Capitolo
9
La
sveglia suonò, aprii gli
occhi, 5.20, “cazzo” imprecai, “che succede?” chiese Chris insonnolito,
“ci
vediamo in chiesa” risposi dandogli un bacio, corsi in bagno a fare la
doccia,
misi una felpa nera, un jeans nero, presi il vestito, le scarpe, la
borsa, misi
tutto insieme, “ma dove vai?” chiese Chris insonnolito, “da Maya, tu
devi
andare da Ryan, tra due ore, Zac dorme lì, vuoi che ti chiamo?” chiesi
sulla
porta della camera, “mmm, sì” rispose girandosi, uscii dalla stanza,
poggiai
tutto sul divano, misi le scarpe e uscii.
“10
minuti di ritardo, lo
so, scusa” alzai le mani vedendo Amanda battere il dito sull’orologio,
“dai
saliamo” rispose, prendemmo le cose nel portabagagli, salimmo fino
all’ultimo
piano, “eccoci” annunciò Amanda, “Maya è in camera da letto, si sta
montando i
becchetti per l’acconciatura” rispose Miguel, “e io la vado a truccare”
rispose
Amanda, “io in tanto preparo il vestito con Mary” annunciai, andammo in
camera
di Maya e la trovammo indaffarata, “buongiorno piccolina” la baciai
sulla
guancia, “che ansia” rispose facendo un respiro profondo, “dai, dai,
andrà
tutto bene” risposi, scoprii il vestito tirandolo fuori dalla sacca,
Mary
arrivò ad aiutarmi, lo mettemmo sdraiato sul letto, “apriamo anche i
vostri, se
c’è da stirarli o sistemarli lo facciamo” Mary prese i vestiti, la
aiutai, aprii
una scatolina, il Diadema che avrebbe messo Maya, lo misi sulla
scrivania che
era stata usata come una postazione trucco, il velo lo spiegammo
stendendolo, sul
letto, Amanda cominciò a truccarla, lentamente, curando ogni dettaglio,
“Nicki,
tesoro, continua a bloccare i capelli, fai dei cerchi e blocchi” spiegò
Amanda,
seguii le sue indicazioni, sentimmo le voci delle persone che venivano
a vedere
la sposa, “ragazze chiudo, non mi va che la vedono in fase di
preparazione”
Miguel ci chiuse la porta, aprii la finestra, “Amanda sono le 8.00 ci
dobbiamo
sbrigare” annunciai, “sì, finiamo di truccarla, le facciamo mettere
l’intimo,
mentre si mette l’intimo io trucco te, poi finito di truccarti,
l’acconciatura a
te, poi, l’acconciatura a me, il trucco a me, la vestiamo, ci vestiamo,
e
usciamo, si possiamo farcela” annunciò, la finì di truccare, Mary la
aiutò a
mettere l’intimo, mentre Amanda mi truccava, ci mise mezz’ora, poi
passò ai
capelli, mi fece una coda bassa, con i boccoli, legandoli tra di loro,
la fece
ricadere sulla mia spalla, “ok, ora tu aiutala con l’acconciatura, io
mi
trucco” Amanda si mise seduta davanti lo specchio, tolsi tutti i
becchetti
dalla testa di Maya, e cominciammo a lavorarci io e Maya, lei dava le
direttive
e io eseguivo, entrò la fotografa, “facciamo le foto nella
preparazione”
spiegò, fece le foto, io e Mary prendemmo il vestito, “alza le braccia”
ordinammo, lei le alzò e le facemmo cadere il vestito, “infila il
braccio qui”
dissi aiutandola ad entrare nella manica, Mary mi imitò, “adesso
siediti” dissi
prendendo le scarpe, le infilai, la fotografa fece le foto anche in
quei
momenti, Amanda si alzò da davanti lo specchio, la facemmo mettere
seduta,
bloccai il velo ai lati del diadema, “per una piccola principessa, che
diventa
regina” sussurrò Mary mentre gli infilavamo il diadema, “bene, cosa
vecchia,
diadema, ora manca il blu” dissi porgendole la giarrettiera, “alza la
gamba”
ordinai, la infilammo sulla sua coscia, “ragazze…” le tremò la voce,
“se piangi
ti uccidiamo” si sollevò un coro, lei rise, Mary, Amanda e io ci
spogliammo
velocemente, indossammo i nostri abiti, mettemmo le scarpe, “usciamo?”
chiesi
alzandomi, “no… devi fare una cosa” disse Maya, “cosa?” chiesi, “devi
uscire,
andare a prendere i bouquet e portarli qui, sono tre, quello gigante è
il mio,
quelli grandi sono vostri” disse guardandosi allo specchio, era
bellissima,
uscimmo io, Amanda e Mary, “uoh ma tu sei Nicole?” chiese una ragazza,
“sì”
risposi, “oddio…” si portò una mano alla bocca, la guardai confusa e
presi i
bouquet, tornammo in stanza, Miguel era sceso, Maya uscì dalla stanza
con me e
Amanda dietro, si riempì la stanza di un mormorio di stupore, scesero
tutti
quanti, “ragazze… qualsiasi cosa, non mi lasciate sola” disse ridendo,
“va
bene” ridemmo anche noi, scendemmo giù, erano tutti lì ad aspettarla,
Miguel le
porse le forbici per tagliare il nastro che tenevano le cuginette,
vestite di
bianco, lo tagliò, salimmo in macchina, una Rolls Royce nera, arrivammo
alle
dieci precise in chiesa, ci fecero entrare dall’entrata della sacrestia
così
nessuno avrebbe visto Maya, nella chiesa risuonava l’eco del
chiacchiericcio,
cadde il silenzio. Maya strinse la mano di Miguel, “ora ho paura” il
suo viso
era contratto, “ci siamo noi, c’è tuo padre, c’è Zac, c’è tua madre in
chiesa”
risposi rassicurandola, “andrà tutto bene” mi sporsi per vedere,
stavano
prendendo posto tutti, il prete ci fece l’occhiolino, “Zac sta facendo
la sua
entrata, appena sentite la marcia, fate andare le bambine” disse
dirigendosi
sull’altare, partì la marcia, le cuginette partirono spargendo i
petali, Amanda
le seguì, guardai Maya, le tirai un bacio e uscii anche io, avevo il
cuscinetto
della fede e il bouquet, dietro di me c’era Maya, presi posto vicino ad
Amanda,
guardai Miguel far mettere la mano di Maya su quella di Zac, le diede
un bacio
sulla guancia e si andò a sedere, guardai Chris, era così bello, mi
sorrise,
sorrisi anche io, la cerimonia iniziò, toccò a me e Chris portare le
fedi, ci
incontrammo lì, ci guardammo, guardammo Zac e Maya, porgemmo le fedi e
ritornammo
ai nostri posti, “ed ora lo sposo può baciare la sposa” li guardammo,
poi
scendemmo i gradini in contemporanea, mi prese sottobraccio e
camminammo fuori
dalla chiesa, seguiti da Amanda e Ryan e poi il resto degli invitati,
aspettammo Maya, uscirono e furono sommersi dal lancio del riso.
