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Autore: colferisart    16/07/2016    1 recensioni
Cosa succederebbe se Kurt si trovasse in un mondo in cui tutto è diverso, compresi lui e i suoi amici? Riusciranno lui e Blaine a trovarsi e ad innamorarsi o il destino ha in serbo qualcosa di diverso per loro?
[dal testo:]
Appena entrò gli occhi gli finirono fuori dalle orbite alla vista di ciò che aveva davanti: se una normale persona avesse visto quella scena non sarebbe stata stupita a quella vista ma lui non era una normale persona: davanti a se aveva il Glee club al completo, nessun membro mancante, nessuno, nemmeno lui.
Com’era possibile che seduto al suo posto ci fosse un altro Kurt, uguale a lui, se non per i vestiti? Aveva un gemello che si vestiva di merda e non lo sapeva? Era finito su Terra 2 e quello era il suo doppelgänger?*
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Quinn/Rachel
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kurt entrò a scuola, come ogni giorno, pronto a vedere il suo meraviglioso ragazzo e i suoi amici, con i quali avrebbe passato l’intera giornata.
Appena mise piede nell’edifico sentì qualcosa di diverso, una sensazione diversa, a partire dal fatto che nessuno sembrava accorgersi di lui, pur non essendo una grande novità, e dal fatto che non avesse con se nessuna borsa, nessun libro e soprattutto niente lacca.
Fece caso a com’era vestito e si, decisamente qualcosa non andava, non sarebbe mai, MAI andato a scuola con in pantaloni neri della tuta, una t-shirt blu e a completare l’outfit delle fantastiche pantofole grigie, in nessun universo avrebbe abbinato quei colori.
Si guardò in giro e dopo essersi chiesto come fosse possibile che fossero passate tre ore (a detta dell’orario sul telefono) da quando aveva messo piede a scuola, decise di recarsi in aula canto dove erano soliti riunirsi.
Appena entrò gli occhi gli finirono fuori dalle orbite alla vista di ciò che aveva davanti: se una normale persona avesse visto quella scena non sarebbe stata stupita a quella vista ma lui non era una normale persona: davanti a se aveva il Glee club al completo, nessun membro mancante, nessuno, nemmeno lui.
 
Com’era possibile che seduto al suo posto ci fosse un altro Kurt, uguale a lui, se non per i vestiti? Aveva un gemello che si vestiva di merda e non lo sapeva? Era finito su Terra 2 e quello era il suo doppelgänger?*
 
Decise di non farsi troppe domande, constatò che nessuno lo vedeva e prima o poi avrebbe capito cosa stava succedendo, così andò a sedersi in una sedia vicino alla lavagna per assistere a quella lezione.
Potè subito notare che alcuni degli outfit dei suoi compagni, il suo compreso, erano decisamente diversi dal loro solito: Rachel, seduta come al solito nella sedia centrale, indossava un completo da cheerleader e una coda di cavallo ai capelli, con due ciocche di capelli che le cadevano ai lati del volto; Accanto a lei Artie era seduto su una normale sedia dell’aula, nessuna sedia a rotelle, una t-shirt a strisce e dei pantaloni neri; Santana, sulle ultime file, indossava un vestito bianco e azzurro legato in vita da una cintura; Puck, alla sua estrema destra, indossava dei pantaloni neri dentro a degli stivali bianchi, una camicia bianca con sopra un gilet grigio scuro, una cintura in vita e quella che sembrava una coda gialla uscirgli dalla tasca destra.
Il suo sguardo si spostò subito dopo su Blaine, che a sua sorpresa non si trovava vicino a quello che ormai aveva definito il suo doppelgänger, che indossava un outfit total black, con dei jeans DECISAMENTE attillati, i ricci che gli cadevano sul volto, liberi dal gel e quella che sembrava matita sotto gli occhi; Kurt, dall’altra parte dell’aula, aveva dei jeans blu, attillati ma non esageratamente, una t-shirt bianca tinta unita e un giubbotto rosso del McKinley.
 
