Fanfic su attori > Chris Evans
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Autore: Eve79    07/07/2016    0 recensioni
"Sai che ti dico Chris?" chiesi arrabbiata, "puoi fingere che non sia così, puoi mettere su i muscoli che vuoi ed avere costantemente l'aria da eroe nazionale. Aldilà di questo sei palloncino che se non vieni tenuto saldamente da chi ti ama rischi di volare via e perderti" proseguii, "perciò non avrei carattere" trasse le sue conclusioni, "Bhè vedo che ci arrivi... Chris hai due minuti di tempo per volatilizzarti" dissi indicando la porta, "sai che ti dico io a te? Che sei una fifona, una vera fifona, non accetti i sentimenti e li nascondi, perfino il tuo modo di essere è una maschera per paura che possano ferirti, sai però io di armi per ferirti ne avrei, e forse dovrei usarle per ripagarti della tua stessa moneta. Non lo farò per l'amicizia e l'affetto che mi lega a te. Nicole mi dispiace averti detto delle bugie, ma non avresti avuto mai l'intenzione di capire." disse prendendomi il braccio, "Chris per favore vattene non voglio vederti" dissi fra le lacrime. "Io credo che questa sia il momento più brutto di tutta la mia vita, guardarti piangere e pensare che sia per me" sussurò.
[Dal capitolo 3]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

La sveglia suonò, aprii gli occhi, 5.20, “cazzo” imprecai, “che succede?” chiese Chris insonnolito, “ci vediamo in chiesa” risposi dandogli un bacio, corsi in bagno a fare la doccia, misi una felpa nera, un jeans nero, presi il vestito, le scarpe, la borsa, misi tutto insieme, “ma dove vai?” chiese Chris insonnolito, “da Maya, tu devi andare da Ryan, tra due ore, Zac dorme lì, vuoi che ti chiamo?” chiesi sulla porta della camera, “mmm, sì” rispose girandosi, uscii dalla stanza, poggiai tutto sul divano, misi le scarpe e uscii.

“10 minuti di ritardo, lo so, scusa” alzai le mani vedendo Amanda battere il dito sull’orologio, “dai saliamo” rispose, prendemmo le cose nel portabagagli, salimmo fino all’ultimo piano, “eccoci” annunciò Amanda, “Maya è in camera da letto, si sta montando i becchetti per l’acconciatura” rispose Miguel, “e io la vado a truccare” rispose Amanda, “io in tanto preparo il vestito con Mary” annunciai, andammo in camera di Maya e la trovammo indaffarata, “buongiorno piccolina” la baciai sulla guancia, “che ansia” rispose facendo un respiro profondo, “dai, dai, andrà tutto bene” risposi, scoprii il vestito tirandolo fuori dalla sacca, Mary arrivò ad aiutarmi, lo mettemmo sdraiato sul letto, “apriamo anche i vostri, se c’è da stirarli o sistemarli lo facciamo” Mary prese i vestiti, la aiutai, aprii una scatolina, il Diadema che avrebbe messo Maya, lo misi sulla scrivania che era stata usata come una postazione trucco, il velo lo spiegammo stendendolo, sul letto, Amanda cominciò a truccarla, lentamente, curando ogni dettaglio, “Nicki, tesoro, continua a bloccare i capelli, fai dei cerchi e blocchi” spiegò Amanda, seguii le sue indicazioni, sentimmo le voci delle persone che venivano a vedere la sposa, “ragazze chiudo, non mi va che la vedono in fase di preparazione” Miguel ci chiuse la porta, aprii la finestra, “Amanda sono le 8.00 ci dobbiamo sbrigare” annunciai, “sì, finiamo di truccarla, le facciamo mettere l’intimo, mentre si mette l’intimo io trucco te, poi finito di truccarti, l’acconciatura a te, poi, l’acconciatura a me, il trucco a me, la vestiamo, ci vestiamo, e usciamo, si possiamo farcela” annunciò, la finì di truccare, Mary la aiutò a mettere l’intimo, mentre Amanda mi truccava, ci mise mezz’ora, poi passò ai capelli, mi fece una coda bassa, con i boccoli, legandoli tra di loro, la fece ricadere sulla mia spalla, “ok, ora tu aiutala con l’acconciatura, io mi trucco” Amanda si mise seduta davanti lo specchio, tolsi tutti i becchetti dalla testa di Maya, e cominciammo a lavorarci io e Maya, lei dava le direttive e io eseguivo, entrò la fotografa, “facciamo le foto nella preparazione” spiegò, fece le foto, io e Mary prendemmo il vestito, “alza le braccia” ordinammo, lei le alzò e le facemmo cadere il vestito, “infila il braccio qui” dissi aiutandola ad entrare nella manica, Mary mi imitò, “adesso siediti” dissi prendendo le scarpe, le infilai, la fotografa fece le foto anche in quei momenti, Amanda si alzò da davanti lo specchio, la facemmo mettere seduta, bloccai il velo ai lati del diadema, “per una piccola principessa, che diventa regina” sussurrò Mary mentre gli infilavamo il diadema, “bene, cosa vecchia, diadema, ora manca il blu” dissi porgendole la giarrettiera, “alza la gamba” ordinai, la infilammo sulla sua coscia, “ragazze…” le tremò la voce, “se piangi ti uccidiamo” si sollevò un coro, lei rise, Mary, Amanda e io ci spogliammo velocemente, indossammo i nostri abiti, mettemmo le scarpe, “usciamo?” chiesi alzandomi, “no… devi fare una cosa” disse Maya, “cosa?” chiesi, “devi uscire, andare a prendere i bouquet e portarli qui, sono tre, quello gigante è il mio, quelli grandi sono vostri” disse guardandosi allo specchio, era bellissima, uscimmo io, Amanda e Mary, “uoh ma tu sei Nicole?” chiese una ragazza, “sì” risposi, “oddio…” si portò una mano alla bocca, la guardai confusa e presi i bouquet, tornammo in stanza, Miguel era sceso, Maya uscì dalla stanza con me e Amanda dietro, si riempì la stanza di un mormorio di stupore, scesero tutti quanti, “ragazze… qualsiasi cosa, non mi lasciate sola” disse ridendo, “va bene” ridemmo anche noi, scendemmo giù, erano tutti lì ad aspettarla, Miguel le porse le forbici per tagliare il nastro che tenevano le cuginette, vestite di bianco, lo tagliò, salimmo in macchina, una Rolls Royce nera, arrivammo alle dieci precise in chiesa, ci fecero entrare dall’entrata della sacrestia così nessuno avrebbe visto Maya, nella chiesa risuonava l’eco del chiacchiericcio, cadde il silenzio. Maya strinse la mano di Miguel, “ora ho paura” il suo viso era contratto, “ci siamo noi, c’è tuo padre, c’è Zac, c’è tua madre in chiesa” risposi rassicurandola, “andrà tutto bene” mi sporsi per vedere, stavano prendendo posto tutti, il prete ci fece l’occhiolino, “Zac sta facendo la sua entrata, appena sentite la marcia, fate andare le bambine” disse dirigendosi sull’altare, partì la marcia, le cuginette partirono spargendo i petali, Amanda le seguì, guardai Maya, le tirai un bacio e uscii anche io, avevo il cuscinetto della fede e il bouquet, dietro di me c’era Maya, presi posto vicino ad Amanda, guardai Miguel far mettere la mano di Maya su quella di Zac, le diede un bacio sulla guancia e si andò a sedere, guardai Chris, era così bello, mi sorrise, sorrisi anche io, la cerimonia iniziò, toccò a me e Chris portare le fedi, ci incontrammo lì, ci guardammo, guardammo Zac e Maya, porgemmo le fedi e ritornammo ai nostri posti, “ed ora lo sposo può baciare la sposa” li guardammo, poi scendemmo i gradini in contemporanea, mi prese sottobraccio e camminammo fuori dalla chiesa, seguiti da Amanda e Ryan e poi il resto degli invitati, aspettammo Maya, uscirono e furono sommersi dal lancio del riso.

