Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Emiliano2099    06/07/2016    0 recensioni
Legati da una stessa passione.
Divisi da un misterioso nemico.
Un gioco che diventa qualcosa di più, qualcosa di pericoloso.
Una corsa contro il tempo per salvare una vita.
E per diventare il nuovo Eroe di Aincrad.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

20 ottobre 2023
Piano 9

L'ennesimo getto di fiamme della Viverna fece infine perdere la pazienza a Sun Knight. < Tutta questa maledetta fatica per un arco! >
< Tu e gli altri avete accettato di accompagnarmi! >
< Non pensavo finissimo in un Dungeon come questo! > un colpo del possente spadone mandò a zampe all'aria il rettile < Ci devi un grosso favore Ishtar >
< Vi concedo il bottino, a me interessa solo l'arco >
Daryus scivolò alle spalle della Viverna, finendola con un colpo secco della lancia. < Beh, ormai è inutile lamentarsi. Finiamo questo Dungeon e poi andiamo in taverna > si passò una mano fra i corti capelli neri.
< Più facile a dirsi che a farsi, oggi non abbiamo nemmeno Eaden ed Elizabeth >
< Ma infatti dove sono andati? >
< Non lo sai? > intervenne Sephrya < Sono andati a "comprare un nuovo alimentatore per l'Amusphere" > 
< Come mai questo tono così ironico? > chiese seccata Lace.
La ragazza sogghignò. < Quale tono?>

< Scusa Erick se ti ho chiesto di venire, ma non ci capisco nulla di elettronica >
< Tranquilla, farsi due passi non ha mai ucciso nessuno >
Dal loro primo login i ragazzi avevano fatto l'abitudine allo sgomento di associare a una stessa persona due nomi e, talvolta, due aspetti. Erorri come chiamarsi con i nomi di Sword Art Online a scuola erano ormai cosa passata, e anche i capelli verdi di Viola non facevano più tanto effetto. Erick però restava ogni volta colpito quando rivedeva Alessia nella vita reale. I suoi lunghi capelli neri e gli occhi scuri niente avevano in comune con le tinte chiare del suo avatar. Il ragazzo non capiva perché lei avesse deciso per un cambio così radicale; a detta sua il vero aspetto della ragazza faceva molto più effetto.
Ovviamente non lo aveva mai detto ad anima viva.
< La fermata è questa > la voce di Alessia interruppe i suoi pensieri. 
Scesero dall'autobus e si avviarono verso il centro commerciale. Entrati dalle automatiche porte scorrevoli si diressero verso il reparto di elettronica, affollato da ragazzi di ogni età che chiedevano quando sarebbero arrivati nuovi caschi per la Realtà Virtuale, o che cercavano prese, nuovi giochi, alimentatori, batterie... 
Il vociare delle altre persone era così alto che i due faticavano a sentirsi fra di loro, pur stando solo a qualche centimetro di distanza.
< È stato il mio gatto! > urlò Alessia < Ieri sono rientrata a casa e ho visto che l'aveva morso e graffiato dappertutto. Per fortuna non era attaccato alla corrente, o dovresti accompagnarmi anche a un negozio di animali! > le loro risate si persero nelle grida della folla.

< Quella è stata l'ultima volta in cui l'ho sentita ridere > avrebbe poi detto Erick mesi dopo, vicino a un letto d'ospedale, guardando la figura sopra adagiata < Se solo quella sera non si fosse riconnessa da sola... >
< Alla fine sarebbe successo comunque, nessuno poteva evitarlo. Anzi, pensa come sarebbe stato terribile per voi se ci fosse stati >
< Quando è accaduto... Non aveva nessuno vicino >
< Quello che state facendo... >
< È la cosa giusta >
< Erick, ma se doveste... >
< Non abbiamo intenzione di lasciarla sola un'altra volta > guardò il braccialetto al polso di Alessia, così simile a quello che aveva vinto contro di lui così tanto tempo prima da sembrare un'altra vita.
Ricordava ancora il giorno in cui l'avevano visto per la prima volta, nella vetrina di una gioielleria del centro commerciale...

< Erick guarda! > La ragazza stava indicando un gioiello esposto in vetrina, identico al Bracciale della Polvere di Stelle.
< Non ci credo, allora esiste > disse con un sorriso.
< Quanto sarebbe bello averlo... ma credo costi un pò troppo > la voce di Alessia si era fatta improvvisamente triste. Infatti il prezzo scritto sulla targhetta sfiorava i cinquanta euro.
La ragazza però alzò le spalle, prese Erick per mano e disse: < Ho un'idea, andiamo al parco! È ancora presto e non mi va di tornare a casa > senza aspettare una sua risposta lo trascinò via dalla vetrina.