Tutta quella situazione lo spaventava un po’, non faceva parte di squadre scolastiche, allora perchè gli unici ad indossare quel giubbotto erano lui, Finn e Sam?
 
Il mistero si stava infittendo sempre di più e nel cercare di capire non si rese conto che suonò la campanella e tutti si affrettarono ad uscire e lui si limitò ad uscire insieme a loro pronto a seguire Kurt.
 
Come in aula, Kurt e Blaine non si degnarono di uno sguardo e andarono in due direzioni opposte. Non si erano nemmeno guardati eppure poteva sentire la solita chimica che c’era tra i due, era convinto che in qualsiasi mondo/universo lui e Blaine si sarebbero trovati e sapere che in quello sapevano a malapena i loro nomi, probabilmente solo perché facevano parte dello stesso club, era pittosto doloroso.
 
Proseguì il suo percorso dietro a Kurt stupendosi del fatto che nessuno lo guardasse negli occhi, lo notavano, lo notavano eccome, ma tutti abbassavano lo sguardo. Okay, lui non era più bullizzato come una volta ma qualche presa in giro e battutina la riceveva e vedere che nessuno diceva niente era abbastanza strano.
 
Vide Kurt dirigersi verso quello che sembrava Karofsky ma senza giubbotto della squadra, per un minuto ebbe il terrore che potesse essere il suo ragazzo in quello strano mondo, ma capì che non era così dal momento che Kurt si bloccò davanti alla sua figura e lo guardò, impassibile, fino a quando Dave non gli passò un foglio piegato che da quel che poteva capire era il compito di matematica.
 
Kurt volle credere che quello era solo uno scambio di compiti tra amici, anche se era chiaramente il contrario.
 
L’ora successiva, nonché quella di matematica finì presto, anche se il suo sosia aveva sonnecchiato ed era stato al cellulare per l’intera lezione.
 
Uscì in corridoio e tra la folla notò Quinn, con il suo costume da cheerleader avvicinarsi alla figura di Kurt, erano sempre stati amici lui e Quinn ma niente di più di qualche conversazione veloce in aula canto o nei tragitti quando avevano le stesse lezioni ma stando a vedere l’enorme sorriso che aveva ora Quinn doveva pensare che quel Kurt e quella Quinn fossero grandi amici.
Kurt si bloccò in mezzo al corridoio e Quinn lo abbracciò velocemente, prendendolo a braccetto, sembravano quasi migliori amici e ancora una volta si stupì di vedere che nessuna occhiataccia gli era arrivata, insomma, Kurt Hummel, un gay e sfigato cronico aveva sotto braccio Quinn Fabray, capo cheerleader nonché ragazza più bella della scuola…qualcosa non quadrava.
 
Passarono insieme la pausa a parlare e a ridere tra loro fino a quando Kurt chiuse gentilmente l’armadietto di Quinn e avvolse un braccio intorno alla sua spalla accompagnandola in classe. Prima di arrivare, però, appoggiato a degli armadietti c’era un gruppo di ragazzi della loro età circa che non appena li videro passare iniziarono a scherzare e ridacchiare.
 
‘Hey principessina, vuoi sfidarmi in una gara di canto o hai paura che ti rubi la corona?’
 
Era abituato ad insulti del genere e a dirla tutta non era neanche dei più volgari e rimase leggermente sorpreso nel vedere Quinn abbassare lo sguardo e stringersi di più a Kurt, mentre quest’ultimo avanzò verso i ragazzi…non era riferito a lui! Era riferito a Quinn e al fatto che, grazie a ciò che ha potuto intuire da voci di corridoio ascoltate precedentemente, avesse vinto la corona di reginetta anche grazie al Glee Club, calcolato come attività extra.
Una volta faccia a faccia con colui che aveva a parlato, Kurt, il più alto tra i due, fissò il ragazzo:
 
‘Puoi ripetere? Non ho sentito bene.’
 
