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Autore: eli the_dreamer    07/07/2016    0 recensioni
Tommy Shelby è solo un ragazzino come tanti. Non per Annabelle Kelly, la "sua" Belle, la ragazza scapestrata di Small Heath che non ha occhi che per lui. E forse Tommy si sta rendendo conto che Belle non è una come tante.
Una storia che inizia nel 1907 e andrà avanti nel tempo.
Dal primo capitolo:
Era sempre stato Tommy, almeno fin da quando era capace di arrossire per la vicinanza di un ragazzo. A dir la verità era sempre stato Tommy sin da quando era solo una bambina.
Non c'era niente, non un singolo dettaglio che lui non sapesse su di lei, ma la cosa che più di ogni altra la faceva sentire speciale, era che sembrava che nessuno conoscesse Thomas Shelby meglio di lei.
Conterrà spoiler fino alla terza stagione nei capitoli futuri.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thomas Shelby
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Birmingham, 1907

 

Gli occhi di Annabelle brillarono nel guardare il bicchiere mezzo pieno di Irish Whiskey.
Si morse il labbro inferiore reprimendo così un sorriso birichino mentre allungava le mani verso di esso per portarselo alla bocca.
Il liquido ambrato non fece neanche in tempo a bagnare le sue labbra che Thomas Shelby le tolse il bicchiere dalle mani sottili “Non sarai un po' troppo giovane?” disse ghignando, scolandoselo al suo posto e suscitando così la risata di John, seduto accanto a lei.
Annabelle rifilò una gomitata al più piccolo degli Shelby “Piantala” borbottò senza però degnarlo nemmeno di uno sguardo.
I suoi occhi grigio-verdi erano infatti piantati in quelli chiari di Thomas, con aria di sfida “Non atteggiarti a grande uomo, Thomas Shelby” sibilò. Questa volta John poté ridere tranquillamente - non era di certo difficile strappargli una risata - se non fosse per l'occhiataccia di suo fratello maggiore.
Tuttavia Thomas si dimenticò ben presto di John e della sua sciocca risata, fece un sorriso sghembo e si chinò su Annabelle, posando un leggero bacio sulla sua guancia “Non cambiare mai, Belle” mormorò prima di allontanarsi dal tavolo occupato dai giovani più scapestrati di Small Heath. Lo seguì con lo sguardo per qualche istante prima di unirsi alle risate degli amici e non le era di certo sfuggito lo sguardo furbo e indagatore di Ada.
Sapeva già cosa le avrebbe detto: “Tommy? Sul serio? Ancora?”.
Ancora.
Perché era sempre stato Tommy, almeno fin da quando era capace di arrossire per la vicinanza di un ragazzo. A dir la verità era sempre stato Tommy sin da quando era solo una bambina.
Non c'era niente, non un singolo dettaglio che lui non sapesse su di lei, ma la cosa che più di ogni altra la faceva sentire speciale, era che sembrava che nessuno conoscesse Thomas Shelby meglio di lei.

Le risate dei giovani si levarono alte all'ennesima battuta di John, c'era un clima disteso e sereno al Garrison quel pomeriggio, come se niente e nessuno potesse rovinar loro la giornata e le loro voci allegre sovrastavano quelle dei più anziani che non gradivano particolarmente tutto quel chiasso.
Il vecchio William Jones scosse la testa lanciando occhiate infastidite verso l'allegra - troppo allegra a dire il vero - combriccola “Dovrebbe essere proibito alle giovani donne frequentare certi posti. Va a finire che poi iniziano a comportarsi come i maschi” bofonchiò tra i suoi baffi bianchi.
Annabelle incrociò lo sguardo di Ada, non ci fu bisogno di parole, per cui afferrò la mano dell'amica e rise con fare civettuolo “Allora togliamo subito il disturbo signor Jones” disse in tono teatrale, atteggiandosi a nobildonna.
Ma quella pelata lucente era troppo invitante e meno di mezzo minuto dopo le labbra della ragazza schioccarono sonoramente su di essa, provocando ilarità nella maggior parte dei presenti. Il signor Jones divenne paonazzo, forse per l'imbarazzo, forse per la rabbia o magari per entrambe le cose e Annabelle lasciò il locale trascinandosi dietro una divertita Ada.

Garrison Lane era praticamente deserta e lo schiamazzo delle due ragazze riecheggiava tra i muri di pietra delle case e le loro risa scemarono man mano che camminavano. Si lasciarono andare contro la porta di legno del numero 6 di Watery Lane, casa Shelby.
Ada sospirò e strinse la mano dell'amica tra le sue “Dovresti smetterla di pensare a mio fratello, Annie” sussurrò con dolcezza.
Annabelle sapeva perfettamente per quale motivo Ada le stesse dando quel consiglio: Thomas Shelby non era un buon partito! Annabelle si scostò i lunghi capelli rossi dal collo, li portava sempre sciolti e proprio per quel motivo le conferivano un'aria quasi selvaggia. Volse il viso verso quello di Ada, aveva lo sguardo fermo e freddo il che lasciava intuire il suo disappunto per le parole dell'amica “Tu invece continua a pensare a Freddie Thorne” l'ammonì stizzita.
Annabelle aveva la netta sensazione che Ada non capisse il rapporto che aveva con Thomas. Non c'era mai stato niente di concreto tra loro, ma era presente, era nitido, era vivo. Lei riusciva a percepirlo, Ada non sembrava esserne in grado. E forse non lo era nemmeno Tommy che la trattava come una bambina.
Ada ridacchiò “Parli del diavolo...” le sussurrò all'orecchio alzandosi per entrare in casa. All'orizzonte, tra i fumi della città avanzava lentamente la figura di un ragazzo. Passo deciso, sigaretta tra le labbra, sguardo brillante. Chiunque avrebbe conosciuto quella figura e Annabelle non faceva di certo eccezione. Tutt'altro dato che si trattava di Thomas Shelby.

