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Autore: Ino chan    20/04/2009    6 recensioni
-Dormi pure Minato kun.- mormorò accarezzandogli paternamente la fronte- Veglierò io su tuo figlio.-
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Author: Ino chan

Author: Ino chan!
Fandom: Naruto.
Rating: Verde.
Genere
: E se?
Paring: Jiraiya/Minato "Friendship"
Ambientazione: Pre-serie.
Disclamer:Purtroppo i personaggi in questione non mi appartengono,"per fortuna di Kakashi e Yamato! *ç* " non ci guadagno un soldo bucato a scrivere questa storia, ma  almeno soddisfo la mia voglia di pucciosità! >////<

 

Sleep Away.

 

"...Poche persone aveva amato nella sua vita. Da che la guerra gli aveva strappato l'abbraccio dei suoi genitori aveva donato a pochi eletti il suo affetto, per non dover più soffrire quel dolore indescrivibile, per proteggere la sua anima, già stanca come quella di un vecchietto. Si strinse nel mantello e tirò su il cappuccio per cercare di ripararsi dalla pioggia battente. Erano passati solo pochi anni da quando aveva detto addio a quei tre bambini nel paese della Pioggia, e già i piccoli Konan, Yaito e Nagato gli mancavano da morire. Tsunade l'aveva preso per scemo quando le aveva detto che sarebbe tornato a trovarli, per vedere come se la cavavano. Da lontano, senza farsi vedere. Giusto per togliersi lo sfizio e il peso che sentiva sul cuore per averli lasciati a solo 13 anni d'età. Allungò il passo, abbassando la testa per non sbattere la fronte contro i rami bassi  che si stendevano sul sentiero. Un bosco di betulle, era come una ferita bianca nel paesaggio roccioso che divideva Konoha dalla Pioggia, ricordava quando aveva portato i bambini a raccogliere i funghi, si erano divertiti da matti e persino Nagato aveva sorriso. Una folata di vento gli spedì in faccia il cappuccio, le condizioni atmosferiche stavano volgendo troppo rapidamente al peggio, "Devo trovare un riparo" si lanciò un occhiata alle spalle " Ormai ho anche le mutande bagna..."
Si bloccò. Un ombra stava discendendo il picco di scarpata da dove prima lui era saltato. Si avvicinò di un passo e attese che si portasse a favore di luce. La luna era piena e sembrava così vicina da poter essere toccata "Un bambino?" si chiese
- Ehi!- esclamò - Ehi! Tu!-

Il ragazzino sollevò lo sguardo verso di lui. Era piccolo da far tenerezza, con capelli biondi incolllati al capo dalla pioggia e enormi occhi azzurri. Un angioletto insanguinato che alla sua vista  cercò di tirarsi indietro di un passo - Non mi fare del male.- crollò a sedere con un schizzo di fango, le braccia sollevate in un istintivo moto di protezione- Per favore.-

-Sta tranquillo...Non ti voglio fare del male.-

Gli si avvicinò lentamente e senza fare mosse brusche per non spaventarlo. Legato al polso teneva un coprifronte di Konoha. Troppo grande per essere suo e di colore rosso come quello degli shinobi medici  "Dev'essere stato mandato avanti per cercare aiuto da uno dei genitori." piegò un ginocchio a terra per mostrarsi meno opprimente al piccolo che stava tremando come una foglia "Nonostante sia ferito in modo tanto grave..." si morse il labbro inferiore con fare pensieroso mentre il biondino tirava un sospiro di sollievo alla vista del suo coprifronte "Ho paura che abbiano voluto allontanarlo per non fargli assistere a qualcosa di terribile..."

