Libri > Il ritratto di Dorian Gray
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Autore: belle_delamb    15/07/2016    1 recensioni
Penelope Wotton, fanciulla di belle speranze, si rifugia dal cinico zio Lord Henry per evitare lo scandalo che si sta per abbattere su di lei. A Londra rincontra Dorian, vecchio amico dello zio per il quale ha avuto un’infatuazione da bambina e scopre che non è per nulla invecchiato nonostante siano trascorsi molti anni, anche se sembra molto diverso da come se lo ricordava. Nel frattempo sulla città s’abbattono strane morti e una follia collettiva sembra prendere possesso delle persone. Penelope attratta da Dorian e allo stesso tempo diffidente deciderà di capire cosa sta realmente succedendo. E s’imbatterà in una realtà che è di molto peggiore dei suoi più cupi incubi.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorian Gray, Lord Henry Wotton, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Feci una profonda riverenza e mi crogiolai negli applausi ricevuti. Ero orgogliosa di me stessa, in fondo ero stato brava, un’ottima attrice. Anche zio Henry lo avrebbe ammesso, nonostante il suo sarcasmo, non poteva negare la mia bravura e soprattutto l’avrebbe ammessa lui … Dorian. In fondo avevo recitato principalmente per lui, perché lui potesse vedere che nonostante la mia giovane età ero brava, magari così si sarebbe stufato di andare ad assistere ad altri spettacoli teatrali. Da quel punto in realtà non riuscivo a vedere né mio zio né Dorian. Feci qualche passo indietro mentre Caroline, altra partecipante alla recita, si faceva avanti e otteneva la sua dose d’applausi. La osservai atteggiarsi a grande attrice, lo sguardo pieno di accondiscendenza, i lunghi boccoli biondi mossi con malizia. Era bella e aggraziata e sapeva di esserlo, ma come attrice era pessima, questo non lo poteva negare nessuno a parte lei stessa. Mi allontanai con passo felpato, quindi, quando fui abbastanza lontana dagli occhi del pubblico, corsi via e scesi lateralmente dal palchetto. Il cuore mi batteva all’impazzata, così forte che lo sentivo rimbombare nelle orecchie. Avevo un vago sospetto di dove si trovasse mio zio ed ero quasi certa che Dorian fosse con lui. Sgusciai dentro una stanza, quindi presi il corridoio buio e m’incamminai. Zio Henry adorava stare nel suo studio. Non sapevo esattamente cosa facesse lì dentro e all’epoca non m’importava molto. Non ero una bambina molto curiosa. Mi fermai di fronte alla porta socchiusa dello studio dalla quale filtrava una leggera luce. Ora che ero lì davanti quasi non avevo il coraggio di entrare. E fu allora che sentii delle voci. Mio e zio e Dorian. Potevo vederlo Dorian, i capelli color dell’oro, i grandi occhi azzurri, il portamento fiero e il suo bel sorriso. La voce di mio zio era forte, chiara, sarcastica come sempre.
-Non ditemi che vi siete innamorato-
Il mio cuore smise di battere per alcuni istanti. Innamorato? E di chi, di grazia? Chi era la fortunata? Per un assurdo attimo pensai di essere io ma no, solo nelle fiabe i principi sposano le fanciulle come me.
-E come si chiama la fortunata?- ancora mio zio.
- Sybil Vane, è un’attrice-
Un’attrice? Aveva perso la testa per un’attricetta? No, non potevo crederci.
- Un’attrice? Ah bene, sono le migliori- esclamò mio zio con tono sarcastico e sentii un bicchiere tintinnare, probabilmente l’aveva appoggiato sulla scrivania. Non avevo bisogno di aprire la porta per vederlo in piedi, impettito, il sorriso canzonatorio che gli piegava le labbra, come quando mi diceva che io non sapevo nulla della vita.
-Lei è la migliore attrice!- ora il tono di Dorian sembrava alterato, come non l’avevo mai sentito –Sybil sembra una dea quando recita, oh!- sospirò –Dovete venire a vederla-
-Mi dispiace, ma ho molti impegni … ma in fondo sono curioso di vedere questa donna che vi ha stregato-
-Quando la vedrete la penserete come me-
-Ne ho viste di belle donne nella mia vita, non sarà una novità-
-Ma lei … recita in maniera divina, geniale-
-Nessuna donna è un genio, le donne sono un sesso decorativo. Non hanno mai niente da dire, ma lo dicono in modo incantevole- commentò.
-Ho intenzione di sposarla-
A questo punto mio zio scoppiò a ridere, mentre io mi appoggiai al muro per non cadere a terra. –Non bisogna mai sposare la donna di cui si è innamorati- e continuò con un altro suo commento.
Io però non restai ad ascoltare. Corsi via nel corridoio buio, via fino a quando non dovetti fermarmi, soffocata dalle lacrime e dall’affanno. E giurai a me stessa che non mi sarei mai più innamorata.
   
 
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