qua il prologo

Ciau…ecco qua il prologo.

Sarà Isabel stessa a narrare questa storia, la sua storia; quando parla, e lo fa al passato, è perché lei racconta i fatti avvenuti prima. Il suo racconto al passato parte più o meno dalla fine del secondo capitolo della saga. Per il terzo ancora non so. Potrebbe essere raccontato da un narratore esterno, oppure sempre da Isabel al tempo presente solo. Non lo so ancora.

Spero che la storia vi possa piacere.

Buona lettura!!!

 

 

 

 

 

Prologo.

Sussurri del passato.

 

 

“ Ise…? Ise dove sei?”

“ Sono qui…”

“ Ise…? Ise, ti prego, rispondimi…!”

“ Sono qui…”

“ Ise…? Tesoro…per favore…Ise…!”

“ Sono qui…

Mamma…!”

 

 

 

Mi svegliai improvvisamente e il sole che penetrava nella stanza mi bruciò gli occhi; voltai la testa dall’altra parte nascondendola nel cuscino e scansai violentemente le coperte dal corpo.

Mi sentivo stranamente male, anche se non nel senso esatto del termine. Era più fastidio quello che si agitava nel mio petto e premeva per uscire fuori in una sfuriata verso il primo, povero malcapitato che non aveva colpe se non quella di avermi trovata nella giornata peggiore della mia vita. E dire che di brutti momenti ne avevo proprio passati in quel periodo che sembrava eterno, e che da due anni ormai era finito.

Mi alzai a sedere di scatto e lasciai che il reflusso sanguineo smettesse di darmi giramenti di testa prima di passarmi una mano tra i capelli e fermarmi ha fare il punto della situazione.

Da due anni ormai tutto si era concluso, e le battaglie che a lungo ci avevano stretti nella loro morsa crudele si erano spente come il fuoco con l’acqua; sulla Terra regnava la pace e sembrava che le armature fossero state appese al chiodo per rimanerci.

Ma…allora perché quell’inquietudine che mi rodeva dentro?

Cos’era quella bruttissima sensazione al petto che mi opprimeva fino a farmi soffocare?

Mi alzai dal letto e andai sul terrazzo sedendomi sulla balaustra; il tiepido sole di maggio m’inondava e scaldava la mia pelle chiara, quasi trasparente, e il venticello primaverile muoveva sia i miei capelli lunghi sia le fronde degli alberi. Sembrava davvero di stare in Paradiso, eppure non mi sentivo affatto bene.

Oh, adesso piantala Isabel! Stai diventando paranoica!, mi dissi scuotendo la testa e scendendo dalla balaustra. Alzai e riabbassai le spalle in sincronia di un sospiro e le spalline della mia camicia da notte blu scuro scivolarono dalle spalle. Non ci feci caso e decisi di rientrare: entro breve avrei dovuto scendere e mettermi al lavoro, e non era il caso di tardare.

Mi voltai pronta a tornare in camera quando un fruscio mi bloccò.

 

“ Ise…”

 

Irrigidii i muscoli d’istinto mentre nella mia mente immagini su immagini si affollavano confondendosi tra loro e divenendo solo una scura poltiglia indefinita. Ciò che riuscivo ha vedere erano solo dettagli, infinitesimali frammenti di scene ben più complesse e grandi; e vedevo occhi, piccoli gesti di una mano, sorrisi, dei fiori, un cielo di un azzurro così intenso da non risultare nemmeno vero… E sentivo mille voci, voci che in qualche modo mi parevano famigliari, vicine, bellissime. Voci che non avevo mai sentito, ma che sentivo appartenere a me e alla mia vita. Voci che sapevo avrei risentito un giorno.

Crollai in ginocchio tenendomi la testa tra le mani nella vana speranza di fermare la confusione che mi stava ferendo quasi fisicamente; un dolore lacerante in fondo all’anima, dentro in cuore. Appoggiai le mani a terra e strinsi forte i pugni, così forte che le unghie mi penetrarono nella carne. Sentii il cuore pompare più velocemente del dovuto, i polmoni far fatica ad incanalare l’aria che respiravo; era come se il mio corpo stesse per spegnersi, come se stessi per morire lì, su quel terrazzo, a causa di qualcosa che non conoscevo nemmeno io veramente.

 

TOC TOC

 

“ Lady Isabel, è sveglia?” chiese la voce di Mylock riportandomi alla realtà. Com’era venuto, il dolore scomparve.

Mi fissai intorno spaesata e piena di domande, dimentica dell’uomo fuori dalla porta che ancora aspettava una risposta da parte mia.

“ Lady Isabel?”

“ S-Si…” balbettai istintivamente e senza sicurezza. “Si, sto bene. Tra poco sarò pronta per la colazione.” Aggiunsi cercando il tono di voce che da sempre m’apparteneva ma che sembrava andato perso in quel momento; l’autorità a cui ero solito si era dispersa come le foglie d’autunno trasportate dal vento impetuoso.

Deglutii a vuoto e solo allora mi resi conto del gusto ferroso che avevo sulle labbra: sangue!

Inconsapevolmente mi ero morsa il labbro inferiore nel tentativo – fortunatamente riuscito – di non mettermi ad urlare.

Mi alzai da terra e mi misi in piedi nonostante le mie gambe sembrassero al quanto restie a sostenermi. Mi sentivo debole e stanca, ma nonostante tutto l’inquietudine e il fastidio non erano ancora passati.

 

Paura o forse terrore. Non saprei dirlo con certezza nemmeno ora; non riesco nemmeno a ricordare perfettamente, o forse è solo l’illusione che ho creato ha fare ciò. Ed è per questo che sto scrivendo queste parole su un foglio che ho trovato quasi per caso: voglio liberarmi di tutto questo per essere libera di tornare, altrimenti ciò non mi sarà mai possibile. E non posso…voglio permetterlo!

E poi…Juri mi sta aspettando assieme alle altre, non voglio farle aspettare troppo.

Ormai non c’è più tempo.

 

 

 

 

 

Allora? Che ve ne pare???

Ovviamente sono ben accette recensioni, anche solo per darmi consigli; va benissimo anche se fate delle critiche che sono sempre costruttive.

Grazie mille.

Baci…Baci…Rain!!!

   
 
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