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Autore: Becky2000GD    20/07/2016    1 recensioni
Dopo cinquant'anni dalla formazione della band, i ragazzi decidono che è ora di prendersi una pausa e dedicarsi totalmente alle loro vite private. Tutti hanno qualcosa a cui aggrapparsi, tutti hanno qualcosa ad illuminare la loro esistenza. Tutti, eccetto uno dei quattro musicisti.
Una fanfiction ambientata in un futuro lontano, che racconta d'una storia terribile e d'una fine dolorosa.
-PRECEDENTEMENTE PUBBLICATA SU WATTPAD-
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Christ, Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati mesi dall'ultima volta che ho visto Johnny. Non appena ha saputo di quanto il mio stato di salute si fosse aggravato, è subito corso a casa mia con una scatola di cioccolatini e dei fiori freschi tutti per me.

Quando ha varcato la soglia con quella roba in mano sono scoppiato a ridergli in faccia, senza pensarci troppo.

-Non sarai mica venuto qui per corteggiarmi, spero. Ora che sono ridotto in queste condizioni pietose vuoi dirmi che hai sempre bruciato d'amore per me, nel corso di tutti questi anni?

Forse non sono stato molto gentile, ma non ho davvero saputo trattenermi, mi è sembrato ridicolo.

Ricordo che quel giorno lui era visibilmente in imbarazzo, neanche tanto per i regali che mi aveva portato, quanto per tutto il tempo che era passato da quando ci eravamo ritrovati anche con Zacky e Matt. Ripensare a tutto questo mi sta facendo sorridere, mentre sento la nostalgia farsi strada in me.

Eh sì, niente sul finale è andato come ci saremmo aspettati. Siamo vecchi ormai, non c'è più nulla da fare ... è passata anche la voglia di trascorrere il tempo assieme bevendo o fumando.

Siamo sempre stati in grado di superare i momenti di crisi più intensi, le litigate peggiori ed ogni cosa brutta che ci è mai successa. Erano una squadra forte, gli Avenged Sevenfold.

Eppure, man mano che gli anni avanzavano, sentivamo che non era più lo stesso.

Non c'è da lamentarsi, la band è durata oltre cinquant'anni. Siamo stati molto fortunati e anche bravi in quello che abbiamo creato. Però eravamo coscienti fin dall'inizio della nostra magica avventura assieme che sarebbe arrivato il giorno in cui tutto ciò sarebbe finito.

Quando Jimmy morì, pensai addirittura che quello fosse il capolinea, credetti che tutto era iniziato con lui e con lui doveva cessare. Sembrava quasi giustizia poetica che le cose si concludessero così. Ma quello che a ventotto anni ignoravo, è che davanti avevamo ancora una lunga strada da percorrere, sia come amici e colleghi che come uomini. Ne sarebbe ancora dovuta passare parecchia d'acqua sotto i ponti prima dello scioglimento degli Avenged Sevenfold.

Lancio uno sguardo ad una vecchia foto di noi cinque da ragazzi, è incorniciata in un bel quadretto dorato e appesa proprio di fianco all'armadio. Risale probabilmente al lontanissimo 2008, per questo è tanto ingiallita. Come eravamo felici a quei tempi ... così ingenui, inconsapevoli. Non sapevamo ancora quanto le cose si sarebbero complicate di lì ad un anno, non potevamo immaginare quanto dolore avremmo provato e quanto sarebbe stato complicato tirarsene fuori e andare avanti. A volte proseguire con la propria vita sembra quasi una mancanza di rispetto per chi non ha più modo di farlo.

Confido che se siamo stati capaci di arrivare a collezionare così tanti successi come band è stato anche merito di qualcuno che da lassù non ha mai e poi mai distolto lo sguardo da noi quattro e dal nostro lavoro. Sì, sapete bene di chi parlo. Non ho mai avuto l'impressione che se ne fosse veramente andato, nonostante tutto.

Dopo aver toccato a lungo il tatuaggio della scritta FOREVER che ho sul petto, scuoto la testa, come per allontanare in fretta questi pensieri: non c'è stato un solo giorno in cui non ho ripensato a chi ho perso. Quindi spero mi perdonerà, ma magari per ora è invece meglio se incomincio a pensare ai vivi. Presto me ne andrò anche io all'altro mondo, perciò che senso ha soffrire ancora? Riabbraccerò il mio migliore amico, e tutti coloro che da tanto tempo non ho più modo di vedere.

Mi giro e mi rigiro sul materasso, come l'anima in pena che sono. Voltandomi mi ritrovo davanti quei famosi fiori, ormai secchi ed appassiti, che il mio caro Johnny mi ha portato durante la sua ultima visita di cui ho parlato poco fa. Li ho messi in un vaso e lasciati lì sul comodino, per colorare un tantino la stanza.

