Author: Ino chan!
Fandom: Naruto.
Rating:
Verde.
Genere: E
se?
Paring: Jiraiya/Minato "Friendship"
Ambientazione: Pre-serie.
Disclamer:Purtroppo
i personaggi in questione non mi appartengono,"per
fortuna di Kakashi e Yamato! *ç* " non ci guadagno un soldo bucato a scrivere questa
storia, ma almeno soddisfo la mia voglia
di pucciosità! >////<
Sleep Away.
"...Poche persone aveva amato nella
sua vita. Da che la guerra gli aveva strappato l'abbraccio dei suoi genitori
aveva donato a pochi eletti il suo affetto, per non dover più soffrire quel
dolore indescrivibile, per proteggere la sua anima, già stanca come quella di
un vecchietto. Si strinse nel mantello e tirò su il cappuccio per cercare di
ripararsi dalla pioggia battente. Erano passati solo pochi anni da quando aveva
detto addio a quei tre bambini nel paese della Pioggia, e già i piccoli Konan,
Yaito e Nagato gli mancavano da morire. Tsunade l'aveva preso per scemo quando
le aveva detto che sarebbe tornato a trovarli, per vedere come se la cavavano.
Da lontano, senza farsi vedere. Giusto per togliersi lo sfizio e il peso che
sentiva sul cuore per averli lasciati a solo 13 anni d'età. Allungò il passo,
abbassando la testa per non sbattere la fronte contro i rami bassi che si stendevano sul sentiero. Un bosco di
betulle, era come una ferita bianca nel paesaggio roccioso che divideva Konoha
dalla Pioggia, ricordava quando aveva portato i bambini a raccogliere i funghi,
si erano divertiti da matti e persino Nagato aveva sorriso. Una folata di vento
gli spedì in faccia il cappuccio, le condizioni atmosferiche stavano volgendo
troppo rapidamente al peggio, "Devo trovare un riparo" si
lanciò un occhiata alle spalle " Ormai ho anche le mutande
bagna..."
Si bloccò. Un ombra stava discendendo il picco di scarpata da dove prima lui
era saltato. Si avvicinò di un passo e attese che si portasse a favore di luce.
La luna era piena e sembrava così vicina da poter essere toccata "Un
bambino?" si chiese - Ehi!- esclamò - Ehi! Tu!-
Il ragazzino sollevò lo sguardo verso di
lui. Era piccolo da far tenerezza, con capelli biondi incolllati al capo dalla
pioggia e enormi occhi azzurri. Un angioletto insanguinato che alla sua
vista cercò di tirarsi indietro di un
passo -
Non mi fare del male.- crollò a sedere con un schizzo di fango, le braccia sollevate in
un istintivo moto di protezione- Per favore.-
-Sta tranquillo...Non ti voglio fare del
male.-
Gli si avvicinò lentamente e senza fare
mosse brusche per non spaventarlo. Legato al polso teneva un coprifronte di
Konoha. Troppo grande per essere suo e di colore rosso come quello degli
shinobi medici "Dev'essere stato
mandato avanti per cercare aiuto da uno dei genitori." piegò un
ginocchio a terra per mostrarsi meno opprimente al piccolo che stava tremando
come una foglia "Nonostante sia ferito in modo tanto grave..." si
morse il labbro inferiore con fare pensieroso mentre il biondino tirava un
sospiro di sollievo alla vista del suo coprifronte "Ho paura che
abbiano voluto allontanarlo per non fargli assistere a qualcosa di
terribile..."
