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Autore: adorvlou    07/07/2016    0 recensioni
"Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d'accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza,e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai."
(Rose Kennedy)
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paul Wesley, Phoebe Tonkin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"C'è per tutti noi la possibilità di un grande cambiamento nella vita che equivale più o meno a una seconda possibilità di nascere."
(Anonimo)

-Se i miei dovessero scoprire che ho saltato l'università un'altra volta, mi uccideranno. La scorsa settimana, quando mi hanno trovata a dormire a casa, mi hanno fatto uno dei loro soliti discorsi noiosi ed infiniti.- dissi prendendo un sorso di cappuccino.
-Ovvero? Chissà per quale strano motivo i miei ci hanno rinunciato con me.- rispose il mio amico. In effetti lo invidiavo leggermente, i suoi genitori non erano così pesanti come i miei e lasciavano che prendesse le sue decisioni. 
-Mi hanno specificatamente detto che se la prossima volta mi beccheranno a saltare le lezioni, mi porteranno loro fin dentro l'aula ogni giorno.- risposi con l'aria di chi non ne poteva davvero più.
-In poche parole non ti affideranno più a me. Non hanno tutti i torti, sono un cattivo ragazzo e non do il buon esempio.- dopo le sue parole ci fu qualche secondo di silenzio e poi ci guardammo in faccia scoppiando a ridere. -Okay, okay, ho detto una stupidaggine, lo riconosco.-

Adoravo Paul perché era diverso dagli altri. Non era un secchione né uno di quei nerd insopportabili, era semplicemente sé stesso. Un ragazzo intelligente ma a volte ribelle, serio ma divertente quando voleva e soprattutto dolce, o almeno con me, ed ovviamente non si faceva mancare quei momenti da stronzo assurdo che ogni ragazzo tendeva ad avere. Era un ragazzo dalle mille sorprese e più il tempo passava, più riuscivo a conoscerlo meglio. 
-Sai, mi è giunta voce che un ragazzo del nostro corso parla spesso di te, dice che ti trova interessante.- disse cambiando discorso.
-A me? Ne sei certo?- nel mio tono c'era una punta di ironia, era davvero difficile che qualcuno mi notasse, tendevo a restare nel mio e non dare confidenza a chi non conoscevo. 
-Perché ti sembra così strano? Sei bella e anche simpatica ed intelligente e fai dei brownies che sono la fine del mondo. Per quale motivo ti viene così difficile credere che qualcuno possa notarti?- spesso le nostre conversazioni giungevano a questo punto. Lui che mi faceva complimenti, io che non ci credevo e lui che si arrabbiava perché facevo la testarda. 
-E' solo che non sono una che si mette in mostra, lo sai, tendo ad essere molto riservata e a rimanere nel mio, non capisco come qualcuno possa notarmi, tutto qui. Però concordo sul fatto dei brownies, non vorrei sembrare modesta ma non sei il primo a farmi i complimenti.- ridacchiai sperando di allentare la tensione che sapevo stava già aleggiando nell'aria. Guardando gli occhi di Paul potevo notare del dissenso e sapevo che stava pensando ad una delle sue frasi d'effetto che, puntualmente, aiutavano la discussione ad agitarsi e diventare litigio.
-Okay, quindi tu vorresti dirmi che non ti interessa nemmeno sapere chi è?- chiese con tono stranamente calmo. 
-E se anche dovessi saperlo cosa cambierebbe?- ecco, a questo punto la guerra era inevitabile .
-Che magari potresti affezionarti ad altre persone, che potresti avere altra gente con cui stare oltre me. Hai quasi ventun anni, non puoi pensare che la tua vita sarà così per sempre. Hai così tante possibilità, perché devi gettare tutto all'aria?- le sue parole non mi toccarono minimamente perché bene o male me le ripeteva ogni santo giorno.
-Perché finiamo per parlare sempre della stessa cosa?- chiesi stufa di questo discorso del cavolo.
-Perché tu mi dai sempre la stessa risposta da anni, Emma.
-Cosa vuoi che ti dica, che ho altri amici? Vuoi sapere se c'è qualcuno che mi interessa? Bene, allora sarai accontentato!- esclamai furiosa. -A parte te, sono sola ma c'è un ragazzo che mi piace ma se sono troppo timida per avvicinarmi e parlarci, figuriamoci se potrei mai chiedergli di uscire insieme.- per evitare di parlare e mettere altra carne al fuoco, presi la tazza che si trovava di fronte a me e cominciai a bere il cappuccino.
-Ecco, è già un passo avanti. Posso sapere chi è questo ragazzo che è riuscito a fare breccia nel cuore di Emma Collins?- sentivo i suoi occhi addosso mentre continuavo a fissare tutto meno che lui. -Emma, mi hai sentito? Posso saperlo oppure è una delle tue solite balle per evitare questi discorsi?
-Ascolta Paul, non mi sento tanto bene, puoi riportarmi a casa?- chiesi stanca di questa conversazione.
-Come pensavo. Vado a pagare, aspettami in macchina.- posò le chiavi sul tavolo e si allontanò.