‘E-Era una-una battuta’ sorrise debolmente il ragazzo.
 
‘Beh a me non ha fatto ridere, ma se vuoi la corona te la do, accompagnata da una decina di calci …se non vuoi trovarti in infermeria prima del tuo prossimo battito di ciglia ti conviene andartene.’
 
‘Kurt, dai, lasciali…’ disse Quinn preoccupata di ciò che potesse fare Kurt.
 
Kurt tenne il contatto visivo con il ragazzo che insieme al gruppo se ne andò cercando di non mostrare la leggera paura che sentiva.
 
‘Non era necessario che facessi tutto questo, sai che ormai ci sono abituata’
 
‘Invece era necessario, non devono insultarti solo perché hai più talento tu nel tuo mignolo che loro in tutto il corpo’ scherzò Kurt.
 
La folla che precedentemente si era creata attorno a loro svanì lentamente, ritornando a sparpagliarsi per il corridoio.
Faceva parte di una squadra scolastica e veniva più che rispettato a scuola, si, era decisamente strano.
Arrivarono davanti alla classe di Quinn:
 
‘Se non ci vediamo al Glee, ci sentiamo oggi, ti invio un messaggio, okay?’  disse sorridendo la ragazza.
 
‘Ma non dovevi uscire con Rachel?’
 
‘Si, ma non significa che non avrò il tempo di inviarti un messaggio.’
 
‘Va bene, a dopo’ concluse Kurt.
 
Erano davvero buoni amici ed era felice che il suo sosia fosse così legato a lei.
Si abbracciarono velocemente e si guardarono in giro, lentamente tornarono a guardarsi negli occhi fino a quando Kurt non si avvicinò a Quinn, la quale si alzò leggermente sulle punte e sovrapposero le loro labbra in un bacio a stampo.
 
Kurt si bloccò alla vista di quella scena, agli occhi di tutti era un semplice e normale bacio ma ai suoi occhi non lo era, non lo era per niente. Poteva reggere il fatto che lui e Blaine non fossero dei grandi amici, ma non il fatto che non fosse neanche gay.
 
Le passeggiatine nei corridoi,  prendere le sue difese, i ‘ti scrivo oggi’, era molto legato a lei ma forse così era leggermente esagerato.
Kurt Hummel era il ragazzo di Quinn Fabray.
Kurt Hummel era il ragazzo di Quinn Fabray?
 
No, non poteva essere, eppure era così, erano lì, con le labbra unite, davanti a tutti.
 
Avvertì una leggera sensazione di malessere, una sensazione che non avvertì neanche quando finse che Brittany fosse la sua ragazza, in quel momento sapeva di star mentendo, sapeva di essere gay, sapeva che gli piacevano i ragazzi, indifferentemente se questi fossero o no il suo futuro fratellastro.
 
Quella scena gli rimase in mente per tutte le tre ore successive, fino a quando non si ritrovò nuovamente in aula canto per la lezione pomeridiana del Glee.
Notò immediatamente Puck, seduto a gambe accavallate su una sedia, che parlava con Santana della bellezza delle nuove foto di Evan Peters uscite recentemente sul suo profilo Instagram, mentre Rachel, Brittany e Quinn parlavano di quanto fosse impossibile la nuova coreografia che la Sylvester aveva assegnato.
Okay, Sue è crudele in tutti i possibili mondi.
 
Kurt andò a sedersi, prevedibilmente, vicino a Quinn, la quale gli diede un bacio sulla guancia.
 
Dopo idee improvvisate sul momento del professor Schuester e alcune esibizioni, la lezione finì.
 