-Di chi è quel coprifronte?-

-Della mia mamma.-

-Dove si trova adesso? Portami da lei.- lo prese delicatamente sotto le ascelle e lo sollevò facendo attenzione a non fargli male. Portava una ferita da Aikuchi sulla pancia, una pressione avrebbe potuto rompergli qualche vena importante - Da che parte ?-

-Sinistra ... sollevò un braccino ...Su.-

Risalì il pendio che aveva da poco ridisceso mentre il piccolo gli si accocolava contro. Dimostrava sui quattro...cinque anni massimo, ma aveva avuto la forza di trascinarsi fino alla strada . Non era un bambino come tutti gli altri, Jiraiya riusciva a sentirlo a pelle - E adesso dove?-

-Destra....Fino a quella roccia.-

Svoltò l'angolo e un moto di orrore gli si fermò in gola, aveva passato la vita sui campi di battaglia, ma mai gli era capitato di trovarsi di fronte a una simile mattanza. Shinobi di Konoha ridotti a pezzi, arti sparsi, Oh Kami sama... Non riusciva a continuare a guardare. Sentì un conato salirgli dalla bocca dello stomaco e affondò il viso contro la spalla del bambino che sembrava esserglisi svenuto addosso.

"Cazzo... Chi sarà stato?"

 

-Mamma?-

-No.-

-Mammina!-

-Piccolo rimani qui.-

-Mamma...- si divincolò dalla presa di Jiraiya e saltò giù , piegandosi sulle ginocchia per cercare di frenare la fitta di dolore che gli aveva diviso a metà lo stomaco. Si mosse fra i cadaveri e crollò accanto al corpo di una donna. Bionda come il figlio, gli occhi spalancati e il volto contratto in una morsa di dolore. -Mamma sono tornato !- la scosse, cercò di girarla per farsi guardare, ma era tutto inutile, il sannin lo sapeva e anche lui doveva averlo intuito per come si stava agitando- Mamma, ho portato aiuto! Mamma.-

 

-E' morta piccolo.-

-No! Mi ha parlato...Mi ha dato questo! Mi ha detto di cercare aiuto!-

Jiraiya girò la testa per sottrarre lo sguardo dal viso del ragazzino - Mi spiace.- S'inginocchiò, che ne poteva sapere quel cucciolo che per morire dissanguato ci vogliono quindici minuti, che ne poteva sapere che sua madre l'aveva mandato via per non farlo assistere mentre moriva.-  Di dove siete?-

-Tsushi, signore.-

-Tua madre faceva parte dell'avanguardia armata che sorvergliava i confini con Suna.- lanciò un'occhiata attorno, stavano tornando al Villaggio  dopo sei mesi di piantone nella roccaforte di Noburo - Come si chiamava tua madre?-

 

-Yuri Namikaze.-

-Si, ho sentito parlare di...Ehi!- il bambino era crollato a faccia avanti  addosso alla mamma. Con un sospiro aveva roteato lo sguardo al cielo e si era afflosciato come un sacco vuoto senza emettere un solo lamento- Piccolo! Ti senti male?-  Lo sollevò e lo rigirò per appoggiargli un orecchio sul petto. Il cuore fruscivava e rollava come un vecchio motore scassato- Tua madre non posso più salvarla...-  si alzò e con un balzo si allontanò da quel luogo di morte-  Ma te...-

 

°*°*°*°

 

-Allora?-

-Allora è ancora vivo. -

-Davvero? E come sta?-

Tsunade sollevò un sopracciglio Jiraiya era decisamente troppo buono per i suoi gusti -Sta bene e ha chiesto di te.- si fece di lato di un passo e gli fece segno di andare - Ah!- lo trattenne per un braccio -Si chiama Minato ed è proprio un tipetto buffissimo.-

"Buffo!? Che c'è di buffo d in un bambino che ha perso la madre?" spalancò la porta e... Per poco non finì a gambe all'aria per la sorpresa-MI ERI SEMBRATO UNA FACCIA FAMILIARE E INFATTI...- Jiraiya strabuzzò gli occhi, lo aveva lasciato moribondo fra le mani di Tsunade e adesso stava saltellando sul letto con un enorme sorriso dipinto sul viso- SEI JIRAIYA IL MIO SANNIN PREFERITO!-

 

