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Autore: franci_iniziate    09/07/2016    1 recensioni
Un ragazzo amante delle persone divertenti e una possibile coinquilina sarcastica. Ecco il dialogo del loro primo incontro.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora, parlami di te.
-Scusa?
-E dai, sei una mia potenziale coinquilina, pretendo che tu mi dica qualcosa su di te.
-E se non lo facessi?
-Non ti farei entrare in casa.
-Invece lo farai lo stesso, perché hai urgente bisogno di qualcuno che divida l’affitto con te e, vista la qualità dell’appartamento e la sua fenomenale posizione sopra un ristorante cinese, dubito che troverai altri potenziali coinquilini.
-Cavolo, hai ragione. Però così rovini tutto il divertimento! Dai, almeno così saprò cosa ti piace e cosa no e non ti darò fastidio. E poi, visto che hai evidenziato tutti lati negativi della mia umile dimora, perché diamine ci sei voluta venire tu? Non fraintendere, a me non dispiace minimamente la tua eventuale compagnia, solo… suona un po’ strano.
- Per la bellezza del potenziale coinquilino.
-Davvero?
-No, l’ho fatto perché è vicino all’università e perché lavoro nel ristorante cinese.
-Ah. E io che mi ero illuso.
-Mi dispiace di aver ferito il tuo orgoglio.
-No, non ti dispiace. E poi non puoi uccidere il mio orgoglio, perché è il mio… beh, il mio orgoglio!
-Questo ragionamento non fa una piega, i pesci del ristorante cinese approvano, perfino il riso ti da’ ragione!
-Dai, almeno sei divertente, mi aspettavo una ragazza bassa, grassa, col monociglio e con il senso dell’umorismo di una trota (del ristorante cinese ovviamente), invece mi arrivi tu!
-Dovrebbe essere un complimento?
-Certo, ho appena detto che sei meglio di una trota, ti sembra poco? Questo è il tipo di complimento che riservo solo ai potenziali coinquilini!
-Ancora  con quel ‘potenziale’ quand’è che capirai che è sicuro che io venga a vivere in quella casa?
-Devi parlarmi di te, sono terribilmente ottuso. Me lo dicono in molti.
-E così sia, di grazia! Bene, cosa dovrei dirti… sono dipendente dal bacon a colazione, dalla cioccolata bianca, dalle scarpe da ginnastica e dalle bevande gasate. Studio massimo quattro ore al giorno, se le supero è possibile che diventi momentaneamente piromane e che bruci tutti i libri. Non mi da’ minimamente fastidio la musica ad alto volume anzi, è probabile che cominci a cantare a squarciagola usando un pettine come microfono. Non parlo quasi mai da sola, succede solo guardo l serie tv perche non riesco a trattenermi dall’urlare ai personaggi della loro stupidità e…
-Aspetta. Time out. Questa cosa mi interessa davvero molto. La risposta a questa domanda deciderà le condizioni della tua vita durante la convivenza con me.
-Spara.
-Serie tv preferita?
-Davvero? E’ questa la domanda?
-Tu rispondi.
-Doctor who.
-Mi piaci sempre di più.
-Devo continuare davvero? Ti ho detto anche della mia dipendenza da bacon, lo sanno solo i miei genitori!
-Sai, credo che il ristorante cinese non apprezzi queste tue abitudini. Dovresti provare il sushi a colazione, sapessi come è buono!
-Dimmi che non mangi sushi a colazione.
-Non mangio sushi in generale, la  pizza è meglio.
-Io e te andremo molto d’accordo.
-Lo credo anche io. Comunque, ritornando al discorso su di te, adesso dovrebbe esserci la parte in cui dici cose filosofiche tipo ‘’ odio le persone false perché ti illudono con i loro modi e poi…’’. Capito?
-Aspetta, c’è una struttura precisa per i discorsi su di sé?
- Certo, era nel depliant dell’università insieme all’indirizzo del ristorante cinese.
-Wow, non lo sapevo.
-Non cambiare discorso, esponi la tua parte filosofica.
- Non odio le persone false, odio le persone cieche.