“Dove stiamo andando?” chiesi a Chris seguendo la macchina di Ryan, “stiamo andando a fare le foto, solo noi” rispose passandomi un dito sulla guancia, “capisco” risposi guardandolo, mi sorrise, “che avete fatto ieri sera?” chiese vago, “ballato… sorprese a Maya, e casa tu?” risposi vaga, “siamo andati in un locale, c’erano donne nude, ragazze che ballavano strusciandosi su un palo tutte sudate, nude, avevano anche un bel fisico, poi una è venuta al nostro tavolo, ha ballato sopra di me” rispose serio, mi girai a rallentatore, “sto scherzando, rilassati” rise, “sei un pezzo di merda” risposi seria, “siamo stati in un pub, abbiamo bevuto, chiacchierato, poi Ryan ha detto di andare a casa sua a giocare a poker, e abbiamo giocato fino alle due” rispose sorridendo, “insomma hai fatto after” lo presi in giro, “sono invecchiato, non ho più la prestanza per poter fare serata” rise anche lui, “sei bellissimo” mi uscì spontaneo, si accostò, “tu sei bellissima, sembri una principessa” disse baciandomi, scendemmo dall’auto, “vieni, ti aiuto io” Chris mi prese la mano, c’era tutto fango nel terreno, “fermati qui” sussurrò, ancora sull’asfalto, i ragazzi scesero anche loro, la fotografa andò nel prato, “venite, venite” disse facendo cenno con la mano, i ragazzi ci presero in braccio, “che macho” risi, “visto sì” sorrise anche lui, la fotografa scattò molte foto, i ragazzi ci misero giù, “dobbiamo arrivare in quel punto lì” indicò, Maya annuì, “va bene” rispose Amanda, camminammo verso una specie di castello abbandonato, cominciammo a fare le foto, solo ragazze, solo ragazzi, i sposi, solo i testimoni, solo coppie di testimoni, e molte foto rubate, un momento di ilarità, un momento serio, un momento romantico. “Andiamo a mangiare” annunciò la fotografa, “è il giorno più bello della mia vita” annunciò Maya abbracciandomi, “lo immagino” risposi abbracciandola, “dai… lo sarà anche per te” rise, che voleva dire? La guardai fissandola, se ne andò, Chris mi prese in braccio cogliendomi di sorpresa, “mi hai messo paura” risi, “addirittura?” chiese mettendomi giù vicino alla macchina, “sì” risposi con la voce da bambina, salii in macchina, Chris era diverso, due giorni che era strano, veramente strano, silenzioso, pensieroso, non rideva neanche tanto come era solito fare… lo guardai cercando di capire, “che c’è?” chiese, “mi chiedo perché sono due giorni che sei sempre così… spento” risposi, “spento?” mi guardò, “sì, non scherzi molto, parli poco, sei pensieroso, che succede?” chiesi, “amore, niente…” mi toccò la gamba e finse un sorriso, “ti conosco” lo ripresi, “niente, seriamente, è che non sono sicuro di volere questo, tra me e te” mi guardò, lo guardai anche io, era serio? Mi stava lasciando? “Non roviniamo la festa a Maya, non facciamo trapelare nulla ok? Ce la fai a recitare?” chiese guardandomi negli occhi, “certo, per lei tutto” risposi scrollando le spalle, mi aveva distrutto, mi aveva totalmente distrutto, “va bene” rispose, tornò il silenzio, e diventò un silenzio imbarazzante, arrivammo in una villa, era apparecchiato tutto a bordo piscina, Chris mi prese per mano, mi sorrise, sorrisi anche io, “vado a parlare con Zac e Maya, aspetta qui” disse accarezzandomi il braccio, decisi di assaporare ogni suo sguardo, ogni suo bacio, e insomma, decisi di mentire anche a me stessa, guardai Maya e Zac ridere con Chris, mi sentii gli occhi lucidi, mi girai di spalle, cercai con gli occhi un bagno, “ciao Nicole… ti ricordi di me?” una ragazza mi prese il braccio, “no” risposi secca, camminai senza neanche capire dove stessi andando, “Ciao Nicole, come stai?” un ragazzo si avvicinò, non risposi, trovai il bagno, “Nicole, cazzo, che succede?” chiese una voce famigliare, Amanda, “mi stai seguendo?” chiesi secca, “no, Aiden mi ha detto che non avevi una bella cera, e sono venuta in bagno, che succede?” chiese preoccupata, “mi ha lasciata” risposi, “impossibile” scosse la testa, “non lo farebbe mai” proseguì, “non sono sicuro di volere questo tra me e te” ripetei le sue parole, “oddio…” mi abbracciò, “Maya lo sa?” chiese dolcemente, “no, e non lo deve sapere” dissi seria, mi fece una carezza, “senti, ora facciamo da questo bagno, e andiamo al tavolo, ridi, io ti faccio ridere, e cerchiamo di superare tutto ok?” mi abbracciò, “va bene” risposi, uscimmo dal bagno, andammo al nostro tavolo, Chris mi sorrise, sorrisi anche io, “dove sei stata?” chiese avvicinandosi a me, “bagno” risposi secca, “e non me lo dai un bacio?” chiese dolce, “no, sai una cosa? Non ci riesco a recitare” risposi guardandolo negli occhi, “vorrei l’attenzione di tutti, questo video è per la mia migliore amica, e per il mio migliore amico, che possa essere questa la giornata adatta per celebrare il vero amore, io dedico questo momento a loro” Maya ci indicò, partì un