“Dove
stiamo andando?”
chiesi a Chris seguendo la macchina di Ryan, “stiamo andando a fare le
foto,
solo noi” rispose passandomi un dito sulla guancia, “capisco” risposi
guardandolo, mi sorrise, “che avete fatto ieri sera?” chiese vago,
“ballato…
sorprese a Maya, e casa tu?” risposi vaga, “siamo andati in un locale,
c’erano
donne nude, ragazze che ballavano strusciandosi su un palo tutte
sudate, nude,
avevano anche un bel fisico, poi una è venuta al nostro tavolo, ha
ballato
sopra di me” rispose serio, mi girai a rallentatore, “sto scherzando,
rilassati” rise, “sei un pezzo di merda” risposi seria, “siamo stati in
un pub,
abbiamo bevuto, chiacchierato, poi Ryan ha detto di andare a casa sua a
giocare
a poker, e abbiamo giocato fino alle due” rispose sorridendo, “insomma
hai
fatto after” lo presi in giro, “sono invecchiato, non ho più la
prestanza per
poter fare serata” rise anche lui, “sei bellissimo” mi uscì spontaneo,
si
accostò, “tu sei bellissima, sembri una principessa” disse baciandomi,
scendemmo dall’auto, “vieni, ti aiuto io” Chris mi prese la mano, c’era
tutto
fango nel terreno, “fermati qui” sussurrò, ancora sull’asfalto, i
ragazzi
scesero anche loro, la fotografa andò nel prato, “venite, venite” disse
facendo
cenno con la mano, i ragazzi ci presero in braccio, “che macho” risi,
“visto
sì” sorrise anche lui, la fotografa scattò molte foto, i ragazzi ci
misero giù,
“dobbiamo arrivare in quel punto lì” indicò, Maya annuì, “va bene”
rispose
Amanda, camminammo verso una specie di castello abbandonato,
cominciammo a fare
le foto, solo ragazze, solo ragazzi, i sposi, solo i testimoni, solo
coppie di
testimoni, e molte foto rubate, un momento di ilarità, un momento
serio, un
momento romantico. “Andiamo a mangiare” annunciò la fotografa, “è il
giorno più
bello della mia vita” annunciò Maya abbracciandomi, “lo immagino”
risposi
abbracciandola, “dai… lo sarà anche per te” rise, che voleva dire? La
guardai
fissandola, se ne andò, Chris mi prese in braccio cogliendomi di
sorpresa, “mi
hai messo paura” risi, “addirittura?” chiese mettendomi giù vicino alla
macchina, “sì” risposi con la voce da bambina, salii in macchina, Chris
era
diverso, due giorni che era strano, veramente strano, silenzioso,
pensieroso,
non rideva neanche tanto come era solito fare… lo guardai cercando di
capire,
“che c’è?” chiese, “mi chiedo perché sono due giorni che sei sempre
così…
spento” risposi, “spento?” mi guardò, “sì, non scherzi molto, parli
poco, sei
pensieroso, che succede?” chiesi, “amore, niente…” mi toccò la gamba e
finse un
sorriso, “ti conosco” lo ripresi, “niente, seriamente, è che non sono
sicuro di
volere questo, tra me e te” mi guardò, lo guardai anche io, era serio?
Mi stava
lasciando? “Non roviniamo la festa a Maya, non facciamo trapelare nulla
ok? Ce
la fai a recitare?” chiese guardandomi negli occhi, “certo, per lei
tutto”
risposi scrollando le spalle, mi aveva distrutto, mi aveva totalmente
distrutto,
“va bene” rispose, tornò il silenzio, e diventò un silenzio
imbarazzante,
arrivammo in una villa, era apparecchiato tutto a bordo piscina, Chris
mi prese
per mano, mi sorrise, sorrisi anche io, “vado a parlare con Zac e Maya,
aspetta
qui” disse accarezzandomi il braccio, decisi di assaporare ogni suo
sguardo,
ogni suo bacio, e insomma, decisi di mentire anche a me stessa, guardai
Maya e
Zac ridere con Chris, mi sentii gli occhi lucidi, mi girai di spalle,
cercai
con gli occhi un bagno, “ciao Nicole… ti ricordi di me?” una ragazza mi
prese
il braccio, “no” risposi secca, camminai senza neanche capire dove
stessi
andando, “Ciao Nicole, come stai?” un ragazzo si avvicinò, non risposi,
trovai
il bagno, “Nicole, cazzo, che succede?” chiese una voce famigliare,
Amanda, “mi
stai seguendo?” chiesi secca, “no, Aiden mi ha detto che non avevi una
bella
cera, e sono venuta in bagno, che succede?” chiese preoccupata, “mi ha
lasciata” risposi, “impossibile” scosse la testa, “non lo farebbe mai”
proseguì, “non sono sicuro di volere questo tra me e te” ripetei le sue
parole,
“oddio…” mi abbracciò, “Maya lo sa?” chiese dolcemente, “no, e non lo
deve
sapere” dissi seria, mi fece una carezza, “senti, ora facciamo da
questo bagno,
e andiamo al tavolo, ridi, io ti faccio ridere, e cerchiamo di superare
tutto
ok?” mi abbracciò, “va bene” risposi, uscimmo dal bagno, andammo al
nostro
tavolo, Chris mi sorrise, sorrisi anche io, “dove sei stata?” chiese
avvicinandosi a me, “bagno” risposi secca, “e non me lo dai un bacio?”
chiese
dolce, “no, sai una cosa? Non ci riesco a recitare” risposi guardandolo
negli
occhi, “vorrei l’attenzione di tutti, questo video è per la mia
migliore amica,
e per il mio migliore amico, che possa essere questa la giornata adatta
per celebrare
il vero amore, io dedico questo momento a loro” Maya ci indicò, partì
un video.