Anche se faceva freddo, il sole si faceva largo fra le nuvole. Tutto sommato, tenuti al caldo dai loro giubbotti, i due si stavano godendo il loro pomeriggio al parco. Dondolando sulle altalene parlavano del più e del meno: di quanto la scuola li stesse caricando di compiti, di come andassero le lezioni di pianoforte di Alessia, dei loro amici, di SAO e del loro velocissimo avanzamento... i soliti argomenti fra ragazzi. 
Dopo un pò andarono a prendersi un gelato e si fecero un giro per il centro della città. Era da tanto che Erick non passava una giornata così rilassante. Si stava accorgendo di apprezzare molto più di quanto ricordasse la compagnia di Alessia; cercava in tutti i modi di apparire sicuro di se e di farla ridere. Era molto bella quando rideva. Non che non lo fosse il resto del tempo...
< Erick, ci sei? > gli sventolò una mano davanti agli occhi < Ti eri come incantato > le sue labbra erano incurvate in un delicato sorriso.
< Cosa? Cioè no, stavo solo pensando... >
< Oh mio dio è tardissimo! > Alessia aveva velocmente controllato l'orario sul suo cellulare, erano le sei e mezza passate < Non ce la farò mai a tornare a casa per le sette, mia madre mi ucciderà! > 
Erick riflettè per qualche secondo, poi si guardò intorno e disse: < So che qui vicino c'è una fermata dell'autobus. Porta a Re di Roma e tu abiti li vicino no? >
< Più o meno... > rispose lei mordendosi il labbro < Anche se riuscissimo a prendere l'autobus in tempo dovremmo fare una corsa >
< Allora è meglio sbrigarsi no? >

< Sbrigati con quel mob Ishtar! > gridò Sun Knight.
< Sto facendo più in fretta che posso! >
< Qui sono troppi, ci serve quell'arma! > il grido disperato di Sephrya giunse alle orecchie dell'Avventuriera. I suoi compagni stavano tenendo occupate le Viverne, mentre lei era impegnata con la Grande Madre. 
Tentò di avvicinarsi per scoccare una freccia da distanza ravvicinata, ma sfortunamente una codata la rispedì dolorosamente indietro.
< Lucertola del cavolo... Eagle's attack! > dietro le spalle di Ishtar, lo spirito blu elettrico di un aquila fece la sua comparsa. Lanciando uno strillo acuto questo si tuffò verso la Grande Madre. Contemporaneamente, Lace aveva guadagnato qualche secondo di tregua dalla carica di mostri minori. < Explosion! > 
Il potere sinergico delle due skill annientò il mob e Ishtar poté finalmente recuperare l'ambito premio. 
Shin'lunet era costruito con una corda dorata tesa fra le estremità di un unico bastone di quercia scura. Al centro del manico, dove la mano stringe l'arco, il legno era avvolto da seta dorata che permetteva una migliore presa. Incisa nel legno, con quelli che sembravano intarsi di smeraldo, una spirale avvolgeva tutta l'arma.
Ishtar equipaggiò l'item, preparandosi a sconfiggere definitivamente tutte quelle Viverne che tanto a lungo li avevano circondati nella grotta, ma quelle, sconfitta la loro madre, erano fuggite.

Erano arrivati davanti casa di Alessia, esausti ma trionfanti; erano appena le sette e cinque.
Dopo aver rincorso l'autobus che era partito senza di loro, erano riusciti a salire. Accalcati nella folla del mezzo non si erano riposati gran che, e una volta scesi avevano ricominciato subito a correre, sfruttando al massimo i dieci minuti rimasti. Alla fine, la ragazza non avrebbe rischiato rogne con la madre.
< Graz... Eri... > Alessia fece un respiro profondo e parlò più lentamente < Grazie Erick >
< Figurati > disse lui piegato con le mani sulle ginocchia < Saresti arrivata in tempo anche senza di me >
< Ne dubito, ma non parlavo di quello >
Erick alzò lo sguardo. La ragazza spiegò: < Ho passato una stupenda giornata con te... grazie >
Tutto a un tratto le gambe di Erick sembravano aver ripreso energia per correre via di lì il più velocemente possibile. Eppure onosceva Alessia da tutta una vita, non era la prima volta che uscivano insieme... Cosa gli stava prendendo? 
< Anche io mi sono divertito molto... > Si raddrizzò, conscio del cuore che gli stava battendo molto più velocemente di quando aveva corso e del fatto di non voler, per nessuno motivo al mondo, incrociare lo sguardo dell'amica.
Lei gli si avvicinò. Per un attimo, mentre gli baciava la guancia, poté sentire il suo profumo.
Poi lei tirò fuori le chiavi, aprì la porta, lo salutò con un cenno della mano e se ne andò, lasciandolo con un senso di qualcosa di irrisolto.
Non molto tempo dopo, Erick si sarebbe pentito di non aver fatto una qualsivoglia cosa in quell'occasione, restandosene invece li impalato, con la sensazione di sentire ancora la pressione delle labbra di Alessia sul suo viso.

L'uomo aveva finalmente deciso di agire, aveva già inviato il segnale. Il giorno dopo avrebbe messo il mondo a conoscenza dei suoi piani. 
Aprì un programma installato sul computer, creò l'immagine del suo avatar, avvicinò la bocca al microfono e parlò: < Io sono Endgamer... >

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Emiliano2099