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Autore: saffyj    20/07/2016    6 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Venerdì 15 gennaio 

Ed ora sono qui, in caffetteria, con le mani che tremano e lo sguardo fisso sulla tazza da caffè ormai vuoto. Alice e gli altri non sono ancora arrivati ed io sono tesa come una corda di violino. Le gentilezze che Edward mi ha riservato ieri pomeriggio mi stanno destabilizzando. E come richiamato dalle mie paure, il profumo di Edward mi avvisa della sua presenza.
Sento una sedia spostarsi e stringo maggiormente la tazza.
“Tutta sola oggi?” mi chiede con la sua voce melodiosa.
Annuisco facendomi forza per guardarlo negli occhi e non cedere alla profondità dei suoi smeraldi.
“Posso offrirti un caffè?” chiede gentile.
“Sì grazie, ne ho bisogno” e gli faccio vedere la tazzina vuota. Mi sorride con il suo sorriso speciale ed alza un braccio per chiamare la cameriera.
“Oggi vuoi che ti aiuti in qualche relazione?” mi chiede appoggiando il braccio sulla mia sedia.
“No. Oggi faccio pausa. Voglio cercare un libro… sei esonerato dai tuoi compiti!” gli rispondo facendo un cenno da gran dama che congeda il servetto.
“Quale libro?” mi chiede appoggiando i gomiti sul tavolo e guardandomi strizzando gli occhi.
“La torre proibita” rispondo facendo una smorfia pensando che sarà un’impresa epica trovarlo.
“Perché quella smorfia?” sembra realmente curioso.
“E’ il terzo di una trilogia che sto leggendo, ma in biblioteca non ce l’hanno” e mi stringo nelle spalle abbattuta. Dovrò setacciare mezza Seattle per sapere la continuazione.
“Mi piacciono le trilogie, ti danno il tempo di affezionarti ai personaggi… a me piace molto la “Trilogia di Bartimeus”…” continua cambiando discorso ed io lo guardo stupita per la tranquillità della sua voce mentre parla.
“Che c’è?” mi chiede “Non ti piace?”
Scuoto la testa senza riuscire a trattenere un sorriso. “Mi dispiace non l’ho mai letta” rispondo un po’ imbarazzata.
“Te la consiglio. Io l’ho letta una ventina di volte” e ride spensierato. Sgrano gli occhi. L’Edward Masen che ho conosciuto fino ad oggi non aveva mai emesso un suono così celestiale.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?” si fa serio velocemente.
“No, è che mi fa strano vederti sereno” gli spiego tranquillamente e lui abbassa il viso in imbarazzo. “E poi sono già diversi minuti che parliamo e non abbiamo ancora litigato” continuo sorridendo.
“… o non ci siamo ancora baciati…” termina malizioso guardandomi di sottecchi e sciabolando le sopracciglia.
“Edward…” lo riprendo scuotendo la testa.
“Ok, scusa.” Sussurra come un bambino colto in fallo. Passano alcuni secondi mentre entrambi, persi nei nostri pensieri, giochiamo con le nostre tazzine ormai vuote.
Ad un certo punto Edward alza la testa di scatto con un sorriso a trentadue denti e esclama felice come se avesse scoperto il nodo dell’arcano.
“Dato che il discorso libri è un punto che abbiamo in comune… parlami di Darkover” ok, con questa frase ha riacquistato mille punti.
“Beh! Credo che non bastino i pochi minuti che abbiamo a disposizione… è una storia di tremila anni…”
“Allora ci vediamo in biblioteca oggi pomeriggio e insieme viaggeremo verso la terra di Darkover” mi strizza l’occhiolino.
“Dovrei cercare il libro” rispondo dispiaciuta.
“Non preoccuparti del libro… lo troveremo… voglio conoscere il mondo di Darkover, ma soprattutto voglio capire cosa ti affascina di quel mondo!” annuisco sorridendo, se cercava il mio punto debole lo ha trovato...
“Perfetto! Ci vediamo alle quattro in biblioteca!” gli confermo alzandomi per andare a lezione.
Jasper sarà felice di sapere le novità. Abbiamo di nuovo la situazione in pugno e Edward vuole incontrarmi in un luogo pubblico…
 
Mentre cammino verso la classe continuo a rivivere l’inaspettata colazione. Cerco di leggere gli occhi di Edward, sembravano sinceri e sereni, non c’era ombra dell’Edward pieno di sé e pronto a perdere le staffe. Forse il pensiero che c’è un fidanzato che aspetta il mio ritorno lo ha fatto desistere!
Appena arrivata in classe mi siedo nel primo banco libero e mi immergo nella lettura della lezione in attesa che entri il professore.
“Uff” rilascia un sospiro Alice lasciandosi cadere sulla sedia “Maledetta sveglia!” e si lascia andare sullo schienale per riprendere fiato.
“Ben arrivata” la saluto sorridendole.
“Perché non mi hai svegliata?” mi chiede guardandomi scocciata.
“Ehm…”
“Eravamo vestiti!” risponde come se il fatto che ci fosse Jasper nel suo letto non fosse una buona scusa per averla lasciata dormire.
“Ok, Alice. Lo terrò presente le prossime volte” e nascondo con la mano la bocca per coprire la risata.
 
