Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Stardust87    15/07/2016    3 recensioni
Il fidanzamento tra Ranma e Akane viene sciolto a causa di gravi problemi economici in cui si trova la famiglia Tendo.
La soluzione? Matrimonio combinato!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 8: Fine dei giochi?




Ranma aprì adagio gli occhi, crogiolandosi in un delicato torpore.
I raggi del sole filtravano da dietro le tende rosa della finestra, illuminando la femminile stanza.

Voltò lentamente il viso e il suo naso si ritrovò immerso in una folta chioma di capelli scuri striati di blu, sparsi sul soffice cuscino.
Il cuore gli mancò un battito riconoscendo la sua Akane che dormiva beata al suo fianco. Ne inspirò il delicato profumo godendosi ogni minima sensazione che quel contatto gli procurava.
Alzò una mano tremante e le sfiorò delicatamente una guancia con la punta delle dita. Trattenne il respiro quando lei si mosse appena, farfugliando qualcosa che il codinato non riuscì a comprendere.
Il suo sguardo poi, si spostò lentamente sul corpo nudo di Akane coperto fino alla vita soltanto da un candido lenzuolo.
Arrossì ricordando la notte appena trascorsa.

“Abbiamo fatto l’amore” pensò felice sentendo il cuore palpitare e l’eccitazione tornare a farsi sentire.

Lasciò vagare lo sguardo su di lei, senza fretta.

Era bellissima: teneva una mano poggiata sotto la testa e l’altra stesa delicatamente sul fianco. Sembrava un angelo con quell’espressione serena sul volto.

Poi il suo sguardo cadde sulla sveglia: segnava già le 7:15.

Ranma si mosse piano, cercando di non svegliarla.
Doveva andare via prima che qualcuno si accorgesse che aveva dormito nella stanza della ragazza.

E non solo dormito!

Uscì dal letto e si rivestì velocemente cercando di non fare rumore.
Poi si girò a guardarla un’ultima volta. Era così innocente quando dormiva che sembrava una bambina, non il maschiaccio violento che però tanto adorava.
Improvvisamente si sentì in colpa:
aveva forse sbagliato con lei?
Le aveva tolto la purezza senza pensarci due volte e lui, in quel momento, non era neanche il suo fidanzato!

Il pensiero volò subito a Kuno. Lo avrebbe ammazzato, di questo ne era sicuro. Di certo lui non meritava proprio Akane e non
avrebbe mai permesso che quel viscido bastardo la sfiorasse nemmeno con un dito.

No, era stato giusto così, decise.

Lui e Akane si amavano e sarebbero riusciti a stare insieme.

Era solo questione di tempo. Tempo che cominciava a scarseggiare però.

Si lasciò sfuggire un sospiro e si decise a uscire dalla stanza prima di essere preso dalla voglia incontenibile di svegliarla e di ricominciare quella splendida danza d’amore.

Si diresse direttamente nella sua camera prima che qualcuno lo potesse vedere con ancora indosso lo smoking della sera prima.

Come avrebbe potuto giustificarsi?

Entrò nel suo bagno personale e si concesse una doccia veloce. Si legò un asciugamano in vita e aprì l’armadio scegliendo di indossare dei calzoncini rossi e una semplice t-shirt azzurra.

Si avviò, fischiettando, in cucina affamato come un lupo. Si sentiva felice come mai lo era stato nella vita e non riusciva a smettere di sorridere.

<< Come siamo contenti stamattina! >> affermò inferocita Kodachi, parandosi improvvisamente davanti a lui con le braccia conserte.

<< Buongiorno Kodachi! Dormito bene? >> le domandò allegramente il codinato aprendo lo sportello del frigorifero.

<<  Io no, ma a quanto pare tu si! Dove sei stato questa notte? >> gli chiese inviperita guardandolo con gli occhi stretti in due piccole fessure.

Dal momento in cui Nabiki l’aveva trascinata con sé, lo aveva perso di vista e non era più riuscita a rintracciarlo.

Ranma non si lasciò intimidire e si versò il latte dentro una capiente tazza colorata.

<< Ho dormito! >> rispose semplicemente prendendo anche il caffè già pronto e versandolo nel latte.

<< Io ti ho aspettato tutta la sera! Dove diavolo sei stato? >> insistette la rosa nera sempre più furibonda battendogli un dito sul petto.