La canzone era She’s the one di Robbie Williams, si aprì una foto di me
neonata
tra le braccia di un piccolo Chris, tutti e due in bicicletta, le
estati al
mare, il periodo del liceo, con la prima sigaretta, prima del ballo di
fine
anno, il primo giorno nella casa dove abito ora, quando mi ero vestita
da pin up
e lui da giocatore di football a carnevale, la nostra foto preferita,
io che
facevo la linguaccia e lui che mi faceva le corna dietro, me e lui a
una festa
tenevamo le bottiglie di birra sorridenti, lui che mi teneva le mani
mentre
facevamo la lotta, quando mi aveva rubato la sigaretta il giorno che ci
siamo
messi insieme, non ne sapevo neanche l’esistenza, cominciai a piangere,
le foto
mentre ci baciavamo, quelle in cui ci abbracciavamo, la foto di poco
prima, e
poi partì il video della sera, quando mi aveva chiesto di ballare sulle
note di
Your Song, si alzò Chris, mi prese la mano, lo guardai tra le lacrime,
mi tirò
su.
Maya
mi fece sedere su una
sedia, mi portò il suo bouquet, lo tenni in mano, piansi nel vederlo
prendermi
la mano, mi asciugò le lacrime, “non piangere, per favore” mi implorò,
annuii,
“mi ero preparato un discorso, e sono due giorni che cerco di dirtelo,
prima in
macchina, quando mi hai detto, ti conosco, mi si è gelato il cuore, ho
capito
che con te non posso giocare, non posso perderti, e quando ti ho detto
non sono
sicuro di volere questo tra me e te, intendevo che non voglio avere il
classico
rapporto tra fidanzatini, ci conosciamo da 25 anni, quasi 26… ti ci
stai
avvicinando” scherzò, risi fra le lacrime, “smetti di piangere, per
favore” si
bloccò, scossi la testa, mi asciugò le lacrime di nuovo, “vedi, nel
discorso
avrei dovuto dire che volevo proteggerti da ogni cosa, che volevo
asciugarti
ogni singola lacrima, e se non ci fossi riuscito avrei pianto con te,
avrei
dovuto dire che avrei litigato con te, sempre, e comunque, perché quel
faccino
arrabbiato non me lo perderei per niente al mondo, che non avrei mai
smesso di
farti ingelosire, perché sei così bella quando borbotti, fai uscire la
tua
parte psicopatica, ed è bello, avrei dovuto dirti che ti avrei fatta
ridere
sempre, perché quando ridi tutto sembra più luminoso, e ti avrei
chiesto di
ballare ogni secondo, perché tenerti fra le mie braccia, è la cosa che
amo di
più in assoluto, ti avrei detto che ieri sera quando sono tornato e ti
ho vista
nel letto, ho pensato che era questo che volevo, avere te, e non una
donna
qualsiasi, nel letto, struccata, stanca, devastata da una giornata
pesante, ma
felice di vedermi, e ti avrei detto di quanto sono più belle le
giornate da
quando ci svegliamo insieme, ti avrei detto anche che ogni volta che
litighiamo
adoro guardarti negli occhi e vedere che anche tu stai pensando che non
ha
senso litigare, e poi cominciare a ridere.” Si inginocchiò, cominciai a
piangere ancora di più, “ma solo adesso mi accorgo dai tuoi occhi che
tutto
questo già lo sai,” mi guardò negli occhi, “perciò mi rimane solo da
chiederti…”
si bloccò, slacciò il filo intorno al bouquet che tenevo in mano, se lo
girò
fra le mani, “mi vuoi sposare?” chiese mostrandomi l’anello, rimasi in
silenzio, portai la mano alla bocca e lasciai che le lacrime mi
scendessero
ancora più forte, mi guardò negli occhi, “sì” sussurrai, “non ho
sentito”
rispose prendendo la mia mano, “Sì” risposi, mi mise l’anello al dito,
sollevò
abbracciandomi, “ti amo Walker” mi sussurrò fra le labbra, “anche io
Evans” lo
baciai, Maya si buttò su di noi, “congratulazioni ragazzi” disse
abbracciando
Chris, si girò verso di me, “tesoro mio” sussurrò abbracciandomi, “e
adesso un
bel brindisi all’amore” disse Zac, portandoci i bicchieri di prosecco, brindammo. Tornammo al tavolo, guardai
l’anello, era così bello, “Nicki, vieni in bagno” mi chiamò Amanda,
“sì”
risposi capendo, entrammo in bagno, “guardai, piccolo panda” mi toccò
il naso,
risi, avevo gli occhi che erano tutti neri, “ora ti ritrucco” disse
aprendo la
borsa, fortunatamente c’era lei, mi struccò e ritruccò in dieci minuti,
“ecco
fatto, come nuova” rise, risi anche io, “congratulazioni” mi abbracciò,
“ah per
la cronaca, lo sapevamo tutti quanti che non ti aveva lasciato” rise,
la
guardai in cagnesco, “mica potevo dirti, no, non stare male, vedrai che
Chris
ora ti chiederà di sposarlo” rise di nuovo, “ok… potresti avere
ragione” risi,
“senti, so che puoi pensare che io sia gelosa di te e Chris, ma fidati,
sono
felice per voi, e poi Chris non è affatto bello come pensavo” rise,
“no?”
chiesi ridendo, “sì, ok è bello, però è tuo, e non intralcerò in alcun
modo, io
ti voglio bene” mi abbracciò di nuovo, “anche io” la abbracciai,
uscimmo,
tornammo al tavolo, “ah… Nicks” mi chiamò Chris, “dimmi” risposi
avvicinandomi,
“ovviamente, un’altra sorpresa, guarda” si spostò, “Lisa” urlai, la
abbracciai,
“bambina mia” mi strinse, rimanemmo così per un po’, “come stai?”
chiese
allontanandomi per guardarmi, “bene, tu?” risposi, “bene, ma sei
dimagrita
troppo, mangi?” chiese guardandomi, “anche troppo” risposi mi guardò
male, “gli
altri?” chiesi sorridendo, la mamma di Chris era anche un po’ la mia,
“vieni”
mi prese la mano, mi portò al suo tavolo, Scott si alzò, mi corse in
contro, mi
abbracciò forte, “sei sparita” disse ridendo, “scusa” lo guardai
colpevole, “perdonata”
mi lasciò andare, andai ad abbracciare Carly e Shana, “non mi saluti?”
