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Autore: RoTTenDAmaGed    15/07/2016    2 recensioni
☯Don't want to, But I can't put Nobody else above you☯
Paura.
Perfidia.
Sete di sangue. 
Migliaia di anni fa, queste forze governavano il mondo.
Un mondo dove le prede temevano i predatori.
E i predatori avevano un irrefrenabile impulso biologico di mutilare e sbranare e… sangue, sangue, sangue e… morte.
All'epoca il mondo era diviso in due: feroci predatori e docili prede.
Ma nel tempo ci siamo evoluti, abbandonando le nostre primitive, selvagge abitudini, fondendoci con un'altra specie dotata di intelligenza e coscienza, la razza umana unificando ogni specie in una sola. Oggi prede e predatori vivono in armonia e ogni giovane mammifero ha mille opportunità.
♔ Una mia versione personale del film più adulta, dark, romantica, introspettiva e misteriosa mantenendo i caratteri dei protagonisti ♚
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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1.

ARGENTO




Paura.
Perfidia.
Sete di sangue. 
Migliaia di anni fa, queste forze governavano il mondo.
Un mondo dove le prede temevano i predatori.
E i predatori avevano un irrefrenabile impulso biologico di mutilare e sbranare e… sangue, sangue, sangue e… morte.
All'epoca il mondo era diviso in due: feroci predatori e docili prede.
Ma nel tempo ci siamo evoluti, abbandonando le nostre primitive, selvagge abitudini, fondendoci con un'altra specie dotata di intelligenza e coscienza, la razza umana unificando ogni specie in una sola. Oggi prede e predatori vivono in armonia e ogni giovane mammifero ha mille opportunità
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« Io non devo più nascondermi nel gregge tra le pecore, adesso posso essere un'astronauta! » disse Lucy strappandosi goffamente la tunica bianca, scoprendo la tuta presa in prestito dalla bottega di Mr Strikes dopo tante suppliche e occhioni dolci alla coniglietta spaurita. E sì devo ammettere che funzionavano alla grande! 
Un cucciolo di nome… ehm… non me lo ricordavo ma iniziava con una "V" ne ero convinta, si occupò degli effetti sonori.
Christian si fece avanti con un espressione tra il serio e il "sto per morire di infarto" sfoggiando la sua giacca e cravatta, uno smo... Smogin? Beh insomma un vestito elegante che ricordava un pinguino buffo.
« E io non devo più essere un cacciatore solitario, adesso posso dare la caccia alle esenzioni fiscali perché diventerò un esattore! »
Ok ora toccava a me! Ero ultra emozionata perché era la prima volta che dicevo a mamma e papà cosa volevo fare da grande! Ero sicura ne sarebbero stati orgogliosi. Feci un passo avanti tirando un respiro profondo con il naso cercando di non farlo tremare per l'emozione ma le orecchie alte e attente tradivano la mia euforia. 
« Ed io renderò il mondo un posto migliore! Infatti diventerò… » mi tolsi la tunica più in fretta che potei mentre Cucciolo V accendeva la musica e sfoggiai finalmente la mia uniforme.
« Un'agente di polizia! » dichiarai alzando orgogliosamente il mento e gli spettatori batterono le mani mentre vedevo una decina dei miei fratellini più piccoli illuminarsi e saltare entusiasti sulla panca di legno. 
Ma ovviamente ci doveva essere sempre lui a rovinare la festa…
« Una coniglietta sbirro?! Mai sentito niente di più stupido. » sogghignò un bambino metà volpe seduto in seconda fila tirando una gomitata ad un altro, incrociato con una donnola che già sghignazzava mostrando i denti piccoli e un po' aguzzi.
Battei una zampa sull'asse di legno del palco e arricciai il naso con sufficienza. 
« Sembrerà impossibile a una mente ottusa… » iniziai e poi fissai dritto negli occhi chiari della volpe « … sì ce l'ho con te Gideon Grey. » 
Non sembrò apprezzare, né si aspettava una risposta visto che stavo recitando e mi riempì di soddisfazione sapere di aver spiazzato il bullo di città.
Judy: 1 
Gideon: 0 
Non è il momento di gongolare Judy c'è uno spettacolo da continuare! 
« Ma a soli 340 chilometri da qui sorge la grande città di Zootropolis dove i nostri antenati hanno deciso di vivere in pace proclamando che ognuno può essere ciò che vuole! » dissi entusiasta mentre Christian e Lucy alzavano lo striscione con su scritto la frase di Zootropolis.