In quel momento, Kuno entrò in cucina e si fermò sulla soglia, bloccato dallo sguardo di fuoco che Ranma gli rivolse.
Kodachi alzò un sopracciglio vedendo il fratello con un occhio nero e il naso gonfio e tumefatto.

<< Tatewaki, cosa ti è successo? >> gli chiese la giovane, più sorpresa che preoccupata.

Gli occhi del codinato si strinsero in due fessure << Si Kuno, dicci cosa ti è accaduto?!  >> lo incitò con voce tagliente, poggiando la tazza sul tavolo.

Il ragazzo si portò una mano dietro la testa e scoppiò a ridere imbarazzato.

<< Ieri sera ho bevuto troppo e sono caduto dalle scale come un salame, sbattendo la faccia su uno degli scalini! Divertente vero? >> spiegò continuando a ridere forzatamente.

Kodachi sbuffò spazientita << Sei proprio un cretino! Non fai mai quello che ti dico! Eppure era facile! >> rispose seccata.

<< E cioè? >> chiese Ranma incuriosito girandosi a osservarla.

La rosa nera spalancò gli occhi spaventata e si affrettò subito a chiarire << Beh, gliel’avevo detto di non bere. Non regge minimamente l’alcool e poi questi sono i risultati! >>  rispose indicando i numerosi lividi di Kuno.

Il codinato continuò a fissarla non del tutto convinto.

“Nasconde qualcosa” pensò turbato.

<< Bene, io vado a fare shopping, a dopo! >> cinguettò la ragazza uscendo dalla stanza, dileguandosi in fretta.

<< Vado anch’io! >> affermò Kuno di rimando, voltandosi per uscire, ma Ranma lo bloccò, afferrandolo prontamente per il colletto della veste.

<< Tu non vai da nessuna parte, razza di maledetto! >> sibilò furioso al suo orecchio, facendolo tremare << Come hai osato mettere le tue luride zampacce su Akane e costringerla a fare cose che non voleva?! COME? >> urlò inferocito dandogli uno spintone e sbattendolo al muro.

<< Aspetta Ranma, posso spiegarti! >> mormorò spaventato il tuono blu.

<< Ti do dieci secondi e poi ti ammazzo! >> gli concesse il codinato sempre più furente.

Kuno inghiottì a fatica un accumulo di saliva e si mise seduto per terra, tirandosi le ginocchia verso il petto.

<< Hai ragione ad essere arrabbiato, però posso assicurarti che ieri sera non ero propriamente in me. Avevo davvero bevuto troppo e non mi rendevo conto di quello che facevo. Mi sentivo realmente euforico.. e avevo vicino a me Akane, così bella e sexy che non ho resistito.. poi lei non ha neanche protestato vibratamente come fa di solito, e ho pensato che anche lei, tacitamente, lo volesse. Solo dopo, quando sei arrivato, tu ho capito cosa stavo realmente facendo e mi sono accorto che lei piangeva.. >> spiegò con voce rotta << Io non volevo farle del male, io la amo, che tu ci creda o no >>

Ranma lo guardò e per la prima volta gli credette sul serio.

<< Per questa volta ti sei salvato, ma non avvicinarti più a lei, ci siamo capiti? >> lo minacciò glaciale.

Kuno si alzò in piedi e lo guardò seriamente.
Rimase a fissarlo per qualche secondo, cercando nel volto di Ranma qualche spiegazione a quelle pesanti parole.

<< Akane è la mia fidanzata. La mia fidanzata. Io le chiederò perdono per quello che è successo e farò tutto quello che lei mi chiederà, ma non accetto ordini da te. Tu con noi non c’entri niente! >> rispose Tatewaki freddamente, scandendo bene le parole e uscendo dalla cucina.

Ranma preso alla sprovvista, non riuscì a rispondere.

Lui non c’entrava niente? No, infatti.

Che ne sapeva Kuno dell’amore che lui provava per Akane?

E di quello che la ragazza sentiva per lui?

E della notte infuocata che avevano appena trascorso insieme?

In preda alla rabbia, tirò un micidiale pugno contro il muro, incrinandolo. Tremava dalla testa ai piedi.

Quella situazione era diventata insostenibile. Se non avessero trovato una via d’uscita, non avrebbe potuto impedire che.. che..