-Uh, strano. Cos’è, un’altra forma di fobia questa? Guarda che la maggior parte di quei poverini non è nata desiderando di non vedere. Aspetta, dimmi che hai qualche sorta di trauma infantile, tipo uno zio cieco che puntandoti una pistola alla testa, non so come per la cronaca, minacciò di ucciderti se non gli avessi fatto vedere la tua scorta di patatine al peperoncino.
-Punto primo: odio il peperoncino. Punto secondo : l’unico zio che avevo quando ero piccola ci chiese prestiti su prestiti fin quando un giorno non scappò sparendo nel nulla lasciandoci con un bel po’ di soldi in meno.
-Te l’avevo detto che avevi un trauma infantile, anche con tuo zio! Però non capisco cosa centri questo con i ciechi. Scappò forse in repubblica cieca?
-Con cieco intendo le persone che non riescono a vedere aldilà di un palmo dal naso!
-In fatto di sentimenti?
- In fatto di intelligenza.
-Oh, abbiamo una cervellona, questa cosa potrebbe tornarmi davvero molto utile.
-Ah ah. Divertente. Guarda che è sfruttamento del coinquilino.
-Si può essere denunciati?
-No, ma i proprietari del ristorante cinese non apprezzano, e guarda che loro hanno coltelli, bacchette e riso, potrebbero farti molto male.
-Ho sempre sognato di essere ucciso da del riso!
- Tu pianifichi le tue eventuali morti?
-Certo! Ti sembra un comportamento da psicopatico?
-Nah, solo da pazzo. Sai che l’università ha un’aula manicomio?
-No, questa cosa non la sapevo. Dive si trova?
-Solitamente è chiamata sala professori.
-Sei davvero molto divertente. Okay, ti permetto di condividere con me la mia bellissima reggia.
-Onorata. Però io non so niente di te, cioè, so che sei un possibile pazzo psicopatico mangiatore di pizza, terribilmente cocciuto che vive sopra un ristorante cinese anche se odia il sushi.
-Hai dimenticato di dire che sono orgoglioso del mio orgoglio.
-Già, mi sfuggono sempre questi dettagli più importanti. E’ una caratteristica con cui ho imparato a convivere.
-Infatti, tutti hanno questi difetti che distruggono sempre le nostre vite sociali.
-E il tuo sarebbe?
-Quello di essere terribilmente cocciuto.
-Chissà perché ma questa cosa mi è familiare.
-Già. Forse lo era anche tuo zio?
-Possibile. Dai, tu non hai un lavoro?
-Certo, lavoro dal messicano di fronte.
-Traditore! Mi sorprendo che il riso non ti abbia ancora ucciso!
-Vero, me ne sorprendo anche io. Comunque io sono un coinquilino modello, quello dei tuoi sogni! Pensa che dopo vari tentativi ho anche imparato ad usare la lavastoviglie.
-Sono commossa. Non mi vedi piangere?
-No, perché non o stai facendo.
-Devo sapere altre cose su di te?
-Nulla di fondamentale per la tua vita, a parte il mio bisogno di tre caffè per  svegliarmi e l’impossibilità di capire qualsiasi cosa il lunedì mattina alle sette.
-Perché, quello non vale per tutti?
-Non vale per il mio cane.
-Aspetta. Hai un cane?
-Cavolo, non te l’ho detto vero? Per favore dimmi che non sei allergica.
-Il tuo cane è mio.
-Scusa?
-Ho sempre voluto un cane, e questa è una scusa perfetta per averne uno.
-Fammi capire, ti sei appena impossessata del mio cane?
-Esatto.
-Perfetto, lo porti tu fuori la domenica mattina?
-Ma anche no. Tienitelo il cane.
-Lo hai appena offeso.
- Povero cucciolo.
-Bene, ultima domanda e poi puoi andare a prendere le tue cose.
-Dici.
-Hai un ragazzo?
-Cosa? Non mi sembrano affari tuoi. Comunque no.
-Hai una ragazza?
-Ma no! Mi considero sposata con il mio lavoro.
-Oddio, guardi anche Sherlock?
-Ovviamente.
-Perfetto, possiamo anche andare a sposarci.
   
 
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