La vicenda si apre in un'atmosfera di smarrimento, rimpianti, rassegnazione. Un personaggio, un tempo noto come principe, si trova in una stanza resa irriconoscibile dal corso degli eventi. In un momento di tale estraneità, ormai fragile e privo di motivazioni, non può che prestare ascolto alla propria coscienza, che si rivolge a lui come fosse un essere disgiunto. Un individuo distaccato, che crudele preme la propria lama su ferite ancora sanguinanti.
"L'adesso non si può vivere", ma prima c'è una lunga storia da raccontare...