Stream of consciousness
:-Saga!-:
Mi sveglio all’improvviso. Il cuore che mi
batte all’impazzata per la paura. Dove sono? Un divano.
La coperta a terra. Finestra aperta, un
riflesso sul pavimento. Ah, già, casa di Aioria. Siamo resuscitati
tutti poche ore fa e siccome non avevamo uno
straccio di posto dove andare lui ha ospitato Aioros, Saga
e me nella sua casa di Atene. Ok, va tutto
bene. No, per niente.
Ho avuto un incubo, non mi capitava da tempo
ormai.
Succede qualcosa a mio fratello e io voglio
aiutarlo ma non riesco a raggiungerlo.
Saga…
Non ci siamo parlati. Ci sono tante cose che
ti vorrei dire ma tra di noi c’e come un muro, ogni volta che
comincio mi blocco e lascio perdere.
Come stai? Aioria mi ha detto che mentre
Athena mi ricomponeva tu ti sei inginocchiato e hai pregato tutto
il tempo, allora perché adesso non mi parli?
Saga… ti sei già pentito di avermi fatto tornare in vita?
Angoscia. Perché ho fatto quel sogno? Ho
paura di perderti. Saga… vorrei venire da te e abbracciarti come
ha fatto Aioria con suo fratello ma so che
non posso farlo, non dopo quello che ti ho causato in passato.
Strano, ci ho messo anni a capire che ti
voglio bene e adesso che siamo di nuovo insieme non te lo posso
più dire. Perché mi vergogno. Come stai?
Vorrei sapere che stai bene , così, giusto per esserne sicuro.
Mi alzo, non riesco a stare fermo. Magari
potrei venire solo per un momento, non ti sveglio neanche, me ne
vado via subito. Sì, questo posso farlo, solo
un secondo per vedere come stai…
Esco dal salotto e attraverso in fretta il corridoio fino alla
porta della tua stanza. Ok, solo un secondo.
Apro la porta.
Tiro un sospiro di sollievo: stai bene, dormi
un sonno profondo senza pensare a me e ai miei stupidi incubi.
Ti osservo un attimo: sembri così tranquillo
in questo momento, leggermente girato di fianco, il respiro
calmo e regolare, i capelli sparsi sul
cuscino. Ora me ne devo andare. Prima di svegliarti. Invece faccio una
cosa assurda: mi inginocchio e resto a guardarti appoggiato alla sponda del
letto.
La reincarnazione di un dio. Hanno ragione a
chiamarti così.
Oh, no! Per favore, non ti svegliare… per
favore, giusto il tempo che me ne vado non aprire gli occhi…
Troppo tardi. Ti svegli e lo sguardo
spaventato che mi lanci mi ferisce come una coltellata.
Pochi
secondi a fissarci, tu sorpreso e io con gli occhi pieni di panico.
:-Kanon… che ci fai qui?-:
Ecco, sapevo che me lo avresti chiesto.
:-Ah…ecco, io… io…-: che posso dire?
:-Per favore, non mi cacciare…-:
Nascondo il viso tra le pieghe della coperta
dopo questa trovata stupida. Bene, se prima avevi solo il
sospetto ora ne hai la certezza: hai un
fratello idiota oltre che psicopatico.
:-Kanon…-:
Alzo un po’ la testa quando mi chiami. Cosa?
Ti sei spostato… come per farmi spazio? Annuisci.
:-Dai, Kanon, vieni qui-:
Mi prendi per il polso e quasi senza
accorgermene scivolo in braccio a te. Rabbrividisco.
:-Hai freddo?-:
:-Un po’-:
Mi copri meglio.
Non è vero, è che sto a disagio: mi vergogno
troppo. Non di te, mi vergogno del fatto di essere ancora vivo
dopo che
ho tradito quanto c’è di più inviolabile al mondo, e per di più cerco anche
compassione.
Non ne ho il diritto. I miei peccati sono una
croce che devo portare da solo.
Mi tieni in braccio. Per affetto o per pietà?
Il tuo calore.
:-Perché piangevi prima?-:
Come?
:-No, Saga, io non stavo piangendo-:
Questo è vero, sono triste ma non ho pianto,
o almeno non ancora.
