Anime & Manga > Vocaloid
Ricorda la storia  |      
Autore: Myzat    18/07/2016    1 recensioni
"I nostri cuori infatti erano collegati, battevano all'unisono, provavano le stesse emozioni, comunicavano gli stessi sentimenti."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Shion, Luka Megurine, Miku Hatsune
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Guardo il mio riflesso, guance arrossate, occhi lucidi, un sorriso che nessuno è in grado di portar via. Non ho mai avuto le sembianze di un pomodoro o sbaglio? Sono ridicola, ma a lui piace.
Mi sento ridicola, ma non posso farne a meno.
Mi viene spontaneo ridere in questo modo così innaturale e ad accendermi a ogni suo tocco, prima mi svegliavo e pensavo al cibo e ora invece penso a come dovrei vestirmi per sembrare più carina. Certo, il mio essere iperattiva e impulsiva non è mutato ma questo mondo sembra più colorato da quando ci frequentiamo. Anche i miei amici confermano questo mio inaspettato cambiamento, che tra l'altro è molto apprezzato.
Aggiusto i miei lunghi capelli usando la mano e sorrido.
«Spero che arrivi presto!»
«Ma guarda un po', ci facciamo sempre più belle?» mi canzona la mia cara, probabilmente migliore, amica vedendomi scendere dalle scale con questo vestito. È troppo pacchiano? O mio dio non voglio di certo strafare!
«È...è troppo...?» rispondo titubante fermandomi al terzo gradino.
«Ti sta d'incanto, volevo solo farti notare quanto tu ti stia impegnando, signorina 'io non metterò mai abiti troppo eleganti'.» 
«Luka!» esclamo altamente imbarazzata, lei ridacchia e posa due tazzine sul tavolo. Mi siedo e bevo lentamente il the da lei preparato che, come sempre, é davvero piacevole assaporare. Solitamente è molto seria e tranquilla, quando siamo sole invece il suo sguardo freddo si rilassa e diventa gentile. Ci conosciamo da molti anni, eravamo vicine di casa quindi abbiamo passato gli anni della nostra infanzia a giocare insieme. Quando i suoi genitori morirono io vivevo sola da un bel po' e siccome casa sua era troppo grande per una persona sola decisi di ospitarla finche non avrebbe trovato una nuova casa, successivamente le chiesi di restare da me permanentemente.
«Allora, hai saputo che oggi andremo a far visita a Gakupo e alla sua famiglia?» chiese appoggiando la tazzina delicatamente sul piattino.
Per poco non mi strozzai alla notizia, perché non me lo ha detto?! Sa benissimo che non mi trovo a mio agio con gli adulti e che devo prepararmi psicologicamente. Mentre tossivo notai un piccolo sorriso da parte sua e la guardai male.
«Non mi hai detto nulla di tutto ciò! Dannazione, lo sai che mi sento a disagio in situazioni simili!»
Apro la bocca per parlare ma vengo preceduta da Kaito che mi chiede di andare, io annuisco e andiamo a fare una passeggiata.
Stiamo passeggiando da una decina di minuti e nessuno dei due ha spiccicato parola. Maledizione, che razza di situazione è questa?! Di solito lui parla tantissimo e ora è muto.
«P-prendiamo un gelato?» chiedo insicura e lui mima un sì come risposta. Splendido, e pensare che l'ho chiesto solo per attaccare una conversazione.
Mi passa il gelato e continuiamo a camminare, poi comincia a parlare:
«Stavo pensando-»
«Tu pensi?» scoppia a ridere e riprende il discorso.
«Stavo pensando, io conosco tutto di te eppure tu di me sai davvero poco, come fai a fidarti?»
«Devi dirmi qualcosa Kaito?»
Lui scuote la testa e si blocca; 
«Rispondi alla mia domanda, ti fidi di me?» 
Solo ora mi rendo conto di quanto abbiamo camminato e di dove ci siamo fermati, siamo nella villetta comunale della città, di solito piena di persone ma essendo Lunedì mattina non vi è nessuno.
«Ma che domande sono? Certo che mi fido di te, se non mi fidassi non sarei qui, ti pare?»
Lui ridacchia e si avvicina. Istintivamente indietreggio e lui mi prende il polso.
«Sono felice che ti fidi di me, Miku.» Mi stringe a sé e sento le sue braccia avvolgermi completamente. 
«Sono felice di averti incontrato, davvero. Se non ti avessi conosciuto ora non sarei qui probabilmente. Voglio stare con te Miku.»
È una richiesta di fidanzamento? Mi sta davvero chiedendo di diventare la sua ragazza? Sento gli occhi lucidi e non posso fare a meno di trattenere le lacrime che gentilmente lui asciuga.
Apro gli occhi e vedo che lui sorride, quel sorriso di cui mi sono innamorata la prima volta, quel sorriso senza alcuna punta di malizia. Un sorriso sincero e vispo, che ricambio subito e senza accorgemene pronuncio queste parole:
«Mi piaci Kaito.»
«Anche tu, Miku.» mi lascia un leggero bacio sulla fronte e io, desiderando un contatto più spinto salto goffamente per arrivare alle sue labbra. Lui ride e piega le ginocchia fino ad arrivare alla mia altezza.
«Va bene così?» un sorriso beffardo si fa largo nel suo viso e io gonfio le guance in segno di disaccordo con la sua battuta.
«Scemo.»
«Non vuoi più baciarmi?» incrocio le braccia e tento di sibilare un 'no' ma vengo interrotta dalle sue labbra che premono sulle mie. Esito qualche secondo e poi chiudo gli occhi afferrandogli le mani. Ci stacchiamo per respirare e Kaito mi accarezza la guancia, sorrido. Non ho nulla da dire perché i nostri cuori hanno già capito.
I nostri cuori infatti erano collegati, battevano all'unisono, provavano le stesse emozioni, comunicavano gli stessi sentimenti. È buffo da pensare che fino a poco tempo fa io ero la ragazza 'no amore' e che ora sono mano nella mano con un ragazzo a ridere come una stupida a ogni sua battuta. Ma a me piace e non potrei volere di meglio dalla vita.

