Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Allie R Scallice    18/07/2016    3 recensioni
- Non … - deglutì incapace di porre la vera domanda – non vuoi lasciarci per unirti alla ciurma di Law? – chiese osservandola intimorito.
- Cos… -
- Perché – la interruppe – andate molto d’accordo. Gli hai anche fatto assaggiare i tuoi mandarini … e se ti unissi alla sua ciurma non passeresti tutti i guai che ti faccio passare io e … insomma lo capirei se tu volessi … - si interruppe incapace di proseguire e si coprì il volto con il cappello.
La navigatrice lo guardò intenerita e si inginocchiò accanto a lui.
- Non accetterei nessun capitano che non sia quello che ho già – gli disse dolcemente scostandogli il cappello.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nami, Nico Robin, Trafalgar Law | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sentimenti malriposti nei cassetti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                   Preludio di un amore
 

 
 
Tump. Tump. Tump.

Quel tranquillo pomeriggio solo il suono pesante di passi riecheggiava sulla nave. A chi apparteneva? Al capitano dei Mugiwara, Monkey D. Luffy.
Il giovane cappello di paglia era a dir poco annoiato e si aggirava per la nave alla ricerca di qualcosa da fare.
Aveva provato ad unirsi ad Usopp e Franky, impegnati ad inventare chissà quale arma, ma quando aveva iniziato a fare troppe domande l’avevano liquidato dicendogli che gli avrebbero mostrato tutto a lavoro concluso, così era uscito sbuffando dal laboratorio.
Aveva provato ad osservare Zoro, ma non faceva altro che starsene lì con gli occhi chiusi a meditare. Noioso.
Poi aveva provato a cercare Chopper, ma era troppo impegnato a sperimentare un nuovo farmaco e l’aveva ignorato. Imbronciato si era diretto in cucina sperando in Sanji, ma anche lì era stato un buco nell’acqua. Lui sperimentava nuove ricette mentre Brook era lì a sorseggiare tè. Ovviamente aveva provato ad allungare le mani su qualche pietanza e quindi era stato sbattuto fuori a calci.
Quindi si era diretto sul ponte alla ricerca di Robin che, immersa nella lettura di un libro, gli aveva proposto di leggere qualcosa a sua volta e lui si era allontanato borbottando cose insensate su quanto fosse noiosa quella nave.
A quel punto aveva osservato Ceasar Clown, poggiato all'albero maestro, che ronfava sonoramente e aveva roteato gli occhi e quel gesto lo aveva portato a intercettare nel suo campo visivo la sua ultima speranza: Nami e Law.
Sentì la risata cristallina di Nami e pensò che forse avrebbe potuto unirsi alla conversazione. Sembravano divertirsi.
- … Ci siete stati? Davvero? – stava dicendo Nami entusiasta – Posso chiederti il grandissimo favore di darmi alcuni dettagli? Quando ci siamo stati per colpa di quegli idioti, siamo stati costretti a scappare e la mia mappa è incompleta.–
- Certo. Non è un problema – rispose semplicemente quello.
- Che fate? – intervenne Luffy con tono scocciato.
- Parliamo di carte geografiche, Luffy. Law ha accettato di aiutarmi a rifinirne alcune. –Luffy strinse le labbra.
- Mi annoio – si lamentò con voce infantile.
- Perché non provi a pescare qualcosa? – propose lei paziente.
- No! E’ noioso da solo – la rossa sospirò.
- Sono sicura che troverai qualcosa da fare – gli disse. Poi si rivolse a Law – a proposito di quella cartina, quindi, ti dispiace se andiamo nel mio ufficio? – il dottore scosse la testa e si apprestò a seguirla mentre lei gli faceva strada.
Il capitano provò a seguirli, ma quando arrivarono davanti alla stanza Nami si parò davanti all’entrata.
- Dove credi di andare tu? – gli chiese guardandolo seriamente.
- Con voi. Dai. Mi annoio. –
- No – gli ripose risoluta.
- Ti prego Nami. Farò il bravo e non toccherò nulla – insistette cercando di allungarsi all’interno.Un violento pugno gli colpì la testa.
- Ho detto di no, idiota! L’ultima volta che sei entrato qui dentro hai rovinato mesi di lavoro! – gli urlò arrabbiata prima di chiudergli la porta in faccia.