Kurt e Quinn uscirono dall’aula mano nella mano, seguendo gli altri precedentemente usciti, nel dirigersi verso l’uscita della scuola Kurt incrociò Blaine appoggiato al muro, si guardarono per qualche secondo, un gesto impercettibile per tutti, ma non per lui, per lui che pur vedendo colui che pareva essere il suo alter-ego era pur sempre lui e quello che fino al giorno prima pensava essere il suo ragazzo. Il suo ragazzo totalmente diverso da ciò che ricordava, diverso dal Blaine che aveva incontrato e amato quel lontano giorno alla Dalton.
 
Blaine seguì con lo sguardo Kurt, nonostante si fosse allontanato, dandogli le spalle, con un braccio intorno alla vita di Quinn.
Poco dopo, Rachel si avvicinò velocemente alla coppia, salutando con un sorriso Kurt e quasi sussurrando a Quinn un ‘ci vediamo dopo’ per poi lasciarsi alle spalle i due e uscire dalla scuola.
 
Entrambi salirono sulla macchina di Kurt e per quando fu curioso di sapere ciò che stavano per fare, decise di non approfondire l’argomento potendo benissimo immaginare quello che sarebbe successo.
 
Decise di dirigersi, quindi da Blaine, o meglio dal suo quasi sosia, per poter vedere il suo ragazzo sotto quella diversa luce.
 
Riuscì a raggiungerlo velocemente, dato che si era da poco incamminato verso il suo armadietto. Affiancandolo e superandolo, potè meglio osservare gli occhi del suo ragazzo, circondati da un leggero strato di matita nera, sembravano leggermente più piccoli, ma sempre mozzafiato, potè riflettersi in quella distesa dorata. Aveva sempre amato i suoi occhi, marroni ma non banali, il contorno scuro e l’interno che andava a sfumarsi in una tonalità di colore molto vicino al giallo, creando un insieme di colori che si fondevano tra loro alla perfezione.
In fondo si sarebbe potuto abituare a quel leggero trucco.
Aprendo il suo armadietto, notò al suo interno, appesa ad un lato, una boccettina di profumo legata con del nastro rosso e si immedesimò parecchio, ricordandogli il contenitore del profumo di sua mamma, che aveva tuttora appoggiato alla scrivania e che ogni anno legava all’albero di Natale.
Blaine prese quella stessa boccetta e, aprendola, la annusò piano, chiudendo gli occhi, come a volersi perdere in quella fragranza fresca e non troppo invasiva, da quel che potè sentire si trattava da un profumo da uomo e pur non trattandosi di quello che Blaine indossava al momento.
 
Venne sorpreso alle spalle da Sam e spaventato richiuse velocemente la boccettina e la ripose nell’armadietto. Sam non fece molto caso a quel gesto che a quando pare sembrava fare quotidianamente.
 
Kurt era felice di vedere come Blaine e Sam fossero tanto amici ma non riuscì a trattenere un senso di malinconia nel notare che fossero solamente lui e Blaine a non essere durati anche in quel ‘mondo’.
 
Potè soffermarsi nell’osservare il carattere di Blaine a lungo e notò che quel look rispecchiava relativamente la sua personalità, molto misteriosa e profonda.
 
Blaine accennava, infatti, ad argomenti o ad episodi senza soffermarci sopra e rispondendo ad alcuni tipi di domande con fare molto vago e per Sam non sembrava esserci alcun problema poiché non si spingeva a chiedere oltre. Trovò quel Blaine molto diverso dal suo pure in quello che era il carattere e la personalità: uno colorato e l’altro tutto in nero, uno sempre allegro e l’altro piuttosto cupo, uno un libro aperto e l’altro un mistero dietro l’altro.
 
Si diressero verso l’uscita poco più tardi salutandosi prima di prendere due strade opposte.
 
Decise di non seguirli oltre e visitare la scuola, prima di tornare da Kurt.
 
Si precipitò a passo rapido al suo armadietto, o meglio da quello del suo sosia, ansioso e spaventato dall’idea che potesse essere l’esatto opposto rispetto al suo.
 
