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Autore: Celeste_08    18/07/2016    3 recensioni
Lui è Jorge Blanco. Karateka di fama nazionale, alle prese con la sua prima sfida internazionale.
Lei è Martina Stoessel, cintura nera dal talento indubbio, ma con un passato tormentato alle spalle, passato che non smette di inseguirla.
Jorge usa il Karate come scusa per isolarsi dal mondo degli affetti; Martina ne ha fatto un'arma per seppellire il proprio passato. O per prenderlo a calci.
Ridder Van Kooten, campionissimo olandese, e Pasquale Di Nuzzo, orgoglio tricolore, sono la squadra di Jorge. E la sua linea di confine fra conflitto interiore e mondo esterno.
Mercedes Lambre e Adrian Salzedo sono rispettivamente la fisioterapista e il maestro di Martina. E di quest'ultima non hanno a cuore solo il benessere fisico...
Como fa da sfondo a un avvincente incontro sul tatami. Una danza quasi mortale fra Martina e Jorge, che porterà uno dei due atleti ad un lungo viaggio alla scoperta di sé.
Nessuno si salva da solo, qui. Accetta di affrontare il tuo tormento. Fallo con me.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Jorge Blanco, Sorpresa
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Martina, fra le mie braccia, è scossa da brividi violenti e non capisco se questi sono dovuti al freddo o ai singhiozzi.
La stringo contro il mio petto e le massaggio la schiena, quel fascio di muscoli tanto sottile quanto scattante e fiero. Quando è un po' più calma mi sfilo la giacca della tuta federale e gliela faccio indossare al posto della giacca della mia tuta, fradicia e gelida. 
"Grazie... Jorge, io.."
Sembra una bambina, con i capelli ricci per l'acqua e gli occhi di miele ingranditi... Dallo spavento? Dall'emozione? Dal rimorso?
Le metto un dito sulle labbra ciliegia e la invito a tacere.
"Non ti chiederò di parlarne, se non vuoi. So che abbiamo una gara domani e non voglio turbarti..." Arrossisco inseguendo i nostri ricordi, così recenti ma lontani una vita. 
Mi pianta gli occhi addosso, ucciderei per vedere quello sguardo tutta la vita.
"Ma?" Sorride verace e mi costringe a continuare 
"... Non posso turbarti più di quanto abbia già fatto, ma... Ecco... Ci tengo moltissimo a te e vorrei... Che... Non ti facessi problemi a dirmi cosa ti tormenta. Se vuoi." 
Allargo le braccia in segno di resa, io non ho mai fatto un discorso del genere con una ragazza. MAI. 
"Capitano, lo apprezzo."
Ridacchia e si avvicina pericolosamente al mio viso. 
"Ma?" Mormoro quasi contro le sue labbra, sperando che non risponda così da regalarle un bacio.
"Ma abbiamo una gara. E almeno tu hai dato un senso alla meditazione. Non posso scaricarti addosso le mie paure... Non prima dei kumite di domani. Io...."
Arrossisce e mi sfiora la bocca con un bacio.
"Io... Jorge, anche io tengo a te. E per questo non posso raccontarti quello che mi ha scossa."
Si gira di scatto e in tempo zero si è allontanata da me.
"Grazie per esserci stato. Cioè, grazie per tutto in realtà. Ti..."
I nostri sguardi si sono detti quello che nessuno di noi ha avuto il coraggio di pronunciare, ma proprio nel momento in cui sto per raggiungerla e accoglierla fra le mie braccia, lei getta a terra la mia giacca e corre via singhiozzando.
"Perdonami se puoi." 
È l'ultima cosa che sento, prima di accasciarmi a terra. 
Potrei inseguirla, la raggiungerei senza sforzo. Ma il mio corpo non risponde e mi ci vuole uno sforzo di volontà notevole per calmare la mia respirazione e rimettermi in piedi.
Quando torno in camera, Pasquale e Rid non sono ancora arrivati. Meglio così. 
Mi stendo sul mio letto e, dopo aver controllato la sveglia, cado addormentato, dolcissimo oblio senza sogni che calma la mia mente confusa ed il mio cuore in ansia. 


