Oliver Smith - il numero 19
Al diavolo.
Cammino veloce tra la folla
le strade piene
e il passo deciso, aggressivo.
Cammino con gli occhi in fiamme senza badare a chi mi circonda.
La mia mente ripete una filastrocca senza note e senza rime
nella quale ripone tutto il suo odio
A nessuno frega un cazzo
Io non sono nessuno
Nessuno
Non merito nulla
Nessuno merita nulla
Parole prive di senso, solo odio, odio, odio.
L’odio che ribolle nelle vene per i torti che ci vengono fatti continuamente.
E perchè non gli diamo sfogo? Eh?
Mi sgranchisco le ossa delle mani, dilaniando chi incrociava il mio sguardo.
Urla
Al mio aprire la bocca mi schiaffeggio la mano in faccia, e le unghie penetrano lentamente nelle mie guance.
Silenzio.
Devo stare in silenzio.
La tempesta si placa
i torti
diventano chiari.
Scegliamo di amplificare i torti che riceviamo per poter essere aggressivi
per vivere le fiamme
e fondere assieme ad esse
in un’assuefazione
che non viene mai soddisfatta.
E nella sicurezza si riprende a camminare, decisi, con gli occhi in fiamme ed un accenno di sorriso.
Cammino con le lame tra le mani e il sorriso sulla faccia, di chi fa del suo controllo della sua rabbia il suo potere, un potere fragile di cui mi cibo continuamente,
pur di restarne assuefatto.