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Autore: Finestra45    19/07/2016    1 recensioni
''Come fai a conoscermi!?'' Urlai furiosamente.
'' Sappiamo tutto di te... ti aspettiamo da molto...'' Sospirò lui, senza però degnarmi di uno sguardo
''Chi cazzo siete!? Cosa volete da me?!''
''Non ha importanza chi siamo.. Noi.. vogliamo donarti.. il potere..''
Nonostante la situazione inquietante, le sue parole mi piaccuero, mi è sempre piaciuto avere il potere, sin da bambina, lo sai bene.
''Uhm.. che genere di potere'' Risposi con più calma rispetto a prima.
''Il potere che era destinato ad essere tuo.. Dimmi... Hai mai desiderato di poter manipolare le persone.. Muoverti senza che nessuno ti noti... Rovinare vite.. ?''
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Giulia.

Mia cara sorella.

 

Ti scrio questa lettera per far luce sul mistero che avvolge la mia morte. Spero che tu non ti spaventi troppo ricevendo una lettera da un morto.

 

Quella sera stavo tornando da un colloquio di lavoro andato male. Il datore era il classico perfettino che ti scruta da testa a piedi e critica ogni tuo difetto, sai che l'essere criticata mi ha sempre urtato i nervi.

Quando quello sbarbatello mi ha criticato dicendo: ''Sa signorina Lanner... I capelli di colore rosso non sono appropriati per questo genere di lavoro. Non è che lei potrebbe tingerli di un colore più... Normale ecco''

Io risposi -No! Ciao.- Poi mi alzai e feci sbattere la porta del suo ufficio tutto ordinato. Forse ho fatto cascare quel suo ritratto appoggiato alla mensola accanto alla finestra, spero sia così. Nessuno può criticare il colore dei miei capelli.

Accesi la mia cara macchina e guidai verso casa, o almeno pensavo di essere sulla strada di casa. Ma evidentemente l'arrabbiatura mi aveva confuso la mente. Mi ritrovai in una strada sconosciuta, era buio e i lampioni non illuminavano abbastanza la via. I fari della mia auto non erano abbastanza potenti da poter illuminare le indicazioni stradali, se ci fossero state. Era come se la luce venisse inghiottita dall'oscurità. Lungo il marciapiede non c'era nessuno a cui poter chiedere informazioni. Continuai ad guidare mentre pensavo: '' Ottimo. Mi sono persa. Una conclusione di merda ad una giornata di merda. Olé.''

Vagai per una buona mezz'ora per quelle strade deserte, fin che, in un parco, qualcosa mi distrasse dalla guida. Avrei potuto arrotare qualcuno, se ci fosse stato qualcuno da arrotare.

Da quel parco proveniva una luce arancione, labile, come prodotta da delle torce, infatti era così.

Parcheggiai la macchina nel mezzo della carreggiata, sicura che non avrebbe dato noia a nessuno.

Andai a vedere se c'era qualcuno a cui potevo chiedere di dirmi come uscire da quel luogo deserto. L'aria era così densa, difficile da inalare. Vidi che delle persone che non mi calcolavano camminavano reggendo le torce. Erano una ventina, tutte vestite di nero e ognuno con le torce, sembrava una processione, ma nessuno cantava quelle storielle da chiesa.

'' Qualcuno sa dove siamo? Potete aiutarmi?'' Urlai. Nessuno mi rispose. ''Porca troia! Sono qui! Aiutatemi!''

Ancora nessuna risposta.

Non si erano nemmeno girati per guardarmi. Che stronzi.

Tuttavia la cosa mi incuriosì e decisi di seguire questi stramboidi sordo muti.

Dopo qualche un'ora mi accorsi che stavamo girando in quel piccolo parco, procedevamo in aspirale, la noia prendeva il posto della curiosità; finché vidi che al centro di questa spirale c'era una piccola chiesa, abbastanza adorabile a mio parere. Abbandonai quel mortorio di processione e andai lì, porgendo il mio adorabile dito medio verso quei camminatori, che tanto non sene sarebbero accorti.

La porticina era aperta e all'interno della chiesucola erano accese delle candele, sembrava normale, se non fosse stato per il sangue davanti all'altare, e sopra le pareti, persino sul soffitto, la cosa più inquietante era il sangue che sgocciolava dal lampadario, come un tubo che perde.

Il sangue davanti all'altare non era proprio una macchia ma formava un cerchio, tre persone incappucciate pregavano sulla circonferenza.

Potresti pensare che mi spaventai a quella visione inusuale; invece ero incuriosita, molto. Mi avvicinai sempre con l'intento di chiedere informazioni su come tornare a casa, ma volevo anche sapere cosa stava accadendo.

Siccome l'urlare non aveva funzionato, tentai un approccio diverso. Il più vicino a me tra quegli strani figuri si prese una pedata tra capo e collo, finì a terra. Forse era morto o forse era svenuto, non mi interessava. Poveraccio. ''Allora? Qualcuno mi considera o volete che vi stenda?''Dissi alzando il sopracciglio, cercando di scoccare uno sguardo minaccioso verso gli altri due.

Mi irritai molto quando nessuno di loro mi rispose. Non mi importava più di chi fossero, avvicinandomi al secondo gli diedi un calcio sul fianco, e anche lui si accasciò a terra.

''Sacco di patate'' Sussurrai, avevo capito che alzare la voce era inutile.

