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Autore: Red_Coat    11/07/2016    4 recensioni
Genesis.
La mia vita, per te.
Infinita rapsodia d'amore
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DAL TESTO:
Un bagliore accecante invase la grotta, ed io capì che l'avevo raggiunta appena in tempo. Alzai gli occhi, e vidi uno splendido angelo con una sola ala, immensa, nera e maestosa, planare dolcemente su una roccia. Rimasi incantata, con gli occhi pieni di lacrime, a fissare la sua sagoma, fino a che non mi accorsi che i suoi occhi verdi come l'acqua di un oceano di dolore e speranza seguitavano a fissarmi, sorpresi e tristi.
Fissavano me, me sola, ed in quel momento mi sentii morire dal sollievo e dalla gioia
" Genesis! " mormorai, poi ripetei il suo nome correndogli incontro
C'incontrammo, ci abbracciammo. Mi baciò.
Ed io, per la prima volta dopo tanto tempo, piansi stretta a lui.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genesis Rhapsodos, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vincent Valentine, Zack Fair
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Più contesti
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Ciao a tutti voi che siete giunti qui, chi per amore di Genesis, chi attirato dagli altri nomi presenti nella lista della descrizione.
Non voglio trattenervi molto, e non desidero neppure spegnere il vostro interesse.
Prima di iniziare la lettura però, sento di dover spendere due parole di presentazione per questa storia.
Era il 2012, io ero ancora una ragazzina al terzo anno delle superiori, e da un anno ero iscritta su EFP.
Non conoscevo ancora il mondo di FINAL FANTASY 7, nè alcuno dei suoi personaggi, tranne Vincent di cui avevo visto solo un paio di foto.
Un giorno però, decisi di iniziare a giocare Final Fantasy 7: Crisis Core, e all'improvviso tutto cambiò.
Sono sempre stato una ragazza molto fantasiosa, a cui piace inventare mondi tramite la scrittura e sognare che
personaggi inesistenti in realtà vivano davvero, in una qualche lontana parte dell'universo.
Forse anche per questo, Genesis mi rapì, immediatamente
accendendo la mia fantasia e scaturendo in me un amore infinito e forte
che davvero è strano se rivolto ad un personaggio inesistente e immaginario.
Ma è quello che provai, quello che mi spinse a scrivere questa storia che un giorno, per varie vicissitudini
che non sto qui a spiegare, s'interruppe bruscamente.
Comunque, seppure lontana dal fandom e da EFP, continuai a crescere e con me continuarono a farlo l'amore per FINAL FANTASY 7 e per Genesis.
Fino a che, circa due anni fa, non decisi di rimettermi in gioco, con una fan fiction su Sephiroth.
Non ero ancora pronta per ritentare con questa, volevo che fosse perfetta come Genesis, che rispecchiasse tutta la passione
che avevo per lui e per il mondo di Final Fantasy 7.
Così, mentre portavo avanti la fiction sul platinato, iniziai in solitudine un duro lavoro di revisione di questa che si conclude oggi,
dopo un anno e mezzo passato a rivivere questa storia come fosse la prima volta.
Non ho voluto rimuovere quello spirito infantile che ne caratterizza la prima parte,
mi sono limitata solo ad aggiungere qualche elemento in più per renderlo più leggibiile e gradevole.
Inoltre mi sono ispirata ad Alice nel paese delle meraviglie, per restituire al personaggio di Valery
quel tanto di confusione del sogno che basta per renderla reale.
Come ho detto all'inizio, volevo adesso che questa storia comprendesse anche Vincent, e Zack.
Perchè se il primo per è come un fratello, il secondo è il mio primo amico in questo mondo,
perchè è stato il primo personaggio che ho imparato a conoscere attraverso il mio primo Final Fantasy.
Entrambi quindi avranno un ruolo molto importante nella storia.
Inoltre, sebbene questa storia si estenda da Crisis Core fino a Dirge of Cerberus,
Zack Fair
SARA' PRESENTE PER TUTTA LA DURATA DELLA FICTION.
Si si, avete capito bene.
Non posso ancora dirvi come questo sarà possibile, ma sappiate che lui ci sarà, fino alla fine, ed avrà un ruolo
importante per Valery, proprio come lo ha avuto per me.
 Valery ha molto di me, l'ho creata perchè diventasse la mia portavoce ed alter ego, e vi accorgerete che
proprio come sono cresciuta io, anche lei lo farà, nel corso della storia,
grazie a Genesis e a tutti quelli che la circonderanno, nel mondo in cui si ritroverà a vivere.
Quindi sappiate che quando andrete a leggere, sarà anche come imparare a conoscere una piccola grande parte di me.
Bene, non ho nient'altro da dirvi adesso. Non mi resta che augurarvi

