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Autore: Frafra9    18/07/2016    6 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Senza rendermene conto l'estate è corsa via velocemente, per certi aspetti anche troppo direi, ma non ha importanza. 
La mancanza della mia famiglia, la sento poco anche perché ci telefoniamo o video chattiamo quasi ogni giorno e poi tra il pensare alla casa, le uscite con le amiche e Jacob, tempo per la nostalgia non ce n’è.
Secondo Jacob, sono una perfetta donna di casa.
 
“< Sei una perfetta donna di casa > - mi dice Jacob abbracciandomi da dietro - < E cosa importante, sei mia >
< Io perfetta donna di casa? Non dire cavolate... > gli rispondo sorridendo.
< Sì, lo sei. Da quando sei qui, non ho mai visto questa casa così in ordine, pulita e allegra. Tornare a casa dopo una giornata trascorsa in officina e in ronda, e trovarti ad aspettarmi con la cena pronta mi fa innamorare ancora di più di te. > mi dice.
< Mi piace veder felice il mio uomo. Adoro soprattutto coccolarlo dopo una lunga giornata in cui non ci vediamo... > gli dico alzando la testa e incrociando il suo sorriso.  Ci baciamo.”
 
Ho gli occhi chiusi e sto ancora dormendo.
< Buongiorno amore > mi sussurra Jacob tra un bacio e un altro sul mio viso. Sorrido.
< Giorno a te > gli dico abbracciandolo.
< Oggi, colazione a letto > - mi dice mentre prende da sopra il comò, il tavolinetto con la colazione, lo posa di fianco a me e poi viene a rimettersi sul letto. - < Mi sono preso anche la giornata libera e domani invece mezza. Oggi, è un giorno speciale >
< Otto anni d’imprinting e due che so tutto > dico mentre osservo il tavolinetto imbandito con succo d’arancia, pancake, caffè e latte, biscotti e una rosa rossa.
< Anche, ma soprattutto la mia donna compie gli anni. Auguri amore mio > mi dice per poi baciarmi.
< Sei tutto per me oggi? > gli domando e annuisce ancora ignaro della mia giornata.
Finito di fare colazione. Puliamo casa insieme, andiamo a fare la spesa e poi torniamo a casa per il pranzo.
Nel pomeriggio, viene Rachel con il pancione ormai manca poco alla nascita di Joshua.
< Tra poche settimane, l’università. Emozionata? > mi chiede Rachel seduta sul divano mentre sorseggia del succo di frutta.
< Abbastanza e a essere sincera, ho anche un po’ di paura.  > - le rispondo mentre bevo anch’io il succo di frutta - < E’ un ambiente nuovo per me e molto ben diverso dall’High School.  Parliamo invece che tra poco nascerà un piccolo lupacchiotto? > le sorrido accarezzandole il pancione.
< All’università ti ambienterai facilmente, ne sono convinta. Per quanto riguarda lui > - dice indicandosi il pancione - < Non vedo l’ora che nasca per poterlo stringere a me. >
< Ehi Joshua, hai sentito che ha detto la tua mamma? Non vede l’ora che tu nasca. > dico al pancione di Rachel.  Ridacchia.
< Qui tutti non vediamo l’ora che nasci, vero zietta? > mi domanda Rachel.
< Ovvio che non vedo l’ora di coccolarlo > dico sorridendo.
 < Hai poi parlato con tuo nonno? > mi chiede.
< Sì, ci ho parlato. Posso avere figli e non subirò quello che ha passato mia madre con me > le dico.
< Una bellissima notizia! Jacob che dice? > mi domanda.
< Che cosa dovrei dire? > domanda Jacob entrando in salotto ancora assonnato.
< Rach mi ha chiesto se avevo parlato con il nonno riguardo a una gravidanza > gli spiego e lo vedo sorridere.
< Non sarai incinta anche tu? > - mi chiede mentre si siede tra me e la sorella - < Ciao Rach >
< Ciao Jake > lo saluta Rachel.
< No, non lo sono almeno non ora. Le stavo dicendo cosa ci ha detto il nonno > gli rispondo.
< Se tu lo fossi, me lo diresti per primo? > domanda.
< Certo che razza di domande fai. > gli rispondo alzando gli occhi al cielo.
< Chiedevo per esserne sicuro > - dice per darmi poi un bacio a stampo - < Donne io vi saluto vado in garage. Vi lascio sole > si alza e va via.
Rachel ed io restiamo un altro po’ sedute sul divano a chiacchierare fino a quando non arriva l’orario di preparare la cena, ma nessuna delle due sa cosa cucinare e la voglia di mettersi ai fornelli è pari a zero.
< Se ordiniamo cinese? Piace a tutti. > domando a Rachel che ovviamente approva.
Ordiniamo cinese per tutti. Ormai sappiamo cosa piace o no, ai tre uomini di casa.
Nel frattempo che aspettiamo il fattorino, Billy che torna da casa Ateara e Paul dal lavoro, apparecchiamo la tavola.
 
