Lei non ha colpa se è bella
Se la luce accorre al suo volto
Se il suo passo è disciolto
come una riva estiva,
se ride come si sgrana una collana.
Lo so. Lei non ha colpa
del suo miele pungente di fanciulla,
della sua grazia assorta
che in sé non chiude nulla.
Se tu l’ami, lei non ha colpa
Ma io- la vorrei morta.


E’ vero, lo so, queste parole rispecchiano alla perfezione tutto quello che provo io.
Non ho mai provato così tanto odio per una persona, ma purtroppo oggi mi sembra che questo odio mi laceri il cuore.
Lei è sempre stata la ragazza perfetta: bella, simpatica, brava in tutte le materie.
Non ho mai provato invidia per lei, soltanto una forte ammirazione.
Eravamo migliori amiche e sembrava andare tutto bene.
Eravamo simili in certi punti: sapevamo scherzare, ridevamo su tutto, e sapevamo farci valere quando qualcuno ci prendeva in giro.
Ma adesso mi rendo conto che queste sono solo piccole somiglianze. Io non potrò mai essere quella che è lei.
Io non posso stare tra le tue braccia come sta lei, non posso vivere momenti felici insieme al proprio amore, non posso spiarti di nascosto, non posso fare scenate di gelosia né posso sentirmi protetta e consolarmi da te quando il mondo mi delude.
No, io sono sola.
Voi passate le strade mano nella mano, e la gente vi invidia, vi invidia perché siete in due.
Io sono come quella gente: sola.
Forse la colpa di tutto questo, la colpa che adesso nelle tue braccia c’è una donna che non sono io, è tutta mia.
Ho capito troppo tardi di amarti, di volerti vicino sempre.
Che sciocca che sono stata! Una vera e propria sciocca.
Forse in questo momento siete insieme nel letto, mentre tu le racconti ridendo di una ragazzina dai capelli rossi così stupida da non capire nemmeno una stupida cotta infantile che provavi per me.
Quando quel giorno mi hai confessato i tuoi sentimenti, un barlume di speranza si era acceso dentro di me: mi ama ancora?
Ma ormai era troppo tardi, troppo tardi per rimediare.
Tu, stufo di aspettare, te ne sei andato da lei.
Lei.
Lei non ha colpa se è bella, se è felice, se ride, se è simpatica.
Lei non ha colpa se tu la ami, non ha colpa se lei ama te.
Eppure il mio desiderio che un giorno vi vedrò separati aumenta sempre dentro di me.
Ma quel briciolo di speranza che porto nella mia anima scompare quando vi vedo che vi rincorrete, che vi baciate, che ridete insieme, che vi amate.
Fate tutto quello che avrei voluto fare io con te.
Vi amate alla luce del sole, senza preoccuparvi minimamente del fatto che ci sono io, lì, a guardarvi, e a morire dentro.
Nascondo tutto con il sorriso, mi comporto normalmente, ma nessuno si rende conto che sto male, troppo male.
L’unica persona che potrebbe rendersene conto è la causa del mio dolore. Ed è troppo occupata a consolare la sua ragazza e ad asciugare le sue lacrime per farle tornare il sorriso.
Non ha tempo per pensare a me, la piccola ragazzina dai capelli rossi che gli ha incasinato la vita, e che ha dimenticato come se non fosse stata niente per lui.


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Ciao ragazzi! Ho scritto questa one-shot un po’ malinconica che rappresenta il dolore di Sana nel vedere Akito insieme ad un’altra ragazza. Dovrebbe essere Fuka, ma poi siccome non viene pronunciato il suo nome potete immaginarla come volete.
La poesia che si vede all’inizio è di Fernanda Romagnoli e si chiama “Lei” =) Non la conoscevo, anche perché non sono molto amante delle poesie, preferisco le storie, però ieri leggendola mi è venuta l’ispirazione per una nuova one-shot, spero che vi sia piaciuta, ciao! =)