Negli spogliatoi, il giorno dopo, io e i ragazzi stiamo eseguendo il riscaldamento. Siamo in attesa dell'annuncio dei combattimenti. Siamo stati pesati e ognuno di noi ha fatto la sua prova di forza. Combatteremo contro una squadra europea, al meglio di tre assalti. Domani i punteggi dei kata a squadre determineranno il punteggio finale, e se sarà gloria o sconfitta. 
Adrian entra nello spogliatoio e fissa Pasquale.
"Di Nuzzo?"
"OSU, sensei."
"Combatti per primo. Contro Espinosa. Prenditi il casco."
Pasquale afferra il casco di protezione e controlla la conchiglia sotto la cintura.
Nessuna parola fra noi mentre lo accompagniamo al bordo del tatami. Espinosa sembra piccolo e nervoso. Pasquale lo mangia a colazione uno come lui. 
Arbitro e specchio prendono posizione ai lati opposti del tatami. Un maestro della JKA shotokan Karate comincia il protocollo:
"Kioske rei."
Pasquale ed Espinosa gridano
"OSU" e si inchinano l'uno all'altro. 
Cominciano a scattare i 120 secondi di rito.
Pasquale, adottando la sua tecnica tipica, si difende dall'attacco dell'avversario con una sequenza di pura potenza. 
Manji uke: doppia parata. 
Gedan Barai: il braccio destro esegue una parata bassa. 
Jodan Uchi Uke: il braccio sinistro protegge il viso. E nel volgere di un istante... 
Yama zuki. Doppio pugno eseguito descrivendo una grande "U" con le braccia. L'avversario nemmeno ha realizzato cosa sta accadendo.
Sanbon Pasquale; ippon Espinosa. 
3:1 per noi.

Nel secondo combattimento Espinosa attende una mossa decisiva di Pasquale, che naturalmente gli costa un'ammonizione, ATENAI. Pasquale lo fa spesso. Confonde l'avversario con un Go No Sen: tattica grazie alla quale consente all'avversario di attaccare per primo, sfruttando le aperture per contrattaccare. Ed infatti, Gyaku Mawashi Geri. Un calcio circolare sferrato con la gamba posteriore, tenendo fermo il peso su quella anteriore. 
Sanbon per lui, nessun punto per Espinosa. 
6:1 per il team Keikenkai.

Al terzo kumite, Espinosa è palesemente incazzato.
Impegna Pasquale in una serie di proiezioni, ma è nervoso e lui sa difendersi. 
"ATOSHI BARAKU" grida l'arbitro. 30 secondi ancora. 
Atemi Waza per Pasquale, che usa assieme ad una proiezione questa tecnica di percossa. 
Sanbon per lui. Nihon per Espinosa.
9:3
"AKA NO KACHI!" /Rosso vince!/
Le nostre dotazioni sono rosse e anche io lo sono... Di piacere. Ho il miglior team al mondo.

La squadra europea sembra davvero arrabbiata. E a proposito... 
Adrian sta agitandosi sugli spalti, che strano: il tabellone Hublot che segna i punteggi indica che Martina ha vinto  9:4 la sua competizione contro una tale Sofia Carson. E adesso si prepara a fronteggiare... 
Oh mio Dio, no. 
Non è vero.
Leggo il nome sul tabellone e il cuore mi balza in gola.


Nel frattempo viene chiamato Rid per il suo kumite. Affronterà un tale Cecchi, spigoloso quanto lui.
Batto un cinque a Pasquale e mi dirigo esattamente sulla metà degli spalti.
Martina contro la mia ex.
Rid contro un tale che indovino veloce.

Inspiro ed espiro.
Inspiro ed espiro.
Martina e Rid hanno allacciato i caschi sotto il mento e calato il frontalino.

"KIOSKE REI!"
I maestri della JKA danno l'avvio contemporaneamente.
"OSU"
Georgina è appena diventata nera, perché sta combattendo contro Martina?
Martina esegue subito la sua firma. Quel MIKAZUKI KERI da cintura rossa. 
Quella mossa che mi ha steso la prima volta. È un calcio circolare alto... È complesso oltre ogni dire, ma lei lo esegue con grazia ed è perfetta. Proietta Georgina di lato, e atterra in piedi. L'arbitro si inchina alla tecnica. 
Sanbon per lei. Georgina ippon. 3:1 
Scendo di un gradino e, mentre la osservo aiutare l'avversaria a rialzarsi, incrocio il suo sguardo e mi batto il pugno destro sul cuore. 
Mi strizza un occhio ed io volto lo sguardo sul tatami in cui Rid sta perdendo contro Cecchi. 
Cecchi non ha tecnica, ma è veloce e purtroppo Rid è prevedibile, così si ritrova proiettato indietro.
3:2 per la squadra spagnola. 
Cazzo, no.
Ci servono punti per la qualifica, non solo il netto delle vittorie.