Il pubblico applaudì un'ultima volta mentre mi inchinavo e dicevo un: « Grazie e buonanotte! ».
E si ormai era il tramonto e questo era l'ultimo giorno del Festival della Carota. Uffa…
La capanna si svuotò in fretta ed io scesi dal palco con un balzo salutando Chris, Lucy e Cucciolo V agitando una mano e raggiunsi i miei genitori, la maggior parte dei miei fratelli e delle mie sorelle erano già usciti, controllati dai miei fratelli più grandi. Presi per mano mamma e papà e uscimmo dalla capanna noleggiata per lo spettacolo saltellando, non riuscivo proprio a stare ferma ero troppo entusiasta! 
Papà diede un'occhiata alla mamma e facendo un bel respiro disse: « Judy, ti sei mai chiesta perché io e la mamma siamo tanto felici? ».
Il pancione si era gonfiato mentre prendeva fiato ricordandomi una rana stretta nelle bretelle, l'immagine mi fece ridacchiare.
« No. » risposi spensierata.
« Abbiamo smesso di sognare e ci siamo sistemati, vero Bon? » disse cercando sostegno dalla mamma.
« Eh, sì, giusto Stu. Ci siamo adattati. » concordò facendo un movimento con il braccio per cercare di gestire i miei saltelli. Mi capitava che le zampe mi si muovessero da sole quando ero troppo emozionata e la terra soffice della nostra città sotto le zampe era piacevolissimo, di sicuro non mi aiutava a farmi stare ferma. 
« Adattarsi ha i suoi vantaggi, Judy. Se non provi niente di nuovo non puoi fallire. » continuò papà.
Lasciai le loro mani e salii su una balla di fieno senza smettere di saltellare.
« A me piace provare cose nuove! » risposi sorridendo.
Mamma schioccò la lingua sul palato.
« Tesoro, quello che tuo padre vuole dire è che è improbabile se non addirittura impossibile che tu diventi un'agente di polizia. » disse ansimando, senza accorgermene avevo allungato il passo e ora dovevano quasi correre per starmi dietro.
« Giusto, non si è mai visto un coniglietto-sbirro. Non è roba da conigli. » convenne papà.
« No. » intervenne mamma.
« Mai. » aggiunse papà.
« Mai. » gli fece eco mamma.
Mi piaceva tanto quando parlavano insieme o erano d'accordo su qualcosa, erano buffi sembravano recitare delle battute.
« Oh… allora vuol dire che sarò la prima! » esclamai contenta, anzi anche meglio avrei conosciuto nuove specie! Perché ormai tra conigli ci si conosceva un po' tutti ed era noioso. 
Trotterellai giù dalla balla di fieno e prendendo lo slancio dalla parete di un chiosco feci una capriola in aria.
« Perché io renderò il mondo un posto migliore! » strillai contenta.
Papà nonostante tutto rise per la mia iperattività e afferrò la mamma per un fianco stringendola a sé.
« Accidenti se parliamo di rendere il mondo un posto migliore non c'è nulla di meglio che coltivare carote! » protestò fermandosi davanti alla nostra bancarella di carote, la più grande.
« Sì! Tuo padre, io, i tuoi 275 fratelli e sorelle stiamo cambiando il mondo! » continuò mamma guardando papà in cerca di conferme.
« Già. » disse papà afferrando una bretelle con le dita callose e robuste.
« Una carota alla volta. » 
Ed eccoli che avevano iniziato ancora a dialogare fra loro.
« Parole sante, coltivare è una professione nobile e la nostra famiglia è la migliore nel settore. » 
A quel punto mi si incrociarono gli occhi e staccai le orecchie dal cervello guardando altrove e fu allora che notai Lucy con un paio delle sue amiche entrare in un vicolo, volevo raggiungerla per ringraziarla dell'aiuto che mi aveva dato per la recita ma poi mi accorsi di due figure nascoste nelle ombre del crepuscolo: una con orecchie, coda e zampe anteriori da volpe e l'altra da donnola.
Gideon fece un cenno del capo al suo amico, Trevis, mi pare si chiamasse e seguirono il gruppo di Lucy in silenzio. 
Tesi le orecchie ascoltando con attenzione ogni rumore ma dal vicolo non si sentiva nulla, iniziai a respirare un po' più velocemente per analizzare anche gli odori ma nulla. 
Avevo un bruttissimo presentimento, diedi un'occhiata a papà che stava continuando a parlare di non credere troppo in… qualcosa quasi rivolto alla mamma più che a me, non mi prestavano molta attenzione perciò sgusciai via silenziosamente e corsi verso il vicolo, le orecchie tese. 