Durante tutto il tragitto, non avevamo aperto bocca. Lui era arrabbiato ed io non volevo riaprire il discorso fatto alla caffetteria.
Stavo immobile, con la testa rivolta verso il finestrino a guardare i passanti correre da un lato all'altro della strada con borse immense.

-Siamo arrivati.- annunciò con tono secco. 
-Grazie del passaggio, qui ci sono i soldi della colazione.- dissi posandoli in un vano della macchina. 
-Emma, non li voglio questi soldi.- teneva le banconote in mano. -Cosa ti fa pensare che io li voglia? Siamo amici, e ti ho offerto una colazione come faccio sempre, solo perché abbiamo litigato non vuol dire che io voglia i tuoi soldi.- così dicendo li infilò nella tasca del mio cappotto. -Perché fai così?- chiese senza guardarmi.
-Così come?- non sapevo a quale parte della discussione si riferisse.
-Come se nessuno fosse davvero importante nella tua vita a parte qualche persona. Allontani sempre tutti, come se non volessi essere felice di proposito. Come se volessi rimanere da sola per il resto della tua vita. So che per te le cose non sono facili, ma cacciando chi vorrebbe far parte della tua vita per renderla meno difficile, non la renderà più semplice. Sono il tuo migliore amico, ma davvero ti basta questo, davvero ti basto solo io?- forse le parole su cui rimuginava non erano quelle dette alla caffetteria, ma queste. Se le sue intenzioni erano di colpire dritto nel segno, ci era riuscito. 
-Se per te è un problema avermi sempre fra i piedi, basta dirlo e scomparirò del tutto dalla tua vita.- io e Paul non eravamo mai arrivati a fare un discorso del genere, non avevo mai pensato che potessi dire una cosa come questa.
-Stai dicendo sul serio?- i suoi occhi mi fissavano e non riuscivo a reggerli. -Hai veramente detto queste parole oppure sono io ad aver sentito male?- il cuore mi batteva a mille e non sapevo cosa rispondere. Perché avevo detto quelle cose? Io non volevo perderlo, era l'unica persona che veramente teneva a me, a parte la mia famiglia, e pensare di non averlo più nella mia vita mi faceva stare male, molto male. -Emma, parlo con te!- esclamò alzando il tono di voce e facendomi sussultare. 
-No Paul, non ero seria, stavo dicendo una cazzata perché non sopporto queste continue discussioni. Si, mi basti solo tu. Non riesco a fidarmi di nessun altro e non posso farci niente. Adesso devo proprio andare, ci sentiamo.- uscii dalla macchina sbattendo lo sportello e corsi dentro casa per evitare il vento gelido.

Quando arrivai in camera scostai la tenda dalla finestra per controllare se Paul era ancora lì fuori ma era già andato via. Era arrabbiato con me, mi ero comportata come una bambina e non lo biasimavo. Non avrei mai potuto dirgli chi era il ragazzo che mi piaceva, perché conoscendolo, avrebbe fatto in modo di farci incontrare ed io mi sarei sentita fortemente a disagio.

Ero sdraiata sul letto quando mi arrivò un messaggio. Presi il telefono e lo lessi: "Scusa se oggi sono stato così insistente. Sai bene quanto io tenga a te ed è per questo che vorrei aiutarti a cambiare questo tuo aspetto, vorrei che la smettessi di avere paura di conoscere nuova gente. Vorrei che questa nostra amicizia durasse per sempre, ma arriverà un momento in cui le nostre vite prenderanno strade diverse e vorrei lasciarti sapendoti felice e circondata da gente che ti ama. Quando ti calmi fatti sentire, ti voglio bene, non dimenticarlo mai."

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Terzo capitolo. Magari può sembrarvi un po' noioso dato che siamo all'inizio ma spero ugualmente che la storia vi stia intrigando, in tal caso mi farebbe piacere ricevere dei commenti e qualche like. Nel caso ci siano errori, li correggerò il prima possibile. Al prossimo capitolo, lots of love ❤️

   
 
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