-Il tuo cosa?-

-Sannin!- lo indicò -Sei proprio come nei rotoli che aveva la mia mamma.- si bloccò e si portò una manina il viso, il buon umore era svanito per lasciare posto al dolore della perdita. Jiraiya prese una sedia e il bambino si lasciò cadere di fianco, di lato con un braccio di traverso sulla testa
 -Mi spiace piccolo.- mormorò fissando quella piccola schiena scossa dai brividi, i ricordi dovevano averlo sommerso come una cascata, faticava a respirare, stava soffocando
- Tua madre non l'ho mai conosciuta, ma ho sentito parlare molto bene di lei. Era una kunoishi molto potente, intelligentissima e molto esperta ...-inspirò a fondo in cerca di una conclusione a quell'inutile convenevole. Infondo che poteva farci quel ragazzino con le sue condoglianze? -Devi essere molto fiero di lei.-

 Nessuna risposta. Jiraiya si lasciò cadere contro lo schienale della seggiola, incrociò le braccia e poggiò il mento sul petto- Dormi pure Minato.- disse -  Veglierò io su di te.-

Il bambino tirò fuori la testa da sotto il braccio e rilassò le spalle con un sospiro.
Jiraiya sorrise era la prima volta che lo prendevano tanto sul serio..."

 

 

Venti anni dopo.

 

L'aria sembrava essersi inspessita e incupita e in quell'oscurità innaturale le dita intrecciate di Minato Namikaze avevano preso a risplendere di una pallida e lugubre luminescenza, creando macchie di luce sul suo viso.

Serpente.

Cinghiale.

Pecora.

Coniglio.

Cane.

Topo.

Gallo.

Cavallo.

Serpente.

Mormorò lentamente facendo fremere lo spazio attorno a lui,fremendo quando qualcosa di vivo e pulsante si librò alle sue spalle, una creatura simile a una voluta di nero fumo, che lentamente prese corpo rivelando le sembianze del Dio della Morte.
TECNICA DI CONFINAMENTO...disse fissando lo sguardo in quel del neonato ai suoi piedi, in quei piccoli occhi azzurri che lo osservavano curiosi. L'ombra livida di un sorriso gli increspò le labbra, una piega dolce fra ferite unte di sangue e lividi violace che gli addolcì i lineamenti e che fece gridare ancora di più la donna che stava assistendo allo scontro stretta al petto di Jiraiya - Perdonami se puoi, Kushina.-respirò dalle labbra spaccate, prima di tornare a Kyuubi- Perdonami Nacchan.-

....SIGILLO DEL DIAVOLO!

 

Cadde sulle ginocchia mentre la volpe veniva trascinata a viva forza nel corpo di Naruto, la vide lottare, ruggire e maledirlo mentre affondava nella sua prigione, ghignò a quegli occhi cremisi e quegli artigli che cercavano di farlo a pezzi- Ti ho battuta alla fine.-

Sentì le forze venire meno, il mondo sparire e la sensazione della pioggia sulla sua pelle farsi più rarefatta. Scivolò indietro, e la sua mente non potè fare a meno di tornare a quella notte, quando era scappato sotto la pioggia e quell'uomo che l'aveva portato in salvo. Nell'incoscenza aveva registrato il calore delle sue braccia e il suo odore, nel dolore più nero aveva trovato qualcuno che l'aveva fatto sentire al sicu... Spalancò gli occhi e sollevò lo sguardo. Jiraiya l'aveva preso al volo. Sorrise nonostante il dolore che gli stava trascinando via l'anima - Sensei.- sussurrò. Ancora una volta era arrivato nel suo momento più nero per farlo sentire al sicuro.