Per la prima volta, non spengo le candeline. Che bello!
 
< Adesso è arrivato il momento della torta > dice Jacob alzandosi da tavola per andare in cucina a prendere una piccola torta ricoperta di panna con piccole rose di zucchero come guarnizione e una candela al centro.
Dopo avermi cantato tanti auguri e spento la candelina, è il momento dei regali. Da Billy, Rachel e Paul ricevo una borsa grande, di quelle belle capienti che mi è comoda per l’università. Dal mio Jake invece, l’ultimo libro del mio autore preferito.
 
La mezza giornata libera di Jacob, la trascorriamo con un bel picnic nella nostra piccola radura.
Sono seduta sull’altalena, senza dondolarmi, guardo soltanto Jacob intento a rovistare nel cestino alla ricerca di un bicchiere pulito visto che il suo è rotolato fuori dalla tovaglia.
< Manca il castello, lo so > mi dice venendo verso me con una bottiglia d’acqua in mano e il bicchiere nell’altra.
< No, non manca più. Il mio castello è dove sei tu. > gli dico dondolandomi appena.
< A che pensavi? > mi chiede.
< A niente. Ci facciamo un bagno? > gli domando mentre mi alzo e comincio a spogliarmi.
< Non abbiamo i costumi... > mi dice mentre si sbottona i bermuda.
< Siamo soli... > gli dico e mi tolgo il reggiseno.
< Giusta osservazione... > mi dice, si toglie i boxer e dopo che  anche io mi sono levata gli slip, mi prende in braccio ed entriamo in acqua. Facciamo l’amore.
Usciamo dall’acqua per asciugarci ma tra una coccola e un’altra rifacciamo l’amore fino a quando non gli squilla il cellulare.
< E’ Drake. Devo rispondere > mi dice. Drake è uno dei suoi dipendenti in officina. Ed è umano.
< Ok tesoro > gli dico restando con la testa poggiata sul suo petto.
< Drake che è successo? > - domanda Jake al telefono.  Ascolta quello che gli viene detto - < Oh cacchio! Arrivo. > si siede di scatto.
< Che è successo? > chiedo preoccupata.
< Dovevo aprire mezz’ora fa l’officina per questo mi ha chiamato > mi spiega.
Mi rivesto al volo mentre lui si trasforma in lupo e torniamo a casa.
 
Nelle vicinanze di casa torna umano ma è nudo.
< Potevi dirmelo che ero nudo > mi dice quando se ne rende conto.
< Perché, sei una visione così bella? Dopo la telefonata, ti sei sbrigato a trasformarti in lupo che non mi hai dato il tempo di dirti nulla > gli dico ridacchiando e mi avvio verso casa.
< Cattiva! > mi dice.
Non passa nessuno e corre verso la porta di casa ma sorpresa! Billy è in casa.
< Hai ripreso a trasformarti senza badare ai tuoi vestiti? > gli chiede il padre.
< Papà... > - gli dice Jake coprendosi la parte intima. - < Vado a vestirmi e poi vado a lavoro.
< No, i vestiti sono salvi. Si è solo dimenticato di indossarli per la fretta di tornare a casa > spiego posando lo zaino.
 
Lily è partita già da qualche giorno per Boston ed Embry l'accompagnata, non solo per assicurarsi che si sistema bene, ma anche perché non sono stati in vacanza da nessuna parte e questa è stata l'occasione giusta. In fondo devono star lontano per parecchio tempo. 
 
Oggi è il primo di università. Faccio colazione senza pensare a che giorno è per non farmi prendere dall'ansia e ho proibito in casa di ricordarmelo. 
< Giorno Nessie > mi saluta Billy già seduto in cucina con la sua tazza davanti. 
< Giorno Billy > - lo saluto - < Jake ha preparato la colazione. Che carino. > 
< Oggi si è svegliato di buon umore > mi dice. 
 
Ultimamente la mattina si svegliava con la luna di traverso...
 
