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Autore: NikLuk    19/07/2016    2 recensioni
[One Punch Man]
Il testo che segue è tratto dalla biografia autorizzata del supereroe Vecchioman. Le informazioni inserite in questa biografia potrebbero essere state esagerate e/o riportate incorrettamente dai testimoni. In caso di errori, si prega di contattare l'editore.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Il miliardario Zacharia era seduto nel suo ampio ufficio, all'interno della mega-azienda situata nella Città A. Egli è un uomo alquanto affascinante: capelli biondi, occhi azzurri, insomma avete capito il genere di persona di cui stiamo parlando. Era circondato da diverse figure in giacca e cravatta e stava urlando in un telefono.

-Comprate le loro azioni! Si, ho detto di si! Poi vendetele all'azienda F!-

Mentre stava sbraitando nell'apparecchio, una figura fece la sua prorompente comparsa nella stanza. Era, in effetti, un vecchio. Normalmente questi strani individui sono facilmente descrivibili ma in questo caso siamo in effetti impossibilitati a farlo. Questo perché questo vecchio è, in effetti, molto, molto vecchio. Essendo così vecchio, ha accumulato una tale quantità di rughe che, a ogni movimento facciale, si dispongono in modo diverso, dando a costui volti sempre nuovi. Nonostante ciò, si può riconoscere abbastanza facilmente, siccome non sono molti quelli che cambiano faccia ogni minuto. Oggi, è forse ancora più riconoscibile: infatti egli è il famoso supereroe "VecchioMan". Se ci seguite ancora per un po' vi narreremo della sua storia.

Il nostro vecchio si avvicinò a Zacharia e gli sottrasse il telefono.

-Vendete tutto! Comprate le dentiere!- gridò lui. -Fate come vi dico! Comprate le dentiere!- e sbattè il telefono.

Zacharia si alzò contrariato. -Padre! Questo è troppo!-

-Troppo? Troppo? Figlio mio, tu non comprendi! Le dentiere, le dentiere sono il futuro! O hai dimenticato come sei giunto alla tua posizione? Sei come tutti gli altri giovini!-

-Vattene subito, vecchio pazzo!- gridò Zacharia.

-Umpf, come vuoi. Vado al gabinetto.- disse il vecchio uscendo dalla stanza.

Mentre si avvicinava alla porta, vide con la coda dell'occhio Zacharia che mormorava qualcosa a una delle guardie.

Ora, i lettori che provengono da altre città potranno essere un po' confusi. "Perché non ho mai sentito parlare di una mega-azienda nella Città A?", potreste pensare.

Non preoccupatevi, cari lettori, tutto sarà spiegato. E anzi vi posso dire che, nonostante l'attuale stato di devastazione della città A, l'azienda esiste ancora. Comunque, ecco la storia della famiglia.

Il vecchio (il suo nome è scordato da tutti) arrivò nella Città A che era già vecchio. Nessuno conosce con esattezza la sua età: alcuni dicono di averlo visto in fotografie dei secoli precedenti; altri affermano che sia comparso da una cabina della polizia blu; altri ancora mormorano che una creature simile fosse descritta nei racconti di antichi esploratori.

Comunque sia, il vecchio arrivò nella città A e cominciò la sua attività: la vendita di dentiere.

Tutti gli ridevano in faccia ma intanto stava cominciando a fare qualche piccolo guadagno.

Nel frattempo misteriosamente trovò una moglie e, ancora più mistteriosamente, ebbe un figlio. Se la teoria genetica è vera, l'aspetto del figlio fa intuire che nella sua giovinezza, ammesso che ne avesse avuta una, il vecchio fosse stato un qualche tipo di dio nordico.

Il vecchio cominciò a investire, e anche a modernizzare i suoi prodotti. Dentiere a punta di diamante. Dentiere che preparano la colazione. Dentiere che giocano a briscola. Dopo breve tempo, gli anziani che avevano ancora denti cominciarono a romperseli per poter indossare le sue dentiere.

Dopo poco, cominciò a diventare famoso: per le dentiere, ma anche perché la sua vecchiaia non solo era stereotipata: essa era Lo Stereotipo incarnato.

Il vecchio giocava a briscola, sparava ai bambini sulla sua proprietà, brandeva il suo bastone in aria urlando.

L'azienda crebbe e crebbe, fino a diventare enorme. Il quartier generale ormai misurava un chilometro quadrato. (si, so cosa state pensando, ma aspettate a parlare.)