video. La canzone era She’s the one di Robbie Williams, si aprì una foto di me neonata tra le braccia di un piccolo Chris, tutti e due in bicicletta, le estati al mare, il periodo del liceo, con la prima sigaretta, prima del ballo di fine anno, il primo giorno nella casa dove abito ora, quando mi ero vestita da pin up e lui da giocatore di football a carnevale, la nostra foto preferita, io che facevo la linguaccia e lui che mi faceva le corna dietro, me e lui a una festa tenevamo le bottiglie di birra sorridenti, lui che mi teneva le mani mentre facevamo la lotta, quando mi aveva rubato la sigaretta il giorno che ci siamo messi insieme, non ne sapevo neanche l’esistenza, cominciai a piangere, le foto mentre ci baciavamo, quelle in cui ci abbracciavamo, la foto di poco prima, e poi partì il video della sera, quando mi aveva chiesto di ballare sulle note di Your Song, si alzò Chris, mi prese la mano, lo guardai tra le lacrime, mi tirò su.

Maya mi fece sedere su una sedia, mi portò il suo bouquet, lo tenni in mano, piansi nel vederlo prendermi la mano, mi asciugò le lacrime, “non piangere, per favore” mi implorò, annuii, “mi ero preparato un discorso, e sono due giorni che cerco di dirtelo, prima in macchina, quando mi hai detto, ti conosco, mi si è gelato il cuore, ho capito che con te non posso giocare, non posso perderti, e quando ti ho detto non sono sicuro di volere questo tra me e te, intendevo che non voglio avere il classico rapporto tra fidanzatini, ci conosciamo da 25 anni, quasi 26… ti ci stai avvicinando” scherzò, risi fra le lacrime, “smetti di piangere, per favore” si bloccò, scossi la testa, mi asciugò le lacrime di nuovo, “vedi, nel discorso avrei dovuto dire che volevo proteggerti da ogni cosa, che volevo asciugarti ogni singola lacrima, e se non ci fossi riuscito avrei pianto con te, avrei dovuto dire che avrei litigato con te, sempre, e comunque, perché quel faccino arrabbiato non me lo perderei per niente al mondo, che non avrei mai smesso di farti ingelosire, perché sei così bella quando borbotti, fai uscire la tua parte psicopatica, ed è bello, avrei dovuto dirti che ti avrei fatta ridere sempre, perché quando ridi tutto sembra più luminoso, e ti avrei chiesto di ballare ogni secondo, perché tenerti fra le mie braccia, è la cosa che amo di più in assoluto, ti avrei detto che ieri sera quando sono tornato e ti ho vista nel letto, ho pensato che era questo che volevo, avere te, e non una donna qualsiasi, nel letto, struccata, stanca, devastata da una giornata pesante, ma felice di vedermi, e ti avrei detto di quanto sono più belle le giornate da quando ci svegliamo insieme, ti avrei detto anche che ogni volta che litighiamo adoro guardarti negli occhi e vedere che anche tu stai pensando che non ha senso litigare, e poi cominciare a ridere.” Si inginocchiò, cominciai a piangere ancora di più, “ma solo adesso mi accorgo dai tuoi occhi che tutto questo già lo sai,” mi guardò negli occhi, “perciò mi rimane solo da chiederti…” si bloccò, slacciò il filo intorno al bouquet che tenevo in mano, se lo girò fra le mani, “mi vuoi sposare?” chiese mostrandomi l’anello, rimasi in silenzio, portai la mano alla bocca e lasciai che le lacrime mi scendessero ancora più forte, mi guardò negli occhi, “sì” sussurrai, “non ho sentito” rispose prendendo la mia mano, “Sì” risposi, mi mise l’anello al dito, sollevò abbracciandomi, “ti amo Walker” mi sussurrò fra le labbra, “anche io Evans” lo baciai, Maya si buttò su di noi, “congratulazioni ragazzi” disse abbracciando Chris, si girò verso di me, “tesoro mio” sussurrò abbracciandomi, “e adesso un bel brindisi all’amore” disse Zac, portandoci i bicchieri di prosecco, brindammo. Tornammo al tavolo, guardai l’anello, era così bello, “Nicki, vieni in bagno” mi chiamò Amanda, “sì” risposi capendo, entrammo in bagno, “guardai, piccolo panda” mi toccò il naso, risi, avevo gli occhi che erano tutti neri, “ora ti ritrucco” disse aprendo la borsa, fortunatamente c’era lei, mi struccò e ritruccò in dieci minuti, “ecco fatto, come nuova” rise, risi anche io, “congratulazioni” mi abbracciò, “ah per la cronaca, lo sapevamo tutti quanti che non ti aveva lasciato” rise, la guardai in cagnesco, “mica potevo dirti, no, non stare male, vedrai che Chris ora ti chiederà di sposarlo” rise di nuovo, “ok… potresti avere ragione” risi, “senti, so che puoi pensare che io sia gelosa di te e Chris, ma fidati, sono felice per voi, e poi Chris non è affatto bello come pensavo” rise, “no?” chiesi ridendo, “sì, ok è bello, però è tuo, e non intralcerò in alcun modo, io ti voglio bene” mi abbracciò di nuovo, “anche io” la abbracciai, uscimmo, tornammo al tavolo, “ah… Nicks” mi chiamò Chris, “dimmi” risposi avvicinandomi, “ovviamente, un’altra sorpresa, guarda” si spostò, “Lisa” urlai, la abbracciai, “bambina