Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: Alice95_    19/07/2016    4 recensioni
Una giovane Kate Beckett alla ricerca di una notte da dimenticare, si trova davanti a una persona che invece si ricorderà per il resto della vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Castle era il nervosismo in persona, stava camminando su e giù per la cucina come un animale in gabbia, Alexis era di sopra in camera sua ignara delle sua agitazione mentre lui stava ancora cercando di raccogliere il coraggio per chiamarla di sotto. Non aveva idea di come dirglielo, dove cominciare, in quale modo si poteva dire a una bambina di sette, quasi otto anni che quasi tre anni fa aveva trascorso la notte con una donna che non conosceva? E che ora, solo un paio di settimane fa, era venuto a sapere che il desiderio di Alexis di avere un fratellino era stato già esaudito da tempo? Beh, magari poteva non iniziare con quella frase. L’umorismo non l’avrebbe portato da nessuna parte.

Prendendo un respiro profondo, seguito da altrettanti respiri, si fermò finalmente all’inizio delle scale per chiamare sua figlia di sotto.

Ci vollero pochi secondi per vedere una testa rossa spuntare dall’angolo delle scale.

“Si papà?”.

“Hey”, cercò di sorridere, sapendo che aveva fallito miseramente, il suo nervosismo era visibile su tutto il suo viso, “Potresti venire di sotto un secondo? C’è’ una cosa che devo dirti”.

Alexis corse giù per le scale, sorridendo in modo luminoso, ma il suo buon umore sparì subito quando vide lo sguardo serio e tormentato di suo padre.

“Ho fatto qualcosa di sbagliato papà?”, chiese lei, alzando gli occhi verso di lui quando si fermarono l’uno davanti all’altra.

Benissimo, stava già sbagliando tutto, facendo già preoccupare Alexis senza ancora averle detto niente. “No!”, esclamò più forte del necessario, “Non hai fatto niente di sbagliato, niente di niente”. La sua mano raggiunse il viso di sua figlia per darle una carezza, cercando di calmarla con i gesti quando le sue parole ovviamente non potevano.

“Perché sembri così serio?”, chiese, guardandolo incerta e diffidente.

Castle sospirò, prendendo la mano di sua figlia e trascinandola sul divano, “Perché ho una cosa seria da dirti e non sono sicuro di come reagirai”. La introdusse nella strada dell’argomento, ma le sue parole peggiorarono le cose.

“Mi fai paura papà”, Alexis sussurrò quasi e lo poteva vedere nei suoi occhi, quanto fosse confusa e spaventata. Era l’ultima cosa che voleva.

Imprecò silenziosamente a se stesso quando tirò Alexis vicino a lui. Poteva andare peggio di così? Doveva fare meglio e più veloce.

“Non è niente di brutto, te lo prometto”. Almeno sperava non la vedesse come una brutta cosa. “Ma  ho bisogno che tu sappia che va bene se la prendi male o se magari ti servirà un po' di tempo per pensarci, ok?”.

Aspettò che annuisse. “E qualunque cosa accada, non cambierà le cose tra di noi. Nulla potrà cambiare quello che abbiamo. Ho bisogno che tu lo tenga in mente”.

“Ti stai per risposare?”, esclamò Alexis con un’espressione che poteva descrivere come terrorizzata.

“Cosa?”, gridò sconvolto. “No, no”. Scosse la testa violentemente, più di quanto fosse necessario. “No, non mi sto per risposare, Alexis. Non potrei, no”.

Sembrò visibilmente più rilassata dopo le sue parole, “Ok, perché non era questo che intendevo quando ti ho detto che mi sarebbe andato bene avere un fratellino o una sorellina”.

“Uhm-”, sentì il suo sudore raccogliersi sulla fronte. “Alexi, io, tu-”, sospirò.

“Papà?”.

“Hai una sorella”. Delicato, davvero delicato Rick.

“Io cosa?”, la voce di Alexis si bloccò in gola mentre lo guardava negli occhi, pregando silenziosamente di dirle che stava scherzando. Questo non era quello che intendeva due settimane fa.