chiese
una voce maschile, mi girai, “Bob” lo abbracciai, “ah ora va meglio” mi
abbracciò, “la state monopolizzando?” chiese Chris, “sì, tu lo hai
fatto per
anni, non facendocela vedere” lo ammonì Carly ridendo, “comunque io te
l’ho
sempre detto che finivate insieme” Bob gli mise una mano sulla spalla,
“avevi
ragione” ammise Chris, “sentite, noi andiamo al nostro tavolo, ci
vediamo,
ciao” mi tirò, “Chris il tavolo è di là” indicai la direzione giusta,
“sì, ma
io voglio fare questo” mi mise all’angolo della siepe, “Chris… no”
dissi ridendo,
“non voglio fare l’amore tranquilla, voglio solo darti una cosa” mi
guardò
cercando qualcosa in tasca, lo guardai, “questo” mi diede un foglio di
carta,
era la sua scrittura, “quando penserai che non ti amo, o ti sentirai
sola,
avrai il mio discorso che non ti ho fatto” scrollò le spalle e mise le
mani in
tasca, era in imbarazzo, “Chris ti senti in imbarazzo con me?” chiesi
stupita,
“ora sì” ammise, “e adesso andiamo a mangiare” mi prese la mano,
camminammo fra
i tavoli, “Nicole, Nicole” una voce mi chiamò, non mi girai, non mi
andava di
parlare con gente che non ricordavo neanche l’esistenza, “Nicole” una
donna
sulla cinquantina mi prese il braccio, “mi scusi, ma non la conosco”
risposi
indietreggiando, “sono Samantha, non ti ricordi?” chiese, scossi la
testa, “la
donna che usciva con tuo padre, quando avevi 11 anni” spiegò, “ah… non
parlo
con mio padre” risposi girandomi di spalle, “ti va di parlarmene?”
chiese
invadente, “no” risposi secca, continuai a camminare con Chris, “che
voleva?”
chiese sussurrando, “parlare di mio padre” risposi, “sta diventando un
incubo”
rispose lui baciandomi la tempia, il pranzo finì per le cinque e mezza,
il DJ
mise musica di sottofondo, “Nicki, mi fai un favore?” Maya mi spuntò da
dietro,
“cosa?” chiesi seria, “devo fare il cambio d’abito, dopo il taglio
della torta”
disse facendo il sorrisone e gli occhioni, “ti aiuto” dissi con il
prosecco in
mano, “Nicki, non bere, se no il vestito me lo metti al contrario” mi
prese in
giro togliendomi il bicchiere, farfugliai qualcosa di incomprensibile
persino a
me, arrivò il tavolino con la torta sopra, Maya e Zac ci si
avvicinarono, partì
Angel di Robbie Williams, tagliarono la torta, si guardarono, guardai
Chris, mi
sorrise, “vieni qui” mi strinse a sé, il tramonto ci offriva la giusta
luce, e
chiunque in quel momento avrebbe potuto innamorarsi, era l’atmosfera,
erano
loro, la musica, i sguardi di chi si amava, mangiammo la torta. “Allora
mi
accompagni?” chiese, “si” risposi seguendola, arrivammo in una stanza,
c’era il
suo vestito corto, panna, “ma ti piace tanto questo colore?” chiesi
indicando
il colore del mio vestito, “sì” rispose sognante, “ah, ok” risposi
fingendomi
disgustata, le tolsi il vestito, “lascialo sul divano” disse indicando
un
divano dietro di noi, si infilò il vestito corto, “anche per te e
Amanda”
annunciò facendo entrare Amanda, indicò dei vestiti come il suo ma in
tiffany,
li indossammo e tornammo alla festa. Mi misi seduta al tavolo,
risuonava Feel
di Robbie Williams, “confettina” mi prese in giro Chris, “per favore”
risi,
Maya stava parlando con il DJ, mi fece segno che mi dovevo tenere
pronta,
“dobbiamo ballare” sussurrai a Chris, “va bene” rispose, partì You’re
Beautiful
di James Blunt, ci guardammo in torno, nessuno accennava ad alzarsi,
Chris si
alzò, mi prese la mano, mi alzai e lo seguii, cominciammo a ballare,
Amanda e
Ryan ci raggiunsero, Zac prese Maya per mano, la portò in pista, Miguel
e Mary
cominciarono a ballare insieme a noi, insieme ai genitori di Zac, come
sospettavamo nessuno si alzò per aggregarsi, partì Perfect Day di Lou
Reed,
alla prima battuta, uscimmo io e Chris, alla seconda Amanda e Ryan,
alla terza
i genitori di Maya, alla quarta i genitori di Zac, rimasero solo loro,
erano
così belli, partì All of me, e toccava a me e Chris, mi guidò, mi persi
di
nuovo nel suo sguardo, mi fece girare, mi ritrovai con le spalle sul
suo petto
a ballare, mi fece girare di nuovo, ritrovai i suoi occhi, Maya
applaudì, la
sentii urlare anche qualcosa di incomprensibile, la presa di Chris era
così
salda, sorrise, sorrisi anche io, mi strinse a sé, ballammo, e per un
attimo
sembrò di esserci solo noi, il tramonto, i suoi occhi, sembrava un bel
sogno.