mia” mi strinse, rimanemmo così per un po’, “come stai?” chiese allontanandomi per guardarmi, “bene, tu?” risposi, “bene, ma sei dimagrita troppo, mangi?” chiese guardandomi, “anche troppo” risposi mi guardò male, “gli altri?” chiesi sorridendo, la mamma di Chris era anche un po’ la mia, “vieni” mi prese la mano, mi portò al suo tavolo, Scott si alzò, mi corse in contro, mi abbracciò forte, “sei sparita” disse ridendo, “scusa” lo guardai colpevole, “perdonata” mi lasciò andare, andai ad abbracciare Carly e Shana, “non mi saluti?” chiese una voce maschile, mi girai, “Bob” lo abbracciai, “ah ora va meglio” mi abbracciò, “la state monopolizzando?” chiese Chris, “sì, tu lo hai fatto per anni, non facendocela vedere” lo ammonì Carly ridendo, “comunque io te l’ho sempre detto che finivate insieme” Bob gli mise una mano sulla spalla, “avevi ragione” ammise Chris, “sentite, noi andiamo al nostro tavolo, ci vediamo, ciao” mi tirò, “Chris il tavolo è di là” indicai la direzione giusta, “sì, ma io voglio fare questo” mi mise all’angolo della siepe, “Chris… no” dissi ridendo, “non voglio fare l’amore tranquilla, voglio solo darti una cosa” mi guardò cercando qualcosa in tasca, lo guardai, “questo” mi diede un foglio di carta, era la sua scrittura, “quando penserai che non ti amo, o ti sentirai sola, avrai il mio discorso che non ti ho fatto” scrollò le spalle e mise le mani in tasca, era in imbarazzo, “Chris ti senti in imbarazzo con me?” chiesi stupita, “ora sì” ammise, “e adesso andiamo a mangiare” mi prese la mano, camminammo fra i tavoli, “Nicole, Nicole” una voce mi chiamò, non mi girai, non mi andava di parlare con gente che non ricordavo neanche l’esistenza, “Nicole” una donna sulla cinquantina mi prese il braccio, “mi scusi, ma non la conosco” risposi indietreggiando, “sono Samantha, non ti ricordi?” chiese, scossi la testa, “la donna che usciva con tuo padre, quando avevi 11 anni” spiegò, “ah… non parlo con mio padre” risposi girandomi di spalle, “ti va di parlarmene?” chiese invadente, “no” risposi secca, continuai a camminare con Chris, “che voleva?” chiese sussurrando, “parlare di mio padre” risposi, “sta diventando un incubo” rispose lui baciandomi la tempia, il pranzo finì per le cinque e mezza, il DJ mise musica di sottofondo, “Nicki, mi fai un favore?” Maya mi spuntò da dietro, “cosa?” chiesi seria, “devo fare il cambio d’abito, dopo il taglio della torta” disse facendo il sorrisone e gli occhioni, “ti aiuto” dissi con il prosecco in mano, “Nicki, non bere, se no il vestito me lo metti al contrario” mi prese in giro togliendomi il bicchiere, farfugliai qualcosa di incomprensibile persino a me, arrivò il tavolino con la torta sopra, Maya e Zac ci si avvicinarono, partì Angel di Robbie Williams, tagliarono la torta, si guardarono, guardai Chris, mi sorrise, “vieni qui” mi strinse a sé, il tramonto ci offriva la giusta luce, e chiunque in quel momento avrebbe potuto innamorarsi, era l’atmosfera, erano loro, la musica, i sguardi di chi si amava, mangiammo la torta. “Allora mi accompagni?” chiese, “si” risposi seguendola, arrivammo in una stanza, c’era il suo vestito corto, panna, “ma ti piace tanto questo colore?” chiesi indicando il colore del mio vestito, “sì” rispose sognante, “ah, ok” risposi fingendomi disgustata, le tolsi il vestito, “lascialo sul divano” disse indicando un divano dietro di noi, si infilò il vestito corto, “anche per te e Amanda” annunciò facendo entrare Amanda, indicò dei vestiti come il suo ma in tiffany, li indossammo e tornammo alla festa. Mi misi seduta al tavolo, risuonava Feel di Robbie Williams, “confettina” mi prese in giro Chris, “per favore” risi, Maya stava parlando con il DJ, mi fece segno che mi dovevo tenere pronta, “dobbiamo ballare” sussurrai a Chris, “va bene” rispose, partì You’re Beautiful di James Blunt, ci guardammo in torno, nessuno accennava ad alzarsi, Chris si alzò, mi prese la mano, mi alzai e lo seguii, cominciammo a ballare, Amanda e Ryan ci raggiunsero, Zac prese Maya per mano, la portò in pista, Miguel e Mary cominciarono a ballare insieme a noi, insieme ai genitori di Zac, come sospettavamo nessuno si alzò per aggregarsi, partì Perfect Day di Lou Reed, alla prima battuta, uscimmo io e Chris, alla seconda Amanda e Ryan, alla terza i genitori di Maya, alla quarta i genitori di Zac, rimasero solo loro, erano così belli, partì All of me, e toccava a me e Chris, mi guidò, mi persi di nuovo nel suo sguardo, mi fece girare, mi ritrovai con le spalle sul suo petto a ballare, mi fece girare di nuovo, ritrovai i suoi occhi, Maya applaudì, la sentii urlare anche qualcosa di incomprensibile, la presa di Chris era così salda, sorrise, sorrisi anche io, mi strinse a sé, ballammo, e per un attimo sembrò di esserci solo noi, il tramonto, i suoi occhi, sembrava un bel sogno.