Come pensava la combinazione era la stessa, essendo lo stesso armadietto e lentamente lo aprì: con suo grande stupore trovò al suo interno medaglie e targhe di vittorie di football, come miglior giocatore della squadra. L’armadietto era tappezzato di foto di esibizioni del Glee Club, di performances delle varie gare e di foto di lui e Quinn da soli e in compagnia di suo padre e della madre di Quinn. Dovevano stare insieme da molto per aver fatto conoscere l’altro ai propri genitori ma stranamente quelle foto non lo colpirono particolarmente, infatti tra tutti quei ricordi il suo sguardo venne catturato da un’immagine, appesa al lato dell’armadietto, in una cornice. Gli era famigliare, molto famigliare, si trattava, infatti, della foto dell’annuario di Blaine con i ricci che gli coprivano la fronte e un piccolo sorrisino. Davanti a quell’immagine si paralizzò per qualche secondo, un po’ davanti alla bellezza del suo ragazzo e un po’ a causa della situazione.
 
Come mai aveva una foto di Blaine nel suo armadietto se a malapena si scambiavano uno sguardo?
E perché non aveva in cornice una foto di Quinn anziché di Blaine?
 
Decise di tornare da Kurt per scoprire nuove informazioni. Nel tragitto ripensò a ciò che aveva visto e nonostante la situazione eccessivamente confusa sentì il proprio cuore alleggerirsi pensando che, pur non stando insieme era possibile che Kurt provasse qualcosa per Blaine, fosse anche solo amicizia.
Entrò in casa sapendo che avrebbe visto Kurt, a causa della sua macchina parcheggiata fuori, così si diresse in cucina trovando suo padre concentrato nel tentare di cucinare un dolce senza riuscire ad ottenere grandi risultati.
 
Improvvisamente Burt ripose il libro di cucina che teneva in mano e si avvicinò alle scale, dirigendosi verso la sua camera, dalla quale all’interno provenivano rumori e gemiti tutto tranne che casti.
 
Non voleva neanche immaginare ciò che si stava svolgendo all’interno, sperò solo che in quel mondo non fosse lui a mettere incinta Quinn.
 
Venne riportato alla ‘realtà’ da Burt che nel frattempo aveva appoggiato l’orecchio alla porta e con il viso di un colore tra il rosso peperone e il rosso semaforo, ridacchiava, ascoltando ciò che si stava svolgendo dietro quella porta.
 
‘KURT!’ urlò Burt, bussando alla porta bianca.
 
‘P-PAPÀ, NO-NON ENTRARE!’ urlò di risposta Kurt, leggermente imbarazzato.
 
‘Non entro, non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione di settimana scorsa’
 
‘Avevamo concordato di dimenticare quell’episodio, cosa c’è?’
 
‘Volevo sapere quando tornava tua sorella, sto avendo dei problemi con la torta e penso che tu sia impegnato in questo momento’
 
Sorella? Che sorella? Aveva una sorella?
Più le ore passavano più era confuso.
 
‘Sorellastra! Comunque Quinn torna tra un’oretta, è uscita con la sua ragazza’
 
‘Raven, giusto?’
 
‘Rachel, papà, si chiama Rachel’
 
Ehm…cosa?
Sorellastra?
Quinn era la sua sorellastra?
 
Quinn era la sua sorellastra e stava con Rachel?
 
‘Ah giusto, okay, la aspetterò, voi divertitevi ma non troppo, usate le protezioni!’
 
‘PAPÀÀ! VAI VIA!’
 
‘Me ne sto andando, tranquilli’ disse infine Burt ridendo mentre scendeva le scale per tornare in cucina.
 
Ma se Quinn non era la sua ragazza, perché l’aveva baciata in corridoio?
 
Ma soprattutto, se Quinn non era la sua ragazza…chi c’era in camera con lui?
 