BUONA LETTURA, E GRAZIE A TUTTI VOI PER IL TEMPO CHE DEDICHERETE A QUESTA MIA PICCOLA STORIA.


SARAH B. CORNWELL


PS. Se volete un piccolo spoiler e vorreste sapere come Vincent Valentine sarà inserito nella storia, potete passare a dare un'occhiata alla mia one shot pilota che lo vede protagonista assieme a Valery di una piccola scena verso la fine di final fantasy 7. La troverete a questo link:
THE REASON - UN SOLO VALIDO MOTIVO





 

“Infinite in mystery is the gift of the goddess
We seek it thus, and take it to the sky
Ripples form on the water’s surface
The wandering soul knows no rest.”
 
 
- Loveless, Atto I -


“Genesis, caro amore mio.
 
Dove sei? In questo mondo freddo, cupo e pericoloso, il tuo pensiero è l’unica cosa capace di restituirmi la forza ed il coraggio per continuare a cercarti.
Con Loveless al mio fianco, continuo ad immaginarti, perché ogni riga è una parte di te, di noi, scritta su questi fogli ingialliti con inchiostro indissolubile.
Mentre lo scorro con occhi incantati, mentre divoro queste pagine famigliari aspettandoti, continuo a sentire la tua voce.
Meravigliosa, dolce e struggente al contempo, continua a enunciare queste righe fino a giungermi chiara, oltre i confini neri e spessi della storia che inesorabile scorre con sempre maggior velocità, come faceva quando eri ancora con me. Avresti dovuto farlo per me, ogni volta che te l’avrei chiesto.
La tua voce, calda e profonda, avrebbe dovuto restare con me per sempre, assieme al tuo sguardo e al soffice bronzo dei tuoi capelli. A Banora.
Lì dove tutto è iniziato e finito, dove ora continuano a giacere nostri anni migliori, custoditi dal silenzio e dalla pace di un luogo ormai antico e nascosto dalla polvere del tempo che incontrastabile ci ha cambiati, e divisi.
Amore, ricordi? Ci eravamo appena conosciuti, io era ancora così … piccola, e ingenua. E tu … così innegabilmente bello, e dolcemente tormentato.
Non ho mai creduto alla malsana bugia che tu fossi soltanto un orribile mostro. Mai. E nel tentativo di convincerti ti promisi di rimanere al tuo fianco, solo se tu avessi continuato a recitare i versi eterni e enigmatici di Loveless. Poeticamente … solo per me.
Sono felice di avertelo chiesto. Felice d’essere rimasta.
Perché adesso, mentre aspetto e li leggo per tracciare la strada verso te, quei ricordi e quelle splendide iridi di giada sono le uniche cose di cui ho bisogno, per non arrendermi mai.
Il mondo ti ha dimenticato. Tu hai voluto fosse così.
Ma se sei riuscito a convincere chi non ti ha mai conosciuto di far finta che tu non sia mai eppure esistito, non credere ch’io ci sia cascata. Non pensarlo neanche solo per un istante.
Per quello che possano dire i membri rimasti della Shinra, o gli sguardi silenti di Vincent ch’è diventato il mio unico sostegno ormai, io so. So che tu sei esistito. E che continui a farlo.
Perché ti sento, in ogni piccola parte di me, fin dentro le ossa e nella parte più nascosta del mio animo. I ricordi, sbiaditi come vecchie fotografie in bianco e nero, si mescolano assieme alle poche realtà che mi hai lasciato per continuare a crederci: Una vecchia copia di Loveless, con ancora a margine le note che la tua penna ha scritto mentre ti consideravi ancora umano.
