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Autore: soffio di nebbia    12/07/2016    1 recensioni
Sospeso tra realtà e sogno, Hyoga riflette sui propri sentimenti per Shun.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'è la neve nei miei ricordi


C'è la neve nei miei ricordi,
c'è sempre la neve...

E mi diventa bianco il cervello
se non la smetto di ricordare.
Tanto qui sotto nulla è peccato.

(dal film "Manuale d'Amore 2")


La notte è giunta come sempre dopo l'ennesima giornata passata a combattere contro me stesso, e ancora una volta mi ritrovo da solo insieme ai frammenti di quei sentimenti che durante il giorno cerco di soffocare.
Galleggio tra le tenebre della mia stanza come se fossi tra le onde del mare.
Sono da solo, lontano dal mondo.
Ricordi e paure, sogni e speranze si affollano allora nella mia mente e danzano come fiocchi di neve fin quasi ad annebbiarmi la vista... e io mi abbandono negli oceani di quei sentimenti che tanto mi spaventano durante il giorno e che di notte finiscono invece per procurarmi un torpore quasi estatico... perchè la notte è il regno dell'irrazionalità da cui sono bandite le leggi del reale.
Le sue mura inconsistenti sono da sempre il rifugio prediletto di uomini e donne che sentono il bisogno di affidare gioie e tormenti ad una confidente suprema.
La notte non giudica, e così anche le recriminazioni che rivolgo quotidianamente contro me stesso finiscono per svanire nella voce del suo silenzio
Il mio spirito comincia a viaggiare libero e leggero verso mete che solo al mio cuore è dato di conoscere. Mi lascio portare alla deriva, lì dove ogni mio pensiero diventa più soffice e vengo accolto dalla ricorrente visione dei luoghi a me più cari... gli unici luoghi che sia mai riuscito a chiamare casa. È sempre così che cominciano i miei sogni. È come se il mio corpo si rifiutasse di riposare in un luogo che non sia la Siberia, e allora il mio cervello cercasse di ricrearla apposta per me sotto forma di visione.
Il paesaggio comincia a scorrere davanti ai miei occhi mano a mano che il mio respiro si fa più lento e tutto diventa bianco. Bianche sono le distese innevate che si estendono fino all'orizzonte. Bianco è anche il cielo, e con esso le pareti del mio cuore che accolgono la purezza di questi luoghi vergini fin quasi ad esplodere. E allora riesco a sentirmi finalmente libero di lasciarmi sopraffare dai miei desideri più nascosti, desideri che finiscono per prendere la forma di uno spettro evanescente dalle eleganti fattezze che si muove verso di me passo dopo passo fino a diventare concreto, sempre più concreto.
E mi sorride con l'allegria di un bambino mentre mi invita ad avvicinarmi con gesti giocosi e vagamente impacciati. La sua voce risuona ovattata nella vastità della steppa innevata e in mezzo a tutto questo bianco le sue guance spruzzate di porpora sono l'unico accenno di colore insieme ai suoi verdi occhi luminosi e immensi che si posano dolcissimi sui miei senza timore alcuno.
Eccolo lo spirito che ho irrimediabilmente incatenato in un luogo forse troppo oscuro del mio cuore.
Ecco l'innocente causa della mia più grande gioia e della mia più grande sofferenza, colui che mi fa sentire spaccato in due ogni volta che gli sono vicino.
Ma ora è notte, e sono in un luogo solo mio ove non esistono peccati.
Nessuno, nemmeno la mia coscienza, ora, ha il potere di condannarmi.
Allora posso finalmente concedermi la debolezza di amarti.

Dicembre 2013

  
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