Scrollò la testa sconfortato. Gli era passata anche la voglia di mangiare. Una morsa di inquietudine che gli attanagliava lo stomaco e il cuore. Tremante, si recò in giardino. Aveva bisogno d’aria e tempo per riflettere.

***

Akane si svegliò un’ora più tardi, cacciando un rumoroso sbadiglio. Sbatté più volte le palpebre per abituarsi alla luce e stirò leggermente le braccia sopra la testa.

<< Quanto ho dormito! >> bofonchiò con la voce ancora impastata dal sonno  << E che mal di testa! >> continuò con uno sbuffo.
Si mise seduta sul letto, massaggiandosi leggermente le tempie e si guardò intorno confusa.

Vide il bellissimo vestito blu che le aveva regalato Ranma, ammucchiato da una parte, ai piedi del letto.
Poi il suo sguardo si posò sul suo corpo scoperto e con un misto di orrore e paura si accorse di essere completamente nuda.

<< Ranma.. >> farfugliò portandosi le mani sulle gote in fiamme.

“ Adesso ricordo.. io e Ranma.. abbiamo..” pensò agitata, arrossendo ancora di più.

Le immagini della splendida notte appena trascorsa le tornarono subito alla mente e il cuore prese a palpitarle  ripensando a quei dolci baci e a quelle languide carezze che si erano concessi. Non riusciva ancora a credere di essere stata così sfrontata e disinibita. Poteva benissimo affermare che era stata lei stessa a sedurre Ranma e non il contrario. Ma la cosa non le dispiaceva minimamente. Dopo anni di convivenza e fidanzamento forzato, battibecchi e gelosie varie, ora finalmente si erano dichiarati e avevano cementato la loro unione e il loro sincero amore.

<< Oh Ranma, quanto ti amo >> sussurrò con il pensiero rivolto a lui.

Le dispiaceva che il giovane se ne fosse andato senza svegliarla, ma poi considerò che aveva fatto bene. Se li avessero scoperti sarebbe successo il finimondo e addio palestra. E poi si sarebbe sentita ancora più imbarazzata nel trovarlo ancora nudo nel suo letto.

Si alzò di scatto e si preparò velocemente. Sentiva l’urgente bisogno di vederlo.

Indossò una canotta gialla sopra degli shorts bianchi e delle semplici scarpe da tennis dello stesso colore.
Un colpo di spazzola e si giudicò pronta per incontrarlo, anche se non sapeva bene cosa dirgli.

Uscì dalla stanza di corsa e si paralizzò di colpo quando si trovò davanti Kuno, in ginocchio, con in mano un enorme mazzo di rose rosse. Aveva gli occhi umidi e molto tristi.

Akane voltò sofferente il viso da un lato, per non guardarlo.

Ricordava, purtroppo, anche quell’orribile parte della serata.

“Chissà da quanto tempo è qui, fermo in questa posizione” considerò scettica.

Ma non voleva farsi condizionare.

<< Akane, mia dolce e piccola Akane. Io Tatewaki Kuno sono qui, in ginocchio, di fronte a te per chiedere e implorare umilmente il tuo perdono! Ieri sera non ero in me, non capivo che ti stavo facendo del male, ma io non te ne farei mai, te lo giuro, io ti amo mia unica gioia, potrai mai perdonarmi? >>  proferì il giovane, con gli occhi pieni di lacrime.

Akane si voltò a guardarlo, basita.
Sembrava veramente dispiaciuto e, conoscendolo, gli credeva quanto affermava che non le avrebbe mai fatto del male.
Inoltre i lividi che portava sul volto, ad opera del suo caro Ranma, erano una punizione più che sufficiente per il suo comportamento.

<< Va bene Kuno, alzati, ti perdono >> gli disse gentilmente, rincuorata da quelle sincere parole.

<< Veramente? Oh mia dolce fragolina di bosco, farò di tutto per dimostrarti il mio pentimento e il mio amore! >> affermò il giovane con un urlo di gioia, cominciando a saltare come un grillo e sventolando le rose in aria.

“ È veramente pazzo!” constatò sorpresa la ragazza svignandosela via, senza farsi vedere.

