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Autore: Canemily    14/07/2016    1 recensioni
Gonzalo, Maria e la piccola Esperanza vivono felici a Cuba ormai da alcuni mesi. Con discrezione si tengono in contatto col resto della famiglia attraverso delle lettere; Emilia si occupa di rispondere facendosi inoltre portavoce degli avvenimenti più importanti di Puente Viejo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emilia, Maria Castañeda, Martin Castro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno dormigliona!

Gonzalo salutò così Maria che si era appena svegliata e non avendo visto il marito accanto a lei nel letto era andata a cercarlo in soggiorno con ancora la vestaglia da notte e i capelli arruffati.

-Sei bellissima- l'uomo si avvicinò a lei e le diede uno schioccante bacio sulla guancia.

-Ruffiano... Mi sono svegliata e non c'eri. Come mai sei già in piedi?                                           

-Tristan è dovuto uscire presto per fare un giro nelle terre, e visto che siamo soli ne ho approfittato per prepararti con le mie mani una colazione coi fiocchi. Senza l'aiuto delle cameriere, giuro!

-Tranquillo, ci credo, così hai avuto la scusa per non andare con tuo fratello nei campi.- contestò Maria fingendosi indignata, anche se il sorriso che si faceva strada nel suo viso mosso dalla contentezza per la sorpresa dell'amato la tradiva.

Gonzalo stette al gioco:-Non posso proprio nasconderti nulla, ebbene sì, hai indovinato: era solo una scusa per non lavorare.

-Ma quanto sei stupido!- lo rimproverò lei dandogli un colpetto sul braccio, ma senza mai spegnere il proprio sorriso, dopo tutto perché avrebbe dovuto farlo: era talmente felice accanto a lui che aveva sempre voglia di sorridere e di cantare, di ballare e di saltare, di giocare e di scherzare, semplicemente di godersi la vita.

-Lo sai che niente mi rende felice quanto fare qualcosa per te ed Esperanza, anche se semplice, l'importante è che ti faccia sorridere come stai facendo ora.

-Lo so amore mio, grazie mille.- Maria tirò a se il marito e gli regalò un dolce bacio sulle labbra.

-E ora si sieda pure signora Maria.- la invitò Gonzalo spostando per lei la sedia.-La piccola dorme ancora? 

-Sì, l'ho lasciata che dormiva tutta contenta, chissà che cosa sognava.

– Magari ricordava il mare che ieri bagnava i suoi piedini sulla spiaggia.

– Quanto rideva ogni volta che sentiva l'acqua sulla sua pelle, è una gioia vederla così... Questa è la posta?

- Sì, è appena arrivata.

– Finalmente! C'è una lettera di mia madre!- esclamò Maria piena d'emozione.

– Avanti, leggila a voce alta.

  "Miei cari,                                                                                                                                                                                                       come  state? Ogni giorno vi immagino mentre passeggiate tutti e tre insieme sulla spiaggia con Esperanza che tiene con una manina la mano di sua madre e con l'altra quella di suo padre, al sicuro al fianco dei suoi genitori; nei miei sogni siete sempre felici e sorridenti, e questo mi dà la forza di affrontare la giornata. Oggi però, con questa lettera, temo di far scomparire, almeno inizialmente, quel sorriso dai vostri volti, ma è giusto che sappiate che appena pochi giorni fa Conrado ci ha lasciato: è morto, o, per meglio dire, è stato ucciso. Dopo che il giudice, anche col contributo di Aurora, le ha tolto definitivamente il piccolo David, Alicia, che ben ricorderete, ha voluto vendicarsi di mia nipote tentando di ucciderla, solo l'arrivo di Conrado ha salvato Aurora, ma nella lotta con Alicia sia quest'ultima sia Conrado sono rimasti senza vita. Potete immaginare lo strazio di Aurora. Tutto il paese ha partecipato al funerale del suo fidanzato. Qui abbiamo tanto bisogno di voi, ma mi consolo al pensiero che voi siate lontani da questo paese dove accadono continue disgrazie. Date un bacio da parte mia e di Alfonso alla nostra nipotina.