In pausa pranzo racconto ai miei amici l’incontro con Edward. Rimangono tutti molto stupiti dal comportamento di Masen e nessuno crede al fatto che si sia dato per vinto.
“Forse ha capito che con te deve usare un’altra tattica” esclama Jacob guardando Jasper, anche se si riferisce a me.
“Penso anche io, ma va benissimo, anzi ci aiuterà nel nostro piano. Più si impegnerà a conquistare Bella, e più ci renderà facile il lavoro” risponde Jasper felice di come si stanno evolvendo le situazioni. Decidiamo le nostre nuove mosse e organizziamo i turni della mia scorta in previsione dell’incontro con Edward in biblioteca ed il ritorno a casa.
Gli studenti che si alzano in massa ci ricordano che abbiamo ancora lezione e che sta per cominciare.
Ci dirigiamo verso le classi senza parlare. All’entrata ci siamo divisi ed io cammino a fianco di Rosalie mentre continuo a pensare a Edward e alla sua risata cristallina della mattina, non sembrava sforzata come le altre, sembrava sincera come i suoi occhi, ieri, quando mi diceva quelle parole tanto belle quanto false… ma come fa a mentire con gli occhi? Gli occhi sono lo specchio dell’anima… forse lui non ha un’anima e quindi riesce a mentire benissimo… ma che diavolo sto dicendo? Masen è uno stronzo di prima categoria, ma mettere in dubbio la sua anima???
“Non pensare a Edward…” Mi riprende Rose e io le sorrido perché come sempre è riuscita a leggermi nel pensiero.
“Stavo solo cercando di capire come faccia a mentire con gli occhi… sembrava così sincero ieri nel parco…”
Rosalie scuote la testa e si fa pensierosa.
“Non farti fregare dagli smeraldi che ha al posto degli occhi… ricordati sempre del perché ti sta così vicino…!” esclama prima di entrare in classe.
Appena entriamo il sorriso speciale di Edward mi accoglie, si è seduto nel banco dietro a quello nel quale mi siedo di solito. Perfetto!
Lo saluto prima di sedermi e inizio a parlare con Rosalie di come organizzarci per la relazione che dovremo presentare la prossima settimana.
 
“Ti ricordi il nostro appuntamento?” mi bisbiglia all’orecchio pochi minuti prima della fine della lezione. Annuisco mordendomi il labbro inferiore. Anche se continuo a ripetermi che è un gran bastardo, non riesco a rimanere indifferente alla sua voce vellutata.
“Ti aspetto in biblioteca. Solito posto” sussurra appena suona la campanella e con la mano mi accarezza la spalla. La pelle mi si ricopre di brividi, stupidi ormoni!
Rose mi fa l’occhiolino, ha sentito tutto.
 