Cercò Ranma con frenesia, in ogni angolo della casa e, non trovandolo, uscì in giardino. Lo vide in lontananza, seduto sul bordo della piscina. Si era tolto le scarpe e aveva immerso i piedi in acqua, le mani erano poggiate sul bordo vicino ai fianchi e la testa era leggermente reclinata all’indietro. Guardava il cielo e il suo viso era scuro e pensieroso.

<< Ranma! >> lo chiamò la ragazza da lontano, facendogli un cenno di saluto con la mano.

Il codinato si girò a guardarla e l’ombra scura scomparve dal suo viso. L’accolse con un bellissimo sorriso che le fece tremare il cuore.
Akane si precipitò vicino a lui, si sfilò anch’essa le scarpe e si sedette al suo fianco inchiodando i suoi occhi marroni in quelli blu del giovane.

<< Buongiorno >> gli disse Akane timidamente.

<< Buongiorno a te >> le rispose lui dolcemente, procurandole la pelle d’oca.

 << Come stai? >> le domandò poi preoccupato  << Intendo dire.. tutto a posto? >>

Akane arrossì e si affrettò ad annuire,  capendo al volo a cosa lui si riferisse.

<< Mai stata meglio.. >> gli confessò con voce roca abbassando gli occhi imbarazzata.

<< Mi togli un peso >> le rivelò lui con un sorriso.

 << Ho voglia di baciarti >> aggiunse all’improvviso tornando serio.

Akane gli rivolse un timido sorriso << Anche io.. >> rispose languidamente.

Ranma si guardò intorno e, accertato che non ci fosse nessuno nei dintorni, si piegò su di lei.

Le posò una mano dietro la testa affondandola  in quei soffici capelli e le posò un frettoloso bacio sulle labbra, sfiorandole appena.

<< Meglio fermarsi qui, potrei non riuscire a controllarmi.. >> mormorò con voce roca sulle sue labbra.

Akane lo guardò confusa e il suo sguardo si abbassò involontariamente sui calzoncini di Ranma.
Arrossì quando scorse l’evidente rigonfiamento, comprendendo a cosa il giovane si riferisse.

<< Forse è meglio.. >> farfugliò imbarazzata, distogliendo lo sguardo.

Il codinato scoppiò a ridere << Vieni andiamo da un’altra parte.. >> le disse suadente afferrandola per mano.

Camminarono sull’erba del giardino a piedi scalzi. Era piuttosto fresca nonostante il caldo torrido tipico di luglio.

La condusse fino all’ultima quercia piantata nel giardino, proprio nella parte più celata dell’intera villa. Si nascosero dietro il grosso albero secolare e Ranma la strinse con forza, facendo aderire il suo corpo a quello della ragazza.

<< Qui non ci disturberà nessuno.. >> le sussurrò all’orecchio, cominciando a mordicchiarle il lobo e a lasciarle una scia di baci infuocati lungo il collo.

Akane si lasciò sfuggire un gemito mentre si aggrappava con forza alla sua maglia, temendo che le gambe la potessero tradire da un momento all’altro. Non aveva mai provato delle emozioni simili, era tutto troppo bello per essere vero.

Quando la bocca di Ranma catturò la sua in un bacio lungo e sensuale, Akane si alzò sulle punte dei piedi circondandogli il collo con le braccia e approfondendo il più possibile quel magico gesto. Le mani del codinato percorsero frementi il corpo della ragazza soffermandosi sulle morbide rotondità del seno, stuzzicandole i capezzoli attraverso la leggera stoffa della canotta. Insoddisfatto però di quello scomodo ostacolo,  insinuò una mano sotto l’indumento per poter toccare la sua vellutata e setosa pelle nuda.
Akane non aveva indossato il reggiseno e fu per lui fin troppo facile arrivare dritto al suo scopo.

<< Ranma.. non qui.. >> bofonchiò la giovane poco convinta, posandogli le mani sul petto per allontanarlo << Potrebbero vederci.. >>

Il codinato, riluttante, si staccò da lei.

<< Forse hai ragione, ma non riesco a resisterti, sei diventata come una droga.. >> si scusò lui con un sorrisetto, attirandola nuovamente a sé.

Akane si sentì sciogliere ascoltando quelle parole e aprì di più la bocca sentendo la lingua di Ranma premere sulle sue labbra per giocare con la sua.

Si staccarono dopo qualche minuto e il ragazzo poggiò la sua fronte su quella di Akane inchiodando gli occhi in quelli di lei.