Percorsi la strada guardandomi intorno fino a che non incontrai una staccionata che portava ai campi, ero nella periferia della città, non sapevo bene quanto mi ero allontanata da mamma e papà e feci per tornare indietro quando un gridolino mi fermò, facendo guizzare un orecchio in direzione del suono. Mi avvicinai cercando di non far rumore osservando dietro un albero. 
« Falla finita Gideon! Ridammi i biglietti! » strillò Lucy ma non osò fare nulla per riprenderli, una coniglietta di 4 o 5 anni era nascosta dietro il suo vestito con le orecchie bassissime e il naso che le tremava incontrollato, sull'orlo del pianto. Un'altra bambina metà pecora che riconobbi come Bell, indietreggiava spaventata.
Gideon per tutta risposta si mise i biglietti in tasca e iniziò a belare crudelmente per scimmiottarla. 
« Altrimenti che fai, piangi? » scoppiò a ridere lui, però c'era qualcosa che non andava nella sua voce, era sempre profonda e graffiante però era lenta e biascicava.
E il mio corpo decise che avevo visto abbastanza perché le mie zampe pestarono con forza il terreno, mettendomi in mezzo.
« Ehi, l'hai sentita. Falla finita. » gli dissi con la voce più autorevole che conoscessi, insomma cercai di imitare il tono di mamma quando mi beccava con un oggetto appuntito in mano.
Gideon puntò gli occhi chiari su di me e sorrise mostrando i canini affilati, una smorfia piena di malignità.
« Bel costumino, stronzetta. In quale mondo vivi per pensare che un coniglio possa diventare uno sbirro? » ghignò lui, e non potei evitare di sussultare per la parolaccia. Sapevo che Gideon non aveva una bella famiglia ma…
« Restituisci i biglietti alla mia amica. » riprovai, prima finiva meglio era.
Diede un colpetto con la mano sul petto dove stavano i biglietti.
« Vieni a prenderli, ma ricorda io sono una volpe e come hai detto nella tua merda di recita noi predatori mangiavamo le prede e quell'istinto è rimasto ancora nel nostro “Dinna”. » ringhiò quasi, avvicinandosi minacciosamente. Era più alto di me di una testa, gli arrivavo si e no al petto quindi si era piegato un po' per puntare le sue iridi nelle mie, erano di un azzurro slavato notai ma non fu quello il particolare che mi spaventò.
« Credo proprio si dica DNA. » intervenne la donnola quasi con incertezza, stava cominciando a spaventarsi anche lui, lo avevo notato dalle sue orecchie.
« Credi che non lo sappia, Trevis?! » questa volta aveva ringhiato sul serio.
Guardavo inquietata i lineamenti del suo viso trasformarsi in quelli selvaggi di una volpe, il suo totem stava prendendo il sopravvento.
Presi fiato, raddrizzai la schiena e scandii lentamente: « Non mi fai paura, Gideon. ».
Il suo muso si contrasse come per ringhiare, mostrando i denti affilati e con uno scatto fulmineo mi diede una spinta forte, le mani ormai trasformate in zampe, mi aveva lacerato la maglia e mi aveva graffiato la pancia. Mi si bloccò il respiro in gola mentre cadevo di schiena, raggomitolandomi d'un fianco per attutire la caduta ma ero certa che un livido me lo sarei guadagnato tutto, il gomito si era sbucciato e per miracolo riuscii a non battere la testa. 
« Ora hai paura? » gridò lui avvicinandosi di nuovo e involontariamente diede conferma ai miei sospetti, il suo fiato sapeva dell'odore acre dell'alcol e le sue braccia tremavano, Gideon era ubriaco.
Lo sapevo perché anche papà a volte alle feste lo diventava, però meno di come era ridotta la volpe in quel momento.
E la combinazione tra un corpo dotato di artigli e zanne, alcol e rabbia non prometteva mai nulla di buono ma questo non potevo saperlo a quel tempo, ero troppo piccola e ingenua.
« Le trema il naso, ha paura. » constatò Trevis per dare soddisfazione a Gideon e forse anche per invitarlo a lasciarmi perdere. E quasi funzionò perché sorrise compiaciuto, se non fosse stato che…
« Piangi piccola coniglietta, piangi… » 
La combinazione tra ingenuità, orgoglio e il fatto che volessi diventare poliziotta era pessima in quella situazione ma l'orgoglio bruciava e le zampe si mossero da sole, facendomi leva con la schiena e i gomiti gli tirai un calcio sul muso con entrambe le zampe con tutta la forza di cui ero capace e sapevo che le zampe dei conigli erano forti perché lui quasi cadde a terra e, una volta riacquistato l'equilibrio, si passò la lingua tra i denti e notai con piacere che le gengive sanguinavano.
