Serie TV > Flor - speciale come te
Segui la storia  |       
Autore: nyke15    08/07/2016    0 recensioni
[...]Ad un certo punto Lorenzo smise di cantare, Flor gli girava attorno con uno sguardo più soddisfatto che felice, visto che anche lei amava qualcun’altro, tuttavia furono proprio le sue parole a ridestarla da quei pensieri e farle staccare gli occhi da quel vuoto che si ostinava a fissare.
“Questo è vero amore, profondo, intenso” disse Flor “perché un vero uomo, un vero cavaliere fa questo per la propria donna...scrive canzoni, la lusinga e la festeggia ogni giorno”
La mente di Delfina non poté fare a meno di vagare nel passato, nei ricordi, perché si, quelle cose le aveva fatte anche lui per lei una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Delfina Santillan, Florencia Santillan-Valente, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Together again 
 
We'll be together again
I've been waiting for a long time
 
Nel carcere principale di Buenos Aires  sembrava un giorno come tanti altri. Le guardie continuavano a fare avanti indietro controllando che tutto fosse perfettamente in ordine, qualcuno si era svegliato presto per fare la sua solita sessione di pesi e altri semplicemente si annoiavano, guardando oltre le sbarre e sognando di riascoltare il canto degli uccelli, di sentire l'odore che emettono i fiori appena sbocciati in primavera o di guardare l'azzurro limpido del cielo senza quelle ravi arrugginite e sporche ad oscurarne la visione.
Per una persona però, dopo tanti anni, quella libertà tanto sperata e tanto attesa stava finalmente arrivando. 
Quello sarebbe stato l'ultimo giorno di carcere per Delfina. 
Era stato un cammino duro e difficile ma  l'aveva portata a diventare buona e a capire la vera essenza della vita, e proprio per questo non si sarebbe mai pentita della decisione di costituirsi. Tuttavia le mancava ancora una cosa per essere del tutto felice, e che in carcere sicuramente non avrebbe mai potuto trovare, la libertà. 
La libertà di riabbracciare la sua famiglia, con cui finalmente aveva ristabilito i rapporti e di cui adesso non poteva fare a meno per il calore che le trasmettevano. 
La libertà di giocare e stare insieme ai suoi nipoti, senza doverli vedere solo nelle occasioni speciali, o sapere qualcosa su di loro con le foto o i disegni che le facevano avere Flor e Sofia. Voleva vederli, abbracciarli e diventare una parte importante della loro vita. 
Ma più di tutto, la libertà di stare insieme al suo Lorenzo. Poterlo vedere ogni giorno, trovarlo accanto a lei ad ogni suo risveglio, sentire il suo profumo, il suo calore e il suo amore.Non vedeva l'ora di avere la libertà di baciarlo, senza inutili orari di visita prestabiliti o  quelle stupide sbarre che li separassero, e poter finalmente ritornare ad essere una sola cosa.  Voleva stare da sola con lui, viaggiare, e,  perchè no, anche costruire una famiglia; Magari questa volta avrebbe potuto dare lei dei nipotini alle sue sorelle.
Inoltre il suo libro aveva riscosso tantissimo successo e le vendite le avevano permesso di guadagnare un bel gruzzoletto con cui vivere una vita abbastanza agiata. Se lo avesse saputo prima magari si sarebbe risparmiata tutte le cattiverie e le malefatte, ma ormai quel che era successo non si poteva cambiare. 
Mentre pensava a tutto questo, continuava a sistemare le sue poche cose dentro una piccola valigia, sotto lo sguardo attento e un po' triste di sua madre. 
Malala ancora non era cambiata del tutto. Continuava a formulare complicati piani per provare ad uscire ma, continuamente, veniva bloccata dalla figlia o scoperta dalle guardie. Non si era ancora arresa, non aveva ancora capito che non c'era più niente da fare, che avevano perso la loro guerra e che l'unica cosa sensata era cercare di cambiare in meglio per ricominciare una nuova vita. Ogni volta che Delfina affrontava questo argomento, sua madre le  diceva che la malvagità faceva parte di lei e che non sarebbe mai riuscita a diventare buona. Ma Delfina era fiduciosa, e si era convinta che, in fondo, qualcosa dentro di lei era cambiato. 
La vedeva ,infatti, mentre sbirciava i suoi nipoti di nascosto, tra una battutaccia ed un'altra.  
''Una volta fuori non ti scorderai mica della tua mammina eh?'' Disse Malala mentre fissava la piccola valigia che stava sistemando la figlia e facendo ridestare quest'ultima dai suoi pensieri. 
''Ogni tanto mi farebbe piacere ricevere qualche visita, soprattutto se accompagnata da qualche bottiglia di vino e qualcosa di decente da mangiare'' 
''E' ovvio che non mi dimenticherò di te '' rispose Delfina guardandola negli occhi ''sei mia madre''. Poi si avvicinò e le poggiò le braccia sulle spalle.
''Anche se preferirei che anche tu potessi finalmente uscire, così potremmo stare di nuovo tutti insieme'' 
Detto questo l'abbracciò e fu più che sicura di sentire un piccola lacrima cadere sulla sua spalla. 
Delfina fece un piccolo sorriso, ci sarebbe voluto del tempo, ma, ne era convinta, pian piano anche sua mamma stava cambiando.  
 