<< Lo sai che ti amo? >> le sussurrò sulla bocca, sfiorandole dolcemente le labbra.

Akane sentiva il cuore battere come impazzito. Aveva sempre sognato che Ranma fosse così dolce, sincero e intraprendente con lei, che le aprisse il suo cuore e accantonasse per sempre il ragazzo timido e impacciato che era di solito.
C’erano state sempre troppe gelosie e incomprensioni tra di loro che avevano rischiato, il più delle volte, di rovinare il loro amore sul nascere.
Ora, finalmente, erano riusciti a superare tutte le difficoltà e potevano vivere il loro amore, anche se, purtroppo, non alla luce del giorno.

Presa da un coraggio che lei stessa non sapeva di possedere, Akane si sciolse dall’abbraccio del giovane e fece un passo indietro guardandolo dritto negli occhi.

Ranma la scrutò sorpreso << Che ti prende? >> le chiese confuso.

La ragazza gli rivolse un sorriso d’intesa e, sotto lo sguardo stupefatto di Ranma, afferrò i lembi inferiori della sua canotta e con un solo gesto se la tirò fin sopra la testa, sfilandosela del tutto.
Poi, lentamente, sbottonò gli shorts bianchi, abbassandoli fino alle caviglie, e con un calcio li tirò via, da un lato.
Rimase così davanti a lui, completamente nuda, ad eccezione di un paio di minuscoli slip rosa.

Ranma spalancò la bocca sconvolto da tanta audacia e arrossì vistosamente.
Akane gli si stava offrendo di nuovo, in tutta la sua bellezza, e senza essere sotto l’effetto dell’alcool stavolta.

La giovane lo guardò imbarazzata, resistendo alla tentazione di coprirsi i seni nudi con le mani. Voleva che lui sapesse che anche lei lo amava e niente al mondo era più importante di quello.

<< Ti prego dì qualcosa.. >> lo implorò lei con voce malferma.

<< Sei bellissima.. >> le rispose Ranma guardandola come se fosse la cosa più bella del mondo.

Akane accennò un timido sorriso e il codinato coprì in un lampo la poca distanza che li separava, prendendola tra le braccia.

<< Io avevo capito che qui ci fosse il pericolo di essere beccati >> la schernì lui afferrandola per i glutei e farle così sentire tutta la sua eccitazione.

Akane si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa nel constatare quanto lui la volesse.

<< Non viene mai nessuno in questa parte della casa.. >> sostenne la ragazza in sua difesa.

Ranma sorrise e riprese a baciarla con passione, mentre si liberava anche lui dei pochi indumenti indossati.
Akane arrossì nel vederlo nudo. Non si sarebbe mai abituata alla sua prestanza e alla sua bellezza: ogni muscolo sembrava essere stato disegnato dalle mani di un esperto pittore.

Il codinato la baciò sul collo, sui seni, sul ventre fino a scendere verso la sua femminilità ancora celata, facendola rabbrividire di piacere. Le sfilò lentamente le mutandine e riprese a baciarla risalendo verso l’alto.
Le afferrò nuovamente i glutei costringendola ad allargare le gambe e d’istinto Akane gli cinse i fianchi aggrappandosi alle sue forti spalle.
Le fece poggiare con la schiena all’albero e la fece sua lì, in piedi, in quella scomoda ma eccitante posizione. Gli affondi di Ranma si fecero sempre più veloci, decisi e profondi e Akane si mordicchiò il labbro inferiore per non urlare, visto l’immenso piacere che lui le stava dando. Non voleva che qualcuno si accorgesse di loro, non poteva rischiare che qualcuno li sentisse, ma non riusciva in alcun modo a trattenersi. Ranma le catturò nuovamente le labbra con le sue, cercando di soffocare i loro incessanti gemiti.
Vennero insieme, travolti da un’ondata di puro piacere.

<< Amore mio.. >> le sussurrò Ranma all’orecchio stringendola forte prima di posarla delicatamente sull’erba.

Akane gli rivolse un sorriso soddisfatto che fece sussultare il cuore del giovane.

Si rivestirono velocemente e tornarono verso la piscina dove avevano lasciato le scarpe.