Guardo il mio riflesso, guance arrossate, occhi lucidi, un sorriso che nessuno è in grado di portar via. Non ho mai avuto le sembianze di un pomodoro o sbaglio? Sono ridicola, ma a lui piace.

Mi sento ridicola, ma non posso farne a meno.

Mi viene spontaneo ridere in questo modo così innaturale e ad accendermi a ogni suo tocco, prima mi svegliavo e pensavo al cibo e ora invece penso a come dovrei vestirmi per sembrare più carina. Certo, il mio essere iperattiva e impulsiva non è mutato ma questo mondo sembra più colorato da quando ci frequentiamo. Anche i miei amici confermano questo mio inaspettato cambiamento, che tra l'altro è molto apprezzato.

Aggiusto i miei lunghi capelli usando la mano e sorrido.«Spero che arrivi presto!»


«Ma guarda un po', ci facciamo sempre più belle?» mi canzona la mia cara, probabilmente migliore, amica vedendomi scendere dalle scale con questo vestito.

È troppo pacchiano? O mio dio non voglio di certo strafare!«È...è troppo...?» rispondo titubante fermandomi al terzo gradino.

«Ti sta d'incanto, volevo solo farti notare quanto tu ti stia impegnando, signorina 'io non metterò mai abiti troppo eleganti'.»

«Luka!» esclamo altamente imbarazzata, lei ridacchia e posa due tazzine sul tavolo. Mi siedo e bevo lentamente il the da lei preparato che, come sempre, é davvero piacevole assaporare.

Solitamente è molto seria e tranquilla, quando siamo sole invece il suo sguardo freddo si rilassa e diventa gentile. Ci conosciamo da molti anni, eravamo vicine di casa quindi abbiamo passato gli anni della nostra infanzia a giocare insieme. Quando i suoi genitori morirono io vivevo sola da un bel po' e siccome casa sua era troppo grande per una persona sola decisi di ospitarla finche non avrebbe trovato una nuova casa, successivamente le chiesi di restare da me permanentemente.

«Allora, hai saputo che oggi andremo a far visita a Gakupo e alla sua famiglia?» chiese appoggiando la tazzina delicatamente sul piattino. Per poco non mi strozzai alla notizia, perché non me lo ha detto?! Sa benissimo che non mi trovo a mio agio con gli adulti e che devo prepararmi psicologicamente.

Mentre tossivo notai un piccolo sorriso da parte sua e la guardai male.

«Non mi hai detto nulla di tutto ciò! Dannazione, lo sai che mi sento a disagio in situazioni simili!»

Lo so, ma adoro vedere quell' espressione terrorizzata.» 

Spalanco gli occhi e non dico nulla. La prenderei volentieri a schiaffi, non lo faccio perché poi mi sentirei in colpa.

«Comunque sia, dovrai venire con me, che tu lo voglia o no.»

«E perché mai?! È il tuo di fidanzato!»

«Per sostenermi, mi pare ovvio.»