Finalmente era giunta la tanto attesa ora, tra lei e la libertà c'era solo un grande portone scuro, qualche altro documento da firmare e gli ultimi addii da dare a quelli che negli ultimi anni erano stati i suoi compagni di cella e di vita. 
Poi, quel gigantesco portone si aprì, e per Delfina fu come ritornare a respirare per la prima volta. 
La giornata era perfetta, un sole tiepido riscaldava la città ed un cielo limpido e sereno la circondava. La primavera era alle porte e la natura stava incominciando a risvegliarsi. Delfina non poté non fare a meno di starnutire, maledetta allergia, ma non le avrebbe rovinato questo momento. 
Le ci volle un po' per abituarsi alla luce e al calore, e al fatto di poter decidere dove andare senza essere controllata da nessuno. In quel momento mille idee su cosa avrebbe voluto fare le passarono per la testa, ma tutte si dispersero quando due braccia l'afferrarono dalle spalle e dalle gambe facendola roteare per aria. 
Era stata colta alla sprovvista, ma non a tal punto da non riconoscere l'artefice di quella presa. 
''Lolo!'' esclamò raggiante, e avvolgendogli le braccia intorno al collo, lo baciò con intensa passione, come non aveva potuto fare da tantissimo tempo. Si staccarono dopo un bel po', solo per riprendere fiato e sussurrarsi ti amo, prima di ricongiungere ancora e ancora le loro labbra. 
Quando smisero di baciarsi, Lorenzo riprese a farla girare e a gridare quanto l'amasse sempre più forte, fin a quando, preso dall'entusiasmo, perse l'equilibrio, facendoli cadere a terra l'uno sopra l'altro. 
Entrambi cominciarono a ridere, non curanti dei passanti che gli rivolgevano strane occhiate. 
''Mi sa che il carcere ti ha fatto ingrassare'' commentò Lorenzo aiutando Delfina ad alzarsi ''prima eri più leggera ''
''A me invece sembra che sia più un problema di muscoli'' commentò Delfina sarcastica tastando le braccia del marito. 
''Ma se faccio come minimo 200 addominali al giorno'' 
''Si...'' rispose Delfina incredula ''per posare il telecomando e prendere il joystick per i videogiochi''
Lorenzo la guardò con l'aria di essere stato beccato e poi ammise ''E va bene, hai ragione tu, le serate pizza e videogiochi non sono mancate, però l'importante è la parte interiore no? E di quella modestamente non puoi lamentarti'' aggiunse con fare soddisfatto. 
''Veramente..'' commentò la ragazza guardandolo perplessa. Ma appena vide la faccia di Lorenzo intristirsi, sorrise, la faceva morire quando faceva la vittima, e così aggiunse ''Scherzo.. per quello sei sempre stato il migliore''
''Davvero?''
''Senza alcun dubbio '' rispose Delfina prima di dargli un altro bacio. 
''Allora mi sa che questo te lo sei proprio meritato'' disse Lorenzo andando a prendere un piccolo pacchettino blu.
''Per me?'' chiese Delfina sorpresa.
''No guarda, veramente è per quella signora seduta sulla panchina'' rispose Lorenzo divertito ''ma certo che è per te, tonta''
Delfina prese il pacchetto e appena lo aprì rimase stupita. Dentro c'era un bracciale con numerosi ciondoli ognuno dei quali raffigurava qualcosa di diverso. 
''E' bellissimo!'' esclamò Delfina entusiasta dandogli un bacio ''Li hai fatto tu?'' 
''Uno per uno'' rispose fiero Lorenzo ''ogni ciondolo ha un significato diverso, sono come dei piccoli amuleti che puoi portare sempre con te ''
''Come quelli di Flor..'' 
''Esattamente! E' stata proprio lei a farmi venire l'idea, ma visto che odi quegli strani oggetti che usa, ho deciso di rifarli in modo più raffinato.''
''Questo per esempio è quello della bontà'' disse Lorenzo indicando una pallina azzurra con dei ghirigori attorno ''mentre questo è quello della pace e della libertà..''
''A proposito'' lo interruppe delicatamente Delfina, ricordandosi improvvisamente di fare una cosa che desiderava da tempo ''Devo fare una cosa importante''
Così Delfina si portò le mani ai capelli, e, in un solo movimento, si tolse l'elastico che le legava la  lunga chioma scura formando la sua caratteristica coda di cavallo, lasciando i suoi capelli di nuovo sciolti e finalmente capaci di agitarsi liberamente al vento.
Lorenzo all'inizio era rimasto perplesso non riuscendo a capire quello che voleva fare, ma poi comprese perfettamente il significato di quel gesto.
''Come ti senti adesso?'' 
''Libera'' disse Delfina, proprio come gli aveva risposto un bel po' di anni prima... 
----
'Stanotte. Alle 3. Ti aspetto all'angolo della strada.
Andrà tutto bene piccola. 
PS: Questo biglietto si autodistruggerà tra 3..2...No, scherzavo, strappalo e buttalo via.'
Lorenzo''

