Era una di quelle sere dove non ti aspetti mai nulla, dove chiudi gli occhi e ami naufragare nei ricordi. Era il momento di tirare le somme diceva tra se stessa e i suoi pensieri, dove prendere una decisione era fondamentale. Era una di quelle sere dove non hai niente ma ti manca tutto; dove muori piano dentro senza dar segni  al di fuori. Quei momenti  la facevano sempre riflettere, anche se di pensieri ne faceva parecchi, senza alcuna possibilità di uscita e lo sapeva che era inutile pensarci e soprattutto iniziare quella lotta interna. Non aveva mai sperimentato su se stessa questo tipo di dolore, era simile a quelle piccole malinconie che forse l’avevano sfiorata..eppure era conscia del suo essere così attaccata alle cose, ai momenti alle persone. Col tempo però aveva capito che era inutile: nulla le apparteneva mai veramente ed ogni cosa scivolava via, come scivolava via il  pigro di luglio per lasciare spazio al veloce ma meraviglioso agosto.
Era troppo tempo che non sapeva niente di se stessa, si era persa non sapeva  nemmeno dove.. forse in quei panorami notturni che amava tanto o  in posti antichi, o in mani intrecciate..non lo sapeva dov’era ?  Tralasciava quella risposta come tutto d'altronde e chiudeva gli occhi, prendeva una ciocca di capelli la toccava, la girava la riguardava e gli occhi si riempivano di lacrime.
La sensazione di aver dato tanto, di non sopportare nulla -ma alla fine chi sono io se non me stessa, frammentata in tutto quello che do,in  tutto quello che soffro in tutto in tutto in tutto, sono sola-..
Apriva e chiudeva gli occhi, il suo cuore era a pezzi.