Già, perché da quando Michelle mi ha lasciato vent'anni fa, la mia casa ha perso ogni tocco di vivacità e di spirito. È così fredda, vuota, insensata ... per questo nonostante tutto ho saputo essere tanto contento per il gesto di Johnny. Mi ha portato qualcosa di cui avevo un disperato bisogno, ma che da solo non sarei mai e poi mai andato a procurarmi. Un uomo della mia età che compra dei fiori per se stesso ... sarei stato patetico.

E comunque, la composizione floreale che mi è stata portata, beh, devo ammettere che l'ho trovata azzeccatissima per i miei gusti: gerbere, tulipani, girasoli ... se mi avesse regalato rose e crisantemi avrei pensato che non vedesse l'ora di vedermi morto dentro una bara.

E poi Christ non è mai stato bravo con i regali, quindi apprezzo il pensiero. Matt e Zacky invece non hanno mai nemmeno trovato il tempo per venire da me, neppure quando li ho informati del fatto che probabilmente mi restavano solo uno o due anni in questo mondo.

In fin dei conti li capisco, non posso biasimarli. Sì, loro hanno ancora delle famiglie a cui pensare. I loro figli li hanno riempiti di nipotini e adesso le loro vite sono incentrate su ben altre cose, non hanno più tempo per la musica o per i vecchi amici.

Ciò che mi rende triste è solo come mi sono ridotto a passare il poco tempo che mi restava. Sapevo che l'alba della mia esistenza sarebbe stata amara e vuota, del resto me l'hanno sempre detto che non avrei mai potuto pretendere d'avere tutto nella vita, neanche se ero riuscito a diventare famoso.

Da quando mia moglie se n'è andata a vivere in Messico con un altro uomo, ho riflettuto spesso su come mi sarei ritrovato a morire da solo, circondato dalla mia stessa paura. È qui ancora adesso, è l'unica che rimane al mio fianco in ogni istante del giorno e della notte, lei non m'abbandona mai. Si può quasi dire che è stata la mia ultima compagna di vita.

È sempre merito della mia "cara amica" Paura e di suo fratello Timore se ho smesso di suonare la chitarra. Ormai sono fuori allenamento, e se scoprissi che non sono più capace di fare gli assoli di un tempo ho come l'impressione che morirei di dolore. La Musica è tutto ciò di positivo che mi resta e quando la ascolto mi dona un po' di felicità e gioia ... so bene che il continuo tremore alle mani non farebbe che darmi problemi e impedirmi di suonare le mie canzoni come meritano. Il mio cuore esplode se ci penso, tanto che per via del nervoso stringo forte le coperte, fino a farmi sbiancare le nocche.

Devo ammettere che mi merito tutto ciò per cui sto tanto soffrendo. Per anni ed anni Michelle è andata avanti chiedendomi d'avere dei figli, ma per me era sempre troppo presto. Per amore mio è mi è rimasta vicino per tanto tempo, ma intanto soffriva più che mai vedendo Valary e Matt che allargavano la famiglia e vivevano momenti che per lei restavano solo sogni irrealizzati.

E quando era quasi troppo tardi per Mich per avere dei figli suoi, allora mi sono reso conto di quanto ero stato capace d'essere egoista nei confronti della donna che amavo e che tutt'ora amo. Ma ho aperto gli occhi solo quando ormai l'avevo persa.

L'ho capita quando è fuggita da me. L'ho capita quando si è rifatta una vita il più lontano possibile da Huntington Beach. L'ho capita persino quando ho saputo che aveva disperatamente tentato di restare incinta negli ultimi anni a sua disposizione, e finalmente poi ci era riuscita.

Sono stato felice per lei, anche se in cuor mio sapevo che se solo l'avessi trattata meglio ed avessi avuto un occhio di riguardo in più per mia moglie, allora quel bambino sarebbe stato figlio mio.

Per la sofferenza che le ho arrecato e per una serie infinita di altri motivi, merito tutto questo. E poi, pensandoci bene adesso, avere avuto un bambino non sarebbe stato così tanto brutto come temevo. Di certo oggi avrei avuto la sensazione d'aver vissuto una vita piena e d'aver lasciato veramente una traccia del mio passaggio sulla Terra.

Se penso a me per come sono diventato oggi, mi rendo conto che sono totalmente diverso da quel giovanotto bello, attraente e fascinoso che le mie fans adoravano. Credo apprezzassero particolarmente il mio caratterino e le buffonate che facevo, il fatto che cercassi sempre di essere felice e guardare il lato positivo ... non potrebbero più riconoscermi adesso. Magari nell'aspetto fisico non sono tanto diverso, ma nell'interiorità sono totalmente cambiato. Sono un uomo diverso, sono l'ombra di me stesso. Il percorso che ho fatto mi ha reso così, ma non so se ci sia o meno da andarne fieri, ne dubito.