“No…
No… Nicole, non ti
togliere da lì” urlò Maya, “oddio…” arrivò carica, “questa tu non
sapevi che
l’avrei messa, ma è per onorare i 22 anni che ci conosciamo” urlò per
farsi
sentire da tutti gli invitati, partì I want it that way, “ballala con
me” rise,
la guardai malissimo, ci togliemmo le scarpe, cominciammo a ballare
come i
backstreet boys, e un po’ come la ballavamo noi quando eravamo piccole,
si
aggiunsero tutte le ragazze che avevano la nostra età, Maya mi guardò,
era
felice, guardai dietro di noi, ci stavano seguendo tutte, a fine
canzone mi
abbracciò. “Cosa farei senza di te” sbottò, “probabilmente non
balleresti i
Backstreet boy” risposi scherzando, “ballate questa” la voce del DJ
risuonò,
mise Loca di Shakira, la prendemmo come una sfida, cominciammo a
ballarla, “se
la cavano” disse il Dj, ci seguirono anche in questa, “e questa…” ci
sfidò di
nuovo, aveva capito che avremmo fatto ballare tutti, mise mambo number
5, lei
andò a prendere Zac e io Chris, vedemmo arrivare in pista anche i
fratelli di
Chris e i genitori, poi Mary e Miguel, che però tutta la folla di poco
prima si
scoraggiò a vedere come ballavamo noi, Maya mi guardò ridendo, “ma tu
dove hai
imparato a ballare?” chiesi a Chris ridendo, “si dice il peccato, non
il
peccatore” rise, decisi di non fare più domande, decidemmo di ballare
il mambo
come si deve, creammo un clima anni ’50, sembravamo usciti tutti da
Grease, “queste
due mi danno filo da torcere, e allora io vi metto… fammi pensare” si
bloccò,
mise Dancing Queen degli Abba, con Maya ci guardammo, cominciammo a
ballare,
Chris e Zac se ne andarono, la canzone venne cambiata repentinamente,
mise
Stayin’ Alive dei Bee Gees, cominciammo a ballare anche quella, “dure
eh” rise
il Dj, la cambiò di nuovo mettendo Ricky Martin, Livin la vida loca,
ballammo
anche quella, la cambiò di nuovo, mise I’m a Belivier, dei Smash Mouth,
cominciammo a ballarla, e con questa nel ritornello ci scatenammo,
“sciroccate”
rise il Dj, i tavoli erano quasi tutti vuoti, eravamo riuscite a far
ballare
tutti, nel frattempo era diventata notte, “ballate questa” annunciò il
Dj, mise
la mordidita di Ricky Martin, cercammo Amanda, Ryan, Chris e Zac,
ballammo
tutti e sei insieme, potevamo dire che stavamo muovendo la massa, ci
seguivano
tutti, diventò un ballo di gruppo, partì un vero party, “e adesso
questa…” mise
David Guetta, Just One Last Time, “è ora della discoteca” annunciò il
Dj,
cominciammo a scatenarci, guardammo i più grandi andarsi a sedere, uscì
il fumo
in pista, le luci diventarono nere, e si accese la luce stroboscopica,
cominciò
la vera festa, il lato negativo? Troppa gente che si strusciava su
Chris, venni
rapita da Scott, ballai con suo fratello, la canzone venne sfumata con
Wake me
up, di Avicii, guardai Chris, ballava con Carly, Maya mi rubò da Scott,
cominciai a ballare con Maya, “trovami persona che sa comprendere il
mio animo,
meglio di te” mi disse all’orecchio, “nessuno” risposi, “La mia
migliore amica”
mi si buttò in braccio, urlò, la canzone la sfumò di nuovo con una di
David
Guetta, Play Hard, Maya scese da in braccio a me, andò da Zac, sentii
qualcuno
ballarmi dietro, mi girai, incontrai gli occhi di Chris, mi mise una
mano sul
fianco, la fece scendere giù, mi circondò la vita con il braccio e mi
tirò a
sé, di certo si stava facendo calda l’aria, “quando arriviamo a casa…”
disse al
mio orecchio, “niente, perché i tuoi dormono da noi” dissi al suo
orecchio, la
canzone diventò Dangerous, sempre di David Guetta, “e quindi?” chiese
baciandomi sotto all’orecchio, mi girai di spalle, “mi faciliti le
cose” rise,
mi strinse a lui, decisi di giocare, cominciai a muovermi lentamente,
strusciandomi su di lui, piegai la testa in dietro poggiandola sul suo
petto,
rise, “vuoi giocare?” chiese leccandomi il collo, “giochiamo” rispose
stringendomi, si cominciò a muovere anche lui lentamente, la canzone
diventò
Forbitten Voices di Martin Garrix, mi aiutò, era molto più facile
muoversi come
stavo facendo, lo sentii irrigidirsi, si bloccò, “che c’è?” chiesi
maliziosa,
“Nicole…” puntò il dito su qualcosa che non riuscii a capire, “Non
capisco”
scossi la testa, “Nicole, quella è Amanda?” chiese, “ma chi?” chiesi
non
capendo, c’era solo una coppia che si baciava e una tavolata di persone
che non
avevano l’età di ballare quella musica, “quella sopra al cugino di
Maya” disse,
“ma Amanda sta ballando con…” mi girai, Ryan stava ballando con una
ragazza, la
canzone cambiò di nuovo, Flo Rida, Right Round, “è lei ti dico” disse,
“sì ok…
ma che ti importa” risposi, “Ryan è mio amico” rispose, “Chris, Ryan è
lì,
balla e tocca il culo a una ragazza, credi seriamente che possiamo
giudicare
solo Amanda?” chiesi continuando a ballare, “va bene, non mi impiccio”
disse
continuando a ballare con me, “fai bene” dissi baciandolo, allungò la
lingua,
mise una mano sul sedere, giocava veramente sporco, mi avvicinai a lui,
cominciai a strusciarmi, “lotta di supremazia eh” disse al mio
orecchio, partì
Sexy Bitch di David Guetta, “certo” dissi allungando una mano sul
