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Autore: supersara    08/07/2016    0 recensioni
Questa storia partecipa al Contest "NaruHina - IC Contest" indetto da Nede sul forum di EFP.
Salve a tutti! Come potrete intuire dal titolo del contest, lo scopo principale era quello di mantenere IC i personaggi, e per quanto mi sia impegnata, non sono sicura di esserci riuscita XD speriamo bene.
Hinata sta assistendo alla preparazione di un'Himawari adolescente, che si sta facendo bella per uscire con un amico. Alla domanda della figlia su come si sia innamorata si suo padre, Hinata ricorda una notte di tanti anni prima...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Himawari Uzumaki, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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RICORDI DI UNA NOTTE D’AMORE
 

 
 
Hinata guardò divertita in direzione del bagno. Himawari aveva intenzionalmente lasciato la porta aperta per farsi notare mentre si preparava. Era visibilmente nervosa e, da brava madre, Hinata se ne era accorta immediatamente.

La ragazzina cercava senza successo di aggiustare un ciuffo ribelle, che proprio non voleva saperne di stare giù assieme a tutti gli altri. Al secondo sonoro sbuffo di Himawari, Hinata decise che era giunto il momento di intervenire.

Posò sul tavolo la sciarpa a cui stava lavorando con i ferri e si rivolse alla figlia: «Ti serve una mano?»

La più piccola non se lo fece ripetere due volte e, tenendo la spazzola fra le mani, raggiunse la poltrona sulla quale sedeva sua madre, sistemandosi ai suoi piedi e dandole le spalle.

La donna avvertì immediatamente una vampata di profumo provenire da sua figlia, così sorrise.

«Vai da qualche parte?» Chiese.

Himawari annuì, arrossendo leggermente: «Esco con un amico.»

Sotto le mani esperte di Hinata, i capelli acquistarono finalmente la forma desiderata, con molta soddisfazione di Himawari.

«Sei un tesoro mamma!» Le disse abbracciandola.

La mora sorrise rispondendo all’abbraccio.

La ragazzina prese il suo zaino e fece per avvicinarsi alla porta, quando all’improvviso si arrestò e tornò sui suoi passi.

«Qualcosa non va?» Le domandò sua madre.

Dopo qualche secondo di silenzio, si fece coraggio e parlò: «Mamma, com’è andata la prima volta che sei uscita con papà?»

Di riflesso Hinata arrossì e abbassò lo sguardo, tirandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli.

«I… io e tuo padre siamo sempre usciti insieme, anche quando non eravamo fidanzati.» Rispose in modo evasivo.

Himawari incrociò le braccia e sembrò riflettere.

«Ok, ma io mi riferisco al vostro primo appuntamento! Insomma, quand’è che di preciso vi siete innamorati?»

Hinata si portò una mano sotto il mento e cercò di ricordare. In realtà lei era sempre stata innamorata di Naruto, o perlomeno da quando ne aveva memoria. Eppure le riaffiorò alla mente il ricordo del giorno in cui capì veramente di amarlo, non più come una ragazzina, ma come una donna…


 
Era una notte fredda, specialmente nei boschi che segnavano il confine tra Konoha e Kumo. In un’altra occasione Hinata non avrebbe trovato giusto che le fosse stata affidata una missione così poco tempo dopo il termine della guerra. Ma come poteva lamentarsi? In fondo era sola con Naruto e di questo non poteva che gioire.

«Naruto-kun, la cena è pronta!» Lo chiamò mentre divideva le porzioni di cibo, assicurandosi che il suo piatto fosse abbondante e ordinato. Aveva preparato le provviste già da casa, proprio perché sapeva quanto lui amasse il cibo e che con un buon pasto avrebbe sicuramente fatto colpo su di lui.

Il biondo si avvicinò accennando un sorriso e, dopo averla ringraziata, prese il piatto dalle sue mani iniziando a mangiare, anche se con poco appetito. C’era qualcosa che non andava in lui e Hinata se ne era accorta prima di chiunque altro.

Dalla fine della guerra era diventato strano: sempre triste e silenzioso, non era più il Naruto vivace e sorridente di un tempo.

Lei lo capiva fin troppo bene: troppe perdite, troppe emozioni per lui che aveva lottato accanto a suo padre, nuovamente morto in seguito; lui che aveva ritrovato il suo migliore amico, per poi combatterci contro fino all’ultimo sangue.

Alla fine tutto si era concluso per il meglio: Sasuke era tornato e la guerra era stata vinta. Era un ricordo lontano che aveva portato con sé l’astio e le tensioni tra i vari Paesi Ninja, inaugurando finalmente un’epoca di pace. Naruto era un eroe, era il guerriero più forte del mondo. Ma era ancora solo.

Hinata sentiva tutta la sua paura, tutta la sua ansia, tutta la sua solitudine, e si chiedeva perché una creatura tanto meravigliosa avesse dovuto passare tutto ciò che aveva vissuto lui. Lei che non piangeva mai per sé stessa, che non si lamentava mai dei dispiaceri subiti, provava rabbia nei confronti della vita che si era accanita tanto sul suo amato Naruto.