Tommy le si sedette accanto, aveva un sorriso divertito sulle labbra “Fai sempre tutto quello che ti salta per la testa?” chiese guardandola con la coda dell'occhio.
Annabelle ignorò quella che aveva tutta l'aria di essere una domanda retorica - Tommy sapeva molto bene che lei faceva sempre tutto ciò che le saltava per la testa - e gli sfilò dalle labbra la sigaretta, portandosela poi alle proprie. Tommy ridacchiò, scuotendo la testa “Sei troppo giovane anche per fumare, bambina” la rimbeccò mentre cercava di riprendersi la sigaretta.
Annabelle glielo impedì con tutte le sue forze e in realtà non si dovette sforzare poi così tanto “Sei troppo giovane per questo, sei troppo giovane per quello...Non sono la bambina di nessuno ora...non più” disse decisa. Aspirò il fumo prima di riconsegnare la sigaretta nelle mani di Tommy.
Il giovane fece uno strano sorriso e l'afferrò con lentezza “Sì, forse hai ragione. Non sei la bambina di nessuno” parlò sottovoce, quasi in tono sommesso e abbassò lo sguardo verso il terreno fangoso sul quale poi gettò quella sigaretta dopo aver fatto qualche tiro.
Annabelle lo guardò stranita, osservò l'espressione corrucciata sul viso spigoloso che istintivamente accarezzò con i polpastrelli. Lo fece in maniera delicata, tanto che Tommy sembrò accorgersene solo in un secondo momento, quando chiuse gli occhi e lasciò andare dalle sue labbra carnose un lieve sospiro. All'improvviso Thomas le afferrò il polso e la guardò negli occhi facendola deglutire a vuoto.
C'erano dei momenti in cui Annabelle non riusciva a reggere il suo sguardo. Quegli occhi azzurri erano capaci di darle forza, di rapirla totalmente o di metterla in soggezione. Non riusciva a spiegarsi come questo fosse possibile, con tutta probabilità non c'era neanche una spiegazione concreta se non che lei fosse innamorata di lui.
“Stai crescendo” disse in un sussurro senza lasciare la presa, ferrea ma delicata al tempo stesso.
Annabelle arrossì ma non fece niente per mascherarlo. Anzi sorrise radiosa e lo guardò con aria furba, di chi la sapeva lunga “Oh, te ne sei accorto” ribatté prontamente. Le piaceva stuzzicarlo.
Thomas scoppiò a ridere e lasciò lentamente la presa sul polso di lei per poi scompigliarle i capelli, un gesto che Annabelle non gradì e glielo fece capire senza mettersi troppi problemi, scostandogli bruscamente la mano “Vedi? Sei una bambina” disse il ragazzo senza smettere di ridere.
Annabelle sbuffò dandogli, per ripicca, un pugno nella spalla che lo fece sbilanciare appena.
Fu allora, e solo allora, che Tommy smise di ridere, all'improvviso così come aveva iniziato e si sporse verso di lei con uno sguardo insolito ad illuminargli le iridi azzurre “Ma è vero che stai crescendo...Belle” bisbigliò.
Lei adorava quel nomignolo. Tommy era l'unico a chiamarla in quel modo, tutti gli altri la chiamavano Annie o Anna, ma per Tommy era sempre stata Belle, sin da quando erano dei marmocchi ai quali non importava sporcarsi di fango per le vie luride di Small Heath.
La rossa sospirò, un sorriso amaro ad incresparle le labbra “Non prendermi in giro, Tommy” e senza aggiungere nient'altro si alzò e sparì dalla vista del ragazzo in pochi istanti.

Thomas sospirò pesantemente e si passò una mano sul viso con aria pensierosa. Un sorriso compiaciuto però si fece spazio tra le sue labbra poco dopo e improvvisamente tutti quei sorrisi e quegli sguardi luminosi che Annabelle gli rivolgeva ebbero un senso.
Si lasciò andare ad una risata, era strano pensare che la ragazzina turbolenta che si cacciava sempre nei guai fosse innamorata di lui. Strano ma piacevole perché Tommy si rese conto che tra loro, nel corso degli anni, erano cambiate tante cose. Belle non era più solamente “l'amica di sua sorella Ada” da molto tempo ormai e forse doveva iniziare a pensare che non fosse nemmeno un'amica per lui. In fin dei conti era cresciuta. Non era più la bambina di nessuno ora.





Nota dell'autrice: Sia il titolo della fan fiction che quello del primo capitolo sono titoli di canzoni di Nick Cave!

   
 
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