cavallo del
suo pantalone, “allora? Dobbiamo giocare sporco?” chiesi ridendo, “come
vuoi”
si mosse in avanti, “e poi, non dormiranno tutti da noi, Shana, mamma e
papà
dormiranno a casa mia” annunciò, perciò Scott e Carly avrebbero dormito
da noi,
“mmm… va bene” risposi, Chris mi baciò, devo dire che con la camicia e
la
cravatta era proprio sexy, “con queste ultime due ci salutiamo, ciao
genteeeeee” urlò il Dj, partì Give Me Everything Tonight, di Pittbull,
Maya mi
guardò e rise, mi fece il gesto di ballare sexy, feci il pollice in su,
“che
state confabulando?” chiese Chris, “shh” gli misi un dito sulle labbra,
ballai
con lui, non sexy per farlo apposta, o per qualcosa, ballai con lui
come ci
andava, mi sorrise, sorrisi anche io, “Ti amo” lessi il labiale, “anche
io”
risposi, Amanda sbucò dietro di noi, “dov’eri?” chiesi prendendola per
il
braccio, “qui…” rispose vaga, ci guardammo io e Chris e ci mettemmo a
ridere,
partì l’ultima canzone We Were Young, SRTW, ballammo, “Ryan?” chiese
Amanda,
“non ci stavi ballando?” chiesi seria, “no… stavo… perché con chi stava
ballando?” chiese, “Amanda con chi stavi?” chiesi, “stavo qui, ballavo
con
Maya, Ryan dov’è?” chiese incazzata, “non lo so, l’ho visto che ballava
con te,
poi non vi ho più visti” risposi salvandomi in calcio d’angolo, Chris
mi guardò
come a dire, te la sei scampata, “eccolo” lo indicai, era tra la folla,
Amanda
diventò una furia, “Maya” la chiamai, arrivò ballando, “Amanda era con
te tutto
il tempo?” chiesi, “sì, perché?” chiese preoccupata, “guai in vista”
indicai
Ryan e Amanda che litigavano, “merda…” Maya rise, cominciò a ballare
con noi,
“ragazzi, siete la cosa più bella che ho” disse abbracciandoci, la
musica finì,
noi la riabbracciammo, “non voglio andare a casa” si lamentò, “chi era
quella
zoccola?” un urlo risuonò, ci girammo tutti verso Amanda, Maya sbottò a
ridere,
“Maya…” la richiamai, non riuscii a tenermi, sbottai a ridere anche io,
“adesso
dobbiamo dare le bomboniere” disse Maya, il Dj uscì dalla console, “ci
sai fare
bambolina” disse mettendomi una mano sulla schiena, Chris diventò
paonazzo, “ei
bel fusto, il sole sta calando” gli misi la mano alzata, “non sono
Hulk” rise,
“dai andiamo a prendere le bomboniere”, guardai l’ora, le dieci e
trenta, “aaah
dimenticavo” Amanda chiamò tutti a raccolta, “selfie” annunciò, si fece
prima
un selfie tutti insieme, poi con me e Amanda, poi con me e Chris, con
Chris e
Ryan, con Ryan e Amanda, e poi tutti gli invitati, stranamente vennero
tutti. Prendemmo
le bomboniere, tiffany. Ovviamente.
Aspettammo
che tutti gli
invitati se ne andassero, la aiutammo a mettere a posto il vestito,
recuperammo
le nostre scarpe da sotto il tavolo, ce le infilammo, “ora che siamo
solo noi,
i partenti, le persone intime, vi posso dire che sono felicissima di
tutto, e
anche se non farò la luna di miele non ucciderò Zac” rise, “e invece la
farai”
annunciò Zac, Chris tirò fuori i biglietti dalla tasca della sua
giacca,
“oddio…” si mise a piangere, “è il vostro…” chiese tra le lacrime, “sì”
rispose
Amanda, “oddio, grazie ragazzi” ci abbracciò, “se non ti piace la meta,
la puoi
sempre cambiare” annunciò Ryan, “Spagna, Barcellona” lesse a voce alta,
“ma
siete matti? L’ho sempre sognato… Grazie” ci abbracciò di nuovo,
abbracciò Zac,
“ma…” si staccò da Zac, “se partirò, non ci sarò per il tuo compleanno”
disse
triste indicandomi, “e invece abbiamo calcolato anche questo, era una
sorpresa
per Nicole, ci siamo organizzati quando lei non poteva venire” annunciò
Zac,
“partirete due giorni dopo il suo compleanno, sappiamo che non è un
compleanno
senza che voi due cantiate buon non compleanno” rise Chris, “tu non lo
sapevi?”
chiese indicandomi, scossi la testa, “aww” mi abbracciò, qualsiasi cosa
le
dicevi ti abbracciava, o era una mia impressione?
La
aiutammo a mettere le
cose in macchina, “grazie mille ragazzi” disse Zac abbracciandoci, “al
vostro
matrimonio spero di poter fare lo stesso” disse indicandoci, “lo
speriamo anche
noi” risposi, salutammo tutti quanti, i genitori di Chris erano già
andati a
casa di Chris, e Scott e Carly ci aspettavano sotto casa mia, salimmo
in
macchina.
“Vuoi
che ti prenda in
braccio?” chiese Chris una volta arrivati sotto casa, “no… ho ballato
fino a
venti minuti fa, sono una roccia” dissi facendo il muscoletto, “ma
falla
finita” mi spinse con un dito e persi l’equilibrio, mi riprese prima
che
iniziassi una relazione con il pavimento, “è tutto nella norma” dissi
ridendo,
Carly e Scott ci stavano aspettando davanti l’ascensore, entrammo,
“allora? Che
ne pensate del matrimonio?” chiesi, “ma a te che droga hanno dato?”
chiese
Scott, “perché?” chiesi ridendo, “non ti sei fermata 5 minuti” rise,
“mi piace
ballare” risposi, “abbiamo notato” rispose Carly, “però siete proprio
belli,
quando avete ballato All Of Me avete commosso tutti” disse Carly, “ah
Nicki,
una ragazza si era innamorata di Chris” disse Scott ridendo, “dove sta
la
novità?” chiesi ridendo, “eh infatti…” rise anche lui, “perché che ha
detto?”