< Buongiorno amore > - mi saluta dandomi un bacio in testa - < Tua madre al telefono > mi passa la cornetta.
< Mamma > la saluto masticando un biscotto.
< Tesoro, stavi mangiando per caso? > mi domanda. 
< Si > rispondo.
< So che oggi vai a fare una gita con Jake. Beh divertitevi e in bocca al lupo. > mi augura.
< Grazie > le rispondo.
< Adesso ti lascio finire la colazione e di prepararti perché conoscendoti sei ancora in pigiama. Pigrona! > - mi dice ridacchiando - < Ti salutano tutti >
< Ricambia il saluto > dico. 
Finisco di fare colazione e vado a prepararmi.
Doccia veloce poi un jeans, una maglietta e converse. Trucco leggero. E sono pronta. 
 
Saluto Billy e monto in auto, la mia. Mentre aspetto Jacob che finisce di prepararsi, mi torna in mente il giorno che mi ha regalato.
 
"< Nessie vieni un attimo con me, è importante > mi dice in cucina tutto sorridente.
Lo seguo fuori in giardino. E un’auto rossa metallizzata si presenta ai miei occhi. 
< È fantastica! E cosi era questo il motivo per cui facevi tardi in officina... > gli dico scoccandogli un bacio a fior di labbra. 
< Ho pensato che per andare a Hoquiam potevi andarci con la macchina invece di prendere il treno. E poi sai guidare, hai preso la patente > - mi dice e sorride. Ricambio. - < Oltre al verniciarla, ho cambiato il motore. >
< A me piaceva quel rosso, certo era sbiadito in alcuni punti... > gli dico.
< Stai per andare in un posto nuovo e il colore era vecchio. > mi risponde. 
< Ti amo e ti ringrazio. Dovrei sdebitarmi in qualche modo... > gli dico maliziosa mentre lo abbraccio.
< Un modo ci sarebbe... > mi risponde anche lui maliziosamente. 
Apre lo sportello del passeggero e m’invita a salire. 
< Jake non sono vestita > gli dico. Indosso una canottiera verde e degli short per casa e ai piedi delle infradito di plastica rosa. 
< Come ogni nuova auto che si rispetti, va battezzata. > mi dice. Sale anche lui in auto e guida fino a sentiero nel bosco, dove quasi nessuno ci va di giorno...
< Che il battesimo abbia inizio > dico mentre mi sfilo la canottiera e la butto sul sedile di dietro. Lo stesso fa lui con la sua maglietta.
< La nostra piccolina > dice a pochi centimetri dal mio viso per poi baciare le labbra. 
Le mie mani sbottonano i suoi bermuda mentre le sue sfilano via i miei short. Reclina i nostri sedili e facciamo l'amore"
 
Davanti al cancello del complesso universitario, sento l'ansia e l'agitazione impossessarsi di ma a tal punto da farmi tremare le gambe e non riuscirle a muovere.
< Tranquilla, andrà tutto bene. Io sono con te e non ti lascio > - mi dice Jake accarezzando la mia schiena e posare le sue labbra sulla mia fronte - < Hai affrontato cose ben peggiori di queste e sei sempre andata alla grande >
 
In effetti, da quando sono nata, ho affrontato pericoli e ora me la faccio sotto.
 
< Ma tu eri accanto a me però. Qui sembra sia sola > gli faccio notare.
< Hai paura? La mia Nessie che ha paura! Questa è bella! > dice ridendo.
< Non ho paura > dico e afferrandolo per mano lo trascino dentro.
< Ora sì che ti riconosco > mi dice.
 
Nell’immenso giardino, c'è un via vai di ragazzi che corrono frenetici da un edificio all'altro. Alcuni parlano tra di loro e dai discorsi che sento, si raccontano le loro vacanze, altri invece discutono sui prossimi esami che devono passare.
< Dovrei andare in segreteria ma non ricordo, dove sia > gli dico.  
< Chiediamo a qualcuno. > mi risponde come se fosse la cosa più ovvia e, infatti, lo è. 
Ci avviciniamo a degli stand e qui altri ragazzi che si muovono velocemente tanto da farmi pensare ai vampiri. Non ci sono, non capto il loro odore e Jacob è tranquillo. 
< Senti scusa un’informazione > chiedo a una ragazza bionda che consegna dei fogli a un ragazzo.
< Ciao dimmi. Tu sei? > mi saluta e chiede il mio nome.
< Ciao. Dovrei andare in segreteria ma non so, dove sia. Non è che potresti... > le chiedo.
< Primo anno giusto? > - mi chiede mentre prende dei fogli. Annuisco - < Io sono Janet. Se mi dici come ti chiami e che facoltà hai scelto posso aiutarti. Sai, la segreteria ha chiesto una mano... > 
< Renesmee Carlie Cullen. Scienze della formazione primaria > le dico mentre guarda su un foglio. 
< E tu invece? > chiede guardando Jacob.
< L'ho solo accompagnata. > le risponde.
< Ah ok > - dice Janet per poi rivolgersi a me - < Devi compilare questo modulo e poi andare in segreteria. Le hai fatte già le foto tessera? >
< Si le ho con me. Grazie > le rispondo mentre prendo il modulo e la piantina dove è indicata la segreteria. 
 