Con tanto amore,                                                                                                                                                                                            Emilia."

Le ultime parole della lettera scivolarono sulla carta spinte da una lacrima di Maria, lacrima carica di tristezza e di ricordi. Gonzalo, che era ancora in piedi, si era fatto scuro in volto e stringeva forte i pugni, Maria si alzò, si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sulla spalla.

– Non me ne capacito Maria, perché continuano a succedere queste cose? Come è possibile che si abbattano così tante sciagure su una stessa famiglia? Non mi rassegnerò mai a tutto questo... E poi proprio Conrado, lui era un uomo giusto, nobile, un amico... E ora non avremo più l'opportunità di rivederlo.

– Lo so tesoro, lo so, e anche coraggioso, dobbiamo essergli tanto grati per aver salvato Aurora...

- Non solo, non basta: noi dovevamo essere lì, al suo funerale, dovremo stare vicino a mia sorella, abbracciarla, consolarla, le persone accanto a lei non fanno che andarsene in un modo o nell'altro, è frustrante non poter fare niente per lei.

- Allora Maria lo guardò dritto negli occhi, per vedere come essi avrebbero risposto alla domanda che stava per fargli:- Gonzalo, ti penti? Ti penti di essere fuggito con noi da Puente Viejo? 

- Cosa?- l'uomo prese le mani della moglie - No Maria, mai! Come potrei pentirmi di aver salvato il mio tesoro più grande, più prezioso? Io vi proteggerò sempre ad ogni costo. Essere insieme a voi è ciò che di più bello mi potesse capitare nella vita, non ne devi mai e poi mai dubitare.- Gonzalo abbracciò forte Maria, rassicurata dalle sue parole, e soprattutto dal suo sguardo limpido e sincero, traboccante d'amore. - Scusa se mi sono sfogato in quel modo, so che anche a te dispiace molto.

– Non importa... Sai, io so bene cosa sta provando mia cugina, anche io ho conosciuto il dolore di perdere l'amore della propria vita, ed è insopportabile, logorante, anche se grazie al cielo tu sei tornato. Anche io vorrei tanto poterla consolare e vorrei tanto aver potuto salutare ancora Conrado, quindi mi devi promettere, anche se ora qui siamo felici e non ci manca davvero niente perché siamo liberi di amarci, che un giorno rivedremo i nostri cari, perché non voglio che altri di loro muoiano senza poter dir loro addio.

– Allora mettiamola così: in fin dei conti mia sorella è forte, proprio come lo sei stata tu, e comunque non le mancano le persone che le vogliono bene, dobbiamo pensare che ce la farà. E ti do la mia parola che lotteremo per rincontrare i nostri familiari, e nostra figlia li conoscerà uno per uno. Vieni qui- Gonzalo diede un delicato bacio sulla fronte a sua moglie, poi sorrise con nostalgia – Ricordo come se fosse ieri quando Conrado si prese cura di me dopo che fui sepolto vivo.

– O quando mi difese da Fernando in piazza, davanti a tutti... Per non parlare di come Esperanza dormiva placidamente tra le braccia di suo zio... Ma sai cosa ti dico? Ora basta lamentarci, possiamo ancora fare qualcosa per onorare Conrado, guarda: mia madre ci ha spedito una sua foto ricordo e voglio incorniciarla con una cornice d'oro, perché d'oro era il suo cuore.

– Hai ragione tesoro- disse Gonzalo con ammirazione nei confronti della moglie, e aggiunse:                     -Metteremo la foto in camera di Esperanza, in modo che ricordi sempre suo zio: le diremo che è stato un uomo che per salvare la vita della propria amata...

-... Ha sacrificato la sua.- concluse Maria.

 

   
 
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