-Di chi è quel coprifronte?-
-Della mia mamma.-
-Dove si trova adesso? Portami da lei.- lo prese
delicatamente sotto le ascelle e lo sollevò facendo attenzione a non fargli
male. Portava una ferita da Aikuchi sulla pancia, una pressione avrebbe potuto
rompergli qualche vena importante - Da che parte ?-
-Sinistra ... sollevò un
braccino ...Su.-
Risalì il pendio che aveva da poco
ridisceso mentre il piccolo gli si accocolava contro. Dimostrava sui
quattro...cinque anni massimo, ma aveva avuto la forza di trascinarsi fino alla
strada . Non era un bambino come tutti gli altri, Jiraiya riusciva a sentirlo a
pelle - E adesso dove?-
-Destra....Fino a quella roccia.-
Svoltò l'angolo e un moto di orrore gli
si fermò in gola, aveva passato la vita sui campi di battaglia, ma mai gli era
capitato di trovarsi di fronte a una simile mattanza. Shinobi di Konoha ridotti
a pezzi, arti sparsi, Oh Kami sama... Non riusciva a continuare a guardare.
Sentì un conato salirgli dalla bocca dello stomaco e affondò il viso contro la
spalla del bambino che sembrava esserglisi svenuto addosso.
"Cazzo... Chi sarà stato?"
-Mamma?-
-No.-
-Mammina!-
-Piccolo rimani qui.-
-Mamma...- si divincolò dalla presa di
Jiraiya e saltò giù , piegandosi sulle ginocchia per cercare di frenare la
fitta di dolore che gli aveva diviso a metà lo stomaco. Si mosse fra i cadaveri
e crollò accanto al corpo di una donna. Bionda come il figlio, gli occhi
spalancati e il volto contratto in una morsa di dolore. -Mamma sono
tornato !- la scosse, cercò di girarla per farsi guardare, ma era tutto
inutile, il sannin lo sapeva e anche lui doveva averlo intuito per come si
stava agitando- Mamma, ho portato aiuto! Mamma.-
-E' morta piccolo.-
-No! Mi ha parlato...Mi ha dato questo!
Mi ha detto di cercare aiuto!-
Jiraiya girò la testa per sottrarre lo
sguardo dal viso del ragazzino - Mi spiace.- S'inginocchiò, che ne poteva
sapere quel cucciolo che per morire dissanguato ci vogliono quindici minuti,
che ne poteva sapere che sua madre l'aveva mandato via per non farlo assistere
mentre moriva.- Di dove siete?-
-Tsushi, signore.-
-Tua madre faceva parte dell'avanguardia
armata che sorvergliava i confini con Suna.- lanciò un'occhiata attorno, stavano
tornando al Villaggio dopo sei mesi di
piantone nella roccaforte di Noburo - Come si chiamava tua madre?-
-Yuri Namikaze.-
-Si, ho sentito parlare di...Ehi!- il bambino era
crollato a faccia avanti addosso alla
mamma. Con un sospiro aveva roteato lo sguardo al cielo e si era afflosciato
come un sacco vuoto senza emettere un solo lamento- Piccolo! Ti
senti male?- Lo sollevò e lo
rigirò per appoggiargli un orecchio sul petto. Il cuore fruscivava e rollava
come un vecchio motore scassato- Tua madre non posso più salvarla...- si alzò e con un balzo si allontanò da quel
luogo di morte- Ma te...-
°*°*°*°
-Allora?-
-Allora è ancora vivo. -
-Davvero? E come sta?-
Tsunade sollevò un sopracciglio Jiraiya
era decisamente troppo buono per i suoi gusti -Sta bene e ha chiesto di te.- si fece di lato di
un passo e gli fece segno di andare - Ah!- lo trattenne per un braccio -Si chiama Minato ed
è proprio un tipetto buffissimo.-
"Buffo!? Che c'è di buffo d in un
bambino che ha perso la madre?" spalancò la porta e... Per poco non finì
a gambe all'aria per la sorpresa-MI ERI SEMBRATO UNA FACCIA FAMILIARE E
INFATTI...- Jiraiya strabuzzò gli occhi, lo aveva lasciato moribondo fra le
mani di Tsunade e adesso stava saltellando sul letto con un enorme sorriso
dipinto sul viso- SEI JIRAIYA IL MIO SANNIN PREFERITO!-
-Il tuo cosa?-
-Sannin!- lo indicò -Sei proprio come
nei rotoli che aveva la mia mamma.- si bloccò e si portò una manina il viso,
il buon umore era svanito per lasciare posto al dolore della perdita. Jiraiya
prese una sedia e il bambino si lasciò cadere di fianco, di lato con un braccio
di traverso sulla testa
-Mi spiace piccolo.- mormorò fissando
quella piccola schiena scossa dai brividi, i ricordi dovevano averlo sommerso
come una cascata, faticava a respirare, stava soffocando - Tua madre non
l'ho mai conosciuta, ma ho sentito parlare molto bene di lei. Era una kunoishi
molto potente, intelligentissima e molto esperta ...-inspirò a fondo in
cerca di una conclusione a quell'inutile convenevole. Infondo che poteva farci
quel ragazzino con le sue condoglianze? -Devi essere molto fiero di lei.-
Nessuna risposta. Jiraiya si lasciò cadere
contro lo schienale della seggiola, incrociò le braccia e poggiò il mento sul
petto-
Dormi pure Minato.- disse - Veglierò io su di te.-
Il bambino tirò fuori la testa da sotto
il braccio e rilassò le spalle con un sospiro.