Delfina lesse il biglietto tutto d'un fiato. Era chiusa in camera sua, ma cercava di mantenere lo stesso tutti i sensi in allerta.
 Da quando la madre infatti aveva scoperto della sua relazione con Lorenzo, le era stato completamente vietato di uscire di casa, e riuscire a vederlo le veniva sempre più difficile. L'unico modo che avevano per comunicare erano quei piccoli biglietti che cercavano di scambiarsi grazie alla complicità di Ines, la badante della casa, la quale, avendo sentito la storia di Delfina ed essendo appassionata di telenovelas e storie d'amore impossibili, aveva acconsentito a fare da messaggera. 
Nell'ultimo periodo le cose erano diventate sempre più complicate. Ovviamente Malala l'aveva costretta a lasciare Lorenzo, e così Delfina, per non destare sospetti nella madre e peggiorare le cose, aveva deciso di accettare il suo consiglio e lasciarlo una volta per tutte. 
Naturalmente solo per finzione. 
Con Lorenzo si erano già messi d'accordo, e così avevano inscenato un finto litigio in cui lei gli diceva che non lo amava più; tutto questo davanti gli occhi della madre, che sembrava aver abboccato.  
In realtà infatti, tutto quello che era successo era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, facendo accettare a Delfina la proposta che tempo prima le aveva fatto Lorenzo di scappare via con lui per sposarsi. Sapeva che era una cosa da pazzi e incoscienti, non sapevano dove sarebbero andati, non avevano un posto in cui dormire, e solo i pochissimi soldi che Delfina aveva rubato dalla cassaforte del padre per mantenersi. Tuttavia non ne poteva più degli obblighi, delle costrizioni e dei divieti e in quel momento scappare le sembrava l'unica alternativa possibile. 
Delfina finì di leggere il biglietto e le ultime righe la fecero sorridere facendole dimenticare tutte le preoccupazioni.  
Così, dopo averlo distrutto, si mise a sedere nella scrivania, prese carta e penna e incominciò a scrivere una lettera per Malala. In fondo era sempre sua madre, e sentiva il bisogno di spiegarle la sua decisione e le sue motivazioni. Quando terminò  mise la lettera in una busta e finì di sistemare le ultime cose dentro un borsone. 
Proprio mentre stava per chiudere la cerniera, la madre entrò di colpo con la scusa di comunicarle che era pronta la cena. 
''Che stai facendo con quel borsone?'' le chiese poi con sguardo sospetto ''Non starai pensando di fare qualche pazzia con quel hippie squattrinato?''
Delfina stava per rispondere a tono alla madre, non sopportava il nomignolo con cui si riferiva a Lorenzo, ma poi si morse la lingua. 
'Fra poco andrai via di qui' si ripeté in mente 'non puoi farti scoprire e rovinare il piano'
 ''Stavo sistemando i vestiti per la palestra'' disse infine.
''Meglio così'' rispose Malala squadrandola dalla testa ai piedi ''Per un momento ho pensato che volessi scappare''
''Scappare con Lorenzo?'' replicò Delfina tentando di essere il più convincente possibile ''Ma se hai visto pure tu che ci siamo lasciati definitivamente...e poi ormai l'ho dimenticato,  era solo una stupida infatuazione che non contava niente''
''Molto bene'' commentò Malala scrutandola attentamente negli occhi ''vedo che non hai dimenticato tutti gli insegnamenti che ti ho dato.'' e  facendole un sorrisetto compiaciuto andò via, lasciandola  sola in camera, ogni secondo sempre più convinta della sua decisione.
 