“No… No… Nicole, non ti togliere da lì” urlò Maya, “oddio…” arrivò carica, “questa tu non sapevi che l’avrei messa, ma è per onorare i 22 anni che ci conosciamo” urlò per farsi sentire da tutti gli invitati, partì I want it that way, “ballala con me” rise, la guardai malissimo, ci togliemmo le scarpe, cominciammo a ballare come i backstreet boys, e un po’ come la ballavamo noi quando eravamo piccole, si aggiunsero tutte le ragazze che avevano la nostra età, Maya mi guardò, era felice, guardai dietro di noi, ci stavano seguendo tutte, a fine canzone mi abbracciò. “Cosa farei senza di te” sbottò, “probabilmente non balleresti i Backstreet boy” risposi scherzando, “ballate questa” la voce del DJ risuonò, mise Loca di Shakira, la prendemmo come una sfida, cominciammo a ballarla, “se la cavano” disse il Dj, ci seguirono anche in questa, “e questa…” ci sfidò di nuovo, aveva capito che avremmo fatto ballare tutti, mise mambo number 5, lei andò a prendere Zac e io Chris, vedemmo arrivare in pista anche i fratelli di Chris e i genitori, poi Mary e Miguel, che però tutta la folla di poco prima si scoraggiò a vedere come ballavamo noi, Maya mi guardò ridendo, “ma tu dove hai imparato a ballare?” chiesi a Chris ridendo, “si dice il peccato, non il peccatore” rise, decisi di non fare più domande, decidemmo di ballare il mambo come si deve, creammo un clima anni ’50, sembravamo usciti tutti da Grease, “queste due mi danno filo da torcere, e allora io vi metto… fammi pensare” si bloccò, mise Dancing Queen degli Abba, con Maya ci guardammo, cominciammo a ballare, Chris e Zac se ne andarono, la canzone venne cambiata repentinamente, mise Stayin’ Alive dei Bee Gees, cominciammo a ballare anche quella, “dure eh” rise il Dj, la cambiò di nuovo mettendo Ricky Martin, Livin la vida loca, ballammo anche quella, la cambiò di nuovo, mise I’m a Belivier, dei Smash Mouth, cominciammo a ballarla, e con questa nel ritornello ci scatenammo, “sciroccate” rise il Dj, i tavoli erano quasi tutti vuoti, eravamo riuscite a far ballare tutti, nel frattempo era diventata notte, “ballate questa” annunciò il Dj, mise la mordidita di Ricky Martin, cercammo Amanda, Ryan, Chris e Zac, ballammo tutti e sei insieme, potevamo dire che stavamo muovendo la massa, ci seguivano tutti, diventò un ballo di gruppo, partì un vero party, “e adesso questa…” mise David Guetta, Just One Last Time, “è ora della discoteca” annunciò il Dj, cominciammo a scatenarci, guardammo i più grandi andarsi a sedere, uscì il fumo in pista, le luci diventarono nere, e si accese la luce stroboscopica, cominciò la vera festa, il lato negativo? Troppa gente che si strusciava su Chris, venni rapita da Scott, ballai con suo fratello, la canzone venne sfumata con Wake me up, di Avicii, guardai Chris, ballava con Carly, Maya mi rubò da Scott, cominciai a ballare con Maya, “trovami persona che sa comprendere il mio animo, meglio di te” mi disse all’orecchio, “nessuno” risposi, “La mia migliore amica” mi si buttò in braccio, urlò, la canzone la sfumò di nuovo con una di David Guetta, Play Hard, Maya scese da in braccio a me, andò da Zac, sentii qualcuno ballarmi dietro, mi girai, incontrai gli occhi di Chris, mi mise una mano sul fianco, la fece scendere giù, mi circondò la vita con il braccio e mi tirò a sé, di certo si stava facendo calda l’aria, “quando arriviamo a casa…” disse al mio orecchio, “niente, perché i tuoi dormono da noi” dissi al suo orecchio, la canzone diventò Dangerous, sempre di David Guetta, “e quindi?” chiese baciandomi sotto all’orecchio, mi girai di spalle, “mi faciliti le cose” rise, mi strinse a lui, decisi di giocare, cominciai a muovermi lentamente, strusciandomi su di lui, piegai la testa in dietro poggiandola sul suo petto, rise, “vuoi giocare?” chiese leccandomi il collo, “giochiamo” rispose stringendomi, si cominciò a muovere anche lui lentamente, la canzone diventò Forbitten Voices di Martin Garrix, mi aiutò, era molto più facile muoversi come stavo facendo, lo sentii irrigidirsi, si bloccò, “che c’è?” chiesi maliziosa, “Nicole…” puntò il dito su qualcosa che non riuscii a capire, “Non capisco” scossi la testa, “Nicole, quella è Amanda?” chiese, “ma chi?” chiesi non capendo, c’era solo una coppia che si baciava e una tavolata di persone che non avevano l’età di ballare quella musica, “quella sopra al cugino di Maya” disse, “ma Amanda sta ballando con…” mi girai, Ryan stava ballando con una ragazza, la canzone cambiò di nuovo, Flo Rida, Right Round, “è lei ti dico” disse, “sì ok… ma che ti importa” risposi, “Ryan è mio amico” rispose, “Chris, Ryan è lì, balla e tocca il culo a una ragazza, credi seriamente che possiamo giudicare solo Amanda?” chiesi continuando a ballare, “va bene, non mi impiccio” disse continuando a ballare con me, “fai bene” dissi baciandolo, allungò la lingua, mise una mano sul sedere, giocava veramente sporco, mi avvicinai a lui, cominciai a strusciarmi, “lotta di supremazia eh” disse al mio orecchio, partì Sexy Bitch di David Guetta, “certo” dissi allungando una mano sul cavallo del suo pantalone, “allora? Dobbiamo giocare sporco?” chiesi ridendo, “come vuoi” si mosse in avanti, “e poi, non dormiranno tutti da noi, Shana, mamma e papà dormiranno a casa mia” annunciò, perciò Scott e Carly avrebbero dormito da noi, “mmm… va bene” risposi, Chris mi baciò, devo dire che con la camicia e la cravatta era proprio sexy, “con queste ultime