Nel frattempo i rumori avevano ricominciato e Kurt dopo un momento di panico decise di entrare in camera e scoprire chi era la sua vera ragazza.
Aprì lentamente la porta, chiudendo gli occhi a causa dell’ansia che gli cresceva dentro. Loro non lo potevano vedere ma lui poteva vedere loro e anche piuttosto bene.
Richiuse la porta dietro di loro e si posizionò al fianco del letto, abbastanza vicino da poter sentire tutto ma allo stesso tempo abbastanza lontano da impedire un possibile threesome.
 
Appena realizzò la situazione mentalmente, cercò di calmarsi lentamente tenendo ancora gli occhi chiusi.
Mosse la testa e fece dei piccoli passi quando si fermò. Sorrise automaticamente e si rilassò quando il suo naso venne invaso da un odore piacevole, un profumo famigliare, lo stesso che aveva Blaine nella boccettina, all’interno del suo armadietto.
Non gli ci volle molto per fare due più due e in effetti non si rese conto di come avesse fatto a non riconoscere quei gemiti.
Aprì gli occhi e sospirò pesando che avevano ragione i suoi amici a dire che erano una bella coppia, perché lo erano.
 
Disteso sul letto c’era Kurt, con la zip dei jeans slacciata, la maglietta alzata e i capelli scompigliati, sopra di lui c’era, invece, Blaine, in tutto il suo splendore, ormai senza maglietta, con i ricci leggermente sudati sulla fronte e con una mano sotto la maglietta di Kurt, accarezzando delicatamente i suoi addominali.
Blaine gemeva alla sensazione della bocca di Kurt sul suo collo, mentre quest’ultimo era impegnato a lasciargli una scia di baci lungo il collo e scendendo iniziò a succhiare un lembo di pelle appena sotto la clavicola, staccando la bocca solo per permettere a Blaine di sfilargli la maglietta.
 
‘Sai, mi fa eccitare il fatto che il mio ragazzo sia un giocatore di football, sai, la felpa della squadra ti sta benissimo…anche se preferisco quando te la tolgo’ sussurrò Blaine sulle labbra di Kurt, dopo che quest’ultimo si fosse staccato dal suo petto.
 
‘E a me fa eccitare il fatto che il mio ragazzo stia divinamente con la matita…e mi sa che domani avrà anche un bel po’ di fondotinta’ disse Kurt, osservando i segni violacei lasciati sul collo e sul petto di Blaine.
 
‘Se tu ci andassi leggermente più piano’
 
‘Vuoi davvero che ci vada piano?’
 
‘…no’ rispose velocemente Blaine, tornando a baciare le labbra del suo ragazzo.
 
Kurt rivide lui e Blaine in quella scena e fu felice di notare quanto si amassero.
 
‘K-Kurt..’
 
‘Mm…dimmi’
 
‘non pensi mai a quanto sarebbe bello girare per i corridoi tenendoci per mano o stare poter stare vicini al Glee e dedicarci le canzoni’
 
‘Si ci penso, ogni volta che in corridoio bacio Quinn, ma non ti devi preoccupare, al ballo andremo tu ed io e Rachel e Quinn e tutti vedranno quanto ci amiamo’ disse Kurt dando un piccolo bacio a stampo a Blaine.
 
‘E se poi ci prendono  in giro? Già ci insultano perchè facciamo parte del Glee e sai anche tu tutta la storia di Quinn, e se questo fosse solo un altro pretesto per poterci insultare maggiormente?’
 
‘Allora noi saremo più forti di loro e non permetteremo loro di spezzarci…e poi, dai sinceramente, sai anche tu che nessuno in corridoio osa incrociare lo sguardo con quel figo del tuo ragazzo’ sdrammatizzò un po’ Kurt.
 
‘Ti amo, Kurt Hummel’ disse sorridendo Blaine avvicinandosi di più al viso di Kurt.
 
Ti amo, Blaine Anderson’ concluse Kurt, eliminando la distanza tra i due e inserendo immediatamente la lingua nella bocca di Blaine che la accolse volentieri.
 