<< Non dobbiamo rischiare mai più così però.. >> affermò Ranma ironico strizzandole l’occhio, mentre annodava le stringhe.
Akane gli sorrise stringendosi nelle spalle << Hai ragione, dobbiamo essere più prudenti! >>

Una voce alle loro spalle li fece sussultare.

<< Akane! Eccoti finalmente ti ho cercata dappertutto  >> esclamò Soun chiamandola dalla finestra del salone.

<< Ti serve qualcosa? >> rispose la ragazza guardandolo dubbiosa.

<< Si. Vorrei che andassi dal dottor Tofu per farti prescrivere qualcosa per i miei reumatismi. Sai, oggi non mi sento affatto bene! >> le disse con lo sguardo piegato in una smorfia di dolore.

<< Va bene papà vado subito! >> gli rispose, lanciando un’ultima occhiata d’intesa a Ranma.

Il codinato la guardò allontanarsi sentendo una stretta al cuore. Non pensava che quella ragazza avesse potuto avere un tale effetto su di lui.

***

Akane era al settimo cielo, le sembrava di vivere in una fiaba.
Si affacciò alla finestra del salone e guardò il sole tramontare lasciandosi sfuggire un sospiro. Non riusciva ancora a credere alla favola che stava vivendo.
Durante il giorno cercava di evitare Ranma il più possibile, per non cedere alla peccaminosa tentazione di cadere tra le sue braccia.

Ma la notte.. la notte era riservata a loro due soltanto.

Verso le ventitré il codinato sgattaiolava in camera sua, senza farsi vedere, e si lasciavano travolgere da una torbida passione. Poi al mattino, prima che sorgesse il sole, il giovane tornava in punta di piedi nella propria camera.

Stavano vivendo un vero e proprio idillio amoroso.

Oltretutto Kuno sembrava aver allentato la morsa oppressiva su di lei. Forse temeva che la giovane potesse essere ancora arrabbiata con lui per quello che era successo la sera del suo compleanno.

Meglio così, decise.

Solo Kodachi sembrava essere più sospettosa, ma Ranma riusciva prontamente a fugare ogni suo sospetto.

<< Ehi maschiaccio, a cosa pensi così intensamente? >> le chiese Ranma all’improvviso facendola sussultare.

Non si era accorta che era entrato nella stanza.

<< Mi hai spaventato! >> gli rispose ridendo.

Non le dava più fastidio che lui la chiamasse in quel modo, anzi le piacevano i nomignoli che le aveva affibbiato, la facevano sentire speciale.

Stava per rivelargli che tutti i suoi pensieri erano solo per lui, quando il suo fidanzato ufficiale proruppe nella stanza.

<< Saotome, mia sorella vuole parlarti urgentemente, ti aspetta in camera sua >> disse Kuno in modo spocchioso. Poi il suo sguardo si addolcì posandosi su Akane.

<< Mia diletta posso farti compagnia? >> le chiese con voce melliflua e occhi adoranti.

<< V-va bene >> rispose lei incerta.

Vide Ranma uscire dalla stanza e un senso di delusione e gelosia si impossessò di lei.

 
“Cosa vorrà da lui?” pensò amareggiata, mentre Kuno continuava incessantemente a parlare di cose che a lei non interessavano affatto.

***

 
Ranma si avviò leggermente contrariato verso la camera della sua “fidanzata”.

Gli era sembrato strano che lei lo avesse fatto convocare come se dovesse parlargli di qualcosa di estremamente importante.

Bussò due volte, in modo deciso, e la voce stridula della rosa nera lo invitò ad entrare.
Avanzò nella stanza illuminata da luci soffuse, e accostò la porta senza però chiuderla. Non voleva restare per più di due minuti con lei e inoltre non voleva che gli altri pensassero che si fossero chiusi dentro di proposito.

Si guardò intorno, storcendo il naso davanti a tutta quell’inutile esibizione di sfarzo: il letto, dalla forma rotonda e dalle lenzuola di raso, era posizionato sul lato destro della camera; un enorme tappeto bianco di pelliccia era posto al centro; l’armadio di dimensioni spropositate si trovava sulla parete sinistra e un tavolo, con sopra una bottiglia di vino e due calici, era sistemato vicino al letto. Completavano l’arredamento una specchiera da toeletta contenente vari cosmetici e profumi.

Spostò il suo sguardo disgustato sulla ragazza.