Martina sta affrontando Georgina, e per la seconda volta la sta umiliando. Sono fiero della mia guerriera. 
"KIOSKE REI!"
Il maestro annuncia il secondo kumite di Rid e nemmeno io credo ai miei occhi: Rid salta, gira su se stesso e sferra un calcio addominale a Cecchi, fermandosi un attimo prima della pettorina. SUNDOME. Cecchi ha la guardia alta e non si rende nemmeno conto di cosa succede. 
Rid si aggiudica il secondo assalto. 
3:1 per Rid.
Mi inchino dagli spalti al mio compagno e poi urlo di puro giubilo. E quel mio momento di gioia fa voltare Georgina.
Il mondo scompare per un attimo e nel Dojo restiamo io, Martina e lei. C'è una scarica di puro odio che passa da lei a me, sotto lo sguardo stupito e attonito della mia perfetta guerriera di altri tempi. 

"KIOSKE REI"
Il comando del maestro riporta tutti a terra e il combattimento ha inizio, ma Martina sembra persa. Parata e attacco, difesa e calcio. Vanno avanti così, mentre Rid vince il suo secondo assalto. Fukurou 6: Keikenkai 8
E poi succede l'irreparabile. 
Georgina finge un calcio e Martina abbassa la guardia. In un secondo è a terra.
Fukurou 6: Keikenkai 8

Martina ha vinto, ma... Anche così l'altra squadra ci tallona.

In più, ora tocca a me. 
Rid mi lancia il suo casco e su pilota automatico lo allaccio mentre un tecnico mi prepara i guantoni.
Io affronto Dominguez. 
Terzo Dan, la punta di diamante della Fukurou. 
Inspiro ed espiro. 
Inspiro ed espiro. 

"KIOSKE REI"
"OSU" rispondiamo io e Dominguez inchinandoci. 
Dominguez mi attacca in fretta ma io non sono ingenuo. È troppo grosso per essere agile, così salto e scatto. Mi blocca con un braccio, ma io sfrutto lo spostamento di baricentro per fare una capriola e proiettarlo.
3 : 2 per me.

"KIOSKE REI"
"OSU"
Mi allontano e riprendo fiato. 
Martina è livida sugli spalti. 
Georgina si è portata dietro Dominguez e ha un ghigno soddisfatto sul viso.
Riprendiamo a combattere e stavolta Dominguez mi sta sfiancando. Non attacca propriamente, ma mi costringe a restringermi il campo. Mi sta assediando. Decido di fare una mossa disperata.
Fingo un affondo, Dominguez ci casca ed io salto con una capriola dietro di lui. Atterro in piedi e lo proietto facendolo atterrare di pancia. 
Un dolore sordo mi attraversa ed il flessore della mia gamba urla di rabbia. 
Sono 6 a 4, penso mentre una smorfia mi si disegna sul volto. 
Devo davvero aumentare il distacco. 
Devo aiutare i miei ragazzi.
Sono il capitano.
Ma.... ah che dolore... 
Inspiro. Espiro.
Inspiro. Espiro.
Martina e i ragazzi accorrono ai bordi del tatami, mentre lo specchio chiama i paramedici. Ghiaccio.. 
Pace. 
Osservo i volti attorno a me.
Dominguez si è tolto il casco: Martina è impallidita come quando io ho riconosciuto Georgina.
Lo specchio mi fa cenno di togliere il casco anch'io. 
Leggo "Diego Domingue" sul pettorale e ho un tuffo al cuore. La primaria saggezza dell'intuito mi dice che è QUEL Diego.
Martina mi si avvicina e mentre mi prende il casco dalle mani mormora:
"Jorge... Zanshin."