 

-Mi spiace piccolo.-

- Per...Per cosa?-

-Non ti ho protetto.-

 

[Veglierò io su di te]

 

Minato s'inarcò con un gemito sommesso, il testone di Gamabunta era davvero un posto scomodo per morire, si aggrappò al braccio del sannin e inspirò a fondo per rimanere in sè per qualche altro istante -No, maestro...- buttò tutto il fiato che aveva in corpo sollevando appena il capo per guardare Kakashi chinarsi sul bambino che urlava e tendeva le mani. Il pancino doveva dolergli da matti. Il sigillo di Kyubi emetteva sangue marcio e pus- Oh povero Nacchan.- gemette
-Povero...Povero...piccolo...-

Prima di imprimere il sigillo della bestia aveva pregato il Sandaime sama di vegliare su Naruto " Fa che venga trattato come un eroe" lo aveva pregato, ma sapeva che la gente è stupida..."Che vita ti aspetta, tesoro mio..."
Sensei..
Gli strattonò la casacca rossa che indossava, rimanere sveglio stava diventando una fatica assoluta, lo tirò con tutta la forza che aveva in corpo -Maestro...- ripetè mentre Kakashi piangeva piegato sul bambino e da tutto il villaggio si levavano lamenti funerei:-Promettimi...-
-Qualunque cosa...- in quel momento, pur di farlo andare in pace gli avrebbe anche promesso una fetta di luna - Qualunque cosa Minato, dimmi.-

-Che veglierai su Naruto come hai vegliato su di me...-

Jiraiya sentì qualcosa rompersi, cadere in pezzi e sparire per sempre, , scariche di dolore lo attraversavano, rendendolo cieco e sordo alle ultime parole di colui che con tutto il cuore aveva chiamato discepolo. Intravide la reazione di Kakashi, lo vide irrigidire le spalle, annuire e passare timidamente una mano attorno alle spalle della ragazzina che cacciò un singhiozzo soffocato...Continuate a prendervi cura l'uno dell'altra... Kakashi... Rin... Tempi duri vi aspettano, mi raccomando... tirò le labbra in un sorriso sofferto e i due ragazzi proruppero nello stesso rigurgito di pianto. Era straziante vederli così disperati, Minato tese una mano verso di loro ...Siete il mio orgoglio ragazzi... Tutti e tre.

-E tu sei il nostro, maestro .-

Il sannin chiuse gli occhi, quella condizione di sordità e quasi totale cecità lo stava ledendo da dentro, si sentiva inutile, una bambola rotta lasciata da parte. Serrò i denti e strizzò le palpebre per cacciare indietro ogni sensazione, per lasciare spazio al vuoto e alla pace.

[Uao che ranocchiona!]
[E' un rospo Minato! ROSPO!]
[Vabbeh, rospo, ranocchio...Sempre di anfibi parliamo.]

 

-Maestro! Maestro rimanete sveglio!-

-Basta Rin... Se ne è andato.-

-Non è possibile...Prima Obito e adesso il sensei...-

-Siamo rimasti soli.-

 

[...Sarai un ottimo papà Minato, smettila di farti certe paranoie e goditela!]

[ Sei stato tu a tirarmi su...E normale che mi faccia delle domande,no?!]

[ Ehi,sei cresciuto più che bene! Sei l'Hokaghe adorato e ammirato da tutti o sbaglio?]

 

Un urlo stridulo seguito da molti altri, dabbasso Gamabunta che emise un verso gutturale che sapeva di bestemmia, Jiraiya socchiude gli occhi e vide che tutto era davvero finito, che una delle persone che più aveva amato al mondo se ne era andata davvero... Lo fissò, fra le lacrime che gli appannavano la vista, sembrava il ritratto stesso della pace nonostante il sangue che gli copriva il viso, aveva un'espressione talmente serena che sembrava dormire:-Dormi pure Minato kun.- mormorò accarezzandogli paternamente la fronte- Veglierò io su tuo figlio.-

 

 

Fine.

 

 

Alla fine di questa fic avevo quest' espressione O____O non lo so nemmeno io da dove mi è uscita!!! Fatemi sapere che ne pensate.... Oddio... So solo che Jiraiya e Minato mi sanno tanto di padre e figlio, molto più di Iruka e Naruto.PS : Ogni riferimento alla ship ; Kakashi/Rin è puramente casuale....SI A CHI LA VOGLIO DARE A BERE!!!!X°D

 

   
 
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