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Autore: theowlsarenot    16/07/2016    0 recensioni
Un pomeriggio di luglio, un supermercato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho voluto lasciare "anonima" l'identità del protagonista, vorrei che decideste voi se sia maschio o femmina. Spero vi piaccia, scrivo raramente e non sono particolarmente originale. Buona lettura!



Fisso il bianco del soffitto della mia camera, svaccat* sul letto disfatto ormai da due giorni. Sono le quattro di un pomeriggio di luglio, l’aria è calda e un ventilatore appoggiato sulla mia scrivania cerca inutilmente di rinfrescarla. Decido di alzarmi e andare a mangiare qualcosa. Apro il frigo: vuoto. I miei sono partiti da una settimana e sono rimast* a casa da sol* con mia sorella, in piscina con le sue amiche da stamattina.
Dopo aver fissato per un tempo indeterminato il frigorifero, prendo la meditatissima decisione di andare a comprare qualcosa da mangiare al supermercato dietro l’angolo, giusto per non rischiare che i miei tornando ci trovino mort* di fame. Faccio una doccia veloce, sciacquando via l’appiccicaticcio dell’estate, infilo una t-shirt bianca e dei jeans, prendo le chiavi ed esco dalla porta di casa.
Scese le scale, apro il portone del condominio e un’ulteriore vampata di calore mi inonda, facendomi subito sentire la mancanza del mio ventilatore scassato. Cammino sui marciapiedi del mio squallido centro abitato, o meglio dire “disabitato”, considerando che d’estate essendo tutti vacanza la vita del paesello è ancora più fiacca del normale, dirigendomi verso il primo supermercato che incontro. Entro. Devo ammettere che fare la spesa mi piace, mi piace guardare le lunghe file di grandi scaffali pieni di prodotti colorati delle marche più varie, lo trovo in un certo senso divertente. Però poi un po’ me ne vergogno, realizzando che è semplicemente l’espressione più palese del consumismo della società odierna, ma forse esagero.
Prendo una busta di prosciutto crudo sottovuoto, quattro rosette, un mazzo di insalata e una bustina di albicocche. Mi metto in fila alla cassa e scruto le persone intorno a me. Davanti ho una casalinga piccolina con un carrello stracolmo e dalla quantità di pannolini ed omogeneizzati deduco abbia una prole numerosa. Dietro di me vi è un uomo sulla sessantina, quasi calvo, abbronzato, con in braccio una busta di carbonella.
Nella fila a destra scorgo una ragazza e vengo colpit* a primo impatto dalla sua immensa bellezza. Di statura media, ella ha due grandi occhi nocciola, dotati di ciglia lunghissime. I suoi capelli biondi, di media lunghezza, le ricadono in avanti fino al seno. Non è truccata ed indossa un vestitino leggero verde a fiorellini.
Intanto la cassiera batte in cassa i miei prodotti e io mi chiedo se la rivedrò mai. Il mio sguardo indugia sul suo viso un po’ troppo a lungo tanto che lei se ne accorge e mi rivolge uno sguardo che quasi mi fa tremare. E’ bellissima. Solo ora mi accorgo della catenina d’argento che porta al collo, ha un ciondolo con un nome scritto: Felicity.
  
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