Delfina non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto, non riuscendo a chiudere occhio e guardando continuamente la sveglia..
01:30..02:05...02:20
Ogni minuto che passava il cuore le batteva sempre più forte e l'ansia e le preoccupazioni la sovrastavano sempre di più. 
Ogni volta si ripeteva che sarebbe stata bene, che l'unica cosa importante era stare con il suo amore, essere felici e vivere per sempre insieme,ma dall'altra parte i dubbi ancora persistevano. Avrebbe dovuto lasciare la sua casa, la sua vita normale, e in fondo, nonostante tutto il male che le avevano fatto, le sarebbe mancata anche la sua famiglia. 
Delfina si era resa conto che quella decisione era come fare un salto nel vuoto, lasciando tutte le certezze e le convinzioni che aveva avuto fino a quel momento, andando incontro all'ignoto. Ma ormai aveva fatto una scelta, ed era troppo tardi per ripensarci. 
2.50 lesse improvvisamente nell'orologio. Era giunto il momento di andare via. 
Era già vestita e così dovette solo mettersi le scarpe e prendere il borsone. Fece un controllo generale per verificare di aver preso tutto, si guardò intorno, e con un pizzico di nostalgia lasciò dietro di sé la sua camera, i suoi ricordi e la sua vecchia vita. 
 Poi scese le scale facendo meno rumore possibile, e con il cuore che sembrava uscirle dal petto, si avviò verso la cucina per lasciare sul tavolo la lettera che aveva scritto. 
Quatta, quatta continuò a camminare nel buio e, raggiunta la porta d'ingresso, si guardò indietro per l'ultima volta.
 Fu in quel momento che notò di non essere l'unica sveglia...
Il cuore di Delfina perse un battito.
Anche sua madre era nel soggiorno, con un bicchierino pieno di liquore in una mano ed una bottiglia nell'altra. 
Fu un attimo, il tempo di scambiarsi uno sguardo, ma in realtà a Delfina sembrò un secolo. 
Poi tutto divenne confuso, rapido, veloce, Delfina vide la madre che incominciava a muoversi verso di lei, con uno sguardo così pieno d'ira che avrebbe fatto tremare anche il diavolo in persona. Così, senza nemmeno il tempo di pensare, girò la maniglia, e corse a più non posso cercando la macchina di Lorenzo. 
''Delfinaaaaa'' le gridò dietro la madre, mentre la rincorreva  in vestaglia. 
La ragazza continuò a correre, non curante delle urla della madre, poi svoltò l'angolo e finalmente vide il furgoncino bianco di Lorenzo. 
''Metti in motooo'' incominciò a gridare a più non posso. 
Lorenzo saltò in aria, e anche se non aveva capito bene cosa stesse succedendo, gettò via il fumetto che stava leggendo, prese le chiavi e accese il motore.
Delfina fece l'ultimo scatto, con la madre alle calcagna che la sgridava furibonda, e facendo il più in fretta possibile salì in macchina. 
Lorenzo l'aiutò  e poi mise subito il piede nell'acceleratore, cercando di allontanarsi il più velocemente possibile da quella strada. 
Malala ebbe solo il tempo di gridargli un ''Vi troverò'' raccogliendo tutto il fiato che le era rimasto nei polmoni, prima di vedere il piccolo furgoncino bianco girare l'angolo e sparire nel buio della notte. 
 
Erano rimasti in strada per circa due ore, cercando di allontanarsi il più possibile da Buenos Aires e far perdere le loro tracce. Ormai erano le 5 del mattino e il sole stava incominciando a sorgere. Il tragitto in macchina era stato tutt'altro che movimentato, Delfina era rimasta tutto il tempo in silenzio, con le braccia avvolte intorno al suo corpo minuto e lo sguardo fisso davanti a sé. Lorenzo aveva provato a farla parlare, ma lei aveva sempre risposto a monosillabi. In realtà non poteva far a meno di risentire la voce della madre che la chiamava, chiedendosi ancora una volta se aveva preso la decisione giusta. 
Man a mano Lorenzo rallentò, per poi entrare in un  parcheggio. Accanto a questo sorgeva un piccolo edificio con la facciata vecchia e rovinata e con tre lettere funzionanti su cinque che formavano la scritta Motel. 
''So che non è molto ma per oggi staremo qui, così potremo riposarci e stare tranquilli, va bene?''
Delfina si limitò ad accennare un si con il capo, continuando a fissare il vuoto. 
 
