Nel cuore della notte, ad Oltrenuvola regnava il silenzio. Solo il rumore del vento era udibile, leggero come una carezza sull’intera città.
Tutti dormivano sereni, tranne una sola persona…
Alla scuola d’armi, in camera sua, Link non riusciva a prendere sonno ripensando agli eventi del giorno.
Zelda, la sua migliore amica, era scomparsa… senza di lei la sua vita non avrebbe avuto più un senso. Più di ogni altra cosa, gli mancava la sua melodiosa voce che intonava l’Ode alla Dea per la cerimonia di quella giornata speciale per lui, finita però tragicamente.
Nella mente del ragazzo era nata una tempesta di sentimenti ed emozioni; continuava ad incolparsi per non essere stato, dopotutto, in grado di salvare Zelda, che lui stesso sperava non si trovasse davvero sotto quella spessa coltre di nubi invalicabili, in quel mondo ritenuto molto più vasto di Oltrenuvola chiamato “Terra”.
Giunto al punto di infrangere le regole della Scuola d’Armi, si alzò dal letto, determinato a cercar di volare di notte, pur non essendo ancora cavaliere.
Non ebbe però il tempo di mettere la spada sulle spalle che venne bloccato da una voce mai udita che invocava flebilmente il suo nome.
Link, insospettito e stupito allo stesso tempo, corse verso la porta della sua stanza e l’aprì con estrema rapidità. Ciò che apparve davanti ai suoi occhi lo lasciò a bocca aperta. Gli si presentò davanti una figura femminile vestita di viola, dai corti capelli celesti e dagli occhi quasi inespressivi che fluttuava nella sala principale della scuola come uno spirito. Si rivolse a Link con voce altrettanto inespressiva, chiedendogli di seguirlo.
Appena si riprese dallo shock causato dall’inaspettata apparizione, Link tentò di avvicinarsi alla giovane, ma quella, ad ogni passo del ragazzo, si allontanava sempre di più. Quel bizzarro inseguimento terminò quando, la misteriosa figura attraversò la porta come un’entità immateriale. Anche il ragazzo si diresse lentamente all’uscita, evitando il più possibile di svegliare qualcuno e finire inevitabilmente nei guai (che dopotutto era la sua specialità da sempre).
Appena uscito dall’Accademia, Link notò come l’ambiente circostante fosse completamente avvolto dall’oscurità, il silenzio rotto soltanto dal placido vento.
In quell’oscurità splendeva però la luce violetta di quel giovane spirito, che continuava a fluttuare conducendolo verso un intricato e contorto percorso secondario per raggiungere la Statua della Dea, simbolo di grande importanza per il popolo di Oltrenuvola.
Dopo aver oltrepassato con un salto un dirupo ed essersi arrampicato sulla grande piattaforma dove si ergeva in tutta la sua altezza la figura in pietra della Dea, Link corse con tutte le sue forze per raggiungere la giovane, la quale entrò nella statua.
Link non capiva come avesse fatto ad entrare e soprattutto cosa volesse da lui, ma quei pensieri furono spazzati via dall’improvvisa apertura di una porta segreta, preceduta da un bagliore proveniente dal simbolo della Dea incisoci sopra. Raccolto tutto il suo coraggio, corse al suo interno.
Entrato nella statua, il giovane notò le meravigliose decorazioni ancestrali che ornavano la spaziosa stanza nascosta, ma fu colpito da un particolare, una spada dal colore verde acqua posta al centro della stanza che emanava una luce simile a quella dello spirito che lo aveva  guidato.
Attirato come una falena alla luce, Link si avvicinò all’arma misteriosa, e improvvisamente vide uscire da essa quella giovane dama che lo aveva condotto in quel luogo arcano.
Ella si presentò come la serva della Dea Hylia, colei che la creò affidandole il nome di Faih.
Ella proseguì il discorso affermando che il su compito era quello di scegliere l’eletto della Dea per la sua grande opera, ma la cosa che colpì di più il giovane fu l’apprendere da Faih che Zelda, la sua Zelda era viva e anche lei aveva una missione da compiere per conto della Dea. Ciò fece rinascere in Link la speranza, facendogli brillare gli occhi di gioia.
Corse verso quella creatura impazientemente, ed ella si limitò a librarsi in aria, chiedendogli con cortesia di estrarre la spada, dono della Dea per l’eletto, e di innalzarla al cielo per  entrarne in definitivo possesso.
Link, apprese le sue istruzioni, afferrò l’elsa della spada, e senza fatica la estrasse, pensando che quell’arma sarebbe stata l’unico mezzo per salvare la sua migliore amica. Fatto ciò, la innalzò al cielo, da cui scese un fascio di luce divina che intrise l’intera lama di una luce quasi accecante, lasciando senza parole Link.
Faih si rivolse al giovane: “Procedura completata, signore…Link…mio signore”.





Angolino Autore:
Mi sono sempre chiesto quali fossero i pensieri e le emozioni provati dal nostro eroe  durante la lunga notte in cui tutto cominciò...ecco qui una mia piccola interpretazione di essi!
Sono linkzero5, e questa è la mia prima storia...critiche costruttive e consigli sono ben accetti!
Un grazie a chiunque recensirà, ma anche un grazie anche a voi che avete semplicemente letto! 
Un ringraziamento anche a FraZelda33 per l'introduzione, le piccole correzioni e i consigli!
Detto questo, ancora grazie e buona lettura!!