Fic scritta per il Temporalmente indetto da Criticoni^^

Scritta in una pausa dalla KaiMystel^^ che pubblicherò in questi giorni^^

Buona lettura!

{ Stuck in my Heart ~

It´s like a multicoloured snapshot stuck in my brain.

(It takes a fool to remain sane – The Ark)

Sedeva sul portico del dojo Kinomiya.

Il suo viso, sognante, era rivolto al cielo coperto da candide nuvole.

Presto avrebbe iniziato a nevicare.

E lui non aspettava altro.

Aveva sempre amato la neve.

Era fredda.

Bianca.

Morbida e dolce.

E nella sua infanzia, passata tra i dolori del Monastero, rappresentava da sempre un evento di gioia.

La sentiva vicina.

“ Yurij? Che ci fai qui fuori al freddo?”, una voce familiare lo distolse dai suoi pensieri e, sforzandosi di assumere di nuovo un’espressione glaciale, si volse verso il nuovo arrivato.

“ Potrei porti la stessa domanda, Mystel.”, rispose, squadrando l’esile figura del biondo, resa ancora più piccola dall’immenso maglione blu di Garland che indossava.

Ne rimase un attimo incantato senza saperne il motivo.

“ E io ribatterei dicendoti che non si risponde a una domanda con un’altra domanda.”, sorrise tronfio, avvicinandosi ulteriormente al russo.

“ Diventerei maleducato ad una tale frase.”, decretò.

“ Uh... è probabile.”, constatò, piegandosi sulle ginocchia per raggiungere lo stesso livello di Yurij. “ Non hai freddo?”

“ No. A Mosca è peggio.”

“ In effetti ho notato che anche Boris sta bene, sta girando per casa in canottiera, neanche fosse estate.”, rise.

“ Sempre il solito. Quanto ha bevuto?”, commentò il rosso, volgendo di nuovo lo sguardo verso il cielo.

Mancava poco.

“ Abbastanza. Ma regge bene da quel che sembra.”

“ Già. È abituato.”

“ Comunque... per questa sera potresti anche smetterla di comportarti come un asociale.”, continuò Mystel, giocando con le lunghe maniche del maglione, veniva da un paese caldo e per lui quella temperatura era glaciale, così tanto che era ormai normale vederlo girare con gli abiti di Garland. “ Quel tizio, l’italiano, è venuto fin qui per festeggiare il suo compleanno ed è stato gentile ad invitare anche noi che lo conosciamo a malapena. Poi anche Takao è stato veramente cordiale nel proporci di stare tutti qui per festeggia e dormire.”

“ Preferisco aspettare la neve.”

Il biondo sorrise.
“ Prevedibile.”, ridacchiò ancora, attirando di nuovo su di sé lo sguardo di Yurij.

“ Come?”, domandò.

“ Sei prevedibile. Non parli tanto, né mostri di avere particolari interessi. Ma ad un attento osservatore certe cose si capiscono.”, rispose con fare saccente.

Il russo inclinò appena il capo.

“ Quando nevica il tuo viso è diverso. Si vede che sei felice.”, concluse Mystel.

“ Non è farina del tuo sacco. Conosco queste parole.”

“ D’accordo. Me l’ha detto Boris.”, esclamò sulla difensiva. “ Ma è vero, prima ti guardavo e avevi un’espressione sognante.”

“ Mh...”

Mystel si sedette accanto a lui e, tranquillo posò il capo sulla spalla di Yurij.

“ Anche a me piace la neve.”

“ E cosa ti piace di lei?”

“ Il fatto che possa giocarci.”, svelò sbuffando una risatina.

Il russo scosse la testa.

“ Prevedibile. Lo sanno tutti che sei un bambino neanche troppo cresciuto.”

“ Parla l’uomo alto due metri. Ah sì, non sei Sergej.”

Questa volta sfuggì un sorriso anche a Ivanov.

“ Su dai. Tregua.”, voltò leggermente il viso, posando il mento sulla spalla.

“ Come vuoi.”

Le loro labbra erano vicine.

Leggere nuvolette di denso fumo abbandonavano le loro bocche, mentre gli occhi erano persi l’uno nell’altro.

Il mare che cercava di sciogliere il ghiaccio.

Ancora una volta, Yurij ne rimase incantato.

Mystel era fatto così.

Carattere solare ma spesso misterioso e seccante.

Di bell’aspetto e piccolo.

Sembrava quasi un pupazzetto se messo vicino a giganti come Sergej o Moses.

Yurij non sapeva che cosa lo spingesse a incantarsi ma non riusciva in quell’istante a distogliere lo sguardo.

Gli sarebbe piaciuto baciarlo.

“ Fermi così!”, una terza voce ruppe nel silenzio accompagnata da un sinistro click.

Entrambi si volsero verso Olivier che, trionfante, sventolava una foto uscita dalla sua polaroid.

Mystel sorrise, restando nella sua posizione.

“ Romantica?”, domandò.

“ Molto. Riscalda il mio cuore di sentimentale francese.”, svelò divertito il giovane. “ Ancora un po’ e vi baciavate.”

Yurij sbuffò, tornando a guardare il cielo.

“ Voglio vedere la foto.”, si lamentò il biondo, per nulla imbarazzato.

“ No.”, rispose Olivier dandosi alla fuga, seguito prontamente da Mystel.

Il russo rimasto solo si lasciò andare ad un sorriso malinconico mentre i primi fiocchi di neve iniziavano a cadergli attorno.

“ Yurij!”, si voltò confuso giusto il tempo si sentire le labbra di qualcuno posarsi sulle sue in un tenero bacio casto.

Restò con un’espressione interdetta.

Forse con le gote un poco arrossate - non per il freddo.

E fissò Mystel che staccandosi mimò con le mani il segno della fotografia.

Un sorriso felice stava sulle sue labbra mentre sul viso si dipingeva un’espressione dolce.

Come un’istantanea a colori.

Io e te sotto la fredda neve.

Il caldo tocco delle nostre labbra.

Il tuo viso, fissato per sempre nel mio cervello... nel mio cuore.

Spazio di Miki

Sono 802 parole con un finale misterioso**

Chi dice quella frase?

Yurij o Mystel?

Può essere interpretata in entrambi i modi.

È stupida, lo so^^

Ma la frase mi ha ispirata in questo modo^^

Spero vi sia piaciutaXDD