due ci salutiamo, ciao genteeeeee” urlò il Dj, partì Give Me Everything Tonight, di Pittbull, Maya mi guardò e rise, mi fece il gesto di ballare sexy, feci il pollice in su, “che state confabulando?” chiese Chris, “shh” gli misi un dito sulle labbra, ballai con lui, non sexy per farlo apposta, o per qualcosa, ballai con lui come ci andava, mi sorrise, sorrisi anche io, “Ti amo” lessi il labiale, “anche io” risposi, Amanda sbucò dietro di noi, “dov’eri?” chiesi prendendola per il braccio, “qui…” rispose vaga, ci guardammo io e Chris e ci mettemmo a ridere, partì l’ultima canzone We Were Young, SRTW, ballammo, “Ryan?” chiese Amanda, “non ci stavi ballando?” chiesi seria, “no… stavo… perché con chi stava ballando?” chiese, “Amanda con chi stavi?” chiesi, “stavo qui, ballavo con Maya, Ryan dov’è?” chiese incazzata, “non lo so, l’ho visto che ballava con te, poi non vi ho più visti” risposi salvandomi in calcio d’angolo, Chris mi guardò come a dire, te la sei scampata, “eccolo” lo indicai, era tra la folla, Amanda diventò una furia, “Maya” la chiamai, arrivò ballando, “Amanda era con te tutto il tempo?” chiesi, “sì, perché?” chiese preoccupata, “guai in vista” indicai Ryan e Amanda che litigavano, “merda…” Maya rise, cominciò a ballare con noi, “ragazzi, siete la cosa più bella che ho” disse abbracciandoci, la musica finì, noi la riabbracciammo, “non voglio andare a casa” si lamentò, “chi era quella zoccola?” un urlo risuonò, ci girammo tutti verso Amanda, Maya sbottò a ridere, “Maya…” la richiamai, non riuscii a tenermi, sbottai a ridere anche io, “adesso dobbiamo dare le bomboniere” disse Maya, il Dj uscì dalla console, “ci sai fare bambolina” disse mettendomi una mano sulla schiena, Chris diventò paonazzo, “ei bel fusto, il sole sta calando” gli misi la mano alzata, “non sono Hulk” rise, “dai andiamo a prendere le bomboniere”, guardai l’ora, le dieci e trenta, “aaah dimenticavo” Amanda chiamò tutti a raccolta, “selfie” annunciò, si fece prima un selfie tutti insieme, poi con me e Amanda, poi con me e Chris, con Chris e Ryan, con Ryan e Amanda, e poi tutti gli invitati, stranamente vennero tutti. Prendemmo le bomboniere, tiffany. Ovviamente.

Aspettammo che tutti gli invitati se ne andassero, la aiutammo a mettere a posto il vestito, recuperammo le nostre scarpe da sotto il tavolo, ce le infilammo, “ora che siamo solo noi, i partenti, le persone intime, vi posso dire che sono felicissima di tutto, e anche se non farò la luna di miele non ucciderò Zac” rise, “e invece la farai” annunciò Zac, Chris tirò fuori i biglietti dalla tasca della sua giacca, “oddio…” si mise a piangere, “è il vostro…” chiese tra le lacrime, “sì” rispose Amanda, “oddio, grazie ragazzi” ci abbracciò, “se non ti piace la meta, la puoi sempre cambiare” annunciò Ryan, “Spagna, Barcellona” lesse a voce alta, “ma siete matti? L’ho sempre sognato… Grazie” ci abbracciò di nuovo, abbracciò Zac, “ma…” si staccò da Zac, “se partirò, non ci sarò per il tuo compleanno” disse triste indicandomi, “e invece abbiamo calcolato anche questo, era una sorpresa per Nicole, ci siamo organizzati quando lei non poteva venire” annunciò Zac, “partirete due giorni dopo il suo compleanno, sappiamo che non è un compleanno senza che voi due cantiate buon non compleanno” rise Chris, “tu non lo sapevi?” chiese indicandomi, scossi la testa, “aww” mi abbracciò, qualsiasi cosa le dicevi ti abbracciava, o era una mia impressione?

La aiutammo a mettere le cose in macchina, “grazie mille ragazzi” disse Zac abbracciandoci, “al vostro matrimonio spero di poter fare lo stesso” disse indicandoci, “lo speriamo anche noi” risposi, salutammo tutti quanti, i genitori di Chris erano già andati a casa di Chris, e Scott e Carly ci aspettavano sotto casa mia, salimmo in macchina.

“Vuoi che ti prenda in braccio?” chiese Chris una volta arrivati sotto casa, “no… ho ballato fino a venti minuti fa, sono una roccia” dissi facendo il muscoletto, “ma falla finita” mi spinse con un dito e persi l’equilibrio, mi riprese prima che iniziassi una relazione con il pavimento, “è tutto nella norma” dissi ridendo, Carly e Scott ci stavano aspettando davanti l’ascensore, entrammo, “allora? Che ne pensate del matrimonio?” chiesi, “ma a te che droga hanno dato?” chiese Scott, “perché?” chiesi ridendo, “non ti sei fermata 5 minuti” rise, “mi piace ballare” risposi, “abbiamo notato” rispose Carly, “però siete proprio belli, quando avete ballato All Of Me avete commosso tutti” disse Carly, “ah Nicki, una ragazza si era innamorata di Chris” disse Scott ridendo, “dove sta la novità?” chiesi ridendo, “eh infatti…” rise anche lui, “perché che ha detto?” chiesi curiosa, “appena è entrato in chiesa ha guardato la sorella e le ha detto, oddio, ma lo stai vedendo? Poi siamo arrivati alla villa, e lei lo cercava chiedendo alla sorella se lo vedesse, quando siete arrivati ha cominciato a torturare la sorella perché la aiutasse a scoprire qualcosa di lui, se era fidanzato, quando è partito il video c’è rimasta male, quando ti ha chiesto di sposarlo ancora di più” rise, “ah… andiamo bene” risi, le porte si aprirono, Chris aprì la porta di casa, Dodger si buttò su Chris, “sì, ora ti porto fuori” lo accarezzò, “ora lo porti fuori?” chiesi preoccupata, “no… ce l’avevo con te” mi accarezzò la testa, “stronzo” risposi togliendomi le scarpe, “dai mettiamo il guinzaglio” annunciò, rimasi con la scarpa in mano per cercare