Era bella. Era bellissima. Aveva la pelle chiara e candida come la neve, sembrava la più pura e pregiata porcellana. Su quel volto rigato da mille lacrime erano nati altri mille sorrisi. Lei era così, era un po' piagnucolona ma allo stesso tempo era allegra e solare, faceva tornare il sorriso a chiunque. Aveva due occhi grandi, grandissimi, azzurri e vispi. Avrò molti ricordi di Menma da custodire e da portare sempre con me. Quando eravamo bambini e giocavamo insieme nel nostro rifugio costruito da noi. I suoi sorrisi. Le sue lacrime. Quando pronunciai "racchia" scappando via, quella parola che cambiò tutto. Indossava sempre un bel vestitino bianco con un fiocco azzurro. Avrò tantissimi altri ricordi da portare con me, come quando Menma apparse di nuovo per la prima volta in casa mia. La festa organizzata per lei. Il fuoco d'artificio e come lei ci ha fatto ritornare bambini come una volta. Io amo Menma, l'ho sempre amata, anche quando ero bambino, anche quando dissi che era solo una racchia. Dopo tutti questi anni i sentimenti che provo per lei non sono cambiati. Aveva i capelli lunghi, morbidi, di un grigio chiaro. Da quando è andata via nella mia casa è rimasto uno strano e straziante silenzio. La mattina mi sveglio nel mio letto e guardandomi intorno capisco di essere solo, capisco che non dovrò più cucinare per lei, che non sentirò più la sua voce e che non potrò osservare il suo volto cresciuto. Mi alzo dal letto e lentamente trascino il mio corpo fino ad una mensola dove ho conservato quella che per me sarà la lettera più importante della mia vita. L'ho conservata con cura per tutto questo tempo. "Mi piaci tanto Jintan significa che sarei voluta diventare tua moglie." Calde lacrime mi rigano le guancie. "Menma, anche tu mi piaci, mi sei sempre piaciuta e senza di te questa casa è così vuota. Mi manchi Menma, sono così egoista però vorrei averti qui e non in quello stupido Nirvana" Urlo con tutte le mie forse, urlo fino a sentirmi le corde vocali che si stracciano dalla gola. Sto vivendo nel passato e non riesco a vedere il presente e il futuro, mi sembrano così scuri e privi di speranza senza di te. Mi viene il nervoso perchè io sono qui, sono cresciuto e ho una vita davanti a me mentre tu, tu sei la piccola Menma che non potrà mai lavorare, mai avere una famiglia, mai vedere il proprio corpo cambiare o andare al liceo. È stato doloroso, troppo doloroso lasciarti andare via. Sento ancora l'amaro in gola per quell'addio troppo triste, troppo lontano. //Potete trovare altre storie scritte da me su RavioloAckerman su Wattpad//