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Autore: Fedecchan    10/07/2016    2 recensioni
Il cespuglio parlò.
-STAI ATTENTO IMBECILLE-
-Tu cosa osare dire me che io essere Maik the ciclop viking best, tu non poter dir niente.-
-Eh?-
-No! Non osare dire la parlare-
-Parli italiano?-
-PARLARE VIKING-
-Me ne vado.-
-NO TU SFIDARE MAIK THE CICLOP VIKING BEST.-
-Giammai.-
-TU OSARE DIRE NO? DIRE ORA TUO NOME!-
-Mi chiamo Scizzu, il kung-fungo.-
-FUNGO? TU ESSERE CESPUGLIO.-
-No, sono un fungo.-
Genere: Azione, Demenziale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Random nonsensical tales '
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Iniziava così un nuovo giorno.
Maik, il ciclope, si era già alzato dalla lettiera.
-Amore! Hai dimenticato le scarpe nello sciacquone!-
Chi aveva fatto cosa?
-Amooore?-
Maik aveva deciso di scappare di casa.
Effettivamente le scarpe erano le sue.
Correndo per la strada andò a sbattere contro un cespuglio.
Il cespuglio parlò.
-STAI ATTENTO IMBECILLE-
-Tu cosa osare dire me che io essere Maik the ciclop viking best, tu non poter dir niente.-
-Eh?-
-No! Non osare dire la parlare-
-Parli italiano?-
-PARLARE VIKING-
-Me ne vado.-
-NO TU SFIDARE MAIK THE CICLOP VIKING BEST.-
-Giammai.-
-TU OSARE DIRE NO? DIRE ORA TUO NOME!-
-Mi chiamo Scizzu, il kung-fungo.-
-FUNGO? TU ESSERE CESPUGLIO.-
-No, sono un fungo.-
-Fungo! Domani, ore 79.923, incontrare al bar del mar.-
-Certo...-
Scizzu se ne andò a casa.

-Scizzu... cosa è successo?-
-Boh... un tipo strano mi ha fermato. Non sapeva parlare italiano.-
-Ah... hai capito quello che ti stava dicendo?-
-Per niente. Però devo incontrarlo al bar del mar.-
-Capisco... cosa sarebbe il bar del mar?-
-Non ne ho la più pallida idea.-
-Buona fortuna allora...-
Due minuti dopo suonò il campanello.
-Scusate! Scusate!-
-Sì?-
-Salve... mio figlio poco fa ha infastidito vostro marito dicendogli cose assurde, non è così?-
-Oh? No, non siamo sposati... sono la sua assistente... comunque... sì, mi ha detto il signore che non riusciva a capire quello di cui parlava...-
-Oh sì... a volte si fissa su certe idee pazze...-
-Capisco...-
-Mi potrebbe chiamare... Scizzu?-
-Certamente!-
Dopo tre millisecondi arrivò il fungo e la madre del ciclope si scusò.
-Perdonalo... mi ha chiesto se potevo dirti di andare a vederlo al bar del bar oggi pomerggio alle quattro e mezza.-
-Oh? Va bene!-
A quel punto la madre uscì e Scizzu tornò nel suo ufficio.
-Cosa ti ha detto, Scizzu?-
-Nulla di che. Però tra qualche ora devo uscire, tieni tu il corso di kung fu al posto mio, oggi.-
-Va bene.-
Scizzu uscì di casa, per sicurezza si portò dietro un secchio d'acqua e lo lasciò fuori dal locale bar del bar. Era in anticipo, ma era in ritardo.

-Scizzu!-
-Oh! Ciao Ma...-
-Combattiamo.-
Il ciclope aveva sfoderato una spada di metallo e aveva iniziato ad avvicinarsi a lui minacciosamente.
Nel frattempo una banda di suoi amici spuntavano da sotto i tavoli.
Scizzu usando la telepateticità chiamò la sua assistente e i suoi alunni del corso e li fece teletrasportare nel locale.
-Va bene.-
Iniziò una lotta senza fine, mostri evocati e spade lanciate. Un kraken si lanciò sulla città inghiottendo l'ala est del paese insieme a tutti gli alleati dei due.
-Cosa sta succedendo?-
-COMBATTI!-
Maik sfoderò una seconda lama e cercò di attaccare ma Scizzu schivò e si mise a volare, usando la sua mossa “UFO” e Maik, confuso gli tirò il suo casco da vichingo.
Il fungo cadde per terra e si mise a correre lontano, mentre il giovane ciclope recuperava il casco caduto lontano.
In quel momento esplose la città in fiamme. Scizzu prese tra le braccia Maik e lo fece volare via.
-Maik... Io sono tuo padre...-
-Noooooooo.-

Maik volò via insieme alla madre e all'assistente.
Delle bolle di sapone rinchiusero gli alunni di kung fu e gli amici del ciclope.
Tutti volarono via e si salvarono dalla griglia, mentre Scizzu venne cotto a puntino e venne servito su un piatto di polpo, però non era morto, anzi, all'interno dello stomaco di colui che lo mangiò...

 

 

 

   
 
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