di capire se ce l’avesse con me, lo mise al cane, la posai, tolsi anche l’altra, “ora torniamo” annunciò, “fai con comodo” risposi, “ragazzi come se fosse a casa vostra, volete qualcosa?” chiesi, “no, grazie” si misero seduti sul divano, “ma siete imbarazzati con me?” chiesi confusa, “ehm… sì” rispose Carly, “e perché?” chiesi sedendomi vicino a loro, “perché non siamo mai stati a casa tua” rispose Scott, “è un po’ piccola, ma c’è tutto” risposi guardandomi in torno, “scusate, voi fate quello che volete, potete anche devastare tutto, ovviamente tutto ciò che è di Chris, io mi devo andare a togliere questo” dissi indicando il vestito, annuirono, entrai in bagno, mi infilai sotto la doccia, uscii, mi struccai, misi l’intimo, presi un pantalone grigio della tuta, una canottiera nera e una felpa nera, “sono tornata me” risposi sedendomi sulla poltrona, “e sei molto più bella” disse Carly, “grazie” sorrisi, la porta si aprì, “iiih” Chris si finse impaurito, “chi è quel mostro?” mi indicò, presi il cuscino della poltrona e glielo tirai, “ti amo, lo sai” mi venne a dare un bacio, “se volete spogliarvi potete farlo, la borsa delle vostre cose è qui, il bagno è lì” Chris indicò le cose, “sembri un Hostess” lo presi in giro, “Nicks, ti butto di sotto” mi minacciò ridendo, “che paura” risposi ridendo, andai a prendere una sigaretta e uscii fuori al balcone, “vado a fare la doccia” annunciò Scott alzandosi, “va bene” rispose Chris, mi raggiunse insieme a Carly fuori al balcone, “dove li facciamo dormire?” chiese Chris, “o sul letto o sul divano letto, è da aprire, ma dobbiamo spostare le poltrone e il tavolino” risposi, “dove vuoi dormire?” chiese a Carly, “divano letto” rispose sorridendo, “va bene” rispose, buttai la sigaretta. Spostammo le poltrone, il tavolino, e aprimmo il letto, “vado a prendere le lenzuola pulite” dissi andando in camera da letto, “sono proprio felice che stai con lei” sussurrò Carly, “anche io, sto proprio bene” rispose Chris, tornai in salone con le coperte, feci il letto velocemente, gli diedi i cuscini che erano nel ripostiglio, misi le federe, “il letto è pronto…” annunciai, “ti sei fatta proprio bella” disse Scott arrivando alle mie spalle, “grazie… prima facevo schifo?” chiesi ridendo, “assolutamente no, ma ora, se fossi etero, un pensierino ce lo farei” rispose ridendo, Carly si mise a ridere, “vado a farmi una doccia” annunciò, Chris si mise seduto sulla poltrona, mi fece segno di mettermi seduta in braccio, “e quando vi vorreste sposare?” chiese Scott infilandosi sotto le coperte, “dobbiamo pensarci” rispose Chris guardandomi, Carly arrivò dopo una ventina di minuti, “amore, andiamo” disse Chris facendomi alzare, “potete rimanere eh” rispose Carly, “io devo andare a fare la doccia, se la volete vi lascio Nicks” mi accarezzò la guancia, sorrisi, “certo che la vogliamo, non la vediamo da una vita” disse Carly, “che dici?” chiese, mi misi seduta sulla poltrona, “mah niente… voi?” chiesi, “niente anche noi, ma… tuo padre?” chiese Scott, Carly gli diede una gomitata, “mio padre è tornato a cercarmi” risposi, “davvero?” chiese Scott, “sì, però non è cambiato di una virgola” risposi guardando a terra, “ti ha messo le mani addosso Nicki?” chiese Carly, “sì” risposi secca, “piccolina” mi abbracciò, “non fa niente… ci sono abituata, comunque sembra non apprezzare che sto con Chris” feci spallucce, “pensa se scopre che vi sposate” disse Scott, “lo saprà di certo, metà invitati del matrimonio è di lì” risposi, “già” rispose Carly, Chris uscì dal bagno, aveva una maglietta a maniche corte bianca e un pantaloncino nero, “andiamo a letto?” chiese, “queste proposte… davanti a noi poi… Chris” lo prese in giro Scott, “pff… non ho bisogno di richieste in questo campo” scherzò Chris, mi alzai, “buonanotte, domani continuiamo il discorso” mandai un bacio e sparii, entrai in camera da letto, Chris mi baciò, mettendo una mano sotto la maglietta sul fianco, “Chris” lo chiamò Carly, uscì dalla camera, sentii Scott e Carly ridere, “dove si spegne la luce?” chiese Carly, “qui” indicò Chris, “buonanotte” annunciò, tornò in camera lo guardai, “Chris… ci credo che stavano ridendo, guarda come ci sei andato di là” sussurrai, “come?” chiese sussurrando, “hai l’alza bandiera” risposi ridendo, “cose naturali” rispose baciandomi, mi tolse la maglietta, “Chris” lo richiamò Scott, mi rimisi la maglietta, “sì” andai io, “possiamo prendere una bottiglia d’acqua?” chiese sussurrando, “sì” risposi sorridente, la tattica era fingiti coccolosa, internamente sbraita, “buonanotte” sussurrai, spensero la luce, tornai in camera da letto. “Aspetta” sussurrò Chris, sdraiato sul letto, aspettammo dieci minuti, sembrava che non avessero più richieste, mi tirò per la mano, mi misi sopra di lui, mi baciò con passione, tolse la maglietta velocemente, io tolsi la sua, abbassò il pantalone nella parte posteriore, mise le mani sul sedere, piegai la testa in dietro, con un dito tirò giù anche la parte anteriore del pantalone, allungò la mano, cominciai ad ansimare, glieli abbassai anche io, mi girò mettendomi sotto di lui, mi abbassò le mutande, sfilandole insieme ai pantaloni, mi tolse il reggiseno, cominciò a leccare dal collo, passò al seno, scese giù fino alla pancia, scese ancora più giù, mi afferrò le cosce, cominciai ad ansimare, gli presi i capelli, tornò su, mi baciò, si sfilò i pantaloni, mi guardò negli occhi, poggiò la mano