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Autore: Smeralda Elesar    20/04/2009    4 recensioni
La guerra contro Hades è appena finita: è arrivato il momento per Kanon di buttare giù la maschera e di chiarire i problemi con suo fratello. OOC perchè mostra un Kanon troppo più fragile del solito. L'ho scritta dopo mezzanotte e si vede
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stream of consciousness  

 

 

:-Saga!-:

Mi sveglio all’improvviso. Il cuore che mi batte all’impazzata per la paura. Dove sono? Un divano.

La coperta a terra. Finestra aperta, un riflesso sul pavimento. Ah, già, casa di Aioria. Siamo resuscitati

tutti poche ore fa e siccome non avevamo uno straccio di posto dove andare lui ha ospitato Aioros, Saga

e me nella sua casa di Atene. Ok, va tutto bene. No, per niente.  

Ho avuto un incubo, non mi capitava da tempo ormai.

Succede qualcosa a mio fratello e io voglio aiutarlo ma non riesco a raggiungerlo.

Saga…

Non ci siamo parlati. Ci sono tante cose che ti vorrei dire ma tra di noi c’e come un muro, ogni volta che

comincio mi blocco e lascio perdere.

Come stai? Aioria mi ha detto che mentre Athena mi ricomponeva tu ti sei inginocchiato e hai pregato tutto

il tempo, allora perché adesso non mi parli? Saga… ti sei già pentito di avermi fatto tornare in vita?

Angoscia. Perché ho fatto quel sogno? Ho paura di perderti. Saga… vorrei venire da te e abbracciarti come

ha fatto Aioria con suo fratello ma so che non posso farlo, non dopo quello che ti ho causato in passato.

Strano, ci ho messo anni a capire che ti voglio bene e adesso che siamo di nuovo insieme non te lo posso

più dire. Perché mi vergogno. Come stai? Vorrei sapere che stai bene , così, giusto per esserne sicuro.

Mi alzo, non riesco a stare fermo. Magari potrei venire solo per un momento, non ti sveglio neanche, me ne

vado via subito. Sì, questo posso farlo, solo un secondo per vedere come stai…

Esco dal salotto  e attraverso in fretta il corridoio fino alla porta della tua stanza. Ok, solo un secondo.

Apro la porta.

Tiro un sospiro di sollievo: stai bene, dormi un sonno profondo senza pensare a me e ai miei stupidi incubi.

Ti osservo un attimo: sembri così tranquillo in questo momento, leggermente girato di fianco, il respiro

calmo e regolare, i capelli sparsi sul cuscino. Ora me ne devo andare. Prima di svegliarti. Invece faccio una

cosa assurda: mi inginocchio e  resto a guardarti appoggiato alla sponda del letto.

La reincarnazione di un dio. Hanno ragione a chiamarti così.

Oh, no! Per favore, non ti svegliare… per favore, giusto il tempo che me ne vado non aprire gli occhi…

Troppo tardi. Ti svegli e lo sguardo spaventato che mi lanci mi ferisce come una coltellata.

 Pochi secondi a fissarci, tu sorpreso e io con gli occhi pieni di panico.

:-Kanon… che ci fai qui?-:

Ecco, sapevo che me lo avresti chiesto.

:-Ah…ecco, io… io…-: che posso dire?

:-Per favore, non mi cacciare…-:

Nascondo il viso tra le pieghe della coperta dopo questa trovata stupida. Bene, se prima avevi solo il

sospetto ora ne hai la certezza: hai un fratello idiota oltre che psicopatico.

:-Kanon…-:

Alzo un po’ la testa quando mi chiami. Cosa? Ti sei spostato… come per farmi spazio? Annuisci.

:-Dai, Kanon, vieni qui-:

Mi prendi per il polso e quasi senza accorgermene scivolo in braccio a te. Rabbrividisco.

:-Hai freddo?-:

:-Un po’-:

Mi copri meglio.

Non è vero, è che sto a disagio: mi vergogno troppo. Non di te, mi vergogno del fatto di essere ancora vivo

dopo  che ho tradito quanto c’è di più inviolabile al mondo, e per di più cerco anche compassione.

Non ne ho il diritto. I miei peccati sono una croce che devo portare da solo.

Mi tieni in braccio. Per affetto o per pietà? Il tuo calore.

:-Perché piangevi prima?-:

Come?