Poco male. È inutile piangere sul latte versato, specie alla mia veneranda età. Non sono mai stato santo, ho commesso molti più errori di quelli che sarò mai capace di ricordare. Di tanti di questi sbagli neppure intendo parlare, sono segreti che porterò con me nella tomba. A che servirebbe poi liberarsi la coscienza ora che sono arrivato alla fine? Sarebbe da vigliacchi. No, la verità dietro innumerevoli cose che ho fatto è solo mia e mi appartiene, oggi e per sempre. Non mi interessa più essere capito dai miei fratelli o da qualche fan curioso, non sento neppure di dovere delle spiegazioni a qualcuno riguardo certe mie decisioni o il modo in cui ho deciso di vivere la mia vita. È già dura rendere conto a me stesso di alcuni fatti accaduti, figuriamoci come potrebbe essere tentare di raccontare ad un totale estraneo le mie faccende personali.

Ora che sto morendo non voglio la compassione di nessuno, se a qualcuno fosse interessato d'assistermi l'avrebbe fatto. Non ho mai pianto né implorato per ricevere aiuto, la mia dignità è una delle poche cose ancora rimaste intatte e non intendo rinunciarvi.

Desidero solo un po' di pace adesso come adesso. Ho dei dolori lancinanti dalla mattina alla sera, vivere è un combattimento continuo, tirare avanti in queste condizioni sta diventando una vera e propria tortura ... ma almeno ho l'assoluta certezza che non dovrò sopportare tutto ciò ancora per molto. E non so se sia una fortuna o una cosa orribile.

Passo buona parte delle mie giornate così, steso su questo letto comodo ma che è troppo grande per un uomo solo. So bene che prima o poi ad uno dei miei famigliari toccherà d'entrare in questa stanza e ritrovare un freddo cadavere avvolto nelle lenzuola morbide. So anche che quella persona si chiederà perché proprio a lei doveva toccare questo ingrato compito ... ma va bene così, non me la prenderò se la mia morte sarà solo uno strazio, un problema in più da risolvere. Durante gli ultimi tempi sono stato solo una scocciatura per Brent, Johnny e Mckenna.

Mi faranno sparire nel più breve tempo possibile, fingendo tutti d'aver perso chissà chi. Piangeranno sulla mia bara, mentre in cuor loro si sentiranno sollevati di non avermi più tra i piedi. Non dovranno sentirsi nuovamente in colpa se non verranno a trovarmi o chiedermi del mio stato di salute. Avranno addirittura un bel patrimonio da spartirsi, visto che sono i miei unici parenti ed erediteranno dal primo all'ultimo centesimo oltre a questa villa.

Comunque credo che sottoterra si possa stare comodi, non farò neanche più caso ai fiori deposti sulla mia lapide o ai regalini lasciati da quei pochi che ancora si ricordano di me. Da morto non avrò più troppe cose a cui pensare. Sarò solo immerso in un lungo sonno profondo, da quando il mio cuore smetterà di battere fino alle eternità.

Però lo ammetto, un po' me lo domando se almeno il giorno del mio funerale i miei migliori amici troveranno il tempo di presentarsi e darmi un ultimo saluto. Mi dispiacerebbe se non mi facessero neanche questa cortesia ... se fosse toccato prima a loro di morire, io ci sarei andato anche strisciando pur di dire addio.

Abbiamo condiviso così tante cose da quando eravamo solo degli adolescenti fino a qualche anno fa ... sono stato più vicino a Zacky, Johnny, Matt e anche Jimmy di come ho mai fatto con la donna che sposai. Probabilmente anche questo ha creato dei danni nella mia relazione, ho sacrificato la vita privata per la carriera. Certo, nessuno mi aveva mai costretto, è stata una mia scelta ... però penso che ci dobbiamo ancora reciprocamente qualcosa.

Amo ciò che ho costruito nella vita, anche se tutto s'è spezzato, dalla band al mio matrimonio. Per quanto le cose sono durate ne è valsa la pena.

"Nothing's ever built to last", dice una vecchia canzone di una famosa band Punk. Ed è giusto così, c'è una fine per ogni cosa. Lo accetto. Penso solo di meritare una morte diversa ... meno solitaria.

Mi spegnerò qui dentro, senza nessuno al mio capezzale. Quale uomo non desidera almeno di esalare l'ultimo respiro lasciandosi stringere la mano da una persona a cui vuole bene?

Ci penso tanto a quello che lascerò, a chi lascerò e come me ne andrò da qui, ma anche se cerco di esasperare questa grande ansia che ho dentro, non funziona. Vorrei non essere più spaventato, eppure non ci riesco.

Tento faticosamente di alzarmi da questo letto, mentre una lacrima scorre lungo la mia guancia. Ho pensato troppo, continuo a farlo giorno dopo giorno e non risolvo mai nulla.