sul mio fianco e l’altra prese la mia mano, entrò, cominciammo ad ansimare entrambi, sentii lui stringere la mia mano, e fare pressione sul fianco, mi guardò negli occhi, mi ci persi di nuovo, si tolse, lo guardai aprire il cassetto, prese il preservativo, lo indossò, “perché?” chiesi sussurrando, mi baciò per farmi stare zitta, entrò di nuovo, mi riprese la mano, con l’altra mi aggrappai al lenzuolo, ci guardammo di nuovo negli occhi, venimmo insieme, e capii il perché del preservativo. Si spostò di lato a me posando la testa sul mio seno, “dimmi che nel tempo rimarrà tutto così” sussurrai, “non ti prometto che ti amerò come ti amo oggi” sussurrò, “e perché?” chiesi triste, cominciai a giocare con il suo tatuaggio sulla spalla, “perché non ti amerò mai come ti amo oggi, alcuni giorni meno, alcuni giorni di più, ma non chiedermi di amarti come ti amo ora” mi accarezzò il viso, “perciò mi stai dicendo che ci saranno giorni in cui ti starò sul cazzo” risposi guardandolo, “e giorni in cui io starò sul cazzo a te” mi strinse, “vero” ammisi, “posso prometterti di non lasciarti mai” mi guardò negli occhi, sentii gli occhi lucidi, “non piangere, per favore” mi baciò, “e comunque non sei capace a ballare” rise, si alzò, “e comunque non sai recitare” risposi ridendo, “ma falla finita” mi tirò il cuscino che stava sulla sedia, aprì la porta, “dove vai” lo tirai, “in bagno” mi guardò confuso, “così?” chiesi guardandolo, era nudo, “eh…” annuì, “con tuo fratello e tua sorella di là?” chiesi di nuovo, “forse è meglio se mi metto le mutande” rise, “direi” risposi ridendo, mi vestii anche io, “Chris” Scott lo chiamò, lo sentii andare in salone, “dimmi” sussurrò, “mi togli un dubbio?” sussurrò Scott, “sì” rispose Chris sedendosi affianco a lui, “ma, è incinta?” chiese, silenzio, non sentii più nessuno, “dai…Chris” lo implorò, “sì… ma lei non lo sa” scherzò, “non è incinta?” chiese confuso, “no… perché?” chiese Chris, “perché sembrava così” disse sbadigliando, “se lo dici tu…” Chris si alzò, mi raggiunse, ero sulla porta, “amore mio” sussurrò, “ciao amore” lo baciai, gli saltai in braccio, “ma non sei stanca?” chiese guardandomi, “per niente” risposi abbracciandolo, “ti sei svegliata alle 5.20, hai corso tutto il giorno, sei stata tutta la sera a ballare, è mezza notte e tu ancora hai le pile cariche?” chiese stupito, annuii, “va a mio favore” rise, “no…” risposi secca, Chris camminò verso il letto con me in braccio, si sdraiò con me sotto, mi baciò, “e cosa vorrebbe fare signorina?” chiese stringendomi, “ci facciamo una foto?” chiesi, “no…” si disperò, “perché fai così?” chiesi ridendo, “perché non sarà mai una, perché poi non ti piaci, provi un’altra posa, viene sfocata, allora la devo scattare io, fai un’altra faccia, non ti piace, poi la faccio io mossa…” si disperò di nuovo, “dai no… solo una, come va va…” risi, “va bene” prese il cellulare, “tieni” mi porse la fotocamera aperta, venne bellissima, me la inviai su what’s app, “immagine del profilo eh” mi prese in giro Chris, “copertina” risposi ridendo, “mamma mia” disse guardandomi, “che cosa?” chiesi, “sei bellissima” si buttò su di me, “aaah Chris, mi fai male” urlai, mi stava praticamente amputando una gamba con il ginocchio, “zitta, che poi ti piace” scherzò, “ma la smetti?” risi, “prima mi implori, poi la devo smettere?” mi guardò negli occhi, sarei morta per un paio di occhi così, “ragazzi?” entrò Carly, “sì” rispose Chris ancora sopra di me, “scusate se interrompo qualcosa, avete qualcosa per il mal di testa?” chiese, “non hai interrotto niente tranquilla” risposi spostandolo da sopra di me, mi alzai, “vieni, ce l’ho in cucina” dissi facendo segno di seguirmi, mi seguì, le passai la pasticca, “comunque mio fratello così non lo vedevo dai tempi che venivi spesso a casa nostra, grazie” mi sorrise, “grazie?” chiesi confusa, “grazie di prendertene cura” rispose seria, “mi viene naturale” risposi, “scusa se vi ho interrotti in qualcosa” rise, “non hai interrotto niente, stava facendo lo scemo” risi anche io, “senti, io esco dal balcone, così non sveglio Scott, mi chiudi la finestra?” chiesi uscendo, lei annuì, arrivai alla finestra della camera da letto, bussai, Chris mi fece segno di no con il dito, si girò di spalle, bussai di nuovo, mi aprì, “tu hai problemi” dissi infreddolita, rise, “hai presente quando hai detto ci saranno giorni che ti starò sui coglioni?” chiesi, lui annuì, “ecco questo è un momento che ci si potrebbe avvicinare parecchio” proseguii, “dai, stavo scherzando” mi baciò, “aaah, possibile che non posso mai essere incazzata con te?” chiesi ridendo, “possibilissimo, sono perfetto” rise, “mmm, sicuro?” chiesi alzando il sopracciglio, “non lo sono?” si avvicinò, “no” risposi ridendo, “non sei credibile” mi spinse dalla punta del naso, “mi stai cogliendo sulla stanchezza” risposi andando verso il letto, mi misi al mio lato del letto, presi il lembo delle lenzuola e lo piegai per poterci entrare, “già sei stanca?” chiese prendendomi in giro, “mmm ora sì” risposi, mettendomi sotto le coperte, mi imitò, “vieni qui” mi avvicinò, appoggiai la testa sulla sua spalla, mi toccò i capelli dolcemente, “piccolina” sussurrò baciandomi la testa, misi la gamba sulle sue, “buonanotte” sussurrai, “buonanotte” rispose spengendo la luce. Mi addormentai così, fra le sue braccia, cullata dal battito del suo cuore.

  
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