Una volta entrati in camera Lorenzo ruppe il silenzio.
''C'è qualcosa che non va piccola?'' le chiese prendendole la mano. 
''No, no'' si limitò a rispondere Delfina ''è che...''
''Sei preoccupata vero?''
Delfina finalmente si decise a parlare ''Si.. a volte mi chiedo se abbiamo fatto la scelta giusta.. mi sembra tutto così confuso e folle''
''Fini, so che per te non è stato facile lasciare tutto, ma questa era l'unica soluzione per continuare a rimanere insieme''
''Lo so'' rispose lei guardandolo negli occhi ''Questa è l'unica cosa che mi fa andare avanti''
Lorenzo le accarezzò la guancia e poi aggiunse ''Allora devi pensare solo a questo...Abbiamo superato tanti ostacoli, hanno tentato di separaci, ma il nostro amore è riuscito ad essere superiore a  tutto ciò. Adesso siamo qui, insieme, e non possiamo arrenderci dopo tutto quello che abbiamo dovuto affrontare'' 
Poi la guardò dritto negli occhi, ''Continuiamo a lottare insieme contro tutto e tutti?''
Delfina ricambiò lo sguardo e per la prima volta da quando erano partiti gli sorrise e gli rispose con un sicuro Si. 
''Potere del Dream Team Lolo e Fini attivato?'' le chiese Lorenzo ricambiando il sorriso e porgendole il pugno 
''Attivazione eseguita'' rispose Delfina unendo il suo pugno a quello del ragazzo, prima di scambiarsi un bacio. 
''Resta ancora un problema però'' aggiunse in seguito ''Dove andremo? Siamo soli, senza una meta, senza una casa in cui poter almeno dormire...Non abbiamo niente''
''E il nostro amore lo chiami niente?!'' rispose Lorenzo
''No, ma dobbiamo essere anche realistici...non possiamo vivere per sempre nel tuo furgoncino o cambiare motel ogni notte''
Lorenzo non sapeva cosa risponderle, quando ad un tratto vide una cartina dell'Argentina appoggiata sopra la cassettiera, probabilmente lì per i turisti. 
''Ho la soluzione'' disse Lorenzo alzandosi dal letto e andando a prendere la cartina, mentre Delfina lo guardava perplessa non capendo dove volesse arrivare. 
''Vuoi sapere dove andremo?'' le chiese mettendogli la cartina davanti ''chiudi gli occhi e punta il dito, qualsiasi posto indicherai quella sarà la nostra casa '' 
Delfina sorrise incredula, ma poi chiuse gli occhi e cominciò a percorrere la mappa con il dito, fino a quando scelse un punto della cartina. 
''Jujuy'' disse infine ridendo ''Ma è in mezzo al nulla!''
''Però ci sono un sacco di artigiani, potrei imparare tantissime  tecniche nuove'' le rispose Lorenzo '' e poi ti vedo bene con il poncho tipico e il berretto''
''Te lo sogni'' replicò Delfina ridendo e mettendogli le braccia attorno al collo ''Allora Jujuy è la scelta definitiva?'' 
''Jujuy sia''
''Sei sicuro che questo è quello che vuoi veramente?'' gli chiese Delfina ritornando seria. 
''Ciò che voglio veramente sei tu'' rispose Lorenzo guardandola negli occhi.
Così si baciarono e poi si gettarono sopra il letto, finendo per fare l'amore e ritrovandosi poi abbracciati a condividere sogni, speranze, pensieri e paure. 
''Come ti senti adesso?'' gli chiese Lorenzo accarezzandole il braccio 
''Libera'' rispose Delfina respirando a pieni polmoni quell'aria priva di vincoli e obbligazioni 
---
''Sorpresa!'' le gridarono tutti quando la porta della villa in cui aveva vissuto tanto tempo prima si riaprì. 
Appena rimise piede lì dentro fu circondata dalla vivacità, dal calore e dal clima accogliente della casa. Tutto il salotto infatti era stato addobbato con cartelli di bentornato, palloncini colorati e festoni. 
Il primo sguardo che Delfina cercò in quella folla fu quello di Flor,  a cui rivolse un sorriso e un immenso grazie. 
E poi quello della sua nipotina Margarita. Appena i loro sguardi si incrociarono per Delfina fu come ritornare a quel momento in cui tenendola in braccio aveva capito cosa significasse amare.
Margarita all'inizio la guardò stranita, molte volte la madre le aveva raccontato del miracolo che aveva compiuto, ma non aveva mai capito fino in fondo cosa volesse dire. Quando i loro sguardi si incrociarono però, Margarita capii che tra lei e quella donna vi era davvero un legame profondo. E così, quasi inconsciamente, ruppe il silenzio imbarazzante che si era creato dopo il benvenuto, e correndole incontro l'abbracciò. 
''Bentornata zia'' le sussurò all'orecchio, prima che tutto il resto della famiglia, come se fosse stato sbloccato da quell'azione improvvisa, le raggiungesse formando un unico grande abbraccio. 
 