« Non molli proprio mai eh? » ma non sapevo se era questo che aveva effettivamente detto perché il suo petto iniziò a vibrare liberando un ringhio adirato, vidi Trevis indietreggiare e la paura mi serrò lo stomaco. Si mise a quattro zampe artigliando il terreno e già era grosso di per sé ma con il pelo sembrava ancora più grande, mi fissava minaccioso ed ogni muscolo era teso, pronto a scattare. Non ce la facevo a stare sdraiata, perciò balzai in piedi con le orecchie tese in allerta e non ci mise molto a scattare, con un balzo spalancò le fauci e cercò di mordermi una zampa, il mio punto debole ma approfittai del fatto che i suoi sensi non fossero lucidi e i riflessi pronti per saltare sulla sua schiena, facendogli sbattere violentemente il muso sul terreno ma calcolai male l'atterraggio perché lui mi afferrò un braccio con la zampa, affondandomi gli artigli a fondo nella carne, quasi toccandomi le ossa. 
Strillai, non avevo mai provato nulla di più doloroso. Approfittando del momento di dolore Gideon mi afferrò i capelli con le fauci, strattonandomi violentemente a terra e mi schiacciò la testa con la zampa, ringhiando. Portai un braccio davanti a me gridando mentre cercavo di tenere lontani i suoi denti dalla faccia, sentivo la sua gola vibrare sulla pelle del braccio ed era una sensazione raccapricciante. Trattenni il fiato e strinsi la mano libera a pugno fino a conficcarmi le unghie nella carne e lo colpii sul occhio con tutta la forza che avevo, sentii uno scricchiolio sinistro e un dolore lancinante alle nocche ma perlomeno riuscii a farlo allontanare al costo di tre graffi sulla guancia mentre cercava di rimanermi attaccato. 
Ansimai strisciando via da lui, sentivo la bambina che si era nascosta dietro Lucy singhiozzare e Bell gridare il mio nome terrorizzata ma sentivo i suoni come attutiti, le orecchie fischiavano e il battito violento del mio cuore mi soffocava. Sentivo che sarei svenuta ma non potevo perdere i sensi… non sarei sopravvissuta…
Gideon fece un verso a metà tra un ruggito e un grido che mi fece accapponare la pelle, era completamente fuori di sé. Mi caricò di nuovo ma quando cercai di tirarmi su mi cedettero le braccia, lasciandogli il tempo di affondare i denti nella gamba.
Strillavo come una pazza, cercando di fargli mollare la presa ma più mi sforzavo più lui stringeva la presa, fino a che non sentii lo scricchiolio di ossa che si spezzavano. Sentivo Trevis che cercava di strattonarlo via ma sapevo che ormai aveva perforato il punto dove la mia anima umana e il mio totem animale si fondevano, un punto forse più importante del cuore stesso.
E non sentii più nulla.
Non sentivo il bruciore dei graffi, il dolore delle ossa rotte, i muscoli bruciati dalla fatica, gli strilli delle mie amiche.
C'era solo il ringhio della volpe, il sapore metallico del sangue in fondo alla gola e una luce argentata che mi consolava.
Non avevo idea di come una luce potesse essere confortante, ma lo era quasi come l'abbraccio amorevole di una madre.
Poi anche queste sensazioni sparirono, rimpiazzate da dita calde che mi afferravano e voci che sapevano di casa.



Angolino Di Manicomio:

Buon salve miei piccoli cracker al formaggio (?) 
Ehm che dire non c'era nulla di nuovo in questa specie di prologo a parte l'ultima parte che è completamente inventata e diciamo più esagerata dalla scena del film ma mi serviva per una cosuccia carina che mi è venuta in mente ihihihihihiksjcnskskmx ehm… *cof cof* 
Beh è la prima volta che pubblico qualcosa maaa non vi dico di avere pietà perché ho proprio bisogno di consigli su come migliorare U.U 
Il disegno ad inizio capitolo l'ho fatto io, è una Judy di 9 anni immaginata per metà umana *w* quindi vi pregherei di non spacciarla per vostra o usarla senza chiedere altrimenti vi mando Judy a casa e vi faccio morire di pucciositá capito? c:
A riscriverci e al prossimo aggiornamento! 


RODA

   
 
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