La ragazza posò il suo piatto, e senza neanche rendersene conto, portò una mano sulla guancia del biondo, proprio come aveva già fatto durante la guerra. Lui restò immobile a guardarla con sguardo sorpreso.

Lei, che inizialmente era tesa e imbarazzata, si ammorbidì e gli sorrise. Era il più dolce dei sorrisi che Naruto avesse mai visto, ed era per lui.

Il ragazzo iniziò a sentire delle calde lacrime, che dopo avergli invaso gli occhi, scesero lungo le sue gote. Alcune andarono a bagnare la mano di Hinata, la quale rendendosi conto dell’imbarazzo di lui, lo liberò da quella carezza.

«Perdonami!» Esclamò Naruto cercando di fermare quel fiume di lacrime che proprio non voleva cessare. «Non dovrei piangere... Non dovresti vedermi così!». Si preoccupava del fatto che Hinata diventasse triste nel vederlo in quello stato.

Lei scosse la testa sorridendogli: «Non devi nasconderti, non con me. Io voglio che tu sia sempre te stesso: se sei triste devi dirmelo.»

Lui la guardò sorpreso, senza riuscire a smettere di piangere. Sapeva di essere importante per lei, ma non era abituato a quel tipo di attenzioni.

«Non sei solo, Naruto-kun… Non lo sei mai stato.» Gli assicurò la ragazza.

Il biondo la osservò. Sembrava un tutt’uno con la luna e le stelle: il suo corpo esile, ma allo stesso tempo forte, pareva attirarlo come una calamita verso di lui. Voleva abbracciarla, desiderava tanto farlo, ma non ne aveva il coraggio.

Fu lei ad averne abbastanza da stringerlo a sé, scaldandolo con il proprio calore. Naruto le cinse la schiena e pianse. Pianse ancora, per diversi minuti. Lei non si separò da lui e prese ad accarezzargli la testa finché non si calmò.

«Grazie, Hinata-chan.»

«Oh, ma tu non devi ringraziarmi! Io per te farei qualsiasi cosa, darei volentieri la mia vita.» Gli confessò lei con voce piena di sentimento.

«Ti amo.» Rispose il ragazzo.

Lei restò interdetta per diversi secondi, cercando di realizzare appieno il significato di quelle parole. Improvvisamente le scesero delle lacrime ribelli, ma erano lacrime di gioia. Portò una mano dietro la testa del ragazzo per stringerlo di più e sussurrò: «Anche io! Ma già lo sai!»

Fu in quel momento che entrambi si resero conto di desiderarsi a vicenda. Realizzarono che in quel momento non c’era nient’altro che avesse valore, se non loro due.

Hinata sentiva tra le sue mani le spalle larghe e la schiena forte di Naruto, che si alzava e si abbassava ritmicamente seguendo il suo respiro.

Lui sentiva i seni abbondanti della ragazza premere contro il suo petto e le sue mani stringere i fianchi morbidi di lei.

Si guardarono negli occhi, leggendo lo stesso desiderio l’uno nell’altra. Si baciarono, cercandosi con le lingue, trovandosi.

Un attimo dopo erano l’uno sopra l’altra, spaventati, felici, decisi.

Fecero l’amore per la prima volta: fu dolce, tenero, accompagnato dall’inesperienza di entrambi e dalla voglia che avevano di rendersi felici l'un l'altra. Si strinsero forte, sempre più forte, come se la stessa pelle fosse una barriera che dovesse essere abbattuta per renderli ancora più uniti.

Alla fine, esausti, si guardarono a lungo negli occhi.

«Vorrei poter cancellare la tua solitudine. Vorrei poter abbattere tutto ciò che ti causa dolore, lasciandoti soltanto la felicità!» Disse Hinata, poggiando la testa sul petto del ragazzo.

«Ma lo fai! Tu lo fai più di chiunque altro, e io ti adoro per questo!»

Si baciarono di nuovo, forti del loro amore così tenero e puro, e determinati a proteggerlo e coltivarlo per sempre.


 
«Mamma?» La chiamò Himawari per riscuoterla dai suoi pensieri.

Hinata sobbalzò guardando sua figlia.

«Perdonami cara!» Le disse ridendo.

La ragazzina sospirò sconfortata.

Sua madre la guardò allegra e le disse: «Non ti preoccupare, se sarà quello giusto allora te ne accorgerai e proverai solo tanta felicità!»

Himawari le sorrise annuendo. Poi la salutò frettolosamente e uscì di casa.

Hinata riprese il lavoro a maglia e felice dei ricordi che le erano appena riaffiorati alla mente, continuò la sciarpa.































Nick EFP/Forum:(EFP) supersara (Forum) supersara89
Titolo: Ricordi di una notte d'amore
Citazione/Canzone/Tema/Altro scelto: Nulla
Coppia: Naruto/Hinata

Raiting: giallo
Genere: sentimentale
NoteQuesta storia partecipa al Contest “ NaruHina - IC Contest" indetto da Nede  
 
SSS (SuperSaraSpace): Grazie a tutti per aver letto fin qui :) ci tengo a ringraziare Sakuya_hime per avermi betato la storia <3
 
 
  
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