:-No, Saga, io non stavo piangendo-:

Questo è vero, sono triste ma non ho pianto, o almeno non ancora.

:-Ne sei sicuro? Perché io mi sono svegliato con la netta impressione che tu stessi piangendo accanto a me-:

La tua voce. Era da tanto tempo che non mi parlavi con questa voce dolce. Non sei severo, vuoi solo sapere

se ho un problema, magari mi vuoi anche aiutare.

:-Saga, ma tu mi hai perdonato?-:

Non so neanche perché te lo sto chiedendo. Un attimo di silenzio. Ho paura.

:-Ma certo che sì, Kanon!-:

Perdonato. Da te, che hai sofferto più di tutti a causa mia, come posso accettarlo?

Mi sento pericolosamente vicino alle lacrime. Non me ne importa niente.

:-Kanon, sei triste per questo? Perché pensi di non avere il mio perdono?-:

Ora devo dirti la verità, almeno a te, fratello.

:-No, non è questo… è che penso di non meritarmelo-:

Forse mi capirai, o forse no, ma sono riuscito ad essere sincero.

Non dici niente, solo in silenzio mi metti una mano dietro la nuca e mi fai appoggiare sul tuo petto, mi abbracci

come un bambino da consolare. Il tuo cuore che batte rassicurante.

:-Ascolta, Kanon… non devi più pensare al passato, smettila di tormentarti…non voglio vederti soffrire così…

Io ti voglio bene-: 

Mi vuoi bene.

Dentro di me qualcosa si incrina come cristallo. Il tuo abbraccio caldo e protettivo.

Si spezza. Un singhiozzo senza lacrime, poi un altro, poi scoppio a piangere a dirotto.

:-Saga… Saga, mi dispiace tanto-:  

Mi aggrappo al tuo corpo forte e mi sfogo una volta per tutte. Singhiozzi violenti che mi mozzano il respiro.

:-Kanon… fratellino mio… -:

Mi accarezzi piano e io mi sento così piccolo in braccio a te, non mi sono mai sentito così vulnerabile.

Ti prego, non mi lasciare ora, ho paura  Saga, non posso resistere da solo a questo dolore, per favore non

lasciarmi ora che sono così fragile, per favore, per favore ora che sto per spezzarmi tra le tue braccia non mi

abbandonare, fratello!

:-Basta… ora basta, Kanon… non piangere, non hai più motivo per piangere, io ci credo che sei cambiato, lo

hai dimostrato a tutti…-: Sospiri. :-…E io sono orgoglioso di essere tuo fratello-:

Non riesco a risponderti.  Un singhiozzo. Sei un uomo straordinario, Saga: tu sei quello che ho odiato,

maledetto e cercato di uccidere, eppure adesso sei tu che raccogli la mia anima stremata e ferita.

Mi  stringi mentre mi calmo  poco alla volta, con infinita pazienza mi asciughi le lacrime e continui a cullare

la mia coscienza lacerata. Piano piano smetto di singhiozzare .

:-Va meglio adesso? Shh, basta, è tutto finito…-: Così dolce. Manca poco che mi metto a piangere di nuovo.

:-Hai  visto, bastava sfogarsi una volta. Ricordati che non sei più solo, Kanon, da ora puoi sempre contare su

di me, ti starò sempre vicino. Te lo prometto, fratellino-:  Sorrido per quell’ espressione infantile.

Una volta mi avrebbe offeso a morte , ora invece mi fa sentire protetto.

:-Grazie, Saga… di tutto-: ricambio il tuo abbraccio e cerco di trasmettere tutta la tenerezza che provo

in questo momento. Tenerezza. Fino a poco fa non sapevo neanche cosa fosse.

Riesco anche a calmare il respiro. Mi sento i polmoni pieni di schegge di vetro ma sono felice.

:-Saga…?-:

:-Dimmi-:

Mi vergogno un po’ ma ormai…

:-Posso restare qui a dormire? Solo per questa volta…-:

Giurerei che stai sorridendo.

:-Certo che puoi-:

Sorrido anch’ io. Mi lascio avvolgere da questo sentimento  tiepido. Sorrido.

Ora va tutto bene. Sì. In braccio a te. Tutto bene. Un’ ultima cosa. Importante.

:- Ti voglio bene Saga-:

 

 

 

 

 

   
 
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