“Hai una sorella”, ripete l’unica cosa che gli diceva la sua testa, prima di aggiungere, “Sorellastra”, dopo un secondo, inutile ripensamento.

“Non capisco”, la sua voce era calma, troppo calma per i suoi gusti. “Intendi prima di mamma?”.

“Ah-“, si passò una mano tra i capelli, cercando di togliersi il sudore che si stava formando sulla sua fronte. “No, non prima di tua mamma”. Sospirò, doveva mettere le carte in tavola. “E’ successo quasi tre anni fa, dopo tua mamma, dopo che siamo divorziati, ho incontrato una donna”. La guardò per capire la sua reazione. Sembrava disposta ad ascoltare e forse sarebbe riuscita a capire. Ma si fermò non appena capì che stava raccontando troppo. Non voleva metterla a disagio.

“Kate, il suo nome è Kate, è una poliziotta”, continuò, cercando di farle capire che Kate non era come una delle tante. Perché anche lei avrebbe fatto parte della sua vita, in un modo o nell’altro, non solo Jamie ma anche Kate Beckett avrebbe fatto parte delle loro vite d’ora in poi. “Non ci siamo più visti da quella volta, non finché non ci siamo rincontrati per caso un paio di settimane fa”.

Castle guardò sua figlia, ma lei non lo stava guardando, mordendosi il labbro in un modo che le ricordò troppo Kate. “E’ quando ho scoperto di Jamie”, disse, prendendo il portafoglio e tirando fuori la foto di Jamie, che Kate gli aveva dato al loro incontro da Remy. “Farà due anni tra circa due settimane”.

Alexis esitò finché non vinse la curiosità e prese la foto senza dirgli nulla e senza nemmeno guardarlo in viso.

“Alexis?”, la sua voce era dolce, ma allo stesso tempo timorosa, “Zucca, per favore dì qualcosa”.

“L’hai saputo per settimane e non me l’hai detto?”, l’accusa era pesante nel suo tono di voce, “Mi hai detto di dire sempre la verità e ora se tu che hai mentito a me”.

Si alzò di scatto e corse su per le scale prima che lui potesse reagire, era già alla fine della rampa quando lui ritrovò la sua voce, “Alexis!”. La chiamò, alzandosi per inseguirla.

“Lasciami in pace”, fermò i suoi tentavi di salire per le scale e lui fece come richiesto, fermandosi di botto. Dopo tutto le aveva detto che andava bene se avesse avuto bisogno di tempo. Così invece di cedere alla tentazione di vedere se stesse bene solo per un suo bisogno egoista, si mise a sedere sulle scale, affondando la testa tra le mani. Era andata peggio di quanto avesse temuto.

————————————————————

Non aveva idea del tempo che era rimasto a sedere sulle scale, cercando di capire cosa avrebbe potuto migliorare la situazione. Sicuramente non si aspettava che Alexis avrebbe subito sprizzato felicità da tutti i pori dopo la notizia, eppure era rimasto sorpreso dalla sua reazione, da quanto sembrasse infelice.

Sospirando pesantemente, finalmente si alzò, sentendo le ginocchia scrocchiare mentre si dirigeva nel suo studio per chiamare sua madre.

“Oh Richard, mi dispiace”, disse sua madre dopo aver scoperto cosa era successo, “Ma conoscendo Alexis, si riprenderà presto. Lasciale un po' di spazio e vedrai che verrà da te fra poco”.

“E se non lo farà? Se non volesse avere a che fare con Jamie?”, sembrava disperato e Martha sapeva quanto era difficile per lui, ma conosceva anche che sua nipote, ed era molto improbabile lo scenario drammatico che lui stava dipingendo.

“Vedrai, sarà emozionata quando riuscirà a processare il tutto. Devi solo rimanere positivo”, lo incoraggiò, “E non pressarla. Lasciale lo spazio di cui ha bisogno”, aggiunse.

“Ci proverò”, sospirò, “Ma non te lo posso promettere”.