«Quella da sostenere sarei io in verità, tu sei così composta ed educata, basta uno sguardo per darti della persona elegante, io invece ho un'eleganza pari a quella di una scimmia che mangia.»

Luka scoppia a ridere e io non posso fare a meno di farmi scappare un sorriso, ha una risata contagiosa. 

Il campanello suona e il mio cuore fa un sussulto, è arrivato. Mi alzo e aggiusto il vestito mentre la mia amica mi guarda maliziosamente. Mi fa l'occhiolino e vado ad aprire la porta.

«Buondì signorina!» dice lui con fare altezzoso.

«'Giorno Kaito. Per favore togli quell'espressione da ebete dal tuo viso dato che non sai fare il galantuomo.» dico a quell'ammasso di capelli blu puntandogli il dito in faccia.

«Volevo solo essere carino.» risponde lui con uno sguardo da cagnolino bastonato che non posso assolutamente ignorare.

«Sei più carino quando sei te stesso.» balbetto abbassando la testa, riesco a sentire il suo sguardo che non fa altro che farmi bruciare.

«Sei adorabile Miku.» finisce Kaito prendendomi la mano. Sento il mio cuore scoppiare e solo ora mi rendo conto che siamo ancora sull'uscio. Kaito saluta Luka e lei ricambia con un sorriso.

Apro la bocca per parlare ma vengo preceduta da Kaito che mi chiede di andare, io annuisco e andiamo a fare una passeggiata.
Stiamo passeggiando da una decina di minuti e nessuno dei due ha spiccicato parola. Maledizione, che razza di situazione è questa?! Di solito lui parla tantissimo e ora è muto.
«P-prendiamo un gelato?» chiedo insicura e lui mima un sì come risposta. Splendido, e pensare che l'ho chiesto solo per attaccare una conversazione.
Mi passa il gelato e continuiamo a camminare, poi comincia a parlare:
«Stavo pensando-»
«Tu pensi?» scoppia a ridere e riprende il discorso.
«Stavo pensando, io conosco tutto di te eppure tu di me sai davvero poco, come fai a fidarti?»
«Devi dirmi qualcosa Kaito?»
Lui scuote la testa e si blocca; 
«Rispondi alla mia domanda, ti fidi di me?» 
Solo ora mi rendo conto di quanto abbiamo camminato e di dove ci siamo fermati, siamo nella villetta comunale della città, di solito piena di persone ma essendo Lunedì mattina non vi è nessuno.
«Ma che domande sono? Certo che mi fido di te, se non mi fidassi non sarei qui, ti pare?»
Lui ridacchia e si avvicina. Istintivamente indietreggio e lui mi prende il polso.
«Sono felice che ti fidi di me, Miku.» Mi stringe a sé e sento le sue braccia avvolgermi completamente. 
«Sono felice di averti incontrato, davvero. Se non ti avessi conosciuto ora non sarei qui probabilmente. Voglio stare con te Miku.»
È una richiesta di fidanzamento? Mi sta davvero chiedendo di diventare la sua ragazza? Sento gli occhi lucidi e non posso fare a meno di trattenere le lacrime che gentilmente lui asciuga.
Apro gli occhi e vedo che lui sorride, quel sorriso di cui mi sono innamorata la prima volta, quel sorriso senza alcuna punta di malizia. Un sorriso sincero e vispo, che ricambio subito e senza accorgemene pronuncio queste parole:
«Mi piaci Kaito.»
«Anche tu, Miku.» mi lascia un leggero bacio sulla fronte e io, desiderando un contatto più spinto salto goffamente per arrivare alle sue labbra. Lui ride e piega le ginocchia fino ad arrivare alla mia altezza.
«Va bene così?» un sorriso beffardo si fa largo nel suo viso e io gonfio le guance in segno di disaccordo con la sua battuta.
«Scemo.»
«Non vuoi più baciarmi?» incrocio le braccia e tento di sibilare un 'no' ma vengo interrotta dalle sue labbra che premono sulle mie. Esito qualche secondo e poi chiudo gli occhi afferrandogli le mani. Ci stacchiamo per respirare e Kaito mi accarezza la guancia, sorrido. Non ho nulla da dire perché i nostri cuori hanno già capito.
I nostri cuori infatti erano collegati, battevano all'unisono, provavano le stesse emozioni, comunicavano gli stessi sentimenti. È buffo da pensare che fino a poco tempo fa io ero la ragazza 'no amore' e che ora sono mano nella mano con un ragazzo a ridere come una stupida a ogni sua battuta. Ma a me piace e non potrei volere di meglio dalla vita.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Myzat