Le sorrido, ma quando mi rimetto in posizione di attacco e sento il grido
"KIOSKE REI" il mio "OSU" suona più come una bestemmia di dolore che come un saluto. 
Diego mi attacca e io mi volto appena in tempo. Paro il colpo, ma non ho la forza per reagire. 
Vorrei proiettarlo.
Lo osservo e prevedo una sua finta, così sto al gioco e all'ultimo uso lo spostamento per saltare. 
Non è stato un salto preciso ma mi sta rigando il viso di lacrime di dolore. 
A Diego basta uno sgambetto a gamba tesa per vincermi, ma calcia alto e il suo calcio mi colpisce sul setto nasale.

Tutto diventa ovattato e lontano, mentre cado sbattendo la testa.
Sento il sapore del sangue in bocca, vedo tutto rosso e ho un dolore sordo al capo.
Lo specchio sta urlando.
"ATENAI"
Martina entra nel mio campo visivo in un turbine di capelli al vento e karategi e mi solleva la nuca. 
"Mio Dio, sta perdendo fiumi di sangue. CHIAMATE UN MEDICO!"
Lei è qui. Chiudo gli occhi.

Che casino.

Il mio karategi è chiazzato di sangue. Se mi vedesse Sergio mi ammazzerebbe. Lui non tollera i karategi sporchi. Cerco di slacciare la giacca.

"Jorge! Hai aperto gli occhi! Oh.. Starai bene. Ci sono io." 
Chi sei?
Voglio solo stare in pace.
Voglio che questo dolore finisca.

"Sono qui, Jorge. Guardami."

Una carezza fresca sul mio viso. 
Due occhi color caramello che mi fissano preoccupati. 
Martina ha i tratti del viso indistinti nel mio campo visivo. 

Voci confuse di Rid, Pasquale e Adrian. Qualcuno ha imprecato.

"Jorge... Hai vinto, era fallo. 3:0, oh Jorge!" 
Chi lo ha detto?

Vorrei sorridere, ma tossisco sangue e tutto intorno a me sento solo voci confuse. 
Sbatto gli occhi per rimettere a fuoco.

"Jorge guardami. Non smettere di guardarmi. Parlami."
Apro la bocca e sento solo sangue. 
Qualcuno mi sta spostando su qualcosa. 
Dove è Martina?
Sento confusamente dalle voci concitate di Pasquale e Rid che Dominguez della Fukurou è stato eliminato.

Martina dove sei?

"Almeno lo ha tolto di mezzo. Lo sapevo che sarebbe stato utile scambiare le categorie" 

Che ci fa Georgina qui?

"COSA HAI FATTO?"

Eccola. 
La mia guerriera.
Martina... 
Ho bisogno di te.

"Se smette di tenere gli occhi aperti entrerà in coma per trauma cranico."

Una voce fredda. Odore di cloro. 

"Si tolga! Devo stabilizzarlo. Il trauma è grave. Fategli tenere gli occhi aperti. Non deve addormentarsi, se vogliamo evitare il coma."

Ma chi, io? Perché?

"Jorge... Sei forte, Jorge. Sono qui, guardami. Ci sono io. Starai bene..."

Ancora la sensazione fresca, sulla nuca e sulle guance. Sento un profumo fresco, forse un po' agrumato.
Qualcosa mi pizzica il volto. Brucia un istante. Poi cola lungo le mie guance e arriva all'angolo della bocca. È una lacrima. Tante lacrime. 
Martina mi fissa con occhi lucidi, piange. Sono belli i suoi occhi. 

Perché piange?
Ah, sono ferito. 
Io... Io la amo. Sono ferito, ma lei è qui.
Ma sono grave?
Martina... 
Potrei non poterglielo più dire.
Cerco di tirarmi su e la fisso.
"Ti amo Martina" 
Che schifo, sputo sangue a ogni parola.

Avvicina il volto al mio e si chiazza le guance di rosso.
"Shhh. Non parlare Jorge, non ti affaticare. Penso io a te."

Non ha capito...

"Mar...ti...na... Ti... A..mo..."
Tossisco. Perdo il fiato.

"Ti prego, non parlare, non ti voglio perdere. Non lasciarmi sola..."

Perché non mi può capire? 

Il sangue mi cola copioso dal naso, mi invade la gola e mi fa così schifo che chiudo gli occhi.
"...re! NOOOOOOOOOOO!"
Quel grido e poi...
Silenzio. 
Attorno a me è tutto nero.
Buio. 
Calma.
   
 
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