Luffy si massaggiò la testa imbronciato. Certo, con Traf rideva e scherzava come se niente fosse, lo faceva persino entrare lì dentro, e lui riceveva quel trattamento. Era il capitano, cavolo!
Lanciò un ultimo sguardo alla porta dell’ufficio e, presa la canna da pesca, andò a posizionarsi sul parapetto della nave, a pochi passi da Robin.
Perché Nami l’aveva trattato così? Aveva anche promesso di non toccare nulla.
Lanciò ancora uno sguardo a quella porta e sbuffò indispettito.
La risata di Nami risuonò ancora nell'aria e il capitano sbuffò ancora.
Si voltò verso Robin, ma lei sembrava troppo assorta. Sbuffò ancora una volta, questa volta più rumorosamente.
- Tre sbuffi in 20 secondi. Cosa c’è capitano? – gli chiese l’archeologa senza distogliere lo sguardo dal libro.
Il ragazzo si voltò ad osservarla e tentennò qualche secondo prima di parlare.
- Nami e Traf vanno molto d’accordo, vero? – chiese, cercando conferma.
- Suppongo di sì. Penso che Nami sia la persona con cui Trafalgar Law vada più d’accordo – rispose semplicemente. Cappello di paglia restò qualche minuto a rimuginare e poi parlò di nuovo.
- Insomma l’ha fatto entrare nel suo ufficio. Non ci fa mai entrare nessuno di noi – si lamentò lui – E l’altro giorno gli ha fatto assaggiare uno dei suoi mandarini. Io le ho chiesto tantissime volte di farmene assaggiare uno e si è sempre rifiutata dicendo che per quanto sono ingordo finirei per mangiarli tutti – continuò imbronciandosi ancora di più.
Robin posò il libro sul tavolino e si voltò ad osservarlo con una mano sotto il mento e uno sguardo serio.
- Forse sta pensando di lasciarci per unirsi alla sua ciurma – disse seria. Luffy si pietrificò e impiegò alcuni secondi per registrare quelle parole.
- Assolutamente no! – esclamò scaldandosi mentre saltava in piedi – Non lo permetterò. Nami è la MIA navigatrice - un luccichio divertito attraversò gli occhi di Robin.
- Ma è la sua vita, capitano. Se lei dovesse decidere di seguirlo, non potrai costringerla a restare con noi - concluse. Luffy sostenne serio il suo sguardo. Non sapeva cosa rispondere.
- La cenaaaaaaaa – la voce di Sanji impedì loro di proseguire la conversazione.

Robin si alzò dirigendosi verso la cucina e lui la seguì in silenzio con gli occhi fissi a terra.
Si accomodarono, c’erano tutti tranne Nami e Traf.
- Non manca qualcuno? – chiese Usopp dando voce anche ai pensieri del suo capitano.
- Dovevano terminare un lavoro arrivano a momen … Namiii-swan! Luce dei miei occhi! – ovviamente era stato Sanji a parlare. Luffy li osservò accomodarsi. Lui era a capo tavola, Nami alla sua destra e Law accanto a lei.
- Nami – la richiamò estremamente serio – scambiamoci di posto –  Nami spalancò gli occhi sorpresa; Robin dal canto suo sorrise divertita ben consapevole del perché di quella assurda proposta.
- Ma cosa dici? Hai sempre detto che quello è il tuo posto ed è intoccabile! Stai male per caso? – gli chiese preoccupata la rossa.
- Sto benissimo. Scambiamoci di posto – insistette. Nami lo ignorò. Sicuramente era un altro dei suoi capricci dovuto a qualche idea malata passatagli per la mente.
La vide voltarsi e tornare a parlare con il dottore della morte.
Abbassò il cappello in modo che gli coprisse gli occhi e si concentrò sul suo piatto.

“Forse sta pensando di lasciarci per unirsi alla sua ciurma.”

Le voci attorno a lui si fecero ovattate mentre quelle parole continuavano a rimbombargli in testa.

“Se lei dovesse decidere di seguirlo, non potrai costringerla a restare con noi.”

Era vero. Se era quello il suo desiderio lui non poteva impedirglielo. Aveva promesso a Genzo di renderla felice, se con loro non lo era più o almeno non abbastanza … strinse le posate tra le dita.

“Forse sta pensando di lasciarci per unirsi alla sua ciurma.”

Lasciò cadere le posate sul tavolo e si alzò di scatto.
Gli occhi di i tutti i presenti si voltarono verso di lui.
- Non ho fame – sentenziò voltandosi per uscire dalla cucina.
Usopp balzò in piedi – Luffy, amico, tutto bene? – gli chiese cercando di posargli una mano sulla spalla. Il ragazzo di gomma scansò la mano del cecchino.
- Sto bene. Non ho fame. Ho solo bisogno di stare da solo – rispose con voce incolore. Robin pensò che forse aveva esagerato con il suo scherzo. Addirittura rifiutarsi di mangiare. Doveva averlo scosso parecchio. Sapeva che il suo capitano era uno zuccone, ma credere a una cosa del genere. Osservò Nami che aveva gli occhi preoccupati fissi verso la porta da cui era uscito il capitano. Era certa che sarebbe andata a parlargli di lì a poco.
Forse avrebbe portato avanti lo scherzo solo un altro po’. Giusto un po’.
 