Kodachi era ferma davanti alla finestra e gli dava deliberatamente le spalle. Portava i capelli raccolti e indossava una vestaglia nera di seta lunga fino ai piedi.

<< Sono qui cosa vuoi? >> affermò Ranma seccato.

La giovane si voltò mostrandosi in tutta la sua bellezza. Il codinato soffocò un grido di stupore  notando la sua mise sexy: un bustino nero in pizzo da cui traboccavano i generosi seni, calze autoreggenti e tacchi vertiginosi dello stesso colore. 

<< Perché ti sei conciata così? >> le chiese irritato dopo essersi ripreso dallo shock iniziale.

La rosa nera cominciò a ridere << Perché non ti piace forse? >>

Il giovane fece una smorfia.

 “Ad Akane non servono queste cose per essere così maledettamente sensuale” considerò compiaciuto, pensando a quel corpo minuto che gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

<< Dimmi cosa vuoi altrimenti me ne vado >>  l’avvisò tagliente.

Kodachi lo sfidò con lo sguardo poi, con molta calma, si avvicinò al tavolo posto vicino al letto e si versò un bicchiere di vino.

<< Conosci la zona del mio vasto giardino dove c’è quell’enorme quercia secolare, proprio dietro la casa? >> affermò in tono mellifluo.

Ranma spalancò gli occhi sbigottito aprendo la bocca e richiudendola meccanicamente.

<< Vedo che la conosci >> continuò la ragazza con un sorrisetto,  sorseggiando il vino.

<< Però non credo che tu sappia una cosa molto importante. Proprio perché è una zona molto nascosta e poco trafficata, è considerata la parte più debole dell’intera proprietà e la più probabile dove un ladro possa decidere di entrare. Quindi sono state installate delle telecamere che controllano tutto, 24 ore su 24.. devo continuare forse? >> affermò indurendo il tono di voce.

“ Ci hanno visti” pensò Ranma sgomento sentendo il cuore battere furioso.

Gli occhi glaciali della ragazza, che lo fissavano come se volessero trafiggerlo, confermavano i suoi timori.

Quello che più lo disturbava non era il fatto che fossero stati scoperti, ma che qualcuno avesse visto la sua Akane nuda. Lei era sua e solo lui poteva contemplare le sue grazie.

<< E quindi? >> chiese arrabbiato.

<< Quindi non tollero un simile comportamento nella mia casa. Abbiamo fatto un patto, un patto che tu e quella puttanella non avete rispettato! Sono io la tua fidanzata non lei. IO! >> urlò inferocita, gli occhi fiammeggianti.

Ranma incrociò le braccia alzando un sopracciglio << Non l’ho di certo deciso io! Sono stato costretto da mio padre, il fidanzarmi con te non mi è mai passato per la testa! >> rispose freddamente.

Basta, era stufo di reggere quella farsa, non ce la faceva più a mentire.

<< Ah, ma davvero? Si da il caso però, che sia io l’unica persona al mondo che può aiutare dei poveracci come voi, quindi esigo rispetto e fedeltà >> controbatté Kodachi furiosa.

<< Mi dispiace ma niente da fare. Io amo Akane >> affermò deciso, pensando con sollievo che era la prima volta che lo ammetteva apertamente con qualcuno.

Lei lo guardò imbestialita, poi assottigliò gli occhi e la sua bocca si allargò in un sadico sorriso.

<< La ami davvero? >> chiese subdola.

<< Certo! Più di qualsiasi altra cosa al mondo >> rispose lui convinto come mai lo era stato di qualcosa nella vita.

<< Allora dimostralo.. >> mormorò Kodachi avvicinandosi sensualmente a lui.

<< Cosa vuoi? >> rispose Ranma facendo un passo indietro.

<< Proporti un altro accordo, che forse gradirai di più! >> affermò la giovane sorridendo.

Il suo viso non prometteva niente di buono.

 
 



 
 
Eccomi! Non sono sparita^^

Ho avuto molto da fare, ma non mi sono dimenticata di questa storia né delle care ragazze che la seguono fedelmente!

Akane e Ranma si lasciano andare alla passione, ma Kodachi li ha scoperti.. cosa vorrà adesso?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ! Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente, siete state davvero gentilissime! :)

Fatemi sapere cosa ne pensate, le vostre recensioni mi rendono davvero felice!^^

Un bacio, Monica
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Stardust87