“Va bene ragazzo”, sua madre sorrise. “Prova a dormire adesso”.

Attaccò, ma non si mosse dalla sua scrivania, si sentiva solo e impotente. Avrebbe dovuto fare meglio, Alexis si meritava di meglio, solo che non aveva idea di come farlo. Si era incasinato e ora doveva trovare il modo di uscire da quel pasticcio, ma non era sicuro di poterlo fare da solo.

Compose il numero prima ancora di pensarci.

“Beckett”.

Era ridicolo quanto più facile riuscisse a respirare solo sentendo la sua voce.

“Hey Kate, sono io. Spero di non disturbarti”, sembrava timido e Kate capì subito che la chiacchierata con Alexis non era andata bene.

“Hey Castle, non mi stai disturbando, mi stavo solo preparando per andare a letto”, gli disse, sistemandosi di nuovo sul divano.

“Oh scusa, ti lascio andare allora”, disse piano, ma lei subito lo fermò.

“No, è veramente ok. Come è andata con Alexis?”, credeva fosse il modo migliore per arrivare al punto.

“Non bene”, sospirò pesantemente, “E’ scappata in camera sua. Mi ha detto che le ho mentito”. Kate lo sentì prendere un altro respiro. “Vuole che la lasci in pace”.

“Castle”, la sua voce era dolce, così calda che avrebbe voluto sentirla per sempre. “Ha bisogno di tempo. Immagino che possa essere abbastanza spaventoso se all’improvviso vieni a sapere che dovrai condividere la persona più importante della tua vita con qualcun’altro che non conosci”. Non voleva farlo suonare come se includesse anche se stessa nella cerchia di persone con cui Alexis avrebbe dovuto per forza spartire suo papà, e rapidamente continuò, “So di non essere fiera di come ho gestito le cose fin dall’inizio”.

Lui dovette ammettere che aveva ragione. Entrambi avevano agito d’impulso da quel giorno al distretto.

“E’ diverso per Alexis rispetto a Jamie, Castle”. Cercò di dargli delle possibile ragioni per spiegare la reazione di Alexis. “Jamie ha qualcosa che non ha mai avuto prima, invece Alexis si sente come se ti stesse perdendo. E’ abituata ad averti tutto per sé”.

“Non è egoista”, lui sembrò sulla difensiva.

“Non sto dicendo che lo è Castle. Alexis ha tutto il diritto di essere arrabbiata. E’ più grande di Jamie, sa che ci saranno cambiamenti e conseguenze con l’arrivo di Jamie nelle vostre vite. E credo sia giusto darle un po' di tempo per pensarci”.

Lui non disse niente per quello che sembrava un’infinità di tempo e lei si ricordò le parole che le aveva detto solo un giorno fa, pensando che adesso avesse bisogno lui di sentirsele dire, “Ce la faremo, Castle”.

I suoi occhi si alzarono, ma prima che potesse dire qualcosa Kate ricominciò a parlare.

“E da quello che mi hai detto su Alexis, sarà la sorella maggiore migliore che Jamie avesse mai potuto desiderare”.

“Grazie Kate”. Ebbe difficoltà a far uscire qualche parola, il suo cuore si strinse a sentire le sue parole e il suo sostegno. “Grazie”.

“Tutte le volte che vuoi Castle. Pensi che riuscirai a dormire un po’?”, era così catturato dal calore della sua voce che fece fatica a concentrarsi sulla domanda.

“Ci proverò”, le promise.

“Bene”, sembrò soddisfatta. “Parleremo domani”.

Terminarono la chiamata augurandosi la buonanotte e Castle si sentì meglio. Era ancora un disastro, ma ce l’avrebbero fatta. Tutto sarebbe tornato apposto alla fine.

“Papà?”.

Alzò la testa e vide Alexis in piedi sulla soglia del suo ufficio. Anche nella penombra poteva vedere che aveva pianto e questo gli ruppe il cuore. Si alzò in piedi e si avvicinò, insicuro.

