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Autore: Anonimadelirante    10/07/2016    2 recensioni
“Connor non è un tipo romantico, andiamo: uno che ti abborda ad un bar e bacia in quel modo – tutto denti e lingua – per definizione non è dolce.”
(Dolce è l'aggettivo meno appropriato per descrivere Connor Walsh.)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Oliver Hampton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Connor e Oliver. (Mention Michaela, la sorella e i nipoti di Connor. Specialmente una certa Cinzia, figlia della sister – una mia OOC.)
Avvertimenti: fluff, deliri vari. Se Oliver assomiglia un po' troppo ad una fangirl assetata di sesso sangue mea culpa.
Disclaimer: la serie non è mia, i personaggi non sono miei – né Oliver né Connor, purtroppo.
La cotta per Connor, però, sì. Quella è proprio tutta mia, già.
Word count: 664 w.
N/A: nulla da dire. Mi vergogno. A quanto pare è una specie di PWP senza però il p0rn. Già. Lo squallore, proprio.
Piccola disambigua a piè pagina sulla fine del secondo paragrafo. Non che fosse vitale, ma mi piace essere pedante, su 'ste cose (e molte altre).


 

 

 

Dolce e sexy

 


Oliver non avrebbe mai pensato che potesse essere dolce. Ferocemente, ingiustificatamente, terribilmente sexy... questo sì – madolce... dolce mai. Connor non è un tipo romantico, andiamo: uno che ti abborda ad un bar e bacia in quel modo – tutto denti e lingua – per definizione non è dolce.
Eppure... eppure forse Oliver dovrebbe farsi vedere da uno specialista, uno bravo, perché, davvero, non può trovare Connor – il suo sorriso,ghigno, malizioso, i suoi occhi neri che gli scavano l'anima – dolce. Dolce è l'aggettivo meno appropriato per Connor Walsh.

 

Vero?

 

 


Ecco, sì. Dolce... Per quanto una parte molto poco razionale di Oliver, una parte minuscola ma terribilmente pedante (pedante e cotta, dannazione, cotta come un adolescente alle prime armi) continui a considerarlo dolce, dolce sempre, continuamente, qualunque stronzata faccia, ecco – dolce, Oliver sa che Connor non potrà mai essere definito così.
Non senza beccarsi in faccia una risata secca, secca e fintamente divertita, ché sono terribilmente rari i momenti in cui Connor ride davvero – ride, ed è quasi dolce, affettuoso?, quando parla di Michaela e della sua proverbiale sfiga in materia di fidanzati e Oliver vorrebbe capire che tipo di legame leghi quei due, perché sono assurdamente testardi nel non considerarsi amici. Anche se lo sono, èevidente.
Ride, e a volte lo sorprende con un sorriso – un sorriso vero non di quelli macchiati di malizia che sfodera in continuazione – mentre la sorella al telefono gli parla e si sfoga, e lo insulta – insulta lui e i propri figli e il mondo intero: quella donna è la nevrosi fatta a persona.
Ride – ancora Oliver questo non lo sa, ma lo scoprirà a Natale, quando Connor lo trascinerà a casa sua, per presentargli famiglia e balle varie, siamo una noiosissima coppia di conviventi, ricordi, Ollie? – quando i suoi nipoti gli saltano sulle ginocchia e Cinzia gli si arrampica sul maglione e: «Zio, zio, fai il lupo cattivo che ci insegue –dai, e noi scappiamo!»

(Oliver non se ne accorge ma ride – ride e sorride e lo guarda e lo ama in silenzio – anche quando lui torna a casa, stanco, e gli racconta sconclusionato la lunga serie di infinite disgrazie che gli sono capitate quel giorno.)
Mh, dunque – diceva, sì: quando ride è veramente, veramente (dolce) sexy.
Non è una cosa che possa andargli giù così, insomma. Non è giustoche sia così tremendamente sexy, non mentre – oh, diamine, chi mai potrebbe essere sexy anche sbavando sul divano? Non è normale!
Probabilmente è un alieno.

 

«Connor, cavolo! Non puoi esserti davvero addormentato mentre Ralph e Meggie si dicono addio!»

 

 


Decisamente.
Decisamente, Connor non è dolce. Connor che lecca e morde, diaminemorde, e sorride – no, no: ghigna – e lo fissa con quei suoi grandi occhi neri, che a un certo punto – lì, oh sì, Dio, lì – sembrano semplicemente inghiottire tutto il resto, farsi notte, velluto prezioso, e cullarlo mentre aspetta che il cuore riprenda a battergli con regolarità – aspetta e si addormenta, e gli occhi di Connor così neri, (dolci) grossi, maliziosi e appagati – appagati – rimangono lì, a regnare incontrastati sul buio della camera e sui soggetti dei suoi sogni.
E Connor non è dolce, d'accordo, Oliver non userà mai quell'aggettivo per descriverlo a voce alta e lui non gli scoppierà a ridere in faccia, è uno dei loro patti silenziosi, probabilmente, e va bene così.

 

Solo... solo, sarebbe tanto, tanto più credibile se Connor sentisse la sveglia – anche una sola volta in tutta la sua vita, diamine, come faceva a portare il suo culo a lezione, quando viveva da solo? – e lui non fosse costretto a contemplarlo mentre lo stringe a sé come un gatto che si stiracchia e soffoca uno sbadiglio nel cuscino e arriccia il naso in quel modo, e- appena sveglio è dolce davvero, non ci son santi o risate secche che tengano. Appetito sessuale insaziabile a parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note bis:
«Connor, cavolo! Non puoi esserti davvero addormentato mentre Ralph e Meggie si dicono addio!»: Ralph e Meggie sono i due personaggi principali di Uccelli di Rovo, mini-serie televisiva 1983, tratta dell'omonimo romanzo di Colleen McCulloungh. Per la cronaca, questo è solo uno dei tanti tira e molla di Ralph e Meggie. Buh.

 

 

  
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