PREFAZIO Diamantina sognava ancora, tutte le notti quella luce bianca che l’ avvolse assieme alla sua amica Ambra e, a come, la sua vita fosse cambiata così radicalmente, in quella dimensione lei non era più l’Imperatrice d’Ipsaid, ma un normalista stilista e arredatrice di successo. Dalle stelle alle stalle. Quella notte, buia senza stelle, non riusciva a prendere sonno, mentre sua figlia Lexia dormiva beata nell’altra stanza, ignara dei pensieri e di cosa era in realtà sua madre. Lexia, era la figlia di Rayan, non era stata con nessun altro a parte lui, era dispiaciuta perché non le poteva svelare tutta la storia, e non avrebbe mai conosciuto la persona meravigliosa che era suo padre, era nata quando Diamantina aveva venti anni, diversamente dagli umani, le creature magiche avevano una gravidanza più lunga, ma con la magia non dava mai nell’ occhio. Le piacevano molto le storie che le raccontava Diamantina, quando era piccola per farla addormentare, ma non sprecava mai l’ occasione per riascoltarla, come Diamantina non le raccontava nessuno, visto che aveva scritto un libro che parlava della vita a Ipsaid, perché lei ti faceva partecipe di quel mondo incantato, come se ci fosse esistita veramente. Parlavano di magiche creature alate dagli sgargianti colori, i draghi, che popolavano quel mondo, insieme con elfi, fate, streghe e tutte le creature magiche che si possono trovare nelle fiabe, parlava d’alcune fate e streghe guerriere che avevano la capacità di trasformarsi in draghi. I racconti di Diamantina parlavano, soprattutto, di un gruppo di amici, che grazie all’ unione e all’amore che li teneva uniti, riuscirono a sconfiggere il male, confinandolo nella parte più remota del regno. I nomi delle ragazze erano Likkay, Pasty, Francesca, David, Andrea e Rayan, naturalmente non poteva mettere i loro nomi, Lexia e Stelly, non dovevano scoprire la loro vera natura, almeno finché la stella, che era l’ occhio della costellazione del drago, non avesse smesso di brillare di un rosso acceso. Dopo aver scrutato il cielo, Diamantina ritornò a letto, cercando di prendere sonno. Mai e poi mai, Lexia doveva salire in soffitta, dove, la sua vera identità, era rinchiusa per anni, precisamente per trentacinque lunghi anni, in uno scrigno. Pure Ambra aveva una figlia, il suo nome era Stelly che, come Ambra e Diamantina, lei era la migliore amica di Lexia, loro due avevano la stessa età, quindici anni che avrebbero compiuto il giorno successivo. Ambra, diversamente dall’amica, si era rassegnata alla vita che stavano conducendo, si era rassegnata al fatto che non sarebbe più potute ritornare nel loro amato regno, aveva rinunciato ad usare la magia, e quindi rinchiuso per sempre i loro draghi nelle pietre, non sarebbero più state le famose guerriere che avevano, quasi, sconfitto l’ esercito nero di Kraid, il drago nero.