Con la cartina in mano, andiamo in segreteria. Come immaginavo davanti a noi ci sono alcuni ragazzi così mi siedo in braccio a Jacob e compilo il modulo e aspetto il mio turno.
 
< Giorno dovrei consegnare questo > dico mostrando il foglio a un uomo sulla cinquantina di anni, mezzo calvo.
< Si bene bene > - mi dice in tono antipatico. Legge sul foglio il mio nome e alza il viso - < Una matricola. Hai con te le foto per il libretto universitario e la tessera? > 
< Sì. Eccole > - dico mentre prendo dal portafoglio le foto - < Tenga > gli consegno le foto. Aspetto qualche minuto che prepara la tessera e il libretto universitario. 
< Vedo Janet O'Conner è la tua tutor. È una brava ragazza. > mi dice dandomi libretto e tessera.
 
A parte il discorso del preside in aula magna, non ci sono lezioni. Così torniamo a casa, dove dopo pranzo Jake va a lavoro ed io sistemo casa. 
 
I mesi passano tra le lezioni, ricerche dei libri di testo, faccio anche la casalinga e devo dire che non è semplice badare a una casa e studiare ma io mi diverto, ho trovato il mio equilibrio, anche se spesso è stancate, devo dire che Billy e Jacob, mi aiutano parecchio. Vedere Jake lavare i piatti o spazzare a terra a un che di eccitante e divertente. Rachel ha partorito un bel maschietto, Joshua.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
 
" Sono al bar dell’università, sto parlando con David e Brianna, due che frequentano i miei stessi corsi, quando il mio cellulare comincia a suonare, guardo il display, è Paul. Aspettavo la sua chiamata. Rispondo e dalla sua voce agitata mi dice che Rachel è appena entrata in ospedale.
Attacco con Paul e telefono a Jake per comunicargli la notizia. Arrivo a casa e prendo Billy per correre in ospedale.
L'attesa che il piccolo Joshua nasce, non è nulla al confronto della gioia di vedere sul volto dei presenti il fagottino azzurro che se ne sta tra le braccia della mamma mentre tiene stretto tra le mani un dito della mano del suo papà.
< Famiglia. Ecco Joshua. > dice Paul tutto emozionato e con gli occhi lucidi."
 
Ammetto che dopo la nascita di Joshua, la voglia di maternità è aumentata ma cerco di non pensarci, prima voglio finire gli studi, laurearmi. 
 
Dopo aver trascorso una giornata all'università tra lezioni e studio in biblioteca, sono tornata a casa stanca. Preparo la cena e mentre aspetto che il cibo cuoce mi stendo sul divano. 
< La mia principessa è stanca > sento Jacob sussurrare mentre mi solleva dal pavimento per prendermi in braccio.
Apro appena gli occhi per vedere il nostro letto e lui che mi adagia piano.
< Jake la cena > gli dico con la testa sul cuscino.
< Ho finito di prepararla io. Tu dormi adesso, che sei stanca > mi dice. Sorrido per ringraziarlo. Lui esce dalla stanza ed io mi metto il pigiama e vado nel mondo dei sogni. 
Tanta la stanchezza che nemmeno ho cenato.
 
Dicembre è alle porte e con lui il Natale si avvicina. Quest’anno verranno Rebecca con Solomon e la piccola Sarah che ora ha un anno. Lily torna per le vacanze. Non vedo l'ora di rivederla, le serate su Skype non ci bastano. Abbiamo tanto da raccontarci.
I miei non sanno se possono venire a trovarmi perché sembra che a Denali ci siano guai in vista con alcuni vampiri e vogliono evitare l’intervento dei Volturi. Me l’hanno detto solamente perché, sono al sicuro a La push, anche se con i “reali” italiani tanto al sicuro non si sta, sono convita che Aro stia tramando qualcosa..
 
 
*Note Autrice*
 
So che questo capitolo non è dei migliori, che avrei dovuto scrivere di più su una possibile vita universitaria, ma non ho trovato molto su internet e mi sono basata su quel poco che i telefilm americani fanno vedere. Ho immaginato una Renesmee, che si trova a dover affrontare insieme la vita da studentessa e quella di casalinga. Jacob, le regala la sua auto, tanto lui ha la moto, in modo da essere più libera nei suoi spostamenti. Rachel ha partorito un bel maschietto e qui si rifà vivo il desiderio di maternità. Ora può.
Al prossimo
Frafra
 
   
 
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