Jiraiya sorrise era la prima volta che lo prendevano tanto sul serio..."
Venti anni
dopo.
L'aria sembrava essersi inspessita e
incupita e in quell'oscurità innaturale le dita intrecciate di Minato Namikaze
avevano preso a risplendere di una pallida e lugubre luminescenza, creando
macchie di luce sul suo viso.
Serpente.
Cinghiale.
Pecora.
Coniglio.
Cane.
Topo.
Gallo.
Cavallo.
Serpente.
Mormorò lentamente facendo fremere lo
spazio attorno a lui,fremendo quando qualcosa di vivo e pulsante si librò alle
sue spalle, una creatura simile a una voluta di nero fumo, che lentamente prese
corpo rivelando le sembianze del Dio della Morte.
TECNICA DI CONFINAMENTO...disse fissando lo
sguardo in quel del neonato ai suoi piedi, in quei piccoli occhi azzurri che lo
osservavano curiosi. L'ombra livida di un sorriso gli increspò le labbra, una
piega dolce fra ferite unte di sangue e lividi violace che gli addolcì i
lineamenti e che fece gridare ancora di più la donna che stava assistendo allo
scontro stretta al petto di Jiraiya - Perdonami se puoi, Kushina.-respirò dalle labbra spaccate, prima di tornare a Kyuubi-
Perdonami Nacchan.-
....SIGILLO DEL DIAVOLO!
Cadde sulle ginocchia mentre la volpe
veniva trascinata a viva forza nel corpo di Naruto, la vide lottare, ruggire e
maledirlo mentre affondava nella sua prigione, ghignò a quegli occhi cremisi e
quegli artigli che cercavano di farlo a pezzi- Ti ho battuta alla fine.-
Sentì le forze venire meno, il mondo
sparire e la sensazione della pioggia sulla sua pelle farsi più rarefatta.
Scivolò indietro, e la sua mente non potè fare a meno di tornare a quella
notte, quando era scappato sotto la pioggia e quell'uomo che l'aveva portato in
salvo. Nell'incoscenza aveva registrato il calore delle sue braccia e il suo
odore, nel dolore più nero aveva trovato qualcuno che l'aveva fatto sentire al
sicu... Spalancò gli occhi e sollevò lo sguardo. Jiraiya l'aveva preso al volo.
Sorrise nonostante il dolore che gli stava trascinando via l'anima - Sensei.- sussurrò. Ancora una volta era arrivato nel suo momento più
nero per farlo sentire al sicuro.