:-Ne sei sicuro? Perché io mi sono svegliato
con la netta impressione che tu stessi piangendo accanto a me-:
La tua voce. Era da tanto tempo che non mi
parlavi con questa voce dolce. Non sei severo, vuoi solo sapere
se ho un problema, magari mi vuoi anche
aiutare.
:-Saga, ma tu mi hai perdonato?-:
Non so neanche perché te lo sto chiedendo. Un
attimo di silenzio. Ho paura.
:-Ma certo che sì, Kanon!-:
Perdonato. Da te, che hai sofferto più di
tutti a causa mia, come posso accettarlo?
Mi sento pericolosamente vicino alle lacrime.
Non me ne importa niente.
:-Kanon, sei triste per questo? Perché pensi
di non avere il mio perdono?-:
Ora devo dirti la verità, almeno a te,
fratello.
:-No, non è questo… è che penso di non
meritarmelo-:
Forse mi capirai, o forse no, ma sono
riuscito ad essere sincero.
Non dici niente, solo in silenzio mi metti
una mano dietro la nuca e mi fai appoggiare sul tuo petto, mi abbracci
come un bambino da consolare. Il tuo cuore
che batte rassicurante.
:-Ascolta, Kanon… non devi più pensare al
passato, smettila di tormentarti…non voglio vederti soffrire così…
Io ti voglio bene-:
Mi vuoi bene.
Dentro di me qualcosa si incrina come
cristallo. Il tuo abbraccio caldo e protettivo.
Si spezza. Un singhiozzo senza lacrime, poi
un altro, poi scoppio a piangere a dirotto.
:-Saga… Saga, mi dispiace tanto-:
Mi aggrappo al tuo corpo forte e mi sfogo una
volta per tutte. Singhiozzi violenti che mi mozzano il respiro.
:-Kanon… fratellino mio… -:
Mi accarezzi piano e io mi sento così piccolo
in braccio a te, non mi sono mai sentito così vulnerabile.
Ti prego, non mi lasciare ora, ho paura Saga, non posso resistere da solo a questo
dolore, per favore non
lasciarmi ora che sono così fragile, per
favore, per favore ora che sto per spezzarmi tra le tue braccia non mi
abbandonare, fratello!
:-Basta… ora basta, Kanon… non piangere, non
hai più motivo per piangere, io ci credo che sei cambiato, lo
hai dimostrato a tutti…-: Sospiri. :-…E io
sono orgoglioso di essere tuo fratello-:
Non riesco a risponderti. Un singhiozzo. Sei un uomo straordinario,
Saga: tu sei quello che ho odiato,
maledetto e cercato di uccidere, eppure
adesso sei tu che raccogli la mia anima stremata e ferita.
Mi
stringi mentre mi calmo poco alla
volta, con infinita pazienza mi asciughi le lacrime e continui a cullare
la mia coscienza lacerata. Piano piano smetto
di singhiozzare .
:-Va meglio adesso? Shh, basta, è tutto
finito…-: Così dolce. Manca poco che mi metto a piangere di nuovo.
:-Hai
visto, bastava sfogarsi una volta. Ricordati che non sei più solo,
Kanon, da ora puoi sempre contare su
di me, ti starò sempre vicino. Te lo
prometto, fratellino-: Sorrido per
quell’ espressione infantile.
Una volta mi avrebbe offeso a morte , ora invece
mi fa sentire protetto.
:-Grazie, Saga… di tutto-: ricambio il tuo
abbraccio e cerco di trasmettere tutta la tenerezza che provo
in questo momento. Tenerezza. Fino a poco fa
non sapevo neanche cosa fosse.
Riesco anche a calmare il respiro. Mi sento i
polmoni pieni di schegge di vetro ma sono felice.
:-Saga…?-:
:-Dimmi-:
Mi vergogno un po’ ma ormai…
:-Posso restare qui a dormire? Solo per
questa volta…-:
Giurerei che stai sorridendo.
:-Certo che puoi-:
Sorrido anch’ io. Mi lascio avvolgere da
questo sentimento tiepido. Sorrido.
Ora va tutto bene. Sì. In braccio a te. Tutto
bene. Un’ ultima cosa. Importante.
:- Ti voglio bene Saga-: