Note: niente di troppo originale! Solo una piccola fantasia ù-ù Nc-17 in seguito!

Don't touch me
Capitolo 1

Merlino gemette  mentre Artù gli alzava la maglia.
-Non lamentarti se non fossi così idiota non ti ritroveresti in questa situazione e neanche io...- disse acido il princide sfilandogli la maglietta con ben poca delicatezza.
-Dovreste ringraziarmi...- tossì Merlino.
-Ringraziarti? Nel senso che adesso avrò la benedizione di non tenerti più tra i piedi? Bhè, grazie.-
Merlino cercò di ridere, ritrovandosi però a tossire.
-Vi ho salvato la vita...- rantolò.
Artù bagnò il panno che aveva tra le mani strofinandoglielo sul petto liscio, si chiese improvvisamente come facesse ad essere così magro.
-Senti,ma mangi?-
-Artù...-
-Ok,ok. Guarda che era solo una freccia non avresti dovuto metterti in mezzo, guardati! Adesso mi tocca stare qui ad assisterti perchè nessun'altro può, sono un principe mica un servitore...-
-Un asino reale...- rettificò Merlino ridacchiando come poteva.
-Stai sudando in maniera esagerata, finalmente potrò assistere alla tua dipartita?-
-E' positivo...- gemette il mago -...per la febbre- tossì - Finitela, mi fate male- disse riferedosi al panno con il quale, con poca grazia, l'asino principesco gli stava asciugando il sudore.
-Mi dispiace ma questo è quello che offre la casa. A quanto pare sono tutti occupati...- disse con rammarico cercando di essere più delicato.
-No,aspettate. Così è peggio...ah, ecco...più a sinistra, no, usate troppa forza!Oddio, come servitore siete un disastro...-
-E' per questo che sono nato principe!- disse brusco Artù gettando il panno sul letto vicino a Merlino. -Non ne sono capace! Aspetterai Gwen per cambiarti!-
-Eh? Cosa? Gwen? Gwen è una ragazza!-
Artù sorrise malizioso avvicinandoglisi. -Mai fatto eh?-
-S-smettetela!- cercò di allontanarlo senza però riuscirci anzi si rtrovò a gemere per il dolore della ferita all'addome.
-Oh, le dolci carni morbide di una donna premute sul tuo petto, non l'hai mai provato?- lo stuzzicò malevolo.
-Non vi sopporto...- piagnucolò ansimando forte -Siete un principe terribile.- declutì sbattendo le palpebre più volte.
-Artù...- lo chiamò ansimando e allungando le braccia per cercarlo. -C-comincia ad essere tutto buio, Artù!- continuò preso dal panico prendendo la testa di Artù tra le mani.
-Merlino!- l'altro si lasciò afferrare fino a quando i loro visi non furono così vicini che le loro fronti non pottettero fare a meno di toccarsi. Merlino ansimava con gli occhi persi nel vuoto.
-Vado a chiamare Gaius...-
-No, no! Rimanete, sta passando...-
Lentamente il respiro del mago si fece regolare,rimasero fermi a lungo, i visi l'uno vicino all'altro, i respiri vicini. Tremanti le mani di Merlino tastarono la nuca del principe, poi le guance, le labbra, gli occhi avevano ripreso il loro vivace colore azzurro ed ora guardavano quelli di Artù smarriti e un pò spaventati.
-Va  meglio Merlino? - chiese con cautela Artù.
Merlino annuì più volte esitante e non troppo convinto,sentiva il respiro caldo del principe sulle labbra e sulle guance quando questi parlava.
-Bene, allora ora puoi staccarti perchè comincia a farmi male la schiena...-
-Uh,ah!- il servo lo lasciò di scatto facendosi ricadere sul letto. -Tutto bene...- disse nervosamente -Benissimo! Va tutto bene!-
Artù si alzò sbuffando divertito - Sei proprio strano oggi!-
-Ah, si?-
-Forza finiamo questa cosa...-
-Cosa? Quale cosa?-
-Devo combiarti...-
Merlino guardò Artù con occhi sbarrati.
-Eh, già, cambiarmi...credo, credo di poterlo fare anche da solo...- disse rigido coprendosi con la coperta.
-Non fare il bambino, per una frase stavi per andare in iperventilazione... Merlino!- lo rimproverò quando lo sentì tenere strette le coperte mentre lui cercava di togliergliele.
-Se non ti cambi ti verrà qualcosa!-
-Ho già qualcosa! Cos'altro può succedermi?-
-Merlino!- ripetè minaccioso.
-O..ok- cedette il giovane mago con voce stridula lasciando le coperte. -Ma fare piano...-
-Guarda che non dobbiamo mica andare a letto...-
-Eh,eh...- ridacchiò nervoso irrigidendosi completamente come una statua di marmo.
Artù alzò gli occhi al cielo, poi lo guardò con aria di rimprovero. -Sei il peggior servo che esista Merlino!-