Il resto della serata proseguì nel divertimento e nella gioia; accompagnato dagli ottimi manicaretti preparati da Greta ed Evaristo, dalle canzoni della nuova band formata dai  gemelli  ed Alberto, il figlio di Bata e Sofia, e da balli, tante chiacchere e risate. 
La sua famiglia l'aveva riaccolta a braccia aperte, e anche quelli che fino a poco tempo prima erano ancora scettici, avevano cambiato idea, spinti dall'effettivo cambiamento di Delfina ma soprattutto dagli interminabili discorsi di Flor sulla speranza e il perdono. 
''E' stata proprio una bella serata non è vero?'' disse Lorenzo mentre uscivano dalla porta principale tenendosi per mano.
''Si, come tutta la giornata del resto ''
''Però mi sa che le sorprese non sono ancora finite sai?'' 
Delfina lo guardò dubbiosa, ''Cosa vuoi dire?''
''Vieni con me'' si limitò a rispondere lui baciandole il palmo della mano e coprendole gli occhi con le mani. 
''Non vedo niente'' gridò Delfina inciampando in una pietra 
''Ti fidi di me?'' le chiese Lorenzo 
''Veramente non molto''  rispose lei scettica 
''Allora non ti dico niente su dove andare''
''Odio quando mi ricatti'' 
''E io ti amo quando devi confidare in me e devi sottostare alle mie condizioni''
''Non mi ci fare pensare'' commentò la ragazza ricordandosi di quando la ricattava. 
 
A Delfina sembrò di camminare per un tempo lunghissimo, ma in realtà avevano svoltato solamente l'angolo, e tra risate, imprecazioni, inciampi e piedi pestati erano arrivati ad un piccolo spiazzo vicino la villa. 
''Siamo arrivati'' disse Lorenzo togliendole le mani dagli occhi 
Delfina si ritrovò davanti un camper tutto bianco  con dei fiori disegnati lateralmente.
''Ho pensato che sarebbe stato bello partire di nuovo insieme, e festeggiare il nostro matrimonio con una luna di miele indimenticabile'' le bisbigliò Lorenzo all'orecchio ''scegli un posto e partiamo stanotte stesso''
''Tu sei pazzo!'' esclamò Delfina incredula ma allo stesso tempo sorpresa 
''Pazzo di te '' le rispose lui dandole un bacio ''allora Fini, accetti la mia proposta?'' 
''Si'' rispose lei entusiasta bisbigliandoli il nome di un posto all'orecchio. 
Quindi salirono sul camper e fecero partire il cd con la loro canzone, che in quel momento più che mai li rispecchiava, accompagnandola con la loro voce e con strani balletti. 
 Finalmente dopo tanto tempo erano di nuovo insieme e nessuno li avrebbe mai più separati.  
We'll be together again
I've been waiting for a long time
 
We'll be together and nobody ain't never
Gonna disconnect us or ever separate us. 

 
E così con quella canzone che per l'ennesima volta faceva loro da sottofondo, partirono come tanti anni prima circondati dal buio della notte. Questa volta però senza paure e preoccupazioni, ma solo con il desiderio di cantare a squarciagola e respirare quella libertà per il resto della loro vita. 

 
NOTE!: Ciao a tutti ecco a voi un nuovo capitolo, questa volta molto più lungo del solito!
La canzone è stop! Degli erasure, quella che cantano sempre nelle puntate!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Flor - speciale come te / Vai alla pagina dell'autore: nyke15