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Autore: Kary91    15/07/2016    3 recensioni
[One-Shot | Alec/Magnus | Slife of life]
Il canticchiare stonato di Magnus echeggiava per il loft, per nulla soffocato dallo scrosciare della doccia.
Alec tamburellò con le dita contro la porta del bagno, visibilmente spazientito.
“Magnus!” esclamò per la terza volta, appoggiandosi al muro con una spalla. “Non puoi fare un po’ più in fretta?”
Magnus, in risposta, sembrò cantare ancora più forte.
Non era la prima volta che faceva tardi per colpa di quei concerti improvvisati; il giorno prima si era quasi deciso a saltare la doccia, dopo quasi un’ora di attesa e buona parte della discografia di Katy Perry nelle orecchie.
“Magnus!” sbraitò ancora il ragazzo, socchiudendo la porta. “Devo farmi la doccia!”
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Twice I have lived forever in a smile;'
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Questa storia è stata scritta per l’event di Luglio del gruppo We Are Out of Prompts e s’ispira al prompt Magnus/Alec, cantare sotto la doccia di Kuma Cla.

 

 

Shower Concerts;

 

«'Cause we all just wanna be big rockstars

And live in hilltop houses, drivin' fifteen cars

The girls come easy and the drugs come cheap

We'll all stay skinny 'cause we just won't eat»

 

Il canticchiare stonato di Magnus echeggiava per il loft, per nulla soffocato dallo scrosciare della doccia.

Alec tamburellò con le dita contro la porta del bagno, visibilmente spazientito.

“Magnus!” esclamò per la terza volta, appoggiandosi al muro con una spalla. “Non puoi fare un po’ più in fretta?”

Magnus, in risposta, sembrò cantare ancora più forte.

Alec fece ciondolare la testa, prima di scoccare un’occhiata nervosa al display del cellulare: avrebbe dovuto trovarsi all’Istituto già da dieci minuti, ma nell’accordarsi con i fratelli non aveva calcolato i tre quarti d’ora buoni impiegati da Magnus per farsi la doccia. Difficilmente sarebbe uscito dal bagno prima di aver intonato tutti i brani dell’album che aveva scelto.

Quel giorno toccava a un vecchio CD dei Nickelback. Alec imprecò a denti stretti, maledendo la volta in cui gli aveva rivelato il suo apprezzamento per quella band Mondana.

 

«And we'll hang out in the coolest baaaars

In the VIP with the movie stars

Every good gold digger's gonna wind up theeeere

Every Playboy bunny with her bleach blond haaaaaair…»

 

“Magnus!” sbraitò ancora il ragazzo, socchiudendo la porta. “Devo farmi la doccia!”

 

Non era la prima volta che faceva tardi per colpa di quei concerti improvvisati; il giorno prima si era quasi deciso a saltare la doccia, dopo un’ora di attesa e buona parte della discografia di Katy Perry nelle orecchie.

Alla fine, si era convinto ad aspettare: continuava a sorprendersi per la quantità di glitter che gli restava appiccicata addosso ogni volta che dormiva con Magnus e non poteva uscire di casa conciato come un brillantino vivente.

La questione della doccia era una delle poche cose che gli faceva rimpiangere la vita in Istituto. Certo, anche i suoi fratelli ogni tanto canticchiavano e Izzy poteva impiegarci ore a prepararsi,  ma se non altro c’erano un sacco di bagni.

«And well, hey, hey, I wanna be a rockstaaaaar!»

Alec sbuffò spazientito prima di spalancare la porta.

“Tempo scaduto” sbraitò, bussando contro i vetri della doccia. “Adesso è il mio turno: fuori di qui!”

Per la prima volta, da tre quarti d’ora a quella parte, Magnus smise di cantare.

“Alla buon ora, Alexander” commentò, aprendo la porta del box. “Sono esattamente quarantaquattro minuti e mezzo che ti aspetto.”

Alec distolse lo sguardo, rosso in viso. Non era la prima volta che vedeva Magnus nudo, ma non riusciva ancora a mostrarsi disinvolto nel vederselo comparire davanti in quel modo. Forse, non ci sarebbe mai riuscito.

“Come sarebbe a dire?” si lamentò, aggrottando le sopracciglia. “Sono io che aspettavo te! Ho già un quarto d’ora di ritardo e devo ancora farmi la doccia!”

“Solo perché ci sono io non significa che tu non possa entrare” replicò Magnus, giocherellando con il colletto della sua maglietta. Un rivolo d’acqua s’insinuò sotto il tessuto, facendo rabbrividire Alec.

“Io non…”

Il ragazzo farfugliò, lo sguardo che esitava in direzione di Magnus.

“Non mi era venuto in mente…” ammise, ricambiando finalmente lo sguardo del fidanzato.

Magnus sorrise sardonico.

“Che aspetti ad entrare?” chiese, sollevandogli la maglietta. “Non eri in ritardo?”

Alec lasciò che gliela sfilasse, ma quando le dita di Magnus scesero a trafficare con i bottoni dei suoi jeans, notò qualcosa che lo fece trasalire.

“Il Presidente ci fissa” osservò, notando il gatto acquattato sulla cesta dei panni sporchi. “È imbarazzante.”

Magnus sorrise divertito.

“Possiamo sempre chiuderlo fuori” lo rassicurò, tornando a occuparsi dei suoi pantaloni.

Alec scosse la testa.

“Ma poi fa i capricci…” replicò, tentando di allontanare il gatto con un paio di spintarelle gentili.

Magnus si spazientì.

“Adesso li faccio io i capricci se non ti levi subito quei pantaloni” lo ammonì, tirandoglieli giù. “E se non li butti nel cestino, oserei aggiungere: hanno più buchi di uno scolapasta.”

Alec si arrese a un sorriso timido.

“Li butto se mi prometti che non canterai più sotto la doccia” cercò di trattare, appoggiando le mani su quelle di Magnus, che già erano arrivate sull’elastico dei suoi boxer.

Lo stregone fece aderire i loro corpi, sorridendo sornione.

“Se d’ora in poi farai la doccia assieme a me  non più avrò motivo di cantare…” promise, parlandogli contro l’orecchio. “Sarò troppo impegnato a fare altro.”

Le guance di Alec si fecero bollenti.

“Allora...” farfugliò, allentando la presa sulle dita di Magnus. “… Allora siamo d’accordo.”

Le mani dello stregone scesero a sfilargli i boxer e nel giro di pochi istanti erano entrambi sotto il getto della doccia – nonché sotto lo sguardo vigile del Presidente Miao.

Alec riuscì a dimenticarsene abbastanza in fretta, troppo occupato ad accogliere le carezze e i baci di Magnus, per poter pensare ad altro. Il ritardo di dieci minuti s’ingrandì notevolmente, ma per una volta non fece caso nemmeno a quello.

Anche Magnus si dimenticò piuttosto in fretta della promessa fatta prima di entrare in doccia.

“Love me like you do, love love love me like you do…” incominciò a canticchiare, mentre le labbra di Alec scivolavano a baciargli il collo.

“Magnus…” lo ammonì il ragazzo, senza separarsi da lui.

Touch me like…”

“Magnus!”

“Va bene, fiorellino. La pianto.”

 

 

___________________

La canzone che canta Magnus è “Rockstar” dei Nickelback, ce lo vedo troppo a prendersi bene intonandola sotto la doccia! La seconda, ovviamente, è “Love me like you do” di Ellie Goulding.

Il fatto che Alec abbia un debole per i Nickelback, invece, è un mio head-canon. C’è un motivo, magari prima o poi spunterà fuori in qualche storia!

 

   
 
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