Finalmente quando mi avvicinai all'ultimo incappucciato, mentre stavo caricando un'altro calcio, stavolta diretto alla fronte. Lui sospiro ''Sei arrivata... Laura ''

La paura mi strinse tra le sue spire per un attimo. Come faceva a sapere chi ero? Chi era lui? Ero stata giocata e condotta qui con qualche trucco? Erano loro ad avermi fatto perdere?

''Come fai a conoscermi!?'' Urlai furiosamente.

'' Sappiamo tutto di te... ti aspettiamo da molto...'' Sospirò lui, senza però degnarmi di uno sguardo. Rigirò la spalla, rivolgendomi il pugno chiuso. Non feci in tempo a chiedere cosa stesse facendo che il pugno si aprì, e al suo interno c'era un fermaglio a falla.

''Chi cazzo siete!? Cosa volete da me?! Cosa mi significa quel fermaglio''

''Questo.. E' il fermaglio... Il fermaglio di... Tua madre... Ma tu... Non puoi saperlo... Non la hai mai conosciuta.... Vero?''

Rimasi sconvolta, non sapevo se credere a quelle parole o no.

''Chi cazzo siete?!'' gli strappai il fermaglio dalla mano. Ebbi la sensazione che la sua mano stesse per cadere viscidamente a terra, ma non accadde, sennò insieme al sangue, la chiesa si sarebbe sporcata di vomito.

''Non ha importanza... Tu.. Sei destinata.. Ad avere il... Potere''

Nonostante la situazione inquietante, mi è sempre piaciuto avere il potere, sin da bambina, lo sai bene.

''Spiegati meglio. adesso'' Risposi con più calma rispetto a prima.

''Il potere che deriva.... da come sei venuta al mondo... questo potere può essere solo tuo.. Dimmi... Hai mai desiderato di poter manipolare le persone.. Muoverti senza che nessuno ti noti... Rovinare vite.. ?''

Queste parole (sospiri) catturarono tutta la mia attenzione. Adesso volevo saperne di più.Adesso volevo quel potere.

'' Cosa devo fare?'' Chiesi

''La... Dietro l'altare... C'è una scatola... Mettila al centro del cerchio...''

Lo feci senza replicare. La cosa sembra strana lo so, sai che non eseguo mai gli ordini senza sapere perchè o per chi lo faccio, ma ero eccitata.

Appena la posai lui sospirò: '' Ora vai... Al centro di quel cerchio... Laggiù...''

Anche stavolta non replicai.

Appena fui in posizione (?) quel tizio iniziò a pronunciare delle parole strane, tipo: ''allementar farsit nomti rubed ras'' e altro di strambo che non ricordo. Sembrava un drogato; ma non ci badai tanto in quel momento. La scatola iniziò a scuotersi, sempre più forte. Poi si ribaltò e si aprì il coperchio, non mi aspettavo quella visione... ne uscirono dei cuccioli di cane... di razze diverse, ma tutti erano piccoli.. e dolci.. potevano benissimo essere tenuti con una mano.. Dio, sono le uniche cose che riescano ad intenerirmi.

Questa cosa mi ha distrutto, realizzai che quelle adorabili palle di pelo erano un sacrificio.

''No!'' Urlai. Cercavo di muovermi ma il mio corpo non mi obbediva, e molto probabilmente non urlai mai ''No'', lo pensai e basta.Quello psicopatico si volse verso di me, e il suo volto... che schifo, era viscido, grigio e con le vene che pulsavano a fior di pelle. Era molto meglio quando era girato. Io ero schifata da quel volto e riluttante ad uccidere teneri cucciolotti.''Perché?!'' Stavolta la risposta mi arrivò dritta nella mente. ''Perchè sono l'unica cosa che scioglie quel tuo cuore di ghiaccio''

Era troppo tardi.

Quel volto da schifo si rigirò verso i cuccioli, le sue parole non erano più sospiri, aumentavano di volume. ''DAERTE MONTRA VICAT DAP RA''. Mi concesse un'ultimo sguardo, che io avrei preferito non vedere... la sua ultima parola fu: ''STER''

Tutto scoppiò.. i sacchi di patate... quella faccia orribile con il resto del corpo.. i cuccioli.. scoppiarono e ricoprirono l'interno della chiesetta con il sangue, colava dalle parete, scorreva sul pavimento, impregnava l'altare... Tutto era rosso attorno a me. Chiusi gli occhi, e tecnicamente non li ho più riaperti.

Questa sorellina, è la storia di come sono morta.

Quando ''vidi'' di nuovo il mondo, era tutto così diverso. Interamente immerso in una luce onirica. Quando mi guardai le mani mi accorsi che ero di color celestino. Ero diventata un fantasma.

 

Ho il potere.. posso possedere le persone, muovere oggetti, ma nessuno si accorge di me e iniziano a litigare tra loro.. e mi sto divertendo così tanto a veder litigare la gente. Ogni tanto qualcuno si uccide, sono i rischi del mestiere. Tuttavia mi sento sola.. spero di trovare qualcuno come me, nel frattempo non è che potresti indagare su la nostra vera madre?

Mi farò risentire. :)

 

A presto

 

Laura Lanner

 

 

 

 

NDS: Scusate se ho ucciso dei cuccioli, ma di sicuro vi ha dato ( o almeno spero vi abbia dato) l'effetto sorpresa che desideravo dare. Non prendetemi per malato mentale per favore.

L'ispirazione mi è venuta da un sogno che la mia ragazza ha fatto qualche giorno fa, ma tutte le parti macabre o ''malate'' sono opera mia, quindi tranquilli lei è sana di mente. Grazie per aver letto :)

   
 
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