“Jacob sarà all’interno della biblioteca pronto ad intervenire se succede qualcosa, Anche Alice ci sarà in modo da attuare il piano. Io e Emmett saremo fuori dalla biblioteca. Siediti sulle poltrone che danno sul giardino, così possiamo vederti. Se vuoi che ti interrompo appoggia il libro sul davanzale, ok?” Rose mi sta ripetendo per l’ennesima volta il piano.
Io devo solo stare tranquilla, parlare di libri e cercare di allacciare un rapporto di amicizia con Edward. Vedendo come è andata stamattina, sono molto fiduciosa.
Appena arriviamo davanti alla biblioteca Rose mi saluta con un bacio sulla guancia e strizzandomi l’occhio si allontana. Prendo un profondo respiro ed entro stringendo tra le braccia il libro che voglio leggere.
“Benarrivata” mi saluta Edward alzandosi dalla poltrona e venendomi incontro con il suo passo elegante.
Gli sorrido e ricambio il saluto… ed anche il bacio che mi ha dato sulla guancia.
Posandomi la mano alla base della schiena mi accompagna alla poltrona.
“Mi sono portato avanti” esclama sventolando il libro.
“Bravo, ma se vuoi leggerlo in modo corretto dovresti iniziare con ‘Naufragio sulla terra di Darkover’, quello che stai leggendo è il primo che ha scritto, ma cronologicamente si trova verso metà della storia” gli spiego sorridendogli. Fa una faccia buffa e si rigira il libro tra le mani.
“La Bradley mi ha fregato” e scoppiamo insieme a ridere.
Passiamo molte ore in biblioteca ed il tempo scorre piacevole. Non si offende se gli scoppio a ridere in faccia e ascolta assorto le mie elucubrazioni su un mondo che è sì di fantasia, ma nel quale sto viaggiando da un paio di mesi!
Fatico quasi a riconoscerlo, ha la battuta pronta ma non acida. Ride volentieri e non si è mai avvicinato in modo malizioso. Le nostre mani si sono sfiorate più volte, ma nulla a che vedere con i nostri incontri precedenti. Si propone di accompagnarmi a casa, e vedendo che ormai è buio accetto.
Quando esco dalla biblioteca il cellulare mi vibra per l’arrivo di un messaggio. E’ Jasper e scrive soltanto:
“Non fidarti” poche parole ma ben chiare. Non so come uscirne, ormai ho accettato. Se mi tiro indietro potrebbe tornare il vecchio Edward e non voglio.
Mi guardo un attimo intorno cercando una soluzione.
“Qualcosa non va?” mi chiede Edward avvicinandosi e allacciandomi il braccio alla vita.
“No. E’ che sono stata troppo seduta… mi fa male il collo e cerco di rimettere in modo la circolazione” lo guardo cercando di convincerlo con i miei occhi cucciolosi “Ti fa niente se andiamo a piedi?”
Casa di Alice non è distante e se andiamo a piedi i ragazzi possono seguirmi e Edward non può farmi brutti scherzi.
Ci pensa un attimo, si passa le mani nei capelli e si strofina il collo. Mi guarda e allargando un sorriso annuisce.
“Va bene!” mi mette il braccio sulla spalla “Anche se fa freddino!” e ci incamminiamo mentre continua a farmi domande su quali altri libri ho letto, quali sono i miei personaggi preferiti e cosa mi fa piacere più un personaggio in confronto ad un altro.
“Bella” Alice mi chiama correndomi incontro “Stavo venendo a cercarti… non rispondevi al cellulare ed è già buio” mi spiega abbracciandomi. Si allontana e saluta Edward calorosa.
La mandibola di Masen è stretta ed io suoi occhi non sono più due pozze verdi, ma un’ombra li attraversa ed il suo corpo è rigido. Deglutisco cercando di mantenere il sorriso.
“Grazie per il bellissimo pomeriggio” gli dico accarezzandogli il braccio.
Mi guarda cercando di nascondere la… delusione? …e tira un sorriso.
“Ci vediamo domani Isabella. Buona serata.” E si allontana velocemente con la schiena tesa e i pugni serrati.  “Ah! Isabella…” si gira e mi si avvicina chiedendo con lo sguardo ad Alice di allontanarsi. “Posso avere il tuo numero?”
“Perché?” gli chiedo timorosa.
“Tra amici ci si scambia il numero… e poi, se dobbiamo organizzarci per preparare l’esame dobbiamo scambiarci i numeri, è più comodo che decidere all’ultimo minuto” e mi fa l’occhiolino.
“Ok” gli sorrido e, come un’adolescente, senza pensare a tutti i problemi che può causare dargli il numero del mio cellulare, glielo detto.
Appena è lontano Alice mi aggredisce.
“Ma sei impazzita?” mi urla contro prendendomi per le spalle.
“Non credo che possa vincere la scommessa tramite telefono” le rispondo piccata, anche se sono consapevole che non è stata una buona mossa.
“Non parlavo del numero di telefono… ma della passeggiata!” mi riprende Alice.
“Cosa ho fatto? Jacob è a pochi passi quindi non ho rischiato niente” spiego mentre mi sballotta avanti ed indietro.
“Lo stavi per portare a casa nostra… non deve sapere dove abiti, o rischiamo che ti venga a trovare quando sei sola!” a quelle parole la mia fantasia inizia a viaggiare.
Il campanello che suona, lui che entra, i miei ormoni che vanno in vacanza, noi che rotoliamo sul divano, lui che se ne va soddisfatto e i suoi amici che gli battono il cinque mentre pagano la scommessa. Rabbrividisco.
“Scusa Alice, non ci avevo pensato” e ci incamminiamo verso casa guardandoci più volte alle spalle.

 
DATO CHE OGGI E' IL COMPLEANNO DI VALE_LOVE... POSTO SUBITO IL PROSSIMO CAPITOLO!!!
BUON COMPLEANNO!!!!
   
 
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