-Mi spiace piccolo.-
- Per...Per cosa?-
-Non ti ho protetto.-
[Veglierò io
su di te]
Minato s'inarcò con un gemito sommesso,
il testone di Gamabunta era davvero un posto scomodo per morire, si aggrappò al
braccio del sannin e inspirò a fondo per rimanere in sè per qualche altro
istante -No,
maestro...- buttò tutto il fiato che aveva in corpo sollevando appena il
capo per guardare Kakashi chinarsi sul bambino che urlava e tendeva le mani. Il
pancino doveva dolergli da matti. Il sigillo di Kyubi emetteva sangue marcio e pus-
Oh povero Nacchan.- gemette
-Povero...Povero...piccolo...-
Prima di imprimere il sigillo della
bestia aveva pregato il Sandaime sama di vegliare su Naruto " Fa che
venga trattato come un eroe" lo aveva pregato, ma sapeva che la gente
è stupida..."Che vita ti aspetta, tesoro mio..."
Sensei.. Gli strattonò la casacca rossa che indossava, rimanere sveglio
stava diventando una fatica assoluta, lo tirò con tutta la forza che aveva in
corpo -Maestro...-
ripetè mentre Kakashi piangeva piegato sul bambino e
da tutto il villaggio si levavano lamenti funerei:-Promettimi...-
-Qualunque cosa...- in quel momento, pur di farlo
andare in pace gli avrebbe anche promesso una fetta di luna - Qualunque
cosa Minato, dimmi.-
-Che veglierai su Naruto come hai vegliato su di
me...-
Jiraiya sentì qualcosa rompersi, cadere
in pezzi e sparire per sempre, , scariche di dolore lo attraversavano,
rendendolo cieco e sordo alle ultime parole di colui che con tutto il cuore
aveva chiamato discepolo. Intravide la reazione di Kakashi, lo vide irrigidire
le spalle, annuire e passare timidamente una mano attorno alle spalle della
ragazzina che cacciò un singhiozzo soffocato...Continuate a prendervi cura l'uno
dell'altra... Kakashi... Rin... Tempi duri vi aspettano, mi raccomando... tirò le labbra in
un sorriso sofferto e i due ragazzi proruppero nello stesso rigurgito di
pianto. Era straziante vederli così disperati, Minato tese una mano verso di
loro ...Siete
il mio orgoglio ragazzi... Tutti e tre.
-E tu sei il nostro, maestro .-
Il sannin chiuse gli occhi, quella
condizione di sordità e quasi totale cecità lo stava ledendo da dentro, si
sentiva inutile, una bambola rotta lasciata da parte. Serrò i denti e strizzò
le palpebre per cacciare indietro ogni sensazione, per lasciare spazio al vuoto
e alla pace.
[Uao
che ranocchiona!]
[E' un rospo Minato! ROSPO!]
[Vabbeh, rospo, ranocchio...Sempre di anfibi parliamo.]
-Maestro! Maestro rimanete sveglio!-
-Basta Rin... Se ne è andato.-
-Non è possibile...Prima Obito e adesso il
sensei...-
-Siamo rimasti soli.-
[...Sarai un
ottimo papà Minato, smettila di farti certe paranoie e goditela!]
[ Sei stato
tu a tirarmi su...E normale che mi faccia delle domande,no?!]
[ Ehi,sei
cresciuto più che bene! Sei l'Hokaghe adorato e ammirato da tutti o sbaglio?]
Un urlo stridulo seguito da molti altri,
dabbasso Gamabunta che emise un verso gutturale che sapeva di bestemmia,
Jiraiya socchiude gli occhi e vide che tutto era davvero finito, che una delle
persone che più aveva amato al mondo se ne era andata davvero... Lo fissò, fra
le lacrime che gli appannavano la vista, sembrava il ritratto stesso della pace
nonostante il sangue che gli copriva il viso, aveva un'espressione talmente
serena che sembrava dormire:-Dormi pure Minato kun.- mormorò
accarezzandogli paternamente la fronte- Veglierò io su tuo figlio.-
Fine.
Alla fine di questa fic avevo quest' espressione
O____O non lo so nemmeno io da dove mi è uscita!!! Fatemi sapere che ne
pensate.... Oddio... So solo che Jiraiya e Minato mi sanno tanto di padre e
figlio, molto più di Iruka e Naruto.PS : Ogni riferimento alla ship ;
Kakashi/Rin è puramente casuale....SI A CHI LA VOGLIO DARE A BERE!!!!X°D