Kurt spinse il bacino verso l’alto facendo scontrare le due nascenti erezioni mentre Blaine iniziò a roteare il bacino creando una leggera frizione, attutita dai tessuti di jeans.
In breve tempo si liberarono reciprocamente dei jeans e anche dei boxer continuando i movimenti rotatori, fino a quando Kurt impugnò l’erezione ormai ben visibile di Blaine e iniziò a masturbarla lentamente.
 
‘Mmm…Kurt!’
 
‘Blaine’ sussurrò Kurt riscendendo a baciare il collo di Blaine.
 
‘Kurt..’
 
‘Kurt!’
 
‘KURT!’
 
Kurt spalancò gli occhi spaventato.
 
Blaine era accanto a lui, accarezzandogli il braccio dolcemente.
 
Amore, ti sei svegliato’ sussurrò a Kurt.
 
‘Blaine…’
 
‘Si, sono qui, hai iniziato ad agitarti e ad urlare il mio nome’
 
‘Ho fatto un sogno stranissimo…’
 
‘Vuoi raccontarmelo?’
 
‘Si, c’eravamo io e te, beh, in realtà c’ero più io, ma c’eravamo un po’ tutti, o meglio, c’erano i nostri doppelgänger e-‘ venne interrotto da Blaine che gli prese il volto e lo baciò.
 
‘Calmati e ricomincia per bene’ ridacchiò Blaine guardando l’agitazione di Kurt.
 
Kurt gli raccontò il sogno nei minimi dettagli a partire dagli outfit dei ragazzi e dalle sensazioni che aveva provato fino al fatto che Quinn fosse la sua sorellastra nonché la sua ragazza di copertura. Alla fine del racconto fu molto più tranquillo e sorrise al ricordo di quei due.
 
‘Come ti senti ora?’ chiese Blaine.
 
‘Bene, ma mi sento strano, è strano, è come se, è..’
 
‘È come se in ogni vita avessimo scelto di tornare e ritrovarci e innamorarci di nuovo, di nuovo e di nuovo, per tutta l’eternità…’ concluse Blaine, guardando Kurt con sguardo sognante.
 
Kurt pensò al fatto che si, in qualsiasi mondo, universo, Terra o spazio temporale, si sarebbero trovati e si sarebbero amati, sempre, erano loro due, loro due contro il destino.
 
Lasciò un bacio a stampo sulle labbra di Blaine e si strinse al petto del suo ragazzo, della sua anima gemella, di colui che un giorno sarebbe diventato suo marito.
 
‘Ti amo, Blaine Anderson’
 
‘Ti amo, Kurt Hummel’.
 
 
Buon – momento della giornata in cui state leggendo!
Allora, questa è la prima fanfiction Klaine che scrivo ed è anche la prima fanfiction che pubblico su EFP.
Quest’idea mie è venuta durante una corsetta, pensando ad un possibile episodio di Glee stile ‘Il sogno di Tina’ ma più elaborato.
Ho messo i Klaine e le Faberry che sono le mie grandi gioie  e vi dirò, anziché Quinn volevo mettere Santana, formando successivamente il mio grande amore cioè le Brittana ma ho trovato che i Kuinn fossero più adatti sia perché era più complicato da intuire, sia perché anche la storia della sorellastra si adattava meglio dato che la madre di Quinn si è separata dal padre, inoltre amo la loro amicizia perché insieme sono un misto tra sassy e bitch e penso che siano i personaggi più attraenti di Glee e vederli insieme è una goduria ai miei occhi.
Quindi, dopo la marea di cazzate che vi ho scritto direi che è arrivato il momento di salutarci, fatemi sapere cosa ne pensate, io vado ad Hogwarts con Legolas, bye.
*un doppelganger è un gemello che viene da un altro pianeta e Terra 2, in The Flash, è la Terra sulla quale trovano i loro cloni.
   
 
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