Un’ora dopo il capitano se ne stava sdraiato su un fianco, la testa poggiata sulla mano sorreggendosi sul gomito, ad osservare l’oceano.
Non riusciva a pensare ad altro che a quelle parole. Sentì dei passi farsi vicini e si posiziono con la testa a terra fingendo di dormire. Non voleva che nessuno facesse domande.
- So che non stai dormendo – esclamò la voce della navigatrice.Il ragazzo si voltò verso di lei.
- Come? – chiese.
- Perché quando dormi russi così tanto da sembrare un attacco armato della marina – rispose divertita.Lui non reagì affatto. Rimase semplicemente ad osservarla in silenzio.
- Si può sapere che ti succede? – chiese lei cauta.Silenzio.
- Tu … - iniziò lui incerto – ecco … tu ti trovi bene qui sulla nave, con la ciurma e tutto? –
- Certo! Che domande! –
- Non … - deglutì incapace di porre la vera domanda – non vuoi lasciarci per unirti alla ciurma di Law? – chiese osservandola intimorito.
- Cos… -
- Perché – la interruppe – andate molto d’accordo. Gli hai anche fatto assaggiare i tuoi mandarini … e se ti unissi alla sua ciurma non passeresti tutti i guai che ti faccio passare io e … insomma lo capirei se tu volessi … - si interruppe incapace di proseguire e si coprì il volto con il cappello. La navigatrice lo guardò intenerita e si inginocchiò accanto a lui.
- Non accetterei nessun capitano che non sia quello che ho già– gli disse dolcemente scostandogli il cappello.
- Davvero? – chiese lui.
- Davvero. Non è una ciurma qualsiasi che voglio. Questa è la mia famiglia. E non è un capitano qualsiasi che voglio. Voglio un capitano così impulsivo da sfidare Arlong per aiutare una persona che si suppone averlo ingannato, perché lui è così: si fida sempre. Voglio un capitano che considera amici anche i nemici, perché se così non fosse non conoscerei Robin. Voglio un capitano che non si faccia problemi a sfidare uno dei quattro imperatori o chiunque altro pur di assicurare la pace a tantissime altre persone, perché è incapace di voltare le spalle a chi ne ha bisogno, ancor più se lo considera suo amico. Voglio un capitano che venga a salvarmi anche quando non ha ascoltato per intero il messaggio che gli ho lasciato e crede abbia abbandonato la sua ciurma.1 Voglio QUEL capitano che si è lanciato a capofitto in una guerra pur di salvare suo fratello e nonostante tutto quello che è successo ha lottato perché tiene ai suoi compagni, perché per lui la vita delle persone a cui vuole bene viene al primo posto. Credi ci sia un altro capitano così, oltre te? Non c’è. Quindi no, Luffy, non lascerò la ciurma. Mai. Nemmeno se dovessi essere tu a dirmi di andarmene. Ti basta come risposta? - le labbra del ragazzo si stesero in un largo sorriso mentre l’abbracciava di slancio.
- Guarda che ti prendo in parola. Se mai dovessi decidere di andartene non te lo permetterò - affermò stringendola forte – Nemmeno io voglio nessun altro navigatore eccetto te - Nami arrossì appena, imbarazzata. Era strano vedere il capitano comportarsi così.

Grrrrrr.

Il brontolio dello stomaco del suddetto spezzò quel momento.
- Era per questo che non avevi fame? – chiese Nami, realizzandolo solo in quel momento. Luffy annuì – Ero davvero preoccupato. Ma adesso che abbiamo chiarito ho così fame che potrei divorare l’intera nave! Adesso mi farebbe proprio comodo uno di quei mandarini ... – rise divertito, ormai completamente spensierato.
- Ma ovviamente non li toccherò nemmeno con un dito! - si affrettò ad aggiungere sventolando le mani frettolosamente e Nami gli sorrise. - Mi accompagni in cucina? – le chiese ancora lui.
- Certo, capitano. Sanji ha lasciato la tua porzione da parte e devo assicurarmi che mangi SOLO QUELLA – rispose seguendolo. Nel frattempo si rese conto che Luffy aveva rimarcato fin troppo la storia dei mandarini ... forse avrebbe potuto concedergliene uno ... solo per rimarcare il concetto e togliergli definitivamente quelle idee assurde dalla testa. - Luffy ... per i mandarini ... forse posso fartene assaggiare qualcuno ... ma se esageri ti picchio! - gli disse e lui si aprì in un larghissimo e sincero sorriso che la face arrossire ancora. 


Un paio di occhi e un orecchio svanirono dall’albero maestro.
Nico Robin sorrise soddisfatta.
“Questa situazione ha preso una piega inaspettata. Che sia il preludio di un amore?” pensò.
 
 
 
 
 
 

1 Fa riferimento al film con Shiki il leone dorato
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Allie R Scallice