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Autore: Alexys_Tenshi    18/07/2016    3 recensioni
[Naruto/Sasuke|OS|PercyJackson!AU]
La prima volta che aveva visto Sasuke, Naruto era intento ad ascoltare la spiegazione dettagliata di Sakura sulle piante velenose. Erano sugli spalti dell’arena, Sakura piena di libri e lui intento ad osservare il cielo. D’improvviso sentì un brivido e si alzò di scatto. Sakura sussultò per il movimento improvviso del suo migliore amico, portandosi una mano sul petto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note: sono tornata su questo Fandom dopo un po' di tempo, e dopo troppo tempo non scrivevo una fic su Sasuke e Naruto.
Questa OS è una PercyJackson!AU (spero che qualcuno conosca i libri). Ambientata nel Campo Mezzo Sangue dove Naruto è un figlio di Apollo e Sasuke uno di Ade. Per Sakura ero indecisa tra Atena o Apollo, ma leggendo che i figli di Apollo sono bravi in medicina mi sono decisa ad inserirla nella stessa Cabina di Naruto.
Ringrazio come sempre Cla per il prompt lasciato su LJ per la Notte Bianca! Il prompt era "PercyJackson!AU"

Alexys


Take a chance.
 
La prima volta che aveva visto Sasuke, Naruto era intento ad ascoltare la spiegazione dettagliata di Sakura sulle piante velenose. Erano sugli spalti dell’arena, Sakura piena di libri e lui intento ad osservare il cielo. D’improvviso sentì un brivido e si alzò di scatto. Sakura sussultò per il movimento improvviso del suo migliore amico, portandosi una mano sul petto.
Naruto si girò, osservando le due figure mentre si avvicinavano a loro. Shikamaru stava trattenendo uno sbadiglio, indicando poi l’arena ad un ragazzo che – sicuramente – era nuovo del Campo.
“Questa è l’arena… e loro sono Naruto e Sakura, figli di Apollo.” Entrambi sorrisero al nuovo arrivato. Quest’ultimo li guardò per qualche secondo prima di mormorare il suo nome con un tono davvero scocciato.
“Sasuke, figlio di Ade”. Sasuke aveva i capelli corvini e gli occhi che ricordavano un buco nero. Naruto si morse il labbro inferiore. Non aveva mai visto un ragazzo così affascinante e temibile allo stesso tempo. C’era qualcosa che lo attirava così tanto in quel giovane, eppure non sapeva davvero come spiegarsi.
Sasuke e Shikamaru andarono via, finendo il giro del Campo. Sakura prese uno dei libri che aveva lasciato a terra e continuò a leggere ad alta voce. Naruto, ovviamente, cercava di far calmare il suo cuore.
 
Non aveva molto appetito, così fissava il piatto pieno di pasta senza prendere neanche una forchettata. Alzò lo sguardo verso il mare che potevano osservare ogni volta dalla mensa. Uno dei fratelli lo fece spostare e lui finì sul bordo della panca. Di bene in meglio. In quell’ultima settimana non era successo nulla di eclatante, tranne l’arrivo di Sasuke e il suo essere così asociale e sempre con il broncio.
Si era alzato dalla panca, portando il cibo per offrirlo a suo padre, quando un’ombra scura si fermò avanti a lui. Sasuke stava offrendo dei pomodori e mormorando qualcosa. Alzò lo sguardo sul ragazzo biondo e andò via. Restò fermo per qualche secondo, Naruto, prima dell’offerta. Si riscosse solo quando Kiba lo spinse e gli intimò di sbrigarsi.
 
Il giorno seguente il loro gruppo era alle prese con gli allenamenti di tiro con l’arco. Naruto era molto portato, almeno colmava le lacune che aveva con la medicina, e quel giorno aveva ottenuto quasi il punteggio migliore. Si sedette poco lontano dal poligono, osservando gli altri lanciare le frecce e salutando qualche semideo che passava di lì. Kiba gli sfrecciò accanto quasi travolgendolo, seguito da uno Shino molto arrabbiato. Sicuramente Kiba avrà combinato uno dei suoi soliti scherzi. Naruto rise di gusto e si sedette sull’erba.
“Non sei male per essere una testa quadra”
La voce di Sasuke gli fece perdere un battito e Naruto arrossì e alzò lo sguardo sul ragazzo. Era a pochi metri da lui, le braccia tese lungo i fianchi e le mani chiarissime tra i passanti dei jeans. Vestiva sempre di nero o blu, Sasuke, e cozzava così tanto con i colori accesi che indossava Naruto.
“Io sono bravissimo! E non sono una testa quadra! Pensa per te stupido Sasuke” rispose il biondino gonfiando le guance e girandosi dall’altro lato per dargli le spalle.
Sasuke si inginocchiò accanto a Naruto e rimasero in silenzio per molti minuti. Il tempo passava, i ragazzi avevano quasi finito gli allenamenti, ma il figlio di Apollo e quello di Ade non avevano la minima intenzione di spostarsi da lì.
“Per caso hai sentito parlare di qualche nuova profezia?” chiese Sasuke grattandosi una guancia.
“Non credo… l’Oracolo non esce da molti anni e non credo che lo farà a breve. Hai voglia di partecipare a qualche missione?” domandò puntando finalmente gli occhi azzurri in quelli scuri del ragazzo.
“Beh… sì, odio restare fermo a non fare niente… per di più sono l’unico della mia cabina. Ho sentito che prima vi erano solo due persone ma da molti anni non fanno ritorno al campo.”
“Sì, è così.”  Naruto allungò una mano verso la spalla di Sasuke in un gesto spontaneo, ma poco prima di poter toccare il ragazzo, quest’ultimo si scostò. Non amava davvero essere toccato.
“Sasuke, anche se sei il solo figlio di Ade presente nel campo, puoi sempre contare su di me. Pensa a me come un tuo fratello, anzi, pensami come un amico. Potrei essere il tuo migliore amico, che ne dici?” disse Naruto ridendo e regalando un sorriso pieno d’affetto a Sasuke. Lui rimase un attimo senza parole. Era la prima volta, dopo la morte dei suoi genitori, che qualcuno gli sorrideva in quel modo. Di solito tutti lo trattavano con freddezza e questo aveva portato Sasuke a chiudersi sempre più in se stesso.
Poi era arrivato al Campo Mezzo Sangue, aveva visto Naruto per la prima volta ed aveva sentito la pelle bruciare. Naruto era come il sole. E lui aveva davvero bisogno di calore dopo tutto quel gelo.
“Ok… ma non fare troppo lo stupido quando sei con me, grazie” mormorò Sasuke prima di allungare la mano sinistra. Naruto la strinse e fece alzare entrambi.
“Bisogna festeggiare! Vado a chiamare Sakura allora” disse prima di correre come un matto verso la ragazza dai capelli rosa.
Quello sarebbe stato l’inizio di un legame unico.
   
 
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