chiesi curiosa, “appena è entrato in chiesa ha guardato la sorella e le
ha
detto, oddio, ma lo stai vedendo? Poi siamo arrivati alla villa, e lei
lo
cercava chiedendo alla sorella se lo vedesse, quando siete arrivati ha
cominciato a torturare la sorella perché la aiutasse a scoprire
qualcosa di
lui, se era fidanzato, quando è partito il video c’è rimasta male,
quando ti ha
chiesto di sposarlo ancora di più” rise, “ah… andiamo bene” risi, le
porte si
aprirono, Chris aprì la porta di casa, Dodger si buttò su Chris, “sì,
ora ti
porto fuori” lo accarezzò, “ora lo porti fuori?” chiesi preoccupata,
“no… ce
l’avevo con te” mi accarezzò la testa, “stronzo” risposi togliendomi le
scarpe,
“dai mettiamo il guinzaglio” annunciò, rimasi con la scarpa in mano per
cercare
di capire se ce l’avesse con me, lo mise al cane, la posai, tolsi anche
l’altra, “ora torniamo” annunciò, “fai con comodo” risposi, “ragazzi
come se
fosse a casa vostra, volete qualcosa?” chiesi, “no, grazie” si misero
seduti
sul divano, “ma siete imbarazzati con me?” chiesi confusa, “ehm… sì”
rispose
Carly, “e perché?” chiesi sedendomi vicino a loro, “perché non siamo
mai stati
a casa tua” rispose Scott, “è un po’ piccola, ma c’è tutto” risposi
guardandomi
in torno, “scusate, voi fate quello che volete, potete anche devastare
tutto,
ovviamente tutto ciò che è di Chris, io mi devo andare a togliere
questo” dissi
indicando il vestito, annuirono, entrai in bagno, mi infilai sotto la
doccia,
uscii, mi struccai, misi l’intimo, presi un pantalone grigio della
tuta, una
canottiera nera e una felpa nera, “sono tornata me” risposi sedendomi
sulla poltrona,
“e sei molto più bella” disse Carly, “grazie” sorrisi, la porta si
aprì, “iiih”
Chris si finse impaurito, “chi è quel mostro?” mi indicò, presi il
cuscino
della poltrona e glielo tirai, “ti amo, lo sai” mi venne a dare un
bacio, “se
volete spogliarvi potete farlo, la borsa delle vostre cose è qui, il
bagno è
lì” Chris indicò le cose, “sembri un Hostess” lo presi in giro, “Nicks,
ti
butto di sotto” mi minacciò ridendo, “che paura” risposi ridendo, andai
a
prendere una sigaretta e uscii fuori al balcone, “vado a fare la
doccia”
annunciò Scott alzandosi, “va bene” rispose Chris, mi raggiunse insieme
a Carly
fuori al balcone, “dove li facciamo dormire?” chiese Chris, “o sul
letto o sul
divano letto, è da aprire, ma dobbiamo spostare le poltrone e il
tavolino”
risposi, “dove vuoi dormire?” chiese a Carly, “divano letto” rispose
sorridendo, “va bene” rispose, buttai la sigaretta. Spostammo le
poltrone, il
tavolino, e aprimmo il letto, “vado a prendere le lenzuola pulite”
dissi
andando in camera da letto, “sono proprio felice che stai con lei”
sussurrò Carly,
“anche io, sto proprio bene” rispose Chris, tornai in salone con le
coperte,
feci il letto velocemente, gli diedi i cuscini che erano nel
ripostiglio, misi
le federe, “il letto è pronto…” annunciai, “ti sei fatta proprio bella”
disse
Scott arrivando alle mie spalle, “grazie… prima facevo schifo?” chiesi
ridendo,
“assolutamente no, ma ora, se fossi etero, un pensierino ce lo farei”
rispose
ridendo, Carly si mise a ridere, “vado a farmi una doccia” annunciò,
Chris si
mise seduto sulla poltrona, mi fece segno di mettermi seduta in
braccio, “e
quando vi vorreste sposare?” chiese Scott infilandosi sotto le coperte,
“dobbiamo pensarci” rispose Chris guardandomi, Carly arrivò dopo una
ventina di
minuti, “amore, andiamo” disse Chris facendomi alzare, “potete rimanere
eh”
rispose Carly, “io devo andare a fare la doccia, se la volete vi lascio
Nicks”
mi accarezzò la guancia, sorrisi, “certo che la vogliamo, non la
vediamo da una
vita” disse Carly, “che dici?” chiese, mi misi seduta sulla poltrona,
“mah
niente… voi?” chiesi, “niente anche noi, ma… tuo padre?” chiese Scott,
Carly
gli diede una gomitata, “mio padre è tornato a cercarmi” risposi,
“davvero?”
chiese Scott, “sì, però non è cambiato di una virgola” risposi
guardando a
terra, “ti ha messo le mani addosso Nicki?” chiese Carly, “sì” risposi
secca,
“piccolina” mi abbracciò, “non fa niente… ci sono abituata, comunque
sembra non
apprezzare che sto con Chris” feci spallucce, “pensa se scopre che vi
sposate”
disse Scott, “lo saprà di certo, metà invitati del matrimonio è di lì”
risposi,
“già” rispose Carly, Chris uscì dal bagno, aveva una maglietta a
maniche corte
bianca e un pantaloncino nero, “andiamo a letto?” chiese, “queste
proposte…
davanti a noi poi… Chris” lo prese in giro Scott, “pff… non ho bisogno
di
richieste in questo campo” scherzò Chris, mi alzai, “buonanotte, domani
continuiamo il discorso” mandai un bacio e sparii, entrai in camera da
letto,
Chris mi baciò, mettendo una mano sotto la maglietta sul fianco,
“Chris” lo
chiamò Carly, uscì dalla camera, sentii Scott e Carly ridere, “dove si
spegne
la luce?” chiese Carly, “qui” indicò Chris, “buonanotte” annunciò,
tornò in
camera lo guardai, “Chris… ci credo che stavano ridendo, guarda come ci
sei
andato di là” sussurrai, “come?” chiese sussurrando, “hai l’alza
bandiera”
risposi ridendo, “cose naturali” rispose baciandomi, mi tolse la
maglietta,
“Chris” lo richiamò Scott, mi rimisi la maglietta, “sì” andai io,
“possiamo
prendere una bottiglia d’acqua?” chiese sussurrando, “sì” risposi
sorridente,
la tattica era fingiti coccolosa, internamente sbraita, “buonanotte”
sussurrai,
spensero la luce, tornai in camera da letto. “Aspetta” sussurrò Chris,
sdraiato
sul letto, aspettammo dieci minuti, sembrava che non avessero più
richieste, mi
tirò per la mano, mi misi sopra di lui, mi baciò con passione, tolse la
maglietta velocemente, io tolsi la sua, abbassò il pantalone nella
parte
posteriore, mise le mani sul sedere, piegai la testa in dietro, con un
dito
tirò giù anche la parte anteriore del pantalone, allungò la mano,
cominciai ad
ansimare, glieli abbassai anche io, mi girò mettendomi sotto di lui, mi
abbassò
le mutande, sfilandole insieme ai pantaloni, mi tolse il reggiseno,
cominciò a
leccare dal collo, passò al seno, scese giù fino alla pancia, scese
ancora più
giù, mi afferrò le cosce, cominciai ad ansimare, gli presi i capelli,
tornò su,
mi baciò, si sfilò i pantaloni, mi guardò negli occhi, poggiò la mano
sul mio
fianco e l’altra prese la mia mano, entrò, cominciammo ad ansimare
entrambi,
sentii lui stringere la mia mano, e fare pressione sul fianco, mi
guardò negli
occhi, mi ci persi di nuovo, si tolse, lo guardai aprire il cassetto,
prese il
preservativo, lo indossò, “perché?” chiesi sussurrando, mi baciò per
farmi
stare zitta, entrò di nuovo, mi riprese la mano, con l’altra mi
aggrappai al
lenzuolo, ci guardammo di nuovo negli occhi, venimmo insieme, e capii
il perché
del preservativo. Si spostò di lato a me posando la testa sul mio seno,
“dimmi
che nel tempo rimarrà tutto così” sussurrai, “non ti prometto che ti
amerò come
ti amo oggi” sussurrò, “e perché?” chiesi triste, cominciai a giocare
con il
suo tatuaggio sulla spalla, “perché non ti amerò mai come ti amo oggi,
alcuni
giorni meno, alcuni giorni di più, ma non chiedermi di amarti come ti
amo ora”
mi accarezzò il viso, “perciò mi stai dicendo che ci saranno giorni in
cui ti
starò sul cazzo” risposi guardandolo, “e giorni in cui io starò sul
cazzo a te”
mi strinse, “vero” ammisi, “posso prometterti di non lasciarti mai” mi
guardò
negli occhi, sentii gli occhi lucidi, “non piangere, per favore” mi
baciò, “e
comunque non sei capace a ballare” rise, si alzò, “e comunque non sai
recitare”
risposi ridendo, “ma falla finita” mi tirò il cuscino che stava sulla
sedia,
aprì la porta, “dove vai” lo tirai, “in bagno” mi guardò confuso,
“così?”