“Alexis”, lei non si mosse, stava fissando il pavimento. “Zucca, vieni qui”.

Fu sollevato quando lei gli si lanciò addosso. La avvolse tra le sue braccia e la strinse al petto.

“Alexis, mi dispiace, non volevo farti del male”, disse nei suoi capelli, mentre lei si stava aggrappando a lui. Lentamente andò a sedersi su una poltrona con Alexis sulle sue gambe.

“Perché non me l’hai detto?”, chiese infine, giocando con i bottoni della sua camicia, evitando di guardarlo.

“E’ complicato”. Iniziò, “Jamie non sapeva chi fossi e sua mamma, Kate, voleva fare le cose con calma”. Continuò e lentamente le raccontò tutto quello che era successo nelle ultime settimane, lasciando da parte le cose che non doveva sapere.

“Non te l’ho detto perché ho pensato sarebbe stato più facile se prima io e Kate avessimo sistemato tutto”, le alzò il viso per guardarla negli occhi. “Lo capisci?”.

“Credo”, Alexis rispose piano, prendendo un profondo respiro. “Ma come mai hai incontrato Jamie solo adesso?”.

Non era sicuro di come rispondere. “Kate non sapeva chi ero e quando ci siamo persi di vista non mi poteva trovare”. Si rese conto che non aveva idea se questo fosse effettivamente vero. Era la storia che si era creato nella sua testa, dal momento che non aveva mai trovato il coraggio di chiederlo direttamente a lei.

“Perché non sapeva chi eri?”, Alexis aggrottò la fronte e Castle trasalì. Sua figlia era troppo intelligente. Di certo non voleva spiegargli cosa volesse dire avere una storia di una notte.

“Vedi”, cercò di prendere tempo. “E’ complicato”.

“Cose da adulti?”, chiese Alexis.

“Si, una cosa del genere”.

“Ok”, annuì.

Rimasero in silenzio per un po’, Alexis si allontanò dal petto di suo padre e tirò fuori la foto di Jamie, che aveva tenuto sotto la maglia per tutto il tempo.

“E’ carina”, disse finalmente e Castle vide un sorriso sul suo viso.

“Lo è”, confermò lui.

“Pensi che le piacerò?”, chiese Alexis quasi sussurrando, con un tono di voce insicuro.

La avvicinò, baciandola sui capelli, era così fiero di sua figlia, “Ti amerà e ti adorerà, perché avrà la sorella maggiore migliore del mondo”.

Il sorriso di Alexis aumentò, “Si?”.

“Assolutamente zucca”.

“E sua mamma?”, sussurrò di nuovo, esitante, “Piacerò anche a lei?”.

“Alexis”, aspettò che lo guardasse e sospirò. A volte odiava la sua ex moglie per quello che aveva fatto a sua figlia, “Sei una bambina meravigliosa, ovvio che le piacerai”.

“Va bene se penso a questa cosa per un altro po' di tempo?”, chiese, con un tono che suonava molto più grande della sua età.

“Certo, prenditi tutto il tempo che ti serve e se c’è altro che vuoi sapere, chiedimelo e basta”. Le spostò una ciocca di capelli dal viso. “Ogni volta che vuoi”.

“Posso dormire con te stanotte?”, era ancora aggrappata a lui.

“Vieni zucca. Andiamo a letto”. Le disse piano, alzandosi.

Dopo una rapida fermata in bagno, le rimboccò le coperte sul suo enorme letto e poi la sentì avvicinarsi il secondo dopo che si era disteso.

“Ti voglio bene papà”, lo abbracciò stretto.

“Ti voglio bene anche io zucca”, mormorò. “Più di ogni altra cosa”.



Ciao a tutti, volevo informarvi che domani partirò per circa due settimane quindi la storia non riuscirò ad aggiornarla quotidianamente, anzi probabilmente quasi per niente. Stava arrivando anche la parte più bella! Dovrete attendere un po', ma tranquilli che non mi dimentico.

PS: Forse stasera ne pubblico un altro.

Buona lettura
Alice

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Alice95_