Accarezzo la tua calligrafia antica; assorta, quasi senza sfiorarla, per paura di cancellare per sempre, con un sol tocco, quell’ultima traccia concreta di te. E nel mentre, stringo sul mio cuore una delle lucide piume nere della tua splendida ala, come se stessi solo aspettando di vederti entrare da quella maledetta porta. Ma non succede mai.
E comincio a temere che ben presto anche io finirò col dimenticarti.
Ma come? Come potrei farlo?
Il mare limpido dei tuoi meravigliosi occhi color verde mako è troppo profondo perché io riesca ad uscirne. E anche se lo facessi, comincerei a sentire il fiato caldo dei tuoi sussurri su me, e le tue mani incredibilmente calde e soffici sfiorarmi il viso come in quella notte di finta estate, a casa tua, quando il mio sogno divenne realtà.
No, Genesis! non riuscirò mai a dimenticarti.
Non chiedermelo, perché non lo farò. Mai e poi mai.
Mentre m’aiutavi a trovare la magia del potere nascosta dentro di me, mi dicesti di accendere i sensi, e spegnere la mente, così da riuscire a trovarmi, e veder risplendere quella forza al centro del mio cuore come una gemma luminosa nell’oscurità.
Ebbene, non mi è necessario neppure chiudere gli occhi per riuscire a sentirti.  Dentro di me, brilli e ardi come la fiamma più potente della vita che scorre dentro le mie vene sin dal momento in cui tu stesso mi hai acceso.
E, finché continuerò a sentirti così forte e chiaro fin dentro il battito di ogni mio singolo respiro, io continuerò a cercarti, seguirti e rincorrerti fino a che non riuscirò a ritrovarti, e a convincerti che no, non sei mai stato un mostro, ma soltanto l’ennesima vittima innocente di quanto di più orribile e maligno possa esistere in questo mondo perennemente sull’orlo di sgretolarsi su se stesso.
Ascoltami, perché non te lo ripeterò se non fino a che non riuscirò a convincerti del tutto.
Tu sei vivo, esisti ancora ed io ti troverò, dovessi spendere tutta la mia vita in questo misero mondo malato e fronteggiare da sola delle Weapons impazzite, le orde di Deepground, le bugie di scienziati pazzi e senza scrupoli o qualunque altra piaga orrenda e mortale questa realtà abbia da offrirmi.
E nel frattempo, continuerò a nutrirmi di tutto ciò che d’intangibile mi hai lasciato, riscrivendo per l’ennesima volta la mia storia sui fogli ingialliti di questo vecchio almanacco in cuoio.
La scriverò per te, come una rapsodia che possa convincerti una volta per tutte che se riesco ancora ad amarti, è perché lo meriti davvero.
E, nello stilare queste poche righe, pregherò Minerva e ogni altro dio ch’io conosca, affinché un giorno, spero non molto lontano adesso, io possa rivederti e dimostrarti finalmente e per l’ennesima volta che avevo ragione.
Tu non sei un mostro. Non lo sei mai stato e non lo sarai mai. Riuscirò a dimostrartelo.
Perché sai che sarò incrollabile, e che non smetterò mai di ripeterlo fino a che avrò fiato nei polmoni e vita in questi miei occhi fiduciosi e determinati.
Ti amo, Genesis. Come non ho mai amato nessuno.
E adesso te lo racconterò ...

 
   
 
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