chiesi guardandolo, era nudo, “eh…” annuì, “con tuo fratello e tua
sorella di
là?” chiesi di nuovo, “forse è meglio se mi metto le mutande” rise,
“direi”
risposi ridendo, mi vestii anche io, “Chris” Scott lo chiamò, lo sentii
andare
in salone, “dimmi” sussurrò, “mi togli un dubbio?” sussurrò Scott, “sì”
rispose
Chris sedendosi affianco a lui, “ma, è incinta?” chiese, silenzio, non
sentii
più nessuno, “dai…Chris” lo implorò, “sì… ma lei non lo sa” scherzò,
“non è
incinta?” chiese confuso, “no… perché?” chiese Chris, “perché sembrava
così”
disse sbadigliando, “se lo dici tu…” Chris si alzò, mi raggiunse, ero
sulla
porta, “amore mio” sussurrò, “ciao amore” lo baciai, gli saltai in
braccio, “ma
non sei stanca?” chiese guardandomi, “per niente” risposi
abbracciandolo, “ti
sei svegliata alle 5.20, hai corso tutto il giorno, sei stata tutta la
sera a
ballare, è mezza notte e tu ancora hai le pile cariche?” chiese
stupito,
annuii, “va a mio favore” rise, “no…” risposi secca, Chris camminò
verso il
letto con me in braccio, si sdraiò con me sotto, mi baciò, “e cosa
vorrebbe
fare signorina?” chiese stringendomi, “ci facciamo una foto?” chiesi,
“no…” si
disperò, “perché fai così?” chiesi ridendo, “perché non sarà mai una,
perché
poi non ti piaci, provi un’altra posa, viene sfocata, allora la devo
scattare
io, fai un’altra faccia, non ti piace, poi la faccio io mossa…” si
disperò di
nuovo, “dai no… solo una, come va va…” risi, “va bene” prese il
cellulare, “tieni”
mi porse la fotocamera aperta, venne bellissima, me la inviai su what’s
app,
“immagine del profilo eh” mi prese in giro Chris, “copertina” risposi
ridendo,
“mamma mia” disse guardandomi, “che cosa?” chiesi, “sei bellissima” si
buttò su
di me, “aaah Chris, mi fai male” urlai, mi stava praticamente amputando
una
gamba con il ginocchio, “zitta, che poi ti piace” scherzò, “ma la
smetti?”
risi, “prima mi implori, poi la devo smettere?” mi guardò negli occhi,
sarei
morta per un paio di occhi così, “ragazzi?” entrò Carly, “sì” rispose
Chris
ancora sopra di me, “scusate se interrompo qualcosa, avete qualcosa per
il mal
di testa?” chiese, “non hai interrotto niente tranquilla” risposi
spostandolo
da sopra di me, mi alzai, “vieni, ce l’ho in cucina” dissi facendo
segno di
seguirmi, mi seguì, le passai la pasticca, “comunque mio fratello così
non lo
vedevo dai tempi che venivi spesso a casa nostra, grazie” mi sorrise,
“grazie?”
chiesi confusa, “grazie di prendertene cura” rispose seria, “mi viene
naturale”
risposi, “scusa se vi ho interrotti in qualcosa” rise, “non hai
interrotto
niente, stava facendo lo scemo” risi anche io, “senti, io esco dal
balcone,
così non sveglio Scott, mi chiudi la finestra?” chiesi uscendo, lei
annuì,
arrivai alla finestra della camera da letto, bussai, Chris mi fece
segno di no
con il dito, si girò di spalle, bussai di nuovo, mi aprì, “tu hai
problemi”
dissi infreddolita, rise, “hai presente quando hai detto ci saranno
giorni che
ti starò sui coglioni?” chiesi, lui annuì, “ecco questo è un momento
che ci si
potrebbe avvicinare parecchio” proseguii, “dai, stavo scherzando” mi
baciò,
“aaah, possibile che non posso mai essere incazzata con te?” chiesi
ridendo,
“possibilissimo, sono perfetto” rise, “mmm, sicuro?” chiesi alzando il
sopracciglio, “non lo sono?” si avvicinò, “no” risposi ridendo, “non
sei
credibile” mi spinse dalla punta del naso, “mi stai cogliendo sulla
stanchezza”
risposi andando verso il letto, mi misi al mio lato del letto, presi il
lembo
delle lenzuola e lo piegai per poterci entrare, “già sei stanca?”
chiese
prendendomi in giro, “mmm ora sì” risposi, mettendomi sotto le coperte,
mi
imitò, “vieni qui” mi avvicinò, appoggiai la testa sulla sua spalla, mi
toccò i
capelli dolcemente, “piccolina” sussurrò baciandomi la testa, misi la
gamba
sulle sue, “buonanotte” sussurrai, “buonanotte” rispose spengendo la
luce. Mi
addormentai così, fra le sue braccia, cullata dal battito del suo
cuore.