Mi appoggio al muro e striscio i piedi a terra, non riesco neanche a fare un solo passo. Sono costretto a tenere una mano sull'addome, stringendo forte. La malattia che mi sta uccidendo cresce dentro di me, istante dopo istante, ora dopo ora.

Mi sto spegnendo lentamente, soffrendo di un dolore atroce che mi consuma sempre di più.

Scendere le scale è la cosa più complicata, ma ne vale la pena. Voglio arrivare alla cucina e prendermi una bella sbronza in grande stile, come avrebbe fatto il vecchio me. Quando ero giovane e forte reggevo alla grande l'alcool, mentre adesso mi bastano uno o due bicchieri di whiskey per andare fuori ...

Dopo diversi minuti riesco a sedermi al tavolo e riempire un bicchiere fin quasi all'orlo. Amo il Jack Daniel's , ritengo sia uno dei più grandi piaceri della vita. Ma come al solito riesco a berne un solo sorso prima che mi cada di mano e si rovesci a terra. Il vetro s'infrange contro il pavimento spargendo pezzi ovunque, mentre il liquido sporca le mattonelle chiare.

Impreco dalla rabbia, per uno o due minuti di fila. Com'è possibile ch'io sia ridotto a questo? Sono così vecchio, patetico ... sono finito.

Mi inginocchio a terra pian piano, ed ogni muscolo del mio corpo grida pietà. Non conosco nessuno che a settantadue anni sia ridotto come me. So che Matt e Zacky ancora a volte vanno a giocare a golf assieme, come quando eravamo giovani. Non ho mai amato il golf, però se fossi nelle condizioni di praticare quello sport ci andrei immediatamente.

-Merda, merda ... è la fine. Non mi resta più tempo ...

Il mio corpo sembra sul punto di cedere proprio ora, in questo preciso momento. Che sofferenza, che fine terribile che mi tocca! E non riesco neanche a smettere di piangere. Io non piango mai ... mai.

Con delicatezza tento di afferrare i vari pezzi di vetro, anche se purtroppo finisco per tagliarmi come era prevedibile. Vedere quel liquido rosso e appiccicoso sgorgare dalle mie ferite sui palmi delle mani e sui polpastrelli delle dita sento quasi qualcosa di strano. È come se non mi fosse mai successo prima d'ora di tagliarmi ...

Il sangue, tutto questo sangue che continua a gocciare sul pavimento ...

So che, in alcune comunità religiose, si pensa che l'anima e l'essenza stessa della vita si trovino nel sangue. Solo adesso me ne rendo conto: come è sprecata ogni goccia di questo sangue che va ad infrangersi sul pavimento, così è sprecata la mia vita.

Mi sono fatto terra bruciata attorno, non mi è rimasto niente. Ogni relazione è finita, proprio per questo mi ritrovo ad affrontare tutto in solitudine. Non è solo una questione di tempo che non hanno più per me, no. È addirittura peggio.

Li ho persi per sempre, ho perso tutto: i miei amici, la donna che amavo e forse anche le persone che erano legate a me per via dell'affetto fraterno. Mi hanno dimenticato, mi hanno lasciato indietro. Ed è stata solo colpa mia.

Mentre questa dolorosa consapevolezza si fa sempre più strada in me, l'aria inizia a mancarmi, noto che il mio battito cardiaco diviene piuttosto irregolare. Che cosa mi sta prendendo? L'unica volta in cui m'ero sentito così è stata quando avevo problemi al cuore, da ragazzo.

Barcollo per qualche istante ed ho come l'impressione che la vista mi si stia sempre di più annebbiando. Ci vedo poco, sempre meno, mentre il cuore continua a farmi sentire più debole istante dopo istante. Mi sta giocando un brutto scherzo ... credo si tratti di un infarto.

Provo faticosamente a non cadere, ma tutto è inutile e presto finisco proprio contro i frammenti di vetro. Li sento penetrare nella carne, facendola bruciare ed inondandomi di dolore. È una sensazione fastidiosissima, ma ho già capito che non durerà molto. I miei lunghi capelli bianchi si sporcano di whiskey e anche di quel rosso scarlatto che ho visto cadere poco fa.

La mia fine è ormai vicina. E non assomiglia per niente a quello che mi sarei immaginato.

Sono malato da tanto, e invece mi riduco a morire di infarto. La cosa è quasi divertente ...

Così se ne va Synyster Gates, in questo modo il mondo oggi può dire addio a Brian Haner Jr. e qui ed ora si chiude definitivamente il mito degli Avenged Sevenfold.

Vorrei solo potere dire a Matt, Johnny e Zacky quanto ho apprezzato tutto ciò che siamo stati capaci di fare. Vorrei solo potere chiedere loro scusa per essere diventato un uomo da dimenticare ...

   
 
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