Il vecchio sosteneva che "avrebbe vissuto fino a vedere la Terra diventare un posto migliore grazie alle dentiere". La moglie era di un altro avviso e morì prima.

Un bel giorno Zacharia, diventato grande, prese il comando dell'azienda, con il padre come guida.

Grazie alla grande fortuna ereditata dal padre Zacharia era, fin da piccolo, abituato a risolvere i problemi lanciandogli soldi addosso. C'era qualche scandalo su di lui? Lanciava i soldi sul popolo per farlo stare zitto. Un qualche processo che avrebbe apportato danni alla sua immagine? Ma Vostro Onore, tenga questi bigliettoni e ci pensi su. Anzi, eccone anche per la giuria e gli avvocati. Lo aggrediva un orso? Ah! Anche gli orsi si possono corrompere con abbastanza denaro.

Da subito ci furono dei contrasti nella gestione dell'azienda. Zacharia voleva espandere l'attività ad altre frontiere, mentre il vecchio rimaneva sulle dentiere. Un bel giorno relegò suo padre all'ala dell'azienda che produceva dentiere, in modo da essere libero di fare altro. I contrasti non terminarono, ma almeno diminuirono, anche perché l'età del vecchio cominciava a giocargli brutti scherzi.

Un bel giorno (e qui arriva la parte cruciale) Zacharia, stanco di tutti i curiosi che provavano a infiltrarsi nell'azienda, pagò tutti gli abitanti della Città A con la promessa di non parlare più della Mega-Azienda.

Il compenso fu generoso e i cittadini obbedirono, ma la gente provava lo stesso ad entrare.

Uno dei maggiordomi di Zacharia commentò che, come diceva il saggio, anche se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente, fa lo stesso rumore. Per tutta risposta andò dal saggio, lo pagò per modificare il proverbio e come per magia l'azienda scomparve a occhi esterni: ecco spiegato il motivo per cui nessuno ne ha mai parlato e nessuno l'ha vista.

Un problema era che, una volta usciti, non si poteva più ritrovare l'entrata, ma siccome ormai l'azienda era un microcosmo autosufficiente, Zacharia decise di impedire a chiunque di uscire: lui e il vecchio non furono più visti per anni.

Ma ora torniamo a noi: siamo rimasti al vecchio che esce dalla stanza per andare in bagno.

Il vecchio entrò nella sua stanza e si diresse verso la porta del gabinetto. Dopo averla aperta, constatò un fatto curioso davvero. Curioso perché il bagno era scomparso completamente: oltre la porta c'era il vuoto.

-Ohibò!- si disse il vecchio. -Qui c'è proprio lo zampino di qualche giovine sabotatore!-

Il vecchio si girò e vide appunto un giovine sabotatore: era suo figlio, Zacharia.

-Figliuolo! Dimmi cosa mai succede, quale complotto verso gli anziani è in corso!-

-Vecchio,- replicò Zacharia, -Ho ormai deciso di sbatterti fuori. La tua presenza qui non è più gradita. Sicurezza, scortate quest'uomo all'uscita.-

-Ah! Ammutinamento! Traditori! Fermatevi, ve lo ordino! Sono vecchio, come osate?- Ma le grida del vecchio valsero poco, perché fu lestamente buttato fuori dall'edificio.

Il vecchio, finito in strada pensò tra sè: -Perdinci! Glie la farò pagare a quel baggiano di mio figlio! Comprenderà il potere delle dentiere! Ma prima... Devo trovare dei servizi!-

Una sorte fortunata volle che l'edificio più vicino fosse nientepopodimeno che l'Associazione degli Eroi. Il vecchio entrò e disse alla donna alla reception: -Buongiorno, vorrei usufruire dei vostri servizi.-

-Certo signo... Gasp!- fece, riconoscendo l'illustre vecchio. -S-saremo da voi in un minuto!-

-Tsk, non si fanno aspettare gli anziani, signorina!-

La receptionist corse per l'edificio, andando a chiamare il presidente Agoni, che in quel momento era in visita.

-Signore, c'è... C'è un uomo che richiede i nostri servizi.- disse, dopo averlo trovato.

-E quindi?-

-Signore... È... Vecchio...-

-Non vedo il problema!- replicò Agoni.

-No, non un vecchio... Il vecchio!-

-Oh!- Esclamò Agoni torcendosi i baffi. -Quel vecchio! È la nostra occasione per ottenere un aumento dei fondi! Vado subito!-

Agoni raggiunse il vecchio che stava ormai aspettando impazientemente.

-Salve, Illustrissimo! Come posso aiutarla!-

-Ce ne avete messo di tempo! Intendo usare... I vostri servizi.-

-Intende... Proprio QUESTI servizi?-

-Certo! Volete che me ne vada? I VOSTRI servizi.-

-Santo cielo,- pensò Agoni, -I nostri servizi? Vai a vedere cosa intendono i vecchi quando parlano! Con servizi vorrà dire le nostre attività! Questo qua vuole diventare un supereroe! Poveretto, sarà impazzito. Beh, meglio accontentarlo, chissà mai se ci possa dare qualche aiuto economico.-

-Allora? Posso andare?-

-Sissignore! Mi segua!- disse Agoni, accompagnandolo verso la palestra. -Il Sommo potrà forse essere così gentile da dire qualche parola buona al suo Gentilissimo figlio...-

-Quel poco di buono? Puah! Ho chiuso con lui. Ma allora, questi servizi?-

-Si, ecco!- esclamò Agoni indicando una stanza. -Ora, Maestro, dovrebbe eseguire qualche test preliminare...-

-Test?- chiese il vecchio. -Non vi fidate degli anziani? Bah! Avete fortuna che vado di fretta! Cosa devo fare?-

-Deve tirare un pugno a quella macchina, o Divino.-

Il vecchio obbedì, tirando un destro al congegno. La forza del pugno fu così debole che la macchina registrò un punteggio negativo, che causò un bug nei circuiti e finì per attestare al vecchio il punteggio massimo.

Agoni rimase interdetto.

-I-incredibile! Neanche quell'uomo pelato aveva una tale forza! Questo vecchio... Potrebbe essere anche più forte di King!-

-Allora?- chiese il vecchio. -Io devo usare i servizi!-

-Si, si subito!- disse Agoni. -Normalmente, ci sarebbero altri test...-

-Cosa? Basta, me ne vado, i giovani e le loro diavolerie!-

-No, no, stavo dicendo... Siccome lei conosce Zacharia... Siccome è così forte... Siccome l'economia è quello che è... Basta, se lei mette una buona parola, la nomino all'istante supereroe di classe A! Vede, non possiamo esagerare, ma mi auguro che le basti!- disse Agoni, firmando un documento.

-Supereroe? Forte? Ma lei è un imbecille!- gridò il vecchio. -Io devo usare il gabinetto!-

-Il... Il... Il gabinetto?-

-Il gabinetto, i servizi, come li volete chiamare! Posso andare?-

-S-sono... A destra nel corridoio.-

-Grazie!- disse il vecchio sfrecciando verso il bagno.

Agoni era interdetto.

-Intendeva... Quei servizi... Ma ormai... Ho firmato... È troppo tardi per tornare indietro.-

Il vecchio era tornato dal gabinetto.

-Allora, cos'era quella diavoleria del supereroe?-

-Beh, potrei, accidentalmente s'intende, aver firmato un documento che, in via teorica, la rende un... supereroe.- disse Agoni nervosamente, prendendo le distanza dal vecchio.

-Ohibò! Supereroi? Al giorno d'oggi ne inventano una più del diavolo! Ma dimmi, cosa fanno questi supereroi?-

-Beh, sa... Vanno in giro, acciuffano cattivi...-

-Acciuffano cattivi?- Il pensiero del vecchio si diresse a Zacharia. -Uhm! Mi piace! Sarò un giustiziere!-

"Questo è proprio andato." pensò Agoni. -Beh, se vuole, o Celeste, deve dirci il suo nome.-

-Mh... L'ho dimenticato. Com'è che mi chiamano oggigiorno?-

-Beh, in verità... La chiamano vecchio...-

-E VecchioMan sia!- esclamò il neo-supereroe, uscendo dalla porta e camminando ricurvo verso il sole calante.

-A-aspetti!- gridò Agoni.

Ma ormai VecchioMan non poteva più sentirlo. Ormai era un supereroe di classe A. Si sarebbe vendicato di Zacharia. Ma prima, una partita a tombola!

Ed ecco, cari lettori, l'origine del rinomato VecchioMan. Se ci seguirete ancora per un po', scoprirete le tante imprese che egli compì, e che tutt'oggi